Quanto pesa

Brunetta

Utente di lunga data
"quanto pesa il pensiero di un estraneo in rapporto non solo alla stima, ma alla coscienza, e alla conoscenza, che ognuno ha di se'"
Io penso che ognuno abbia la straordinaria capacità di scegliere le persone che gli rimandano l'immagine che vuole vedere.
Quando questo non accade è forse perché non sappiamo che immagine vogliamo vedere.
 

Brunetta

Utente di lunga data
È in tema?

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Egocentrismo: la lezione di David Foster Wallace
[/h]L’egocentrismo è un tratto emergente del nostro tempo, o è solo diventato più visibile e chiassoso? Come e perché siamo tutti intrappolati nella nostra soggettività?
Per trovare qualche risposta non ovvia sono andata a rileggermi un bellissimo discorso tenuto da David Foster Wallace ai neolaureati del Kenyon College. Vi invito a fare altrettanto (qui l’originale inglese. Qui la traduzione in italiano).Il discorso si intitola Questa è l’acqua. È notissimo anche per via dell’incipit folgorante: ci sono due pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: “Salve, ragazzi. Com’è l’acqua?” I due pesci giovani nuotano un altro po’, poi uno guarda l’altro e fa “Che cavolo è l’acqua?
Foster Wallace parla nel maggio del 2005: Facebook è ancora un sito riservato agli studenti universitari (verrà aperto al pubblico nel 2006). YouTube è nato da qualche mese. Twitter non esiste ancora.SOGGETTIVISMO ACRITICO. Eppure, in quel discorso, Foster Wallace descrive con impressionante lucidità le dinamiche di formazione del soggettivismo acritico di cui, un decennio dopo, i social media sembrano traboccare.
Forse questo vuol dire che il problema non è solo come funzionano i social media, ma anche come funzioniamo noi.
In estrema sintesi: Foster Wallace ricorda agli studenti che la vera educazione al pensiero non riguarda la capacità di pensare, ma la scelta di che cosa pensare. E li esorta ad essere sempre consapevoli.EGOCENTRISMO INEVITABILE. Il modo in cui tutti noi costruiamo il significato di quanto ci circonda – ricorda Foster Wallace – è soggettivo, ed è frutto di scelte involontariamente arroganti e dogmatiche. Per questo imparare a pensare significa imparare a mettere in discussione le nostre certezze e convinzioni, che sono fatalmente egocentriche.
Ogni egocentrismo è socialmente odioso: per questo tendiamo a ignorarlo. Tuttavia è inevitabile, perché ciascuno di noi non può che trovarsi al centro assoluto di ognuna delle proprie esperienze che, in quanto vissute in prima persona, appaiono sempre più immediate, urgenti e reali di ogni altra.IMPARARE A PENSARE. Dunque, ciascuno di noi tende a interpretare ogni cosa attraverso la lente del sé. Noi osserviamo con maggior attenzione quanto accade nella nostra testa che quanto accade davanti al nostro naso. Ci scordiamo che la mente è un ottimo servitore ma un pessimo padrone.
La vita adulta – dice ancora Foster Wallace – include la noia, la routine e la frustrazione, ma ciascuno di noi sopravvaluta le proprie.
Ciascuno, sentendosi al centro del mondo, alla luce del proprio egocentrismo interpreta ogni ostacolo (e perfino la grassa signora assai truccata e con lo sguardo spento che lo precede nella coda al supermercato) come un’offesa personale.
Imparare a pensare significa diventare meno arroganti, egocentrici e imperiosamente soli. Nel grande mondo del volere, dell’ottenere e del mostrarsi – conclude Foster Wallace – la vera libertà è la consapevolezza, e l’attenzione agli altri.LA PERIFERIA DEGLI EVENTI. Dentro questo discorso ci sono un paio di suggerimenti meritevoli, credo, di attenzione. Il primo riguarda il non prendere tutto quello che ci capita intorno sul piano personale. Dopotutto, quanto succede difficilmente accade con il preciso obiettivo di danneggiare e offendere, o di favorire e compiacere proprio noi.
Gli eventi piovono, o scintillano, per conto loro, e il nostro coinvolgimento, positivo o negativo che sia, è in larga misura accidentale. In altre parole: anche se facciamo fatica a rendercene conto, come individui siamo molto più spesso alla periferia che al centro degli eventi.
Perfino gli eventi che ci vedono protagonisti sono quasi sempre alla periferia di altri eventi. Tra l’altro: nel gioco di specchi dei social media il protagonismo è più effimero, fragile e e illusorio che mai.DISCUTERE GLI SCHEMI. Il secondo suggerimento riguarda il dubitare delle nostre impressioni e dei nostri schemi. Forse la grassa signora assai truccata in fila al supermercato ha avuto una giornata orribile e merita tutta la nostra simpatia. E forse è una persona meravigliosa.
Se per caso non fosse così, pensare che potrebbe esserlo ci aiuta comunque a sentirci meno insofferenti e frustrati per la fila, e renderà noi persone un po’ migliori e meno isteriche.
Penso che questa strategia possa valere sia nel mondo reale, sia nel mondo virtuale. E penso che trasferirla dal mondo reale, dove già non è facilissimo applicarla, al mondo virtuale, dove applicarla oggi sembra quasi impossibile, potrebbe essere una sfida che val la pena di raccogliere.
Posted 12/12/2016 by Annamaria Testa in home, punti di vista
 

Foglia

utente viva e vegeta
Secondo me coglie un aspetto del tema: quello per cui non necessariamente siamo centrali per gli altri, anzi vero il contrario, che molto spesso siamo periferici. Però.... Se siamo periferici per gli altri, allo stesso modo non vedo come in concreto possiamo decentrare noi :D

No, apparte gli scherzi: coglie il tema di come vediamo gli altri, ma arriva a centrare la questione su una soluzione (quella del vedere la signora come una che avrà avuto una giornata storta) senza tener conto che magari la giornata storta la abbiamo avuta anche noi.


Io invero pensavo alla questione in termini un po' diversi.

Nel discorso si prima con [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION], c'era una premessa: ignora i giudizi di terzi, SE sei CERTA che alla fine non ti corrispondano. Poi vabbè... Lui poneva l'accento sulla certezza, io ne ho fatto un discorso ancor più a valle, sul SE ho con me gli strumenti di stima, di coscienza e di conoscenza di quell'essere che sono, per poter conseguentemente affermare senza tradirmi di avere certezza di qualcosa. Anche in contrasto col parere di un terzo.

Ed è un argomento che mi fa sudare :D, perché francamente vedere chi sono e' parecchio faticoso. Certo: se mi dicessero che di lavoro faccio l'architetto, la certezza che così non è e' immediata.

Un po' più complesso senz'altro se mi dicono che non sono obiettiva in una determinata situazione a causa delle mie simpatie (sto buttando li' un esempio, estrapolando l'episodio di oggi).

E in tutto questo, la soluzione del problema non si può risolvere in un "chi lo dice non ha peso per me", sempre in ipotesi. Oppure "ha peso e lo ascolto". C'è un passaggio prima, ed è appunto quel SE SONO CERTA che il messaggio che mi e' arrivato, ammesso che io non lo abbia distorto, può trovare dentro me quella verifica che presuppone a propria volta che io abbia gli strumenti corretti per porla in essere. E che io sappia leggere quei risultati senza mentire. Anche. Di qui che, solo compiuto tutto sto processo, uno possa anche infine restare indenne da certi giudizi. E in tutto questo il terzo viene per ultimo, probabilmente.

Ebbene, dicevo che gli strumenti che servono sono "cosine" mica tanto semplici da avere a portata di mano :D.
Stima di se', ma anche consapevolezza dei propri limiti, coscienza e conoscenza, giusto per capire se non la stiamo raccontando anzitutto a noi stessi. Che se e' ben vero che il terzo può non contare nulla, altrettanto vero e' che se ci ha preso, anche per puro caso (sparando nel mucchio) non è con il silenzio o un vaffanculo che risolviamo il nostro problema.

Ma vado oltre, dando per scontata l'ipotesi in cui il terzo non ci abbia preso, ma abbia comunque fatto scattare qualcosa in noi, vuoi per pregressi, vuoi per difesa, vuoi per altro. Con la conseguenza che il terzo, pur non avendoci preso, inevitabilmente ci condiziona. A volte fino al punto da farci cambiare idea eh. E' un meccanismo che ho subito sulla mia pelle. Ed è quello forse che personalmente mi mette più in difficoltà. Con gli strumenti, ancor prima che con le mie certezze....

Non mi sono riletta e sono alla fermata dell'autobus.... Abbiate clemenza :D
 

Foglia

utente viva e vegeta
"quanto pesa il pensiero di un estraneo in rapporto non solo alla stima, ma alla coscienza, e alla conoscenza, che ognuno ha di se'"
Io penso che ognuno abbia la straordinaria capacità di scegliere le persone che gli rimandano l'immagine che vuole vedere.
Quando questo non accade è forse perché non sappiamo che immagine vogliamo vedere.

.... E con la risposta che ti dai tu hai toccato un altro tema che ho trascurato. Veramente scegliamo di rapportarci solo con chi ci rimanda un'immagine di noi conforme (no conforme forse no: almeno non troppo in contrasto, diciamo) con la stima, la coscienza e conoscenza che abbiamo di noi? Tendo a farlo pure io, credo sia umano, il più delle volte lo trovo salvifico :D.

In taluni casi però lo vedo come una mancata opportunità di crescita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
.... E con la risposta che ti dai tu hai toccato un altro tema che ho trascurato. Veramente scegliamo di rapportarci solo con chi ci rimanda un'immagine di noi conforme (no conforme forse no: almeno non troppo in contrasto, diciamo) con la stima, la coscienza e conoscenza che abbiamo di noi? Tendo a farlo pure io, credo sia umano, il più delle volte lo trovo salvifico :D.

In taluni casi però lo vedo come una mancata opportunità di crescita.
Io credo che nessuno juventino decida di andare a vedere la partita nella curva della Roma e mi sembra molto sano perché si tende a cercare di essere sereni e non si cerca chi ci svaluta a prescindere.

Il web è Facebook ci danno la possibilità di sapere come ragionano anche quelli dell'altra squadra.
A me pare interessante.
Questo confronto ci aiuta anche a capire cosa e chi non siamo.
Potranno argomentare che sono vestita con i colori di quella squadra e quindi tifo per quella, ma questo non farà che rafforzare la mia reale appartenenza.

Invece vedere la moviola che avevamo trascurato potrà aiutarci a vedere meglio come sono andate le cose.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Secondo me coglie un aspetto del tema: quello per cui non necessariamente siamo centrali per gli altri, anzi vero il contrario, che molto spesso siamo periferici. Però.... Se siamo periferici per gli altri, allo stesso modo non vedo come in concreto possiamo decentrare noi :D

No, apparte gli scherzi: coglie il tema di come vediamo gli altri, ma arriva a centrare la questione su una soluzione (quella del vedere la signora come una che avrà avuto una giornata storta) senza tener conto che magari la giornata storta la abbiamo avuta anche noi.


Io invero pensavo alla questione in termini un po' diversi.

Nel discorso si prima con [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION], c'era una premessa: ignora i giudizi di terzi, SE sei CERTA che alla fine non ti corrispondano. Poi vabbè... Lui poneva l'accento sulla certezza, io ne ho fatto un discorso ancor più a valle, sul SE ho con me gli strumenti di stima, di coscienza e di conoscenza di quell'essere che sono, per poter conseguentemente affermare senza tradirmi di avere certezza di qualcosa. Anche in contrasto col parere di un terzo.

Ed è un argomento che mi fa sudare :D, perché francamente vedere chi sono e' parecchio faticoso. Certo: se mi dicessero che di lavoro faccio l'architetto, la certezza che così non è e' immediata.

Un po' più complesso senz'altro se mi dicono che non sono obiettiva in una determinata situazione a causa delle mie simpatie (sto buttando li' un esempio, estrapolando l'episodio di oggi).

E in tutto questo, la soluzione del problema non si può risolvere in un "chi lo dice non ha peso per me", sempre in ipotesi. Oppure "ha peso e lo ascolto". C'è un passaggio prima, ed è appunto quel SE SONO CERTA che il messaggio che mi e' arrivato, ammesso che io non lo abbia distorto, può trovare dentro me quella verifica che presuppone a propria volta che io abbia gli strumenti corretti per porla in essere. E che io sappia leggere quei risultati senza mentire. Anche. Di qui che, solo compiuto tutto sto processo, uno possa anche infine restare indenne da certi giudizi. E in tutto questo il terzo viene per ultimo, probabilmente.

Ebbene, dicevo che gli strumenti che servono sono "cosine" mica tanto semplici da avere a portata di mano :D.
Stima di se', ma anche consapevolezza dei propri limiti, coscienza e conoscenza, giusto per capire se non la stiamo raccontando anzitutto a noi stessi. Che se e' ben vero che il terzo può non contare nulla, altrettanto vero e' che se ci ha preso, anche per puro caso (sparando nel mucchio) non è con il silenzio o un vaffanculo che risolviamo il nostro problema.

Ma vado oltre, dando per scontata l'ipotesi in cui il terzo non ci abbia preso, ma abbia comunque fatto scattare qualcosa in noi, vuoi per pregressi, vuoi per difesa, vuoi per altro. Con la conseguenza che il terzo, pur non avendoci preso, inevitabilmente ci condiziona. A volte fino al punto da farci cambiare idea eh. E' un meccanismo che ho subito sulla mia pelle. Ed è quello forse che personalmente mi mette più in difficoltà. Con gli strumenti, ancor prima che con le mie certezze....

Non mi sono riletta e sono alla fermata dell'autobus.... Abbiate clemenza :D
Ma guarda.. è meno complesso di quanto sembri

Se io e te si parla di un qualsiasi argomento, e tu inizi dicendo:
"Premesso che tu se d'accordo con [MENTION=4905]Fiammetta[/MENTION] x fare nera [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] ..."

E io SONO CERTO che non son x nulla d'accordo con nessuno x far nero nessuno...

...TUTTO quello che scrivi o dici dopo, per me equivale a 0

E ti puoi disperare, battere i pugni sul petto, inseguirmi x strada.. :rotfl:

Ma è totalmente 0

Poi c'è chi apprezza
Chi si commuove
Chi si incazza

Ognuno fa come può e come sa..

C'è pure chi se lo sposa :rotfl:

Per me è 0

Ma dirò di più.

Anche lo vedessi fatto esternamente a me, da tizio a Caio, la persona è irrimediabilmente squalificata

E non avrà mai accesso a nulla di importante di me.

C'è anche chi dice: si è vero, ma con me non lo fa, quindi va bene

Ognuno alla fine si sceglie tutto ciò che desidera accanto

Cose GIUSTISSIME dette con una premessa sbagliata e quindi dando all'interlocutore una posizione sbagliata, x me valgono 0.

Io voglio gente che CENTRA la posizione dell'interlocutore, se proprio deve definirla, x poter dir qualcosa
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Sempre sti discorsi aulici con altissime fonti letterarie, quando poi stringi stringi qua si parla d'altro.
Ma che accidenti c'entra l'immagine del Sé, con un generico estraneo? Le persone nella vita reale esercitano influenza con 1000 diversi assi nella manica che cambiano da persona a persona. Soldi, cultura, influenza, peso politico, avvenenza fisica, capacità seduttive o più semplicemente essere bravi a manipolare le teste altrui.
In un contesto in cui la libertà di entrata ed uscita è garantita.
Ma secondo voi questo discorso è applicabile in contesti di convivenza forzata? Cerchiamo di adattare Sto discorso qua. Ci sono utenti che passano, raccontano la loro, raccattano dei consigli che gli saranno più o meno utili per le corna date o ricevute, e tornano nella vita reale.
Ci sono altre persone che integrano la vita virtuale nella vita reale e iniziano a considerare un posto quale può essere un forum casa loro.
Più tempo passano sul forum, più si crea una dipendenza insanabile. Rifugio dalle frustrazioni di una vita di merda, situazione di malattia, noia, quel che volete.
L'opinione dell'estraneo non è più l'opinione dell'estraneo, ma è l'opinione del condomino di sotto che si fionda allo spioncino ogni volta che sente un rumore sul pianerottolo e che all'assemblea di condominio fa le battutacce, e che ti sgrulla dal piano di sopra la tovaglia con le briciole nel giardino del primo piano, oppure ti butta i mozziconi di sigaretta perché fuma in finestra e ti buca la tenda da sole. Una persona libera cambia casa, chi libero non è perché magari quella casa è intestata alla nonna disabile con la cui pensione lui campa, comincia a fare le guerre tra poveri.
La merce è la dipendenza.
La merce è l'appartenenza.
Se non ti piace un posto te ne vai.
Se fosse vero che non ti rode il culo perché sei stato escluso da un posto che sentivi tuo, non passi tre anni a bestemmiare contro chi ti ha escluso da quel posto.
Non è l'opinione di un estraneo, non in questo caso. Si tratta semplicemente del potere che a qualcuno di romperti i coglioni in virtù del fatto che domani aprirai la porta di casa e il tuo dirimpettaio sarà lo stesso.
E se pensate che siano esempi presi a caso, andate a vedere il forum di condominio web :rotfl:
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Ma guarda.. è meno complesso di quanto sembri

Se io e te si parla di un qualsiasi argomento, e tu inizi dicendo:
"Premesso che tu se d'accordo con [MENTION=4905]Fiammetta[/MENTION] x fare nera [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] ..."

E io SONO CERTO che non son x nulla d'accordo con nessuno x far nero nessuno...

...TUTTO quello che scrivi o dici dopo, per me equivale a 0

E ti puoi disperare, battere i pugni sul petto, inseguirmi x strada.. :rotfl:

Ma è totalmente 0

Poi c'è chi apprezza
Chi si commuove
Chi si incazza

Ognuno fa come può e come sa..

Per me è 0

Ma dirò di più.

Anche lo vedessi fatto esternamente a me, da tizio a Caio, la persona è irrimediabilmente squalificata

E non avrà mai accesso a nulla di importante di me.

C'è anche chi dice: si è vero, ma con me non lo fa, quindi va bene

Ognuno alla fine si sceglie tutto ciò che desidera accanto

Sono d'accordo, ma tralasci col tuo esempio una casistica molto più complicata. Mi spiego.

D'accordissimo sul fatto che, se una premessa e' per così dire viziata, tutto ciò che ne deriva e' falsato. Ma mica così semplice delineare la rispondenza al vero o no di una premessa. Anche io se mi dicono che faccio l'architetto non ho difficoltà a mandare a ramengo tutto quello che ne deriva.

Se invece mi dicono che "ragiono a simpatie".... Beh.... La vita me la incasino un po' di più, ad escluderlo totalmente.

Primo step.

Secondo step: ove anche io non avessi ragionato per simpatie, ma qualcuno me lo avesse detto, mi capita di "prendermela" lo stesso. Poi lascia stare: essendo piuttosto fumantina, non ho problemi a sfanculare. Ma me la prendo. E intendiamoci: se me la prendo perché in fin dei conti sto mentendo, il problema ce l'ho a monte. Se me la prendo per una cosa che so con certezza che non mi corrisponde, e tuttavia mi urta, significa che c'è un problema a valle che investe l'influenza che l'altro può avere in ragione di quello che è il mio vissuto, estraneo quindi al fatto specifico.

Io su questo ho molto meno controllo.

Sulle reazioni in se' non saprei: di temperamento diciamo che non sono serafica :p
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Se io e te si parla di un qualsiasi argomento, e tu inizi dicendo:
"Premesso che tu se d'accordo con [MENTION=4905]Fiammetta[/MENTION] x fare nera [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] ..."
Vuol dire molto semplicemente che non sto parlando con te, ma sto fingendo di parlare con te mentre in realtà sono interessato a far arrivare un messaggio a [MENTION=4905]Fiammetta[/MENTION] oppure a [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION]. Quindi non solo non me ne frega un cazzo della tua eventuale risposta, ma ti sto addirittura sminuendo da interlocutore a latore di una missiva. Se sei incazzosa come [MENTION=7069]Cielo[/MENTION] rispondi per le rime. Oppure stai al gioco perché magari, oggi a me domani a te, potrebbe farmi comodo che mi ricambi il favore. Molto meglio dire le cose direttamente. Per esempio [MENTION=6586]Skorpio[/MENTION]. Tieni: due spicci per il caffè che sveglio come sei ne hai bisogno.
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Sempre sti discorsi aulici con altissime fonti letterarie, quando poi stringi stringi qua si parla d'altro.
Ma che accidenti c'entra l'immagine del Sé, con un generico estraneo? Le persone nella vita reale esercitano influenza con 1000 diversi assi nella manica che cambiano da persona a persona. Soldi, cultura, influenza, peso politico, avvenenza fisica, capacità seduttive o più semplicemente essere bravi a manipolare le teste altrui.
In un contesto in cui la libertà di entrata ed uscita è garantita.
Ma secondo voi questo discorso è applicabile in contesti di convivenza forzata? Cerchiamo di adattare Sto discorso qua. Ci sono utenti che passano, raccontano la loro, raccattano dei consigli che gli saranno più o meno utili per le corna date o ricevute, e tornano nella vita reale.
Ci sono altre persone che integrano la vita virtuale nella vita reale e iniziano a considerare un posto quale può essere un forum casa loro.
Più tempo passano sul forum, più si crea una dipendenza insanabile. Rifugio dalle frustrazioni di una vita di merda, situazione di malattia, noia, quel che volete.
L'opinione dell'estraneo non è più l'opinione dell'estraneo, ma è l'opinione del condomino di sotto che si fionda allo spioncino ogni volta che sente un rumore sul pianerottolo e che all'assemblea di condominio fa le battutacce, e che ti sgrulla dal piano di sopra la tovaglia con le briciole nel giardino del primo piano, oppure ti butta i mozziconi di sigaretta perché fuma in finestra e ti buca la tenda da sole. Una persona libera cambia casa, chi libero non è perché magari quella casa è intestata alla nonna disabile con la cui pensione lui campa, comincia a fare le guerre tra poveri.
La merce è la dipendenza.
La merce è l'appartenenza.
Se non ti piace un posto te ne vai.
Se fosse vero che non ti rode il culo perché sei stato escluso da un posto che sentivi tuo, non passi tre anni a bestemmiare contro chi ti ha escluso da quel posto.
Non è l'opinione di un estraneo, non in questo caso. Si tratta semplicemente del potere che a qualcuno di romperti i coglioni in virtù del fatto che domani aprirai la porta di casa e il tuo dirimpettaio sarà lo stesso.
E se pensate che siano esempi presi a caso, andate a vedere il forum di condominio web :rotfl:

Occhei :D

E' comprensibile che se ti arriva un mozzicone di sigaretta sulla tenda da sole (magari nuova di zecca :D) il vaffanculo ti parte. Però quello a cui mi riferivo e' un'altra cosa.

Vedo se riesco a spiegarmi con un altro esempio: capita mai che magari esci dalla porta di casa, becchi la dirimpettaia di pianerottolo che ti dice "ti vedo triste"?

Magari in quel momento non sei per nulla triste, lo sai anche bene. Eppure quella affermazione ti fa venire un po' di tristezza. Sicché alla dirimpettaia finisci col rivolgere pensieri diciamo non del tutto urbani :D. Ecco... Puoi sostituire l'aggettivo triste con quello che vuoi, il concetto non cambia.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Sono d'accordo, ma tralasci col tuo esempio una casistica molto più complicata. Mi spiego.

D'accordissimo sul fatto che, se una premessa e' per così dire viziata, tutto ciò che ne deriva e' falsato. Ma mica così semplice delineare la rispondenza al vero o no di una premessa. Anche io se mi dicono che faccio l'architetto non ho difficoltà a mandare a ramengo tutto quello che ne deriva.

Se invece mi dicono che "ragiono a simpatie".... Beh.... La vita me la incasino un po' di più, ad escluderlo totalmente.

Primo step.

Secondo step: ove anche io non avessi ragionato per simpatie, ma qualcuno me lo avesse detto, mi capita di "prendermela" lo stesso. Poi lascia stare: essendo piuttosto fumantina, non ho problemi a sfanculare. Ma me la prendo. E intendiamoci: se me la prendo perché in fin dei conti sto mentendo, il problema ce l'ho a monte. Se me la prendo per una cosa che so con certezza che non mi corrisponde, e tuttavia mi urta, significa che c'è un problema a valle che investe l'influenza che l'altro può avere in ragione di quello che è il mio vissuto, estraneo quindi al fatto specifico.

Io su questo ho molto meno controllo.

Sulle reazioni in se' non saprei: di temperamento diciamo che non sono serafica :p
No che non è semplice delineare la rispondenza, non sempre.

Ma.. si ritorna a bomba sul discorso di oggi.

Se SEI CERTA oppure no

E se non sei CERTA devi accogliere anche chi ti dice una cosa "cattiva" o che ti turba

Ricordo che nei nostri primi approcci, io ti dissi tranquillamente e in pubblico, che taluni tuoi atteggiamenti io li recepivo "da stronzetta" e ci potevi anche ragionare su

Ricordi?

Siamo ancora qui oggi.. :)

Quindi.. dove non c'è paura e difesa, c'è sempre arricchimento :)

E se tu mi dici che sono un po' stronzo, io ti dico di SI :) (quando voglio come voglio se lo voglio e con chi voglio)

Io non sono bravo :rotfl:

Ma posso esserlo.. :carneval:
 

Foglia

utente viva e vegeta
No che non è semplice delineare la rispondenza, non sempre.

Ma.. si ritorna a bomba sul discorso di oggi.

Se SEI CERTA oppure no

E se non sei CERTA devi accogliere anche chi ti dice una cosa "cattiva" o che ti turba

Ricordo che nei nostri primi approcci, io ti dissi tranquillamente e in pubblico, che taluni tuoi atteggiamenti io li recepivo "da stronzetta" e ci potevi anche ragionare su

Ricordi?

Siamo ancora qui oggi.. :)

Quindi.. dove non c'è paura e difesa, c'è sempre arricchimento :)

E se tu mi dici che sono un po' stronzo, io ti dico di SI :) (quando voglio come voglio se lo voglio e con chi voglio)

Io non sono bravo :rotfl:

Ma posso esserlo.. :carneval:
Da stronzetta? Non ricordo. (giuro), se vuoi spiega. No problem per queste cose, figurati.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Da stronzetta? Non ricordo. (giuro), se vuoi spiega. No problem per queste cose, figurati.
Io me lo ricordo benissimo.. :)

Era il periodo che lovvavi Oscuro.. :rotfl: (che tu abbia rimosso?? :rotfl: )

E ti feci anche un discorso sul branchetto rassicurante :)

Non ricordi..?

Avevi anche appena fatto una battutaccia a Mary su minestra di fagioli e scoregge :rotfl:

E me lo ricordo anche per un altro motivo che non posso dire però :rotfl:. È roba privata :cool:

Sarebbe interessante riprendere quel 3d
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Io me lo ricordo benissimo.. :)

Era il periodo che lovvavi Oscuro.. :rotfl:

E ti feci anche un discorso sul branchetto rassicurante :)

Non ricordi..?

Avevi anche appena fatto una battutaccia a Mary su minestra di fagioli e scoregge :rotfl:

E me lo ricordo anche per un altro motivo che non posso dire però :rotfl:. È roba privata :cool:

Sarebbe interessante riprendere quel 3d
Occhei :)

Messo nel periodo. Proprio non dico i primissimi tempi, ma quasi. La battuta a Mary la ricordo bene, come no :D

Quanto al tuo discorso sul "branchetto" ho il vuoto.
Se trovi il 3d, uppalo, ovviamente se hai tempo e se ti va. Sennò fammi un sunto, o dammi qualche indizio in più.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Occhei :D

E' comprensibile che se ti arriva un mozzicone di sigaretta sulla tenda da sole (magari nuova di zecca :D) il vaffanculo ti parte. Però quello a cui mi riferivo e' un'altra cosa.

Vedo se riesco a spiegarmi con un altro esempio: capita mai che magari esci dalla porta di casa, becchi la dirimpettaia di pianerottolo che ti dice "ti vedo triste"?

Magari in quel momento non sei per nulla triste, lo sai anche bene. Eppure quella affermazione ti fa venire un po' di tristezza. Sicché alla dirimpettaia finisci col rivolgere pensieri diciamo non del tutto urbani :D. Ecco... Puoi sostituire l'aggettivo triste con quello che vuoi, il concetto non cambia.
io avevo capito esattamente il concetto. L'opinione del dirimpettaio dipende dall'opinione del dirimpettaio perché appunto fa parte di un sistema chiuso. Come un altro utente del forum per capirci è un estraneo ma alla fine non lo è. Normalmente se un estraneo mai visto mi apostrofa dicendo che gli sembro triste magari mi metto la mano sul portafoglio.
Osho ci si divertiva da matti.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Occhei :)

Messo nel periodo. Proprio non dico i primissimi tempi, ma quasi. La battuta a Mary la ricordo bene, come no :D

Quanto al tuo discorso sul "branchetto" ho il vuoto.
Se trovi il 3d, uppalo, ovviamente se hai tempo e se ti va. Sennò fammi un sunto, o dammi qualche indizio in più.
Tu ricordi che alla fine di un certo discorso che mal ricordi, io ti dissi semplicemente: ti voglio bene!

Lo ricordi?
 

Foglia

utente viva e vegeta
Tu ricordi che alla fine di un certo discorso che mal ricordi, io ti dissi semplicemente: ti voglio bene! Lo ricordi?
Si. Che mi dicesti ti voglio bene lo ricordo.... :)E forse in parte ricordo l'mp. Se non sbaglio, ti parlavo della mia situazione a casa. Ma ho veramente ricordi vaghi, del contesto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sono d'accordo, ma tralasci col tuo esempio una casistica molto più complicata. Mi spiego.

D'accordissimo sul fatto che, se una premessa e' per così dire viziata, tutto ciò che ne deriva e' falsato. Ma mica così semplice delineare la rispondenza al vero o no di una premessa. Anche io se mi dicono che faccio l'architetto non ho difficoltà a mandare a ramengo tutto quello che ne deriva.

Se invece mi dicono che "ragiono a simpatie".... Beh.... La vita me la incasino un po' di più, ad escluderlo totalmente.

Primo step.

Secondo step: ove anche io non avessi ragionato per simpatie, ma qualcuno me lo avesse detto, mi capita di "prendermela" lo stesso. Poi lascia stare: essendo piuttosto fumantina, non ho problemi a sfanculare. Ma me la prendo. E intendiamoci: se me la prendo perché in fin dei conti sto mentendo, il problema ce l'ho a monte. Se me la prendo per una cosa che so con certezza che non mi corrisponde, e tuttavia mi urta, significa che c'è un problema a valle che investe l'influenza che l'altro può avere in ragione di quello che è il mio vissuto, estraneo quindi al fatto specifico.

Io su questo ho molto meno controllo.

Sulle reazioni in se' non saprei: di temperamento diciamo che non sono serafica :p
Diciamo che "ragioni a simpatie" proprio come espressione non sta in piedi. Invece "nei tuoi ragionamenti ti fai influenzare dalla simpatia che provi per le persone" è corretto e mi pare che non ci sia proprio nulla di strano, a meno che tu non sia un giudice e lo faccia nell'esercizio delle tue funzioni.
Nella vita di ogni giorno mi sembra del tutto normale che se una tua amica ti dice che si sente nervosa tu ti preoccupi mentre se lo dice appunto quella in fila alla cassa tu pensi, se la faccia passare.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Diciamo che "ragioni a simpatie" proprio come espressione non sta in piedi. Invece "nei tuoi ragionamenti ti fai influenzare dalla simpatia che provi per le persone" è corretto e mi pare che non ci sia proprio nulla di strano, a meno che tu non sia un giudice e lo faccia nell'esercizio delle tue funzioni.
Nella vita di ogni giorno mi sembra del tutto normale che se una tua amica ti dice che si sente nervosa tu ti preoccupi mentre se lo dice appunto quella in fila alla cassa tu pensi, se la faccia passare.
Chiaro che siamo tutti influenzati da simpatie e antipatie.
E che il "rischio" di interagire tenendo conto delle simpatie (o delle antipatie) c'è. Però insomma... Direi che preferirei non avere le fette di salame sugli occhi. Ragionando sempre con la mia testa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Chiaro che siamo tutti influenzati da simpatie e antipatie.
E che il "rischio" di interagire tenendo conto delle simpatie (o delle antipatie) c'è. Però insomma... Direi che preferirei non avere le fette di salame sugli occhi. Ragionando sempre con la mia testa.
Si vede che sei un avvocato anche in bagno :facepalm::mexican:
Ma noi ragioniamo sempre in modo influenzato affettivamente. Basta saperlo. Non vedo perché pretendere una oggettività che non esiste. È come pretendere di non fare proiezioni. Si fanno. La cosa importante è cercare di essere consapevoli delle proprie coloriture affettive.
 
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