Solitudine, questa sconosciuta

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Hellseven

Utente di lunga data
In alcune di quste definizioni mi ci ritrovo, da sempre, da troppo, forse.
Si lo sono non è possibile, non è giusto, ho figli, moglie, affetti ecc ecc .... Ma così è, purtroppo. Non sempre: ma qualche volta si.
"Ognuno ha la sua solitudine. Non parlo dello stare da soli, ma del sentirsi soli, quel vissuto emotivo che emerge anche in mezzo alla gente. Ogni solitudine ha il suo significato e per ognuno il sentimento di solitudine prende forme diverse: per alcuni è la percezione di un mondo ostile, negativo e indifferente per altri è il non avere punti di riferimento, per alcuni è il non riuscire a esprimere le proprie idee, per altri è la percezione di un abbandono vissuto o reale, per alcuni è percepire il punto di vista degli altri come non in linea con il proprio, per altri è una percezione di vulnerabilità e fragilità.
...
La solitudine è l’esperienza di sentirsi separato dagli altri. E’ un senso di estraneità e non appartenenza. E’ non condivisione.
...
La paura della solitudine è la paura di ritrovarsi da soli con se stessi, con le proprie emozioni, è la difficoltà di stabilire un dialogo interiore, la difficoltà di incontrarsi. E’ anche l’incapacità di coinvolgersi in relazioni importanti, che siano di amicizia o sentimentali, o l’incapacità di stabilire contatti profondi e significativi con le persone care.
...

La coppia e la famiglia sono i luoghi in cui si sperimentano i più forti sentimenti di solitudine. Sentirsi incompresi dal partner o dai genitori durante l’adolescenza, è tra le sensazioni più dure da sopportare.
A volte presenze “assenti”, fanno sentire profondamente soli
.
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Secondo alcuni l’uomo fa parte della natura, ma si sente diverso dagli altri organismi. Il sentimento di solitudine nascerebbe proprio da qui.
In un’ottica filogenetica, questa separatezza cosmica avrebbe creato le condizioni per le origini dell’amore che nascerebbe proprio come sostegno al senso di solitudine degli esseri umani (Guidano, 1999).
di Patrizia Mattioli, psicologa, il Fatto Quotidano 5.11.2013
 
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animalibera

Utente di lunga data
In alcune di quste definizioni mi ci ritrovo, da sempre, da troppo, forse.
Si lo sono non è possibile, non è giusto, ho figli, moglie, affetti ecc ecc .... Ma così è, purtroppo. Non sempre: ma qualche volta si.
"Ognuno ha la sua solitudine. Non parlo dello stare da soli, ma del sentirsi soli, quel vissuto emotivo che emerge anche in mezzo alla gente. Ogni solitudine ha il suo significato e per ognuno il sentimento di solitudine prende forme diverse: per alcuni è la percezione di un mondo ostile, negativo e indifferente per altri è il non avere punti di riferimento, per alcuni è il non riuscire a esprimere le proprie idee, per altri è la percezione di un abbandono vissuto o reale, per alcuni è percepire il punto di vista degli altri come non in linea con il proprio, per altri è una percezione di vulnerabilità e fragilità.
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La solitudine è l’esperienza di sentirsi separato dagli altri. E’ un senso di estraneità e non appartenenza. E’ non condivisione.
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La paura della solitudine è la paura di ritrovarsi da soli con se stessi, con le proprie emozioni, è la difficoltà di stabilire un dialogo interiore, la difficoltà di incontrarsi. E’ anche l’incapacità di coinvolgersi in relazioni importanti, che siano di amicizia o sentimentali, o l’incapacità di stabilire contatti profondi e significativi con le persone care.
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La coppia e la famiglia sono i luoghi in cui si sperimentano i più forti sentimenti di solitudine. Sentirsi incompresi dal partner o dai genitori durante l’adolescenza, è tra le sensazioni più dure da sopportare.
A volte presenze “assenti”, fanno sentire profondamente soli
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Secondo alcuni l’uomo fa parte della natura, ma si sente diverso dagli altri organismi. Il sentimento di solitudine nascerebbe proprio da qui.
In un’ottica filogenetica, questa separatezza cosmica avrebbe creato le condizioni per le origini dell’amore che nascerebbe proprio come sostegno al senso di solitudine degli esseri umani (Guidano, 1999).
di Patrizia Mattioli, psicologa, il Fatto Quotidano 5.11.2013
Spessissimo ci si sente più soli proprio quando siamo con le persone a noi più vicine.
 

Eratò

Utente di lunga data
La solitudine però se la metabolizzi e la accetti diventa uno strumento di forza perché in quei momenti scoprirai l'empatia, imparerai ad osservare gli altri, a comprenderli meglio e capirai che forse anche gli altri si sentono un po'soli e fragili proprio come te (generico).E piano piano troverai nuovi canali di comunicazione perché avrai conosciuto meglio anche te stesso.....e alla fine scoprirai che tanto solo non sei:)ma anche se lo stesso ti sentirai solo avrai la compagnia migliore : te stesso
 

Hellseven

Utente di lunga data
La solitudine però se la metabolizzi e la accetti diventa uno strumento di forza perché in quei momenti scoprirai l'empatia, imparerai ad osservare gli altri, a comprenderli meglio e capirai che forse anche gli altri si sentono un po'soli e fragili proprio come te (generico).E piano piano troverai nuovi canali di comunicazione perché avrai conosciuto meglio anche te stesso.....e alla fine scoprirai che tanto solo non sei:)ma anche se lo stesso ti sentirai solo avrai la compagnia migliore : te stesso
Sai sora mia, lo dice anche mia moglie quello che hai scritto tu, quando mi atteggio a Leopardi: "tu pensi di essere l'unico a sentirsi così, mentre è proprio di ogni essere umano sentire la solitudine senza una ragione ben precisa. fa parte del'esistenza umana (poi lei non lo dice, ma sicuramente pensa: ma mica scassano tutti o'cazzo come lo scassi tu, marito mio :D;):up:)
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

trovare la forza di ribaltare il vortice della solitudine, non è tanto facile.
La solitudine è un richiamo per la propria esistenza tra gli altri ...
un urlo per richiamare il flusso per essere visti ... collocati nel mondo ...
Ma se si capovolge il tutto ... si rigira la direzione di questo flusso ...
ne esce fuori che, vedendoci ... considerandoci ... sentendoci partecipe,
arricchiamo invece ciò che ci circonda ... iniziando dalla banalità di un sorriso.
Sembra caramelloso ... ma non lo è per nulla ...


sienne
 

Hellseven

Utente di lunga data
Ciao

trovare la forza di ribaltare il vortice della solitudine, non è tanto facile.
La solitudine è un richiamo per la propria esistenza tra gli altri ...
un urlo per richiamare il flusso per essere visti ... collocati nel mondo ...
Ma se si capovolge il tutto ... si rigira la direzione di questo flusso ...
ne esce fuori che, vedendoci ... considerandoci ... sentendoci partecipe,
arricchiamo invece ciò che ci circonda ... iniziando dalla banalità di un sorriso.
Sembra caramelloso ... ma non lo è per nulla ...


sienne
Bellissima questa intuizione, Sienne, veramente: la solitudine come strumento interiore per essere spinti a stare con gli altri, esatto? Come sintomo di un malessere del nostro animo che ci dice che necessita di "altro da se stesso" ...
 

Eratò

Utente di lunga data
Sai sora mia, lo dice anche mia moglie quello che hai scritto tu, quando mi atteggio a Leopardi: "tu pensi di essere l'unico a sentirsi così, mentre è proprio di ogni essere umano sentire la solitudine senza una ragione ben precisa. fa parte del'esistenza umana (poi lei non lo dice, ma sicuramente pensa: ma mica scassano tutti o'cazzo come lo scassi tu, marito mio :D;):up:)
una donna saggia tua moglie...è proprio così. gli antichi greci dicevano "ουδεν κακό αμιγες καλού"~qualsiasi cosa ,anche quella che appare la più negativa , presenta un lato positivo.bisogna trovare il lato positivo e sfruttarlo a favore nostro e questa capacita fa parte della crescita....io in questo ci credo fortemente.
 

Hellseven

Utente di lunga data
una donna saggia tua moglie...è proprio così. gli antichi greci dicevano "ουδεν κακό αμιγες καλού"~qualsiasi cosa ,anche quella che appare la più negativa , presenta un lato positivo.bisogna trovare il lato positivo e sfruttarlo a favore nostro e questa capacita fa parte della crescita....io in questo ci credo fortemente.
L'unico grosso e vero errore di mia moglie è stato sposare me, probabilmente: si è lasciata illudere dalla parte seduttiva attrativa di me. E le è sfuggito il resto, il grosso diciamo.Ben diverso.
Sai che il mio primogenito ha iniziato il greco classico al ginnasio?
Gli piace un sacco, e la mamma che era brava in greco lo aiuta.
In non ero granché in grammatica e traduzione, ma in letteratura greca si, però.
 
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Eratò

Utente di lunga data
L'unico grosso e vero errore di mia moglie è stato sposare me, probabilmente: si è lasciata illudere dalla parte seduttiva attrativa di me. E le è sfuggito il resto, il grosso diciamo.Ben diverso.
Sai che il mio primogenito ha iniziato il greco classico al ginnasio?
Gli piace un sacco, e la mamma che era brava in greco lo aiuta.
In non ero granché in grammatica e traduzione, ma in letteratura greca si, però.
eh bravi al figlio e alla mamma:up:ma bravo anche al papà;)io non penso che tua moglie abbia sbagliato...c'è che tu mi sembri più emotivo e sognatore mentre lei è più pragmatica....agli inizi di una storia queste diversità affascinano reciprocamente e avvicinano ma col matrimonio e i figli creano attriti e incomprensioni perche le responsabilita e le esigenze cambiano e uno dei due, il più sognatore tende a fuggire, a crearsi uscite di emergenza.La via da seguire invece si trova giusto nel mezzo e comporta il completamento di entrambi....un piccolo segreto ma non lo dire a nessuno:D : in greco antico ero una ciuccia:eek:
 

Hellseven

Utente di lunga data
eh bravi al figlio e alla mamma:up:ma bravo anche al papà;)io non penso che tua moglie abbia sbagliato...c'è che tu mi sembri più emotivo e sognatore mentre lei è più pragmatica....agli inizi di una storia queste diversità affascinano reciprocamente e avvicinano ma col matrimonio e i figli creano attriti e incomprensioni perche le responsabilita e le esigenze cambiano e uno dei due, il più sognatore tende a fuggire, a crearsi uscite di emergenza.La via da seguire invece si trova giusto nel mezzo e comporta il completamento di entrambi....un piccolo segreto ma non lo dire a nessuno:D : in greco antico ero una ciuccia:eek:
verde che non posso darti perché te ne ho già dato uno poco fa e poi perchè eri ciuccia in greco antico ....:D:D:carneval::rotfl:;)
 

Caciottina

Escluso
Quando io mi sento in solitudine non sento nulla.
Mi annoio da morire. ..è cosi che tra l altro sono capitata qui.
Non sono sola ma sono sempre sola. In quello che penso e in quello che dico.
E quindi smetto di pensare dire e fare...e non sento nulla

[video=dailymotion;x5atuu]http://www.dailymotion.com/video/x5atuu_u2-numb_music[/video]
 

giorgiocan

Utente prolisso
Sai che il mio primogenito ha iniziato il greco classico al ginnasio?
Ahinoi! Ahilui! Ahitè! Ahilei! Brutta bestiaccia schifosa!!! Il greco!!!! :mad::mad::mad::mad: ;)

Riguardo il topic, cito una seconda volta in pochi giorni "Beata solitudine, isola benedetta!" [F. Battiato]. Non vedo l'ora di gustarmela davvero, io: e visto che domattina firmo il contratto di affitto del nuovo appartamento, direi che manca poco.

Eppure, un anno fa, la stessa visione mi faceva sentire morto, finito, spacciato. Credo che se mi fossi trovato solo, in quella situazione, avrei cercato di uccidermi purchè la bestia smettesse di mordere. Ma quello che mi sembra notevole, è che io ho più o meno sempre adorato la mia solitudine, per le possibilità che mi offriva, quindi ne ho un'ottimo ricordo. Dunque avrei dovuto ricordarmi di cosa vuol dire per me assaporare la giornata in solitaria anche l'anno scorso mentre ero nel pieno del mio crollo psicologico. Eppure vedevo solo l'altra faccia, quella dell'annullamento, del deserto emotivo, del sentirmi perso in mezzo al nulla e lontano da tutti. Ma è la stessa cosa che immagino, se vado a figurarmela.

Insomma, oggi penso alla solitudine come a una scelta. Di cui forse non siamo consapevoli, a volte. Soprattutto quando ci sembra pesante, quando ci porta lontano da noi, quando sembra forzata, un castigo. E' un po' come quando si dice che la scelta di un partner non è mai casuale, per quanto a noi sembra una dinamica su cui noi non possiamo esercitare mai un completo controllo.

E sia chiaro che non mi so spiegare tutto quello di cui vado parlando, sto scrivendo d'impulso dopo averti letto. E tu come ti vedi, ora?
 

sienne

lucida-confusa
Bellissima questa intuizione, Sienne, veramente: la solitudine come strumento interiore per essere spinti a stare con gli altri, esatto? Come sintomo di un malessere del nostro animo che ci dice che necessita di "altro da se stesso" ...

Ciao

si, ma prima, secondo me, deve avvenire l'accettazione della solitudine.
La solitudine è un sentimento. Che per paura ... ci rivolgiamo in un richiamo verso l'esterno.
Ma è un invito che apre momenti di intimità con noi stessi. E qui il paradosso ...
La solitudine serve invece per calibrare i rapporto tra noi e ciò che ci circonda.
Mi spiego cosa intendo: si ha la tendenza ad addossare delle "maschere sociali" di vario tipo,
per mantenere dei rapporti postivi con gli altri. Ma a volte, l'autenticità si perde, per evitare malessere.
Così si sviluppano sentimenti su questo piano e meccanismi di difesa. Ciò comporta disagio col tempo,
cioè quella distanza, perché i rapporti si svolgono sul piano delle "maschere", anche se sincere.
Credo che sia molto importante affrontare la solitudine, perché è nient'altro che la nostra voce.
Ascoltandola ... si apre il portone verso l'autenticità nelle comunicazioni e relazioni.
Già Aristotele lo ha affermato questo paradosso (ho trovato la sua frase ... jeahh!):
"non possiamo contemplare noi stessi partendo da noi stessi, l'uomo che basta a se stesso
avrà bisogno di un'amicizia per imparare a conoscersi" ... bellissimo pensiero ...
cioè, la solitudine apre la porta al essere autonomi, ma ciò in rapporto e relazioni con ciò che ci circonda ...


sienne
 

Flavia

utente che medita
In alcune di quste definizioni mi ci ritrovo, da sempre, da troppo, forse.
Si lo sono non è possibile, non è giusto, ho figli, moglie, affetti ecc ecc .... Ma così è, purtroppo. Non sempre: ma qualche volta si.
"Ognuno ha la sua solitudine. Non parlo dello stare da soli, ma del sentirsi soli, quel vissuto emotivo che emerge anche in mezzo alla gente. Ogni solitudine ha il suo significato e per ognuno il sentimento di solitudine prende forme diverse: per alcuni è la percezione di un mondo ostile, negativo e indifferente per altri è il non avere punti di riferimento, per alcuni è il non riuscire a esprimere le proprie idee, per altri è la percezione di un abbandono vissuto o reale, per alcuni è percepire il punto di vista degli altri come non in linea con il proprio, per altri è una percezione di vulnerabilità e fragilità.
...
La solitudine è l’esperienza di sentirsi separato dagli altri. E’ un senso di estraneità e non appartenenza. E’ non condivisione.
...
La paura della solitudine è la paura di ritrovarsi da soli con se stessi, con le proprie emozioni, è la difficoltà di stabilire un dialogo interiore, la difficoltà di incontrarsi. E’ anche l’incapacità di coinvolgersi in relazioni importanti, che siano di amicizia o sentimentali, o l’incapacità di stabilire contatti profondi e significativi con le persone care.
...

La coppia e la famiglia sono i luoghi in cui si sperimentano i più forti sentimenti di solitudine. Sentirsi incompresi dal partner o dai genitori durante l’adolescenza, è tra le sensazioni più dure da sopportare.
A volte presenze “assenti”, fanno sentire profondamente soli
.
...
Secondo alcuni l’uomo fa parte della natura, ma si sente diverso dagli altri organismi. Il sentimento di solitudine nascerebbe proprio da qui.
In un’ottica filogenetica, questa separatezza cosmica avrebbe creato le condizioni per le origini dell’amore che nascerebbe proprio come sostegno al senso di solitudine degli esseri umani (Guidano, 1999).
di Patrizia Mattioli, psicologa, il Fatto Quotidano 5.11.2013
conosco bene quella sensazione di solitudine
io la definisco "il sentimento della solitudine"
perchè deriva dall'anima, dal nostro intimo
non a caso si parla del sentirsi soli
anche in mezzo agli altri che siano familiari ecc ecc
ma provate a immaginare
di non avere accanto nemmeno una persona
essa sia un parente, una moglie o marito ecc ecc
con il quale non rivolgere nemmeno un ciao , o un crepa
a dover contare sempre e solo su se stessi...
... ecco allora si ha la chiara percezione
della parola solitudine
dovremmo farci tutti meno pare
(io per prima:))
 
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