Tebe
Egocentrica non in incognito
La faccia tosta di Mattia ha raggiunto l' apoteosi.
È tutta la settimana che rompe la minchia con comportamenti maleducati e non curanti.
Lo so.
Ha il bordello con Paolo e l' imperatrice delle succhia cazzo, ovvero sua madre, ci mette il carico da 90, chiamandolo tutti i giorni e facendogli presente quanto è depressa.
Per Paolo?
No naturalmente, Paolo per lei sta bene, ma per raccontare varie ed eventuali tipo che la callista gli ha trovato un fungo all' unghia e come minimo è un cancro.
Che si sente stanca e come minimo è leucemia fulminante.
Che nota una certa perdita di capelli e allora, cosa sarà? Sicuramente qualcosa di mortale.
Fa così perché non vuole affrontare il discorso principe e non le passa nemmeno per l' anticamera del cervello di abbassare le armi.
Questo stressa Mattia, oltre a tutto il resto, che come ben sappiamo, non tiene botta.
Non il resto. Mattia non tiene botta, e quando il suo livello di ansia si alza diventa veramente merda.
Con chi?
Tutti, ma io sono il suo bersaglio preferito.
Storia già vista, ora ho imparato a pazientare, rendermi semi trasparente in casa e andare dietro ai suoi umori da menopausa.
E in questi frangenti cerca la rissa come valvola di sfogo, come tutta la sua famigghia.
È un loro modus operandi che io rifiuto di fare mio.
Morale.
È tutta la settimana che sta mettendo a dura, durissima prova la mia pazienza.
Primo.
Viaggia per casa con un muso che stacca le piastrelle da terra.
Secondo.
Gli parli e non risponde, e se risponde non si capisce cosa ha detto perché boffonchia e se glielo fai notare sclera e dice che sono io sorda.
Martedì mi ha chiamata al lavoro ed ero con altre persone, quindi parlavo piano, e lui subito a chiedermi dove ero, con chi ero e via così, finendo la telefonata dicendo che il mio comportamento era truffaldino.
Ho abbozzato.
A casa ha continuato con altre stronzate, ho attivato la modalità sordità temporanea e ho detto si a tutto con un sorriso empatico e amoroso.
Ma ieri sera sono sbroccata.
Ogni mercoledì da mesi, alle sette, va con un suo amico a fare un corso di tedesco, escono per le otto e mezza, vanno a farr l' aperitivo strafogandosi di qualsiasi cosa e arriva a casa alle dieci che non ha più fame.
Ieri sera, per la prima volta, non gli ho fatto la cena, l ho sentito prima del corso e bon.
Cioè. Da due mesi preparo. Lo aspetto. E lui torna dicendo.
Ho già mangiato.
Ieri sera torna alle nove invece delle dieci.
Gli vado incontro sorridente e lui un ringhio.
-Togliti dai piedi che ho fame.-

-Fame? Ma non hai mangiato come al solito con...-
-Quella testa di cazzo in un rigurgito di fede è andato a fare la via crucis. Ma ti sembra? - e intanto sbatacchiava pentole, posate, teglie e bicchieri come se dovesse sfamare un reggimento.
Sentivo una lieve irritazione salirmi al cervello, ma ho fatto finta di niente.
-Ma perché tornando a casa non mi hai chiamata per dirmi di preparati qualcosa? Ci mettevo dieci minuti.-
Mi ha dato un piccolo spintone - Mi stai dando fastidio. Esci dalla cucina.-
Ho contato fino a dieci e gli ho risposto che mi dispiaceva assai lui avesse fame, poverino, anche se patito non è, ma anche con tutta la fame del mondo la maleducazione non è più sopportabile.
Gli ho chiarificato che un po' va bene, ma adesso basta.
Che si togliesse le croste che si deve togliere e non usi me come parafulmine.
Ero talmente fuori che ho condito il tutto con vari epiteti, minacciandolo di prendere in mano io la situazione con i suoi.
Manco a farlo apposta chi chiama?
Sua madre ovviamente. Che invece del ciao...
FIGGHIUUUUU SONO DEPRESSAAAAAAAAA
Lui ha morsicato anche lei, l ha mandata a fanculo e ha chiuso.
A quel punto mi sono rifugiata nella stanza delle orchidee, o avrei commesso un omicidio.
Ne sono riemersa un ora dopo più tranquilla, pronta a sopportare ancora ma.
Casa silenziosa.
Giro per le stanze. Nessuno.
Che sia uscito senza dirmi nulla?
Ci sta. Quando è cosí la sua maleducazione non ha confini, però.
Chiavi attaccate alla porta.
Poi.
Un dubbio.
Vado in camera e lo trovo.
Nella mia parte del letto, addormentato come quella del bosco.
E mi è ripartito l' embolo.
Silente questa volta.
Mi sono infilata a letto spostandolo a suon di calcioni poi mi sono addormentata, ma stamattina gli sono saltata in testa comunicandogli che sarei uscita a cazzi miei, così avrei per una sera, visto persone normali e non degli incarogniti cronici, che già mi bastano gli schizofrenici che abbiamo.
Non ha profferito parola, in compenso oggi è tutto cippi cippi, che risulta più fastidioso di quando è in turbia
È tutta la settimana che rompe la minchia con comportamenti maleducati e non curanti.
Lo so.
Ha il bordello con Paolo e l' imperatrice delle succhia cazzo, ovvero sua madre, ci mette il carico da 90, chiamandolo tutti i giorni e facendogli presente quanto è depressa.
Per Paolo?
No naturalmente, Paolo per lei sta bene, ma per raccontare varie ed eventuali tipo che la callista gli ha trovato un fungo all' unghia e come minimo è un cancro.
Che si sente stanca e come minimo è leucemia fulminante.
Che nota una certa perdita di capelli e allora, cosa sarà? Sicuramente qualcosa di mortale.
Fa così perché non vuole affrontare il discorso principe e non le passa nemmeno per l' anticamera del cervello di abbassare le armi.
Questo stressa Mattia, oltre a tutto il resto, che come ben sappiamo, non tiene botta.
Non il resto. Mattia non tiene botta, e quando il suo livello di ansia si alza diventa veramente merda.
Con chi?
Tutti, ma io sono il suo bersaglio preferito.
Storia già vista, ora ho imparato a pazientare, rendermi semi trasparente in casa e andare dietro ai suoi umori da menopausa.
E in questi frangenti cerca la rissa come valvola di sfogo, come tutta la sua famigghia.
È un loro modus operandi che io rifiuto di fare mio.
Morale.
È tutta la settimana che sta mettendo a dura, durissima prova la mia pazienza.
Primo.
Viaggia per casa con un muso che stacca le piastrelle da terra.
Secondo.
Gli parli e non risponde, e se risponde non si capisce cosa ha detto perché boffonchia e se glielo fai notare sclera e dice che sono io sorda.
Martedì mi ha chiamata al lavoro ed ero con altre persone, quindi parlavo piano, e lui subito a chiedermi dove ero, con chi ero e via così, finendo la telefonata dicendo che il mio comportamento era truffaldino.
Ho abbozzato.
A casa ha continuato con altre stronzate, ho attivato la modalità sordità temporanea e ho detto si a tutto con un sorriso empatico e amoroso.
Ma ieri sera sono sbroccata.
Ogni mercoledì da mesi, alle sette, va con un suo amico a fare un corso di tedesco, escono per le otto e mezza, vanno a farr l' aperitivo strafogandosi di qualsiasi cosa e arriva a casa alle dieci che non ha più fame.
Ieri sera, per la prima volta, non gli ho fatto la cena, l ho sentito prima del corso e bon.
Cioè. Da due mesi preparo. Lo aspetto. E lui torna dicendo.
Ho già mangiato.
Ieri sera torna alle nove invece delle dieci.
Gli vado incontro sorridente e lui un ringhio.
-Togliti dai piedi che ho fame.-
-Fame? Ma non hai mangiato come al solito con...-
-Quella testa di cazzo in un rigurgito di fede è andato a fare la via crucis. Ma ti sembra? - e intanto sbatacchiava pentole, posate, teglie e bicchieri come se dovesse sfamare un reggimento.
Sentivo una lieve irritazione salirmi al cervello, ma ho fatto finta di niente.
-Ma perché tornando a casa non mi hai chiamata per dirmi di preparati qualcosa? Ci mettevo dieci minuti.-
Mi ha dato un piccolo spintone - Mi stai dando fastidio. Esci dalla cucina.-
Ho contato fino a dieci e gli ho risposto che mi dispiaceva assai lui avesse fame, poverino, anche se patito non è, ma anche con tutta la fame del mondo la maleducazione non è più sopportabile.
Gli ho chiarificato che un po' va bene, ma adesso basta.
Che si togliesse le croste che si deve togliere e non usi me come parafulmine.
Ero talmente fuori che ho condito il tutto con vari epiteti, minacciandolo di prendere in mano io la situazione con i suoi.
Manco a farlo apposta chi chiama?
Sua madre ovviamente. Che invece del ciao...
FIGGHIUUUUU SONO DEPRESSAAAAAAAAA
Lui ha morsicato anche lei, l ha mandata a fanculo e ha chiuso.
A quel punto mi sono rifugiata nella stanza delle orchidee, o avrei commesso un omicidio.
Ne sono riemersa un ora dopo più tranquilla, pronta a sopportare ancora ma.
Casa silenziosa.
Giro per le stanze. Nessuno.
Che sia uscito senza dirmi nulla?
Ci sta. Quando è cosí la sua maleducazione non ha confini, però.
Chiavi attaccate alla porta.
Poi.
Un dubbio.
Vado in camera e lo trovo.
Nella mia parte del letto, addormentato come quella del bosco.
E mi è ripartito l' embolo.
Silente questa volta.
Mi sono infilata a letto spostandolo a suon di calcioni poi mi sono addormentata, ma stamattina gli sono saltata in testa comunicandogli che sarei uscita a cazzi miei, così avrei per una sera, visto persone normali e non degli incarogniti cronici, che già mi bastano gli schizofrenici che abbiamo.
Non ha profferito parola, in compenso oggi è tutto cippi cippi, che risulta più fastidioso di quando è in turbia