Brunetta
Utente di lunga data
“Una coppia che definiremo alto borghese, manager pubblico lui, dipendente di un’alta istituzione lei, si innamora e si sposa. I due hanno un bambino che chiameremo Paolo, tirato su con affetto, dedizione, senso di responsabilità. Il tempo scorre e al ragazzo vengono concesse attenzioni importanti, fa sport, riceve un’istruzione raffinata, coltiva i suoi hobby.
Nel frattempo, un giorno dopo l’altro, l’amore finisce, la coppia si logora, matura la volontà di divorziare, le strade si separano e al culmine di liti, insulti e ripicche deflagra la rivelazione di lei: Paolo non è il figlio biologico del manager pubblico, suo legittimo marito, bensì di un amante rimasto per anni in silenziosa oscurità come in una trama ottocentesca elaborata per denunciare dolorose ipocrisie e tormenti di coppia.
La verità viene a galla amara eppure, a suo modo, salutare. Lui affronta la realtà. La grande menzogna, giura la moglie, è stata perpetrata per anni in modo da assicurare al figlio tutti i privilegi di un’esistenza confortevole e sicura. E la finzione imposta al vero padre? E i sentimenti sviluppati dal ragazzo verso il suo padre «legale»? Tutti argomenti passati in cavalleria per oltre un decennio. Il marito è in un angolo e tenta di uscirne a suo modo. Per prima cosa revoca al figlio la podestà genitoriale (con dolore può darsi) quindi denuncia la sua ex alla magistratura. Di nuovo una separazione che approda nelle aule di un Tribunale con il suo carico doloroso.
Qui però la storia si complica e il pm si trova di fronte a un dilemma: esercitare l’azione penale pur sapendo che rischia di separare un adolescente da sua madre dopo che ha già perso il padre.”
roma.corriere.it
Nel frattempo, un giorno dopo l’altro, l’amore finisce, la coppia si logora, matura la volontà di divorziare, le strade si separano e al culmine di liti, insulti e ripicche deflagra la rivelazione di lei: Paolo non è il figlio biologico del manager pubblico, suo legittimo marito, bensì di un amante rimasto per anni in silenziosa oscurità come in una trama ottocentesca elaborata per denunciare dolorose ipocrisie e tormenti di coppia.
La verità viene a galla amara eppure, a suo modo, salutare. Lui affronta la realtà. La grande menzogna, giura la moglie, è stata perpetrata per anni in modo da assicurare al figlio tutti i privilegi di un’esistenza confortevole e sicura. E la finzione imposta al vero padre? E i sentimenti sviluppati dal ragazzo verso il suo padre «legale»? Tutti argomenti passati in cavalleria per oltre un decennio. Il marito è in un angolo e tenta di uscirne a suo modo. Per prima cosa revoca al figlio la podestà genitoriale (con dolore può darsi) quindi denuncia la sua ex alla magistratura. Di nuovo una separazione che approda nelle aule di un Tribunale con il suo carico doloroso.
Qui però la storia si complica e il pm si trova di fronte a un dilemma: esercitare l’azione penale pur sapendo che rischia di separare un adolescente da sua madre dopo che ha già perso il padre.”

«Non è tuo figlio»: manager pubblico ingannato per anni, l’ex moglie accusata di falso
Il padre biologico era un altro rimasto nell’ombra per anni. La rivelazione avvenuta durante la separazione della coppia. Il caso approdato in Procura ha dato il via a un’inchiesta delicata