Ora mi si spieghi

Skorpio

Utente di lunga data
Tutto giusto, però ad esempio qui dentro ogni volta che si è presentato qualcuno che prospettava l'incontro "chiarificatore", quante volte si è letta una frase tipo: "lascia perdere perchè è un momento pericoloso e potrebbe capitarti di tutto"??

E si che qui dovrebbe pullulare di luminari sull'argomento..
Se la situazione fosse quella di quest storia, o della Melania Rea, Io lo direi.

Perché quando si è chiusi all'angolo, il cervello può ragionare in modo molto strano
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma se lo meritava
Non solo che le palle gli venissero strizzate
Ma che ci prendesse pure qualche bella pedata
Certo che si, ma io volevo dire altro
E cioè che tra le 2 non c'era il grande amore e cuoricini e pappa e ciccia

La "aventi diritto" al SUO fidanzato era la vittima

L'altra era na poraccia che era stata fregata, ragazza simpatica, ma ora che se ne tornasse da dove era venuta, che al mio fidanzato ci penso io, e questo è robba mia
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tutto giusto, però ad esempio qui dentro ogni volta che si è presentato qualcuno che prospettava l'incontro "chiarificatore", quante volte si è letta una frase tipo: "lascia perdere perchè è un momento pericoloso e potrebbe capitarti di tutto"??

E si che qui dovrebbe pullulare di luminari sull'argomento..
Io l’ho sempre sconsigliato perché soprattutto non chiarisce niente.
 

ParmaLetale

Utente di lunga data
Se la situazione fosse quella di quest storia, o della Melania Rea, Io lo direi.

Perché quando si è chiusi all'angolo, il cervello può ragionare in modo molto strano
A sto punto me lo segno e capitasse qualcuno glielo dico pure io.. non farò una gran fatica perchè la mia posizione per simili situazioni è sempre stata la stessa: il comportamento ha già parlato in maniera eloquente dunque non c'è proprio niente da chiarire..
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ha raccontato al giudice di avere ucciso perché stressato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se la situazione fosse quella di quest storia, o della Melania Rea, Io lo direi.

Perché quando si è chiusi all'angolo, il cervello può ragionare in modo molto strano
Infatti il problema è che non si crede che quell’uomo lì con cui progettavamo abbia così misere risorse da sentirsi all’angolo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ha raccontato al giudice di avere ucciso perché stressato.
Stigmatizzi le giustificazioni di uno che con l’agito ha dimostrato di non essere in grado non solo di autocontrollo, ma nemmeno di un minimo di consapevolezza, se non dire che la premeditazione del delitto dimostra una capacità di pianificazione da uno non in grado di risolvere un problema di quinta elementare.
 

omicron

Irritante puntigliosa spaccacoglioni e pigra

Pincopallino

Utente di lunga data
Stigmatizzi le giustificazioni di uno che con l’agito ha dimostrato di non essere in grado non solo di autocontrollo, ma nemmeno di un minimo di consapevolezza, se non dire che la premeditazione del delitto dimostra una capacità di pianificazione da uno non in grado di risolvere un problema di quinta elementare.
Io stigmatizzo nulla. Ho solo raccontato ciò che ha raccontato. Verrà giudicato con le prove che raccoglieranno, non con le prove che il cittadino medio pensa di avere senza leggere gli atti. È già stato deciso che non c’era premeditazione. Pertanto se viene deciso da un giudice, non c’è premeditazione, che si sia o non si sia d’accordo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io stigmatizzo nulla. Ho solo raccontato ciò che ha raccontato. Verrà giudicato con le prove che raccoglieranno, non con le prove che il cittadino medio pensa di avere senza leggere gli atti. È già stato deciso che non c’era premeditazione. Pertanto se viene deciso da un giudice, non c’è premeditazione, che si sia o non si sia d’accordo.
Tu sei una persona davvero particolare.
Assumi più posizioni.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ecco, qui mi sento di convenire con @omicron. Spiego, o almeno ci provo.

Quando ho sentito la Procuratrice aggiunta fare di fronte ai giornalisti e cameramen la lezioncina sull'opportunità per le donne di non andare ad incontri chiarificatori, mi sono domandato se questa donna avesse mai avuto lunghe relazioni sentimentali, dove i momenti di crisi di coppia sono inevitabilmente ciclici e dove - se non vi fossero incontri chiarificatori - la stessa relazione non andrebbe avanti.

Secondo me, avrebbe dovuto aggiungere una qualificazione di quegli incontri, che mi sembra decisiva: se in quella sede si pongono ultimatum che possono essere percepiti (a seconda della personalità del destinatario) come inaccettabili o particolarmente stressanti, ecco, in quel caso il rischio di azioni inconsulte si eleva notevolmente.
Allora, l'ultimatum si dà, ma da distanza o non in un colloquio a due.

Infine, direi che - rispetto al numero complessivo dei colloqui chiarificatori - la percentuale di quelli che hanno un esito tragico è comunque molto bassa. E questo non aiuta a capirne la potenziale pericolosità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ecco, qui mi sento di convenire con @omicron. Spiego, o almeno ci provo.

Quando ho sentito la Procuratrice aggiunta fare di fronte ai giornalisti e cameramen la lezioncina sull'opportunità per le donne di non andare ad incontri chiarificatori, mi sono domandato se questa donna avesse mai avuto lunghe relazioni sentimentali, dove i momenti di crisi di coppia sono inevitabilmente ciclici e dove - se non vi fossero incontri chiarificatori - la stessa relazione non andrebbe avanti.

Secondo me, avrebbe dovuto aggiungere una qualificazione di quegli incontri, che mi sembra decisiva: se in quella sede si pongono ultimatum che possono essere percepiti (a seconda della personalità del destinatario) come inaccettabili o particolarmente stressanti, ecco, in quel caso il rischio di azioni inconsulte si eleva notevolmente.
Allora, l'ultimatum si dà, ma da distanza e non in un colloquio a due.

Infine, direi che - rispetto al numero complessivo dei colloqui chiarificatori - la percentuale di quelli che hanno un esito tragico è comunque molto bassa. E questo non aiuta a capirne la potenziale pericolosità.
I momenti di crisi di coppia, secondo te, possono comprendere tradimenti di quella portata?
 

ParmaLetale

Utente di lunga data
I momenti di crisi di coppia, secondo te, possono comprendere tradimenti di quella portata?
A parte che una volta che le persone sono 3, faccio molta fatica a parlare ancora di "problemi di coppia", anzi a parlare proprio di "coppia"
 

Alphonse02

Utente di lunga data
I momenti di crisi di coppia, secondo te, possono comprendere tradimenti di quella portata?
Per quello che ho visto dei comportamenti umani, non esiste una scala assoluta di comportamenti disdicevoli, anche in tema di tradimenti. Dipende dalla personalità dei due soggetti in gioco.

Mi è capitato una volta di intervenire in una situazione di incontro chiarificatore potenzialmente anche più pericolosa di quella del caso di Senago, secondo me: il caso di un marito che la moglie riteneva che avesse abusato della nipote minorenne (figlia della sorella). In quel caso, data la sovraeccitazione, il rischio che qualcuno afferrasse un coltello da cucina, era evidente, almeno per me.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Alphonse02

Utente di lunga data
Sono testimonianze rilevanti solo in sede processuale, credo.
Certo, sembra una testimonianza che possa sostenere un'accusa di premeditazione, ma va vista l'affidabilità della amica. Bisogna vedere se regge in un dibattimento, sotto l'incalzare delle domande.

Però, se Giulia sapeva che l'uomo con cui conviveva era un mentitore seriale ed uno scorretto (rubare dalla cassa del bar è un indizio grave per uno che non aveva problemi economici) e lo avesse messo in relazione alla circostanza che la "terza" giovane donna avesse convocato Giulia al bar, per avere un confronto a tre, e l'Impagnianiello si era defilato dal lavoro dicendo (menzogna) che doveva andare a trovare la madre all'ospedale, poteva risparmiarsi l'incontro a due.
Era chiaro che lui era entrato in un loop di sovraeccitazione ed ansia. Non ce la faceva ad assumersi qualsiasi responsabilità. E che la volesse "eliminare" dalla sua vita, non necessariamente in modo fisico, senza rendersi conto della realtà. Era in uno stato di estremo nervosismo, con le sue certezze che stavano crollando.
Probabilmente, nell'incontro a casa è bastato un forte richiamo alla responsabilità di futuro padre che Giulia gli ha rivolto, per liberare una reazione inconsulta di lui, andato fuori controllo.
In quel caso, se Giulia avesse avuto piena consapevolezza della bassa levatura morale di quell'uomo, avrebbe potuto lasciarlo e non tornare a casa o farlo accompagnata da altre persone.

Continuo a ritenere che sia stato un omicidio d'impeto, commesso da una personalità narcisistica e con connotazione egocentrica che veniva alimentata da una forte mancanza di responsabilità, dove la gestione dello stress diviene problematica e le reazioni sono imprevedibili.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, sembra una testimonianza che possa sostenere un'accusa di premeditazione, ma va vista l'affidabilità della amica. Bisogna vedere se regge in un dibattimento, sotto l'incalzare delle domande.

Però, se Giulia sapeva che l'uomo con cui conviveva era un mentitore seriale ed uno scorretto (rubare dalla cassa del bar è un indizio grave per uno che non aveva problemi economici) e lo avesse messo in relazione alla circostanza che la "terza" giovane donna avesse convocato Giulia al bar, per avere un confronto a tre, e l'Impagnianiello si era defilato dal lavoro dicendo (menzogna) che doveva andare a trovare la madre all'ospedale, poteva risparmiarsi l'incontro a due.
Era chiaro che lui era entrato in un loop di sovraeccitazione ed ansia. Non ce la faceva ad assumersi qualsiasi responsabilità. E che la volesse "eliminare" dalla sua vita, non necessariamente in modo fisico, senza rendersi conto della realtà. Era in uno stato di estremo nervosismo, con le sue certezze che stavano crollando.
Probabilmente, nell'incontro a casa è bastato un forte richiamo alla responsabilità di futuro padre che Giulia gli ha rivolto, per liberare una reazione inconsulta di lui, andato fuori controllo.
In quel caso, se Giulia avesse avuto piena consapevolezza della bassa levatura morale di quell'uomo, avrebbe potuto lasciarlo e non tornare a casa o farlo accompagnata da altre persone.

Continuo a ritenere che sia stato un omicidio d'impeto, commesso da una personalità narcisistica e con connotazione egocentrica che veniva alimentata da una forte mancanza di responsabilità, dove la gestione dello stress diviene problematica e le reazioni sono imprevedibili.
Concordo in parte con l’analisi, ma questa non esclude la premeditazione in sede processuale, risulta dalle sue ricerche in rete.
 

omicron

Irritante puntigliosa spaccacoglioni e pigra
Sempre in Italia

Barbara Bartolotti nel 2003 è stata colpita con martellate al cranio, coltellate all'addome (con perdita del feto che portava in grembo), calci e pugni al fine di sfigurarla, ed è stata data a fuoco da un collega geloso del fatto che lei avesse un marito e lo avesse rifiutato, tale Giuseppe Perrone. La forza di questa donna l'ha portata a fingersi morta per poi scappare sulla tangenziale per chiedere aiuto, mentre era mezza carbonizzata.
Dopo 10 giorni di coma, 6 mesi di ospedale, 27 interventi e la paura di morire è rinata più forte di prima.
Il collega di lavoro, Giuseppe Perrone, avrebbe dovuto fare 25 anni di galera per tentato omicidio della donna.
Reo confesso e dopo vari patteggiamenti, gli danno 4 anni di domiciliari.
Con L’indulto non ne ha scontato nemmeno uno.
Lei non trova più lavoro: le dicono che non la vogliono perché "fa impressione".
Lui lavora in banca, ha fatto carriera e si è sposato.
Lei è stata licenziata da quella banca, perché tra i vari capi c'era lo zio dell'aggressore.
Nel 2016, Barbara ha fondato...

Associazione Libera di Vivere Barbara Bartolotti
 
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