Quando il destino ci spinge nell'ignoto di noi

Skorpio

Utente di lunga data
Mi ero ripromesso di scrivere l’altro giorno, su stimolo di una discussione con [MENTION=7038]Mat78[/MENTION] circa una esperienza di molti anni fa.

Parlo di un mio amico (diciamo così) stimato professionista, integerrimo, molto rigido, esemplare marito e padre di famiglia, che frequentavo saltuariamente, accodandosi a volte a nostre cene/eventi.

Una sera si festeggiava un compleanno, ed era stata scelta come sede della cena praticamente un locale “equivoco” arroccato in mezzo alle colline. Lui era presente a quella cena.

Partimmo per il locale.. egli non mancò per tutto il viaggio di fare una testa a tutti quelli in auto (eravamo 2/3 auto) circa la cattiva scelta, che comunque era un luogo sconveniente, e se ci trovava un cliente..

Se la prendeva in particolare bofonchiando con il suo socio di ufficio (mio grande amico) che molto più disinvoltamente gli rispondeva che si faceva troppi problemi, e di questo si rideva un po’ fra tutti.

Durante il viaggio reagiva spesso con : ma voi siete scemi davvero.. ma a me Paolo mi sembra tu sia un cretino, quando dici così.. (i nomi che userò sono tutti di fantasia) ma Marco da te non me lo aspettavo, ma io a mia moglie glielo dico.. ma tu Aldo se non glielo dici mi metti in difficoltà anche a me, perché io glielo voglio dire, e non mi sta bene, e qui e là…

Veniva rimbrottato da tutti, dicendogli che dicesse alla moglie quello che gli pareva… ma magari facesse sapere la cosa a tutti, per non ingenerare problemi, poiché in effetti non era stato detto che la cena era in un locale di quel tipo.

In alternativa poteva scendere dall’auto e non venire. Ma non lo fece

Arrivati a destino iniziò la cena… evito di descrivere l’ambiente, poiché credo sia immaginabile…

Varie volte passavano ragazze al tavolo a accomodarsi, a fare smancerie varie facendosi prendere in collo, toccando e facendosi toccare, (non erano molto vestite), quando passavano dal suo posto, lui diceva sempre che non voleva, e per così dire “passava il turno”, con un sorrisino e un gesto della mano

Era abbastanza tra lo schifato il divertito e lo stralunato, ma con l’andare della serata il suo umore migliorò leggermente e si sciolse in qualche sorriso e qualche commento (almeno quello)

Verso il termine della serata, una ragazza che aveva appena fatto una sorta di spogliarello in pedana, ci raggiunse al tavolo… su nostra chiamata, per complimentarci per l’esibizione (si fa per dire)

La ragazza venne e si mise a parlare con noi in piedi normalmente, ovviamente in abiti praticamente inesistenti o quasi.. alcuni di noi la invitarono a parlare con lui, dicendo che il suo spogliarello gli era piaciuto molto, ma era timido e non si sbilanciava (ovviamente si prendeva un po’ per il culo)

Lui un po’ si risenti, con il sorriso alla bocca, però alla fine non se la prese, e questa ragazza ci si sedette accanto e ci si mise a parlare (era Italiana)

Ora.. questo parlare durò molto.. fino al punto che questi 2 si estranearono completamente dal tavolo, iniziando a conversare tra di loro…

Il mio amico parlava di se, e faceva molte domande… la sua espressione era davvero molto strana.. era spaesato dal trovarsi a proprio agio, a parlare con una ragazza cosi.. (lei avrà avuto sulla 30ina di anni)

Questa ragazza dopo un po’ si allontanò (per motivi di lavoro nel locale) e dopo poco ritornò.. e continuò a parlarci e continuarono a parlarsi, ma molto minuti, praticamente fino al termine della serata.

In auto al rientro il mio amico aveva il suo cellulare, ed era a dir poco sconvolto.. completamente sbalestrato, ci parlava di questa ragazza come di una ragazza normale (per lui era assurdo a livello teorico, dato quanto faceva) intelligente, sensibile, e che avevano parlato tantissimo di loro 2.

Diceva che lei il cellulare non lo dava a nessuno, e lo aveva dato solo a lui, per il piacere di rifrequentarsi fuori (non era un discorso di sesso, almeno non apertamente)

Il suo socio gli diceva di stare calmo, e così tutti noi.. e che lo vedeva male

Lui diceva che era calmo, ma non era vero, stava completamente andando fuori di testa, e non mostrava di saper gestire quel tipo di accadimento

E ci andò fuori di testa, fino al punto di chiedermi un giorno di fingermi un anonimo cliente di quel locale, e chiamarla al cellulare, per capire se era vero oppure no che il cellulare non lo dava in giro.

Senza entrare in ulteriori dettagli, dirò che da quella sera di molti anni fa questa persona non si è più ripresa, e non è stata mai più soltanto la persona che era (o che immaginava di essere) prima.

Ora.. la riflessione che feci l’altro giorno mentre ci si scambiava considerazioni con Mat era proprio questa: a volte, a livello esperienziale, si “evita di mettere i piedi in certi posti di noi” girando alla larga, e va benissimo..

Il problema è essere (o non essere) preparati quando “in certi posti di noi” è la vita a spingertici….
 

danny

Utente di lunga data
Mia moglie, tanti anni fa.
In Grecia, spiaggia nudista.
Io ero contento di potermi finalmente togliere il costume tranquillamente, senza dovermi nascondere.
Lei era tutto un rognare, un arrabbiarsi con me per il posto dove l'avevo portata - tra l'altro una bella spiaggia - , che mai si sarebbe spogliata, che di qui e di lì e su e giù.
Con il passare dei giorni conosciamo un po' di gente del posto, si rende conto che è tutto così diverso da come lei pretendeva che fosse e finalmente si spoglia: ora a distanza di 24 anni si infastidisce se deve andare su una spiaggia normale con il costume.
C'è che noi nascondiamo le paure dietro i pregiudizi, è più facile.
 

Skorpio

Utente di lunga data
No no, entra nei dettagli :D : l'ha frequentata?
No no, non posso.. :)

Che poi alla fine son dettagli inutili, rispetto al senso di quanto mi piaceva condividere qui

Ci è andato? Non ci è andato? Ma i pompini li faceva bene?... Sono dettagli inutili

Potrebbe esserci anche andato alla messa tutte le domeniche x 5 anni, la sua prospettiva era comunque cambiata.

Era cambiato lui

È cambiato lui
 

ilnikko

utente chitarrista
[...]

Senza entrare in ulteriori dettagli, dirò che da quella sera di molti anni fa questa persona non si è più ripresa, e non è stata mai più soltanto la persona che era (o che immaginava di essere) prima.

Ora.. la riflessione che feci l’altro giorno mentre ci si scambiava considerazioni con Mat era proprio questa: a volte, a livello esperienziale, si “evita di mettere i piedi in certi posti di noi” girando alla larga, e va benissimo..

Il problema è essere (o non essere) preparati quando “in certi posti di noi” è la vita a spingertici….
Magari quello di adesso è il vero lui e quello che hai conosciuto tu era cio' che gli altri volevano che lui fosse....sai quante volte succede ?
 

danny

Utente di lunga data
No no, non posso.. :)

Che poi alla fine son dettagli inutili, rispetto al senso di quanto mi piaceva condividere qui

Ci è andato? Non ci è andato? Ma i pompini li faceva bene?... Sono dettagli inutili

Potrebbe esserci anche andato alla messa tutte le domeniche x 5 anni, la sua prospettiva era comunque cambiata.

Era cambiato lui

È cambiato lui
Lui è rimasto lo stesso.
E' diventato consapevole di parti di sé che negava.
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
No no, non posso.. :)

Che poi alla fine son dettagli inutili, rispetto al senso di quanto mi piaceva condividere qui

Ci è andato? Non ci è andato? Ma i pompini li faceva bene?... Sono dettagli inutili

Potrebbe esserci anche andato alla messa tutte le domeniche x 5 anni, la sua prospettiva era comunque cambiata.

Era cambiato lui

È cambiato lui
in grassetto: e non ti sembra una cosa che possa "trasformare" radicalmente una persona?
Valeria, nel lontano 2001, mi fece "vedere la luce" :D
Altro che blues Brother :D
 

Foglia

utente viva e vegeta
Lui è rimasto lo stesso.E' diventato consapevole di parti di sé che negava.
Quoto. Un'oretta di dialogo con qualcuno non fa "cambiare" nessuno. Si cambia, ed è vero, ma nel tempo. Altrimenti ci si svela.Aggiungo un'altra cosa: Sarà che sono razionale, ma non credo neanche al "destino" che ci spinge a una presa di coscienza di quello che siamo. Credo alle occasioni, ed e' un concetto ben diverso dal destino ineluttabile. Se a me proponessero un locale di gigolò per una serata, e mi trovassi in disaccordo in maniera assoluta, declinerei l'invito. Diversamente, ove ritenessi la location semplicemente non consona alle mie preferenze, ma comunque frequentabile in vista di una serata in compagnia degli amici, l'andarci per una volta non "cambierebbe" certo quella che sono. Se lo sono. Senz'altro la frequentazione di posti e persone non "abitualmente frequentate" e' una occasione per capire lati di me magari latenti. Ma scelgo io di darmi l'occasione o no. E se a quel punto scopro parti di me inedite, non è certo merito (o demerito) del destino.Chiudo dicendo [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] zozzone... Hai contributo a "sviare" uno dalla retta via :D
 

oriente70

Utente di lunga data
Io ho un collega che ha mollato la ragazza storica per sposarsi un entreneuse.
Troppo figo il matrimonio tutti gli uomini del paese in piazza (c'erano tutte le sue colleghe della zona ).
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
che dire il tuo amico ha semplicemente scoperto cge una entreneuse e' una donna come diverse altre con varie qualita' intellettive ( oltre che fisiche)
se si e' stranito per questo deve aver vissuto in una bolla fino ad allora
in sintesi aveva un pregiudizio e stereotipo che quella ragazza con un oretta di chiacchiere ha fatto vacillare
 
Ultima modifica:

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Ci sono delle donne che non sono solo belle: ma che con le parole, la voce, lo sguardo sono capaci di aprire una voragine dentro.
Che poi non riesci a colmare.
Mi è successo di incontrare alcune volte donne così: fortunatamente non si sono interessate a me :)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Quoto. Un'oretta di dialogo con qualcuno non fa "cambiare" nessuno. Si cambia, ed è vero, ma nel tempo. Altrimenti ci si svela.Aggiungo un'altra cosa: Sarà che sono razionale, ma non credo neanche al "destino" che ci spinge a una presa di coscienza di quello che siamo. Credo alle occasioni, ed e' un concetto ben diverso dal destino ineluttabile. Se a me proponessero un locale di gigolò per una serata, e mi trovassi in disaccordo in maniera assoluta, declinerei l'invito. Diversamente, ove ritenessi la location semplicemente non consona alle mie preferenze, ma comunque frequentabile in vista di una serata in compagnia degli amici, l'andarci per una volta non "cambierebbe" certo quella che sono. Se lo sono. Senz'altro la frequentazione di posti e persone non "abitualmente frequentate" e' una occasione per capire lati di me magari latenti. Ma scelgo io di darmi l'occasione o no. E se a quel punto scopro parti di me inedite, non è certo merito (o demerito) del destino.Chiudo dicendo [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION] zozzone... Hai contributo a "sviare" uno dalla retta via :D
Ma quale zozzone.. :rotfl:

È (era) un locale aperto agli over 18..

Si presuppone che uno trovi delle ragazze..

Il fatto devastante per il mio amico fu trovare non zozzonerie, ma trovare esseri umani come te, che possono anche parlare, oltre che roteare le chiappe.

E magari hanno pure un cervello, e una sensibilità, e una vita che è estranea a quel contesto li

Quello lo devastò, gli fece saltare in aria tutti gli immaginari che a volte si leggono anche qui
 
Top