Raggi non mi sento commissariata ma se arriva avviso di garanzia ...

danny

Utente di lunga data
Se apri il vaso di Pandora di qualsiasi amministrazione comunale e uffici tecnici - con un minimo di interessi immobiliari o altro in gioco - credo che pochi tra loro potrebbero uscirne puliti.
Che poi pochissime realtà vengano a galla fa parte del gioco.
Nessuno ha interesse a fare le scarpe a qualcun altro per non venire a sua volta travolto nei suoi interessi.
Quando accade non è per caso.
Hanno messo i bimbi dell'asilo a fare la guardia a quelli delle medie.
Roma è la tomba (prevedibile) del M5S.
 
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brenin

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Virginia Raggi deve dimettersi (o autosospendersi fino a un chiarimento giudiziario) perché ha legato il proprio destino a quello di Raffaele Marra. Perché lo ha difeso strenuamente quando in molti, anche tra quelli del suo Movimento, le hanno fatto notare l'imbarazzante continuità di Marra con le esperienze amministrative precedenti. Raggi ha un obbligo etico che le deriva dalla fascia tricolore che le è stata consegnata dopo la vittoria alle elezioni. Deve dimostrare di comprendere fino all'ultima piega che cosa significhi essere la Sindaca della più importante città del Paese e il suo riflesso nel mondo. Deve farsi carico delle sue responsabilità politiche e civili. Deve dar conto delle sue scelte ai cittadini, non soltanto quelli che hanno votato per lei. Deve dar conto a quei cittadini che oggi scoprono chi è Marra: una pedina inamovibile della sua squadra e della sua amministrazione. Perché Marra non è - come si è voluto far credere - una figura marginale. Marra è l'amministrazione Raggi. Marra è Virginia Raggi. Da lui sono passate tutte le decisioni più importanti della sindaca. Una sindaca che, nella migliore delle ipotesi, non ha saputo leggere e interpretare la complessità del reale. Lei e i 5stelle alla prova dei fatti sino ad oggi hanno fallito. Ecco perché è il caso che Raggi passi la mano. Mettere la testa sotto la sabbia, questo Grillo dovrebbe saperlo, porterebbe a un disastro peggiore.
Eppure Marra è la dimostrazione che la politica, anche quella del Movimento, che si pone come radicalmente nuova deve sempre misurarsi (e allearsi) con i meccanismi di scambio, influenza, opportunismo. Amministrare è difficilissimo, per cambiare davvero bisogna essere prudenti e saper ascoltare. Perché dinanzi alle prove politiche (non ancora giudiziarie) di continuità tra Marra e Alemanno (Marra sottoscrisse - come racconta il giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi - contratti milionari a favore di Fabrizio Amore, un costruttore imputato di associazione per delinquere) la Raggi ha continuato a difenderlo? Forse la ragione è semplice: le figure come Marra garantiscono voti, controllo burocratico, influenza, rapporto con immobiliaristi ed imprenditori.
Alla fine si è veramente " diversi " non quando lo si dichiara, ma quando si agisce diversamente dai predecessori.
L’arcadia idealizzata dal Movimento non esiste, non è mai esistita. I pochi mesi di amministrazione Raggi a Roma sono bastati a farci comprendere quanto il M5S sia fragile.
Il Movimento, purtroppo per i suoi elettori e per i tantissimi italiani che gli hanno dato fiducia nella prova referendaria, in mancanza di regole organizzative e di selezione precise e riconoscibili, in altre parole di regole democratiche, sta evidenziando un altro dei suoi limiti, forse il più inquietante: è un movimento scalabile. Può essere preso d'assalto da chiunque e, siccome chi critica ha in sorte l'epurazione, non riesce a maturare una crescita interna che lo renda più solido e meno contraddittorio nelle scelte e nei comportamenti.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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Virginia Raggi deve dimettersi (o autosospendersi fino a un chiarimento giudiziario) perché ha legato il proprio destino a quello di Raffaele Marra. Perché lo ha difeso strenuamente quando in molti, anche tra quelli del suo Movimento, le hanno fatto notare l'imbarazzante continuità di Marra con le esperienze amministrative precedenti. Raggi ha un obbligo etico che le deriva dalla fascia tricolore che le è stata consegnata dopo la vittoria alle elezioni. Deve dimostrare di comprendere fino all'ultima piega che cosa significhi essere la Sindaca della più importante città del Paese e il suo riflesso nel mondo. Deve farsi carico delle sue responsabilità politiche e civili. Deve dar conto delle sue scelte ai cittadini, non soltanto quelli che hanno votato per lei. Deve dar conto a quei cittadini che oggi scoprono chi è Marra: una pedina inamovibile della sua squadra e della sua amministrazione. Perché Marra non è - come si è voluto far credere - una figura marginale. Marra è l'amministrazione Raggi. Marra è Virginia Raggi. Da lui sono passate tutte le decisioni più importanti della sindaca. Una sindaca che, nella migliore delle ipotesi, non ha saputo leggere e interpretare la complessità del reale. Lei e i 5stelle alla prova dei fatti sino ad oggi hanno fallito. Ecco perché è il caso che Raggi passi la mano. Mettere la testa sotto la sabbia, questo Grillo dovrebbe saperlo, porterebbe a un disastro peggiore.
Eppure Marra è la dimostrazione che la politica, anche quella del Movimento, che si pone come radicalmente nuova deve sempre misurarsi (e allearsi) con i meccanismi di scambio, influenza, opportunismo. Amministrare è difficilissimo, per cambiare davvero bisogna essere prudenti e saper ascoltare. Perché dinanzi alle prove politiche (non ancora giudiziarie) di continuità tra Marra e Alemanno (Marra sottoscrisse - come racconta il giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi - contratti milionari a favore di Fabrizio Amore, un costruttore imputato di associazione per delinquere) la Raggi ha continuato a difenderlo? Forse la ragione è semplice: le figure come Marra garantiscono voti, controllo burocratico, influenza, rapporto con immobiliaristi ed imprenditori.
Alla fine si è veramente " diversi " non quando lo si dichiara, ma quando si agisce diversamente dai predecessori.
L’arcadia idealizzata dal Movimento non esiste, non è mai esistita. I pochi mesi di amministrazione Raggi a Roma sono bastati a farci comprendere quanto il M5S sia fragile.
Il Movimento, purtroppo per i suoi elettori e per i tantissimi italiani che gli hanno dato fiducia nella prova referendaria, in mancanza di regole organizzative e di selezione precise e riconoscibili, in altre parole di regole democratiche, sta evidenziando un altro dei suoi limiti, forse il più inquietante: è un movimento scalabile. Può essere preso d'assalto da chiunque e, siccome chi critica ha in sorte l'epurazione, non riesce a maturare una crescita interna che lo renda più solido e meno contraddittorio nelle scelte e nei comportamenti.
Ti quoto in tutto, e ribadisco che per me nelle passate elezioni amministrative ne il centrosinistra né il centrodestra avevano interesse a vincere la poltrona di sindaco.
personalmemte quello che imputo agli "amministratori" del movimento è una eccessiva presunzione non supportata da una adeguata preparazione, forse serve a Grillo and Co un bagno di umiltà.

La Raggi boh per me ormai è incommentabile, a me sembra (bene che vada) una dilettante allo sbaraglio solo che non deve amministrare " casa del diavolo"- paesino di 1000 abitanti ma Roma ...ed è questo il problema reale

ma non sono da meno in questo frangente Di Maio e Di Battista, pessimi.
 

brenin

Utente
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Ti quoto in tutto, e ribadisco che per me nelle passate elezioni amministrative ne il centrosinistra né il centrodestra avevano interesse a vincere la poltrona di sindaco.
personalmemte quello che imputo agli "amministratori" del movimento è una eccessiva presunzione non supportata da una adeguata preparazione, forse serve a Grillo and Co un bagno di umiltà.

La Raggi boh per me ormai è incommentabile, a me sembra (bene che vada) una dilettante allo sbaraglio solo che non deve amministrare " casa del diavolo"- paesino di 1000 abitanti ma Roma ...ed è questo il problema reale

ma non sono da meno in questo frangente Di Maio e Di Battista, pessimi.
Comincio dagli ultimi due.... impresentabili,saccenti e presuntuosi,irritanti, recitano a memoria in base al "pizzino" che gli passano ( infatti appena l'interlocutore cambia tema o fa domande specifiche e concrete per le quali giustamente si attende/esige altrettante risposte cadono in preda al panico, senza ovviamente fornire alcuna risposta ).
Temo che la Raggi sia sull'orlo di una crisi di nervi, l'equlibrio è perso ( sempre che mai l'abbia avuto ) per cui non è da escludersi il verificarsi - da un momento all'altro - di clamorosi colpi di scena. Dobbiamo solo saper attendere, è questione di (poco) tempo,presumo.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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Comincio dagli ultimi due.... impresentabili,saccenti e presuntuosi,irritanti, recitano a memoria in base al "pizzino" che gli passano ( infatti appena l'interlocutore cambia tema o fa domande specifiche e concrete per le quali giustamente si attende/esige altrettante risposte cadono in preda al panico, senza ovviamente fornire alcuna risposta ).
Temo che la Raggi sia sull'orlo di una crisi di nervi, l'equlibrio è perso ( sempre che mai l'abbia avuto ) per cui non è da escludersi il verificarsi - da un momento all'altro - di clamorosi colpi di scena. Dobbiamo solo saper attendere, è questione di (poco) tempo,presumo.
Ma tu pensi davvero fossero convinti di saper governare una città incasinata, complicata e già piena di problemi anche di carattere giudiziale come Roma?
Sono stati così ingenui o forse pensavano di contare su appoggi esterni un po' meno " sole" di Marra and co ?
 

brenin

Utente
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Ma tu pensi davvero fossero convinti di saper governare una città incasinata, complicata e già piena di problemi anche di carattere giudiziale come Roma?
Sono stati così ingenui o forse pensavano di contare su appoggi esterni un po' meno " sole" di Marra and co ?
Penso che prima si debba fare una considerazione sul movimento....
Il problema è in alto: il duo Grillo-Casaleggio. Come possono i parlamentari 5Stelle fare “bene” politica, in maniera efficace, se non sono del tutto liberi, se in qualsiasi momento può arrivare una scomunica via blog? Come si fa a dare spazio alle proprie idee quando il gruppo comunicazione pagato dai cittadini e comandato da Casaleggio ti segue con il fiato sul collo per verificare il tuo grado di ortodossia rispetto al sacro verbo del blog? Dovrebbero fare autocritica i due capi del movimento, sono nati con il Vday contro il Porcellum e, ad un anno dalle elezioni, non hanno ancora una loro proposta. Hanno tergiversato, perso tempo, lanciato la consultazione quando i giochi erano già fatti. Se il M5S fosse un partito e non un marchio registrato, l’opposizione interna avrebbe già chiesto le dimissioni del duo. Grillo non riuscirà , penso io , a contenere a lungo le voglia di “fare” e cambiare le cose dei loro eletti. Non riusciranno per sempre ad imbrigliare l’energia di chi crede nel Movimento e non ha voglia di aspettare ogni volta la sparata dei padri-padroni per decidere. E penso anche che l'isolazionismo politico dei grillini durerà sino a quando non butteranno a mare i due "guru" . Provare a proteggere il cambiamento registrandone il marchio – come fatto dalla Casaleggio – e come provare a fermare il mare con le mani. Solo un despota che non accetta di invecchiare, affetto dal delirio di onnipotenza tipico di chi è diventato qualcuno con la televisione, può pensarlo. Ma i tempi sono non solo cambiati,ma sono in continua evoluzione, la gente chiede risposte e fatti concreti che loro non sanno dare, perchè non sono in grado di farlo. E l'esempio di Roma ne è la drammatica testimonianza, dove un mix di superficialità,incompetenza,ignoranza ( anche politica ) , delirio di onnipotenza rischia di creare danni ancora maggiori di quelli creati dai predecessori. E' però sintomatico che ci mise la faccia per la loro candidata oggi cerchi ogni distinguo possibile per defilarsi, addossando tutte le colpe alla Raggi senza assumersi la responsabilità di aver affidato la capitale a questa gente.
 

danny

Utente di lunga data
Virginia Raggi deve dimettersi (o autosospendersi fino a un chiarimento giudiziario) perché ha legato il proprio destino a quello di Raffaele Marra. Perché lo ha difeso strenuamente quando in molti, anche tra quelli del suo Movimento, le hanno fatto notare l'imbarazzante continuità di Marra con le esperienze amministrative precedenti. Raggi ha un obbligo etico che le deriva dalla fascia tricolore che le è stata consegnata dopo la vittoria alle elezioni. Deve dimostrare di comprendere fino all'ultima piega che cosa significhi essere la Sindaca della più importante città del Paese e il suo riflesso nel mondo. Deve farsi carico delle sue responsabilità politiche e civili. Deve dar conto delle sue scelte ai cittadini, non soltanto quelli che hanno votato per lei. Deve dar conto a quei cittadini che oggi scoprono chi è Marra: una pedina inamovibile della sua squadra e della sua amministrazione. Perché Marra non è - come si è voluto far credere - una figura marginale. Marra è l'amministrazione Raggi. Marra è Virginia Raggi. Da lui sono passate tutte le decisioni più importanti della sindaca. Una sindaca che, nella migliore delle ipotesi, non ha saputo leggere e interpretare la complessità del reale. Lei e i 5stelle alla prova dei fatti sino ad oggi hanno fallito. Ecco perché è il caso che Raggi passi la mano. Mettere la testa sotto la sabbia, questo Grillo dovrebbe saperlo, porterebbe a un disastro peggiore.
Eppure Marra è la dimostrazione che la politica, anche quella del Movimento, che si pone come radicalmente nuova deve sempre misurarsi (e allearsi) con i meccanismi di scambio, influenza, opportunismo. Amministrare è difficilissimo, per cambiare davvero bisogna essere prudenti e saper ascoltare. Perché dinanzi alle prove politiche (non ancora giudiziarie) di continuità tra Marra e Alemanno (Marra sottoscrisse - come racconta il giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi - contratti milionari a favore di Fabrizio Amore, un costruttore imputato di associazione per delinquere) la Raggi ha continuato a difenderlo? Forse la ragione è semplice: le figure come Marra garantiscono voti, controllo burocratico, influenza, rapporto con immobiliaristi ed imprenditori.
Alla fine si è veramente " diversi " non quando lo si dichiara, ma quando si agisce diversamente dai predecessori.
L’arcadia idealizzata dal Movimento non esiste, non è mai esistita. I pochi mesi di amministrazione Raggi a Roma sono bastati a farci comprendere quanto il M5S sia fragile.
Il Movimento, purtroppo per i suoi elettori e per i tantissimi italiani che gli hanno dato fiducia nella prova referendaria, in mancanza di regole organizzative e di selezione precise e riconoscibili, in altre parole di regole democratiche, sta evidenziando un altro dei suoi limiti, forse il più inquietante: è un movimento scalabile. Può essere preso d'assalto da chiunque e, siccome chi critica ha in sorte l'epurazione, non riesce a maturare una crescita interna che lo renda più solido e meno contraddittorio nelle scelte e nei comportamenti.
Perfetto.
 

Fiammetta

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Penso che prima si debba fare una considerazione sul movimento....
Il problema è in alto: il duo Grillo-Casaleggio. Come possono i parlamentari 5Stelle fare “bene” politica, in maniera efficace, se non sono del tutto liberi, se in qualsiasi momento può arrivare una scomunica via blog? Come si fa a dare spazio alle proprie idee quando il gruppo comunicazione pagato dai cittadini e comandato da Casaleggio ti segue con il fiato sul collo per verificare il tuo grado di ortodossia rispetto al sacro verbo del blog? Dovrebbero fare autocritica i due capi del movimento, sono nati con il Vday contro il Porcellum e, ad un anno dalle elezioni, non hanno ancora una loro proposta. Hanno tergiversato, perso tempo, lanciato la consultazione quando i giochi erano già fatti. Se il M5S fosse un partito e non un marchio registrato, l’opposizione interna avrebbe già chiesto le dimissioni del duo. Grillo non riuscirà , penso io , a contenere a lungo le voglia di “fare” e cambiare le cose dei loro eletti. Non riusciranno per sempre ad imbrigliare l’energia di chi crede nel Movimento e non ha voglia di aspettare ogni volta la sparata dei padri-padroni per decidere. E penso anche che l'isolazionismo politico dei grillini durerà sino a quando non butteranno a mare i due "guru" . Provare a proteggere il cambiamento registrandone il marchio – come fatto dalla Casaleggio – e come provare a fermare il mare con le mani. Solo un despota che non accetta di invecchiare, affetto dal delirio di onnipotenza tipico di chi è diventato qualcuno con la televisione, può pensarlo. Ma i tempi sono non solo cambiati,ma sono in continua evoluzione, la gente chiede risposte e fatti concreti che loro non sanno dare, perchè non sono in grado di farlo. E l'esempio di Roma ne è la drammatica testimonianza, dove un mix di superficialità,incompetenza,ignoranza ( anche politica ) , delirio di onnipotenza rischia di creare danni ancora maggiori di quelli creati dai predecessori. E' però sintomatico che ci mise la faccia per la loro candidata oggi cerchi ogni distinguo possibile per defilarsi, addossando tutte le colpe alla Raggi senza assumersi la responsabilità di aver affidato la capitale a questa gente.
sono assolutamente D accordo con te a me Grillo già faceva cagare come comico, figuriamoci come urlatore politico :D

Comunque lenso che ancora non si sia toccato il fondo a Roma, se non erro oggi al tg1 ho sentito di passaggio che Marra sostiene che se apre la bocca per parlare mette in posizione scomoda diversa gente ... Attendo sviluppi
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
quello non è sorprendente non è il naufragio dei grillini, che era evidente da tempo che PD e FI avessero giocato a perdere per mettere nel sacco sti scemi.

quello che sorprende è la velocità con cui sono implosi, in pratica hanno solo fatto in tempo a far naufragare il progetto olimpico e basta.

il problema è che una città come Roma non può rimanere commissariata all'infinito.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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quello non è sorprendente non è il naufragio dei grillini, che era evidente da tempo che PD e FI avessero giocato a perdere per mettere nel sacco sti scemi.

quello che sorprende è la velocità con cui sono implosi, in pratica hanno solo fatto in tempo a far naufragare il progetto olimpico e basta.

il problema è che una città come Roma non può rimanere commissariata all'infinito.
Condivido, per questo dico che le prossime elezioni politiche se fatte nel 2017 coincideranno con le amministrative di Roma ( ora molto probabili)
 

perplesso

Administrator
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a questo punto, il voto anticipato non conviene a nessuno. e la legislatura finisce a marzo 2018, che non è così lontano.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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