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Lucrezia

Utente di lunga data
Infatti, però è necessario un percorso individuale, l'autoconvincimento ("devo smettere di soffrire, uffa!") non può funzionare perché questo tipo di ferite (come un lutto, credo) sono squarci secchi alla logica di sempre, sono sbandate che ti portano contromano in una corsa di formula 1, sono cazzi amari.
Forse non sono chiara quando scrivo. Nessuno sta parlando di autoconvincimento. "Sono squarci secchi alla logica di sempre". Esatto. Per questo sono fondamentali. Senza di essi, non impareremmo praticamente niente per tutta la vita. Non è che devi dirti che devi smettere di soffrire, infatti io ho specificato, che il dolore va affrontato e soprattutto accettato, ovvero, ti senti così, magari non vorresti, magari non ti piace, ma così ti senti e non c'è nulla di sbagliato in questo. Però ad un certo punto è necessario che subentri un impegno nel ricominciare a prendersi cura di sè stessi. C'è un tempo per tutto. Io dico solo che il tempo di guarigione normalmente è molto più breve di quel che pensiamo noi. Solo che dopo un po' la sofferenza diventa comoda, perchè è uno stato che ti autorizza a molti privilegi che se stai bene non hai. Per questo è così difficile uscire dalla depressione. Primo, non si ha la forza nè la lucidità per fare il primo passo verso la guarigione, e il primo passo è quasi l'unica cosa che serve, il resto pian piano vien da sè. Secondo, si scopre che la depressione è quasi un nido. Si sta di merda, ma si ha sempre una scusa per non vivere e per non fare, per non reagire, per non prendersi responsabilità, per non cambiare.
 

demoralizio

Utente di lunga data
Forse non sono chiara quando scrivo. Nessuno sta parlando di autoconvincimento. "Sono squarci secchi alla logica di sempre". Esatto. Per questo sono fondamentali. Senza di essi, non impareremmo praticamente niente per tutta la vita. Non è che devi dirti che devi smettere di soffrire, infatti io ho specificato, che il dolore va affrontato e soprattutto accettato, ovvero, ti senti così, magari non vorresti, magari non ti piace, ma così ti senti e non c'è nulla di sbagliato in questo. Però ad un certo punto è necessario che subentri un impegno nel ricominciare a prendersi cura di sè stessi. C'è un tempo per tutto. Io dico solo che il tempo di guarigione normalmente è molto più breve di quel che pensiamo noi. Solo che dopo un po' la sofferenza diventa comoda, perchè è uno stato che ti autorizza a molti privilegi che se stai bene non hai. Per questo è così difficile uscire dalla depressione. Primo, non si ha la forza nè la lucidità per fare il primo passo verso la guarigione, e il primo passo è quasi l'unica cosa che serve, il resto pian piano vien da sè. Secondo, si scopre che la depressione è quasi un nido. Si sta di merda, ma si ha sempre una scusa per non vivere e per non fare, per non reagire, per non prendersi responsabilità, per non cambiare.
È una visione che condivido in pieno, lo star male non può essere un equilibrio, dev'essere una fase indispensabile per provocare un cambiamento.

il problema del tradimento è che porta tanti tipi di sofferenza in diverse fasi, io ne ho contate finora 235 tra cui:
- inadegutezza
- solitudine
- paura di perdere la propria famiglia
- voglia di perdere la propria famiglia

come dici tu, Lucrezia, bisogna ad un certo punto avere l'egoismo necessario per ritrovare se stessi
 
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