O
Old Misolidio
Guest
Colgo l'occasione per portare qualche riflessione dell'ultimo periodo.Bruja ha detto:Pare che le amanti siano di tre tipologie: l'occasionale, la donna-mamma e quella che aspetta che "prima o poi" lui lasci la moglie e sposi o conviva con lei!
L'occasionale è consapevole, non si crea aspettativee si gode pienamente gli incontri sessuali senza ripoensamenti.
Poi c'è quella che decide di fare l'amante come una seconda moglie; può essere sposata con prole che vuole restare nel suo status, oppure una single che resta tale a vita.
Infine c'è l'amante "in attesa"... innamorata, erotizzata, con grandi aspettative futuribili.
Questa è l'amante che richia di più ed andrà in crisi quando la storia si concluderà.
Volevo intitolare il post come "tradimento e sincerità", ma sarebbe stato un paradosso in partenza. Mi sono chiesto recentemente quale fosse la linea di condotta migliore durante un tradimento, quella che limitasse i danni il più possibile.
A quanto scrive Bruja, con la quale concordo, vi sono tre categorie per lo status di "tradente" (amante) e, secondo il mio modestissimo parere, la situazione migliore è la prima, un/una amante occasionale, funzionale al soddisfacimento dei pruriti fisici e psicologici.
Ora, non sarebbe meglio, in quanto traditori, essere sinceri dal principio? Al di là delle contingenze e della contestualizzazione, non sarebbe meglio dire "caro/a amante, ti frequento solo perché ##### (##### = mi piaci/ho voglia di novità/ho voglia di sentirmi attraente/ho voglia di vendicarmi di chi mi ha tradito/vattelapesca) ma voglio stare con il mio/la mia compagno/a e non ho la benché minima intenzione di lasciarlo/a" ?
In sintesi, non sarebbe preferibile (in un contesto di tradimento, ovviamente) essere chiari e definire ruoli e soprattutto intenzioni dal principio?