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pgdisp
Guest
Salve a tutti. Ringrazio fin da ora chi avrà la pazienza di leggere la mia storia e di darmi delle rispsote se avete vissuto situazioni simili.
La mia storia è questa: da due anni ho un compagno che si stava separando, in modo consensuale, dalla moglie. Dopo varie peripezie una paio di giorni fa c'è stata la sentenza della separazione.
Dovrei essere felice, vero?
Ecco cosa ha stabilito il giudice. Innanzitutto ha trasformato la sentenza da consensuale a giudiziale per tutelare l'interesse del figlio!
La casa, di proprietà del mio compagno che l'ha comprata prima del matrimonio resta alla moglie e al figlio benchè tutti e due fossero d'accordo nel venderla e fare a metà del ricavato.
Lui si sobbarca le spese di manutenzione della casa, le varie bollette , le spese dell'auto (che rimane a "disposizione" della signora!), il mantenimento del figlio che consiste nell'assegno per gli alimenti, gli extra, spese mediche etc. Lei ha un reddito molto basso e dopo due anni non ha ancora cercato un lavoro!
Quello che ci ha sorpreso in questa sentenza è stato che la richiesta di separazione era consensuale e che i due avevano proposto di vendere la casa e fare a metà come ho detto, di fare a metà per tutte le spese extra del figlio e di ricevere un assegno (umano) di alimenti per il figlio.
Il mio compagno, già provato da questi due anni di attesa per la separazione non ha più la forza e la voglia di combattere, vuole eassegnarsi a questo "destino".
E' ovvio che io gli ho detto in tutti i modi che troveremo una situazione insieme ma lui non ne vuole sapere.
Vorrei sapere se:
- se l'ex moglie continua ad essere d'accordo si può vendere la casa, darle la metà in modo che lei si trasferisca in un'altra casa?
- si può parlare con l'ex moglie per accordarsi in modo diverso???
- si può obbligare l'ex a trovarsi un lavoro in un tempo ragionevole????
Grazie ancora.
sono disperata, il mio compagno è rassegnato a non vivere più!
La mia storia è questa: da due anni ho un compagno che si stava separando, in modo consensuale, dalla moglie. Dopo varie peripezie una paio di giorni fa c'è stata la sentenza della separazione.
Dovrei essere felice, vero?
Ecco cosa ha stabilito il giudice. Innanzitutto ha trasformato la sentenza da consensuale a giudiziale per tutelare l'interesse del figlio!
La casa, di proprietà del mio compagno che l'ha comprata prima del matrimonio resta alla moglie e al figlio benchè tutti e due fossero d'accordo nel venderla e fare a metà del ricavato.
Lui si sobbarca le spese di manutenzione della casa, le varie bollette , le spese dell'auto (che rimane a "disposizione" della signora!), il mantenimento del figlio che consiste nell'assegno per gli alimenti, gli extra, spese mediche etc. Lei ha un reddito molto basso e dopo due anni non ha ancora cercato un lavoro!
Quello che ci ha sorpreso in questa sentenza è stato che la richiesta di separazione era consensuale e che i due avevano proposto di vendere la casa e fare a metà come ho detto, di fare a metà per tutte le spese extra del figlio e di ricevere un assegno (umano) di alimenti per il figlio.
Il mio compagno, già provato da questi due anni di attesa per la separazione non ha più la forza e la voglia di combattere, vuole eassegnarsi a questo "destino".
E' ovvio che io gli ho detto in tutti i modi che troveremo una situazione insieme ma lui non ne vuole sapere.
Vorrei sapere se:
- se l'ex moglie continua ad essere d'accordo si può vendere la casa, darle la metà in modo che lei si trasferisca in un'altra casa?
- si può parlare con l'ex moglie per accordarsi in modo diverso???
- si può obbligare l'ex a trovarsi un lavoro in un tempo ragionevole????
Grazie ancora.
sono disperata, il mio compagno è rassegnato a non vivere più!