Perché qualcuno piange di fronte a eventi belli?
Non so.. un matrimonio dell'amica, una premiazione, un evento spettacolare (bello) della natura..
Perché?
Mi commuovo (uno dirà)
E perché?
Che meccanismo scatta?
Perché?
Alcuni biochimici stanno studiando il pianto, e sostengono che piangere possa servire come "valvola di sfogo" all'accumulo di stress, eliminando attraverso le lacrime ormoni che fungono da antistress.
Ippocrate, e la medicina medievale, sostenevano che il pianto servisse come depurazione del cervello.
In realtà di certo non si sa nulla, riguardo il pianto.
E non è più nemmeno certo che gli umani siano gli unici viventi a rispondere alle emozioni attraverso il pianto.
Io piango pochissimo...rarissimamente mi commuovo di fronte a scene esterne a me.
Sono anche una che non "accumula" le emozioni, in particolare quelle esterne alle mie.
E quindi raramente vado in stress emozionale.
Nel senso che pur sapendo empatizzare, non trattengo internamente quello che ho raccolto esternamente.
Lo lascio scorrere fuori, e riconosco quel che è mio e quel che è dell'altro. Tendenzialmente.
I film non hanno praticamente nessun effetto.
So che sono finzione.
Quindi o li uso scientemente per andare a toccarmi in posti dove da sola fatico ad andare, e allora cerco e scelgo il film adeguato e uso le immagini per entrare dentro di me, oppure non mi fanno nessun effetto.
Mi commuove me stessa, a volte...oppure le emozioni dopo il sesso fatto in un certo modo e con una certa condivisione...
Gli animali mi commuovono. E gli spettacoli della natura...in particolare l'alta montagna. I paesaggi desertici delle rocce e del ghiaccio.
Il mare per esempio non mi commuove minimamente.
Quello che scatta in me, in quelle situazioni è la sensazione di Casa e Appartenenza.
E la carezza della solitudine e della mia piccolezza.
Che sono le mie molle della commozione. E della nostalgia.
Mi fa piangere di più la frustrazione che non posso trasformare in energia fisica...ma è un'altra cosa.
Lì, la molla è proprio dover lo sfogare l'impotenza ed è finalizzata a non perdere lucidità.
E piangere è un palliativo che libera un po' di pressione.
In attesa di sfogare in altro modo.