Capitolo zero

Stato
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Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Mi sto chiedendo come sarà questo capitolo uno ... a venire?

Intanto però penserei a pubblicare il capitolo zero ... come lo facciamo? Potremmo impacchettarlo in un PDF e metterlo online come libro elettronico ... come il primo in assoluto che vale la pena leggerlo :D
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Mi sto chiedendo come sarà questo capitolo uno ... a venire?

Intanto però penserei a pubblicare il capitolo zero ... come lo facciamo? Potremmo impacchettarlo in un PDF e metterlo online come libro elettronico ... come il primo in assoluto che vale la pena leggerlo :D

No quib aspetta, bisogna impaginarlo bene e confezionarlo in modo che poi il proseguo della storia abbia linee temporali giuste.

Io ho già messo tutto in word e lentissimamentei sto cercando di aggiustare tutto, poi finito contatterò chi ha scritto per vedere se vogliono dargli un ultima limatura.


nel 5218 sarà pronto


:mrgreen:
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
No quib aspetta, bisogna impaginarlo bene e confezionarlo in modo che poi il proseguo della storia abbia linee temporali giuste.

Io ho già messo tutto in word e lentissimamentei sto cercando di aggiustare tutto, poi finito contatterò chi ha scritto per vedere se vogliono dargli un ultima limatura.


nel 5218 sarà pronto


:mrgreen:
Tempo fa si era offerto Rabarbaro da fare revisore del libro più famosissimo di Tradinet ... forse non inteso come splatter vampiristico :p ... però tutto sommato un'opera che per qualche giorno ha unito i vari vuoti di memoria e ha contribuito all'opera più unica che rara di questo forum :up:
 

Rabarbaro

Escluso
Tempo fa si era offerto Rabarbaro da fare revisore del libro più famosissimo di Tradinet ... forse non inteso come splatter vampiristico :p ... però tutto sommato un'opera che per qualche giorno ha unito i vari vuoti di memoria e ha contribuito all'opera più unica che rara di questo forum :up:
Offerta sempre valida!
(A tempo perso s'intende...)

Riuscirci entro il 5217 non è più un miraggio!
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Scusate ... facciamo ancora questo libro (?) ... anche se solo iniziato, mi pare che sia venuto comunque molto bene
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Ho cominciato con questo ... se va più o meno bene, continuo. Si può vedere con i lettori epub, in modo nativo su iPhone, iPad, iPod (e Mac, penso).
 

Allegati

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Per ora son riuscita a leggere solouna parte .... e complimenti a Tebe per l'intrigante idea e a tutti gli altri scrittori intervenuti :up:
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Madonna, me ne ero dimenticata.
Devo smetterla di farmi di sigarette elettroniche devo ricominciare con la nicotina vera mi sa.

Domani lo scarico.

Questo era solo la prefazione.





Paura.
Diventerà lungo come quei mappazzoni inquietanti di Tolkien
 

Nausicaa

sfdcef
Lo so, sono pazza.

Cmq, riscrivo: ora scrivo pezzo porno :p
 
Ultima modifica:

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
sìììì :)
 

Nausicaa

sfdcef
Nausicaa se ne stava con la schiena appoggiata a un albero, le gambe incrociate sotto di sè, gli occhi chiusi.
Seth era partito da due settimane; le mancava.
Non era ancora preoccupata. Sapeva che stava bene, lo sentiva. Ma le mancava da impazzire.

Il sole del tardo pomeriggio filtrava dalle foglie e dai rami, e le danzava sul viso.
Il calore riverberato dalla terra saliva con il suo profumo muschiato e umido.

Nausicaa si concesse altri 10 minuti di relax... aveva ancora tutto il tempo che voleva prima di tornare alle riunioni.
Intanto, il suono del vento era così piacevole...

Il respiro profondo e lento... che si uniformava al ritmo del vento tra l'erba alta di giugno.
Il rumore del suo respiro che diventava sempre più forte, ed escludeva ogni altro suono.
Il petto che si alzava e abbassava, tendendo la tela del vestito... e si strofinava sulla pelle delicata, sui capezzoli...

La sensazione della carezza fresca dell'erba sui polpacci.
Stendere le gambe...
Aprirle leggermente...
La consapevolezza improvvisa di ogni particella del suo corpo.
Del calore che aumentava in mezzo alle gambe.
Del profumo di sesso che si spandeva, mentre cominciava a pulsare di piacere...

...

Piacere....

....


No.... cazzo, no....

Nausicaa aprì gli occhi di scatto.
Puttana Eva... di nuovo... no, non di nuovo...
Da quando c'era Seth non prendeva più le gocce di bromuro che le aveva procurato Minerva, ma non ne aveva più bisogno!... e ora era senza da mesi...

L'albero era fiorito, e ora portava frutti maturi.
Le piante attorno a lei erano cresciute di svariati centimetri, e un intrico di campanule le legavano le caviglie, con un ricamo di fiorellini bianchi.

Mmmm... se muoveva le gambe sentiva la tensione dei legacci e poteva immaginare che...
NO!

Nonnonnonnonnonno...
Doveva tornare a casa immediatamente, prima di combinare disastri.

Si liberò dai viticci con mani che le tremavano.
E gemendo involontariamente di piacere toccando la pelle sensibile delle caviglie...

Si alzò a fatica, guardando ansiosamente attorno... e si avviò quanto più velocemente possibile verso casa, lungo il sentiero, fortunatamente deserto.
Camminare...
Camminando, le cosce sfregavano tra loro... e premevano la figa già gonfia, turgida.
Un sottile sudore le percorreva la schiena.
E mentre avanzava incespicando, lo sguardo appannato, non riusciva a fare a meno di contrarre i muscoli del pube, e dell'ano... in uno spasmo di piacere a cui non riusciva a sottrarsi...

Ancora poche centinaia di metri e ce l'avrebbe fatta, senza danni...

Evidentemente, Ea non voleva così.

Subito dopo la curva, una comitiva di gitanti veniva nella sua direzione, cestini da pic nic sotto braccio, evidentemente diretti allo stesso prato dove era stata poco prima.
Giovani, adulti, maschi femmine... proprio quello che le ci voleva, pensò sospirando Nausicaa...

"Nausicaa... resisti... pensa al freddo delle stelle... pensa al ghiaccio... calma, ce la puoi fare..."

La gente si era fermata a guardarla, la bocca aperta, lo sguardo un pò perso, mentre Nausicaa era aggrappata alla staccionata, ansimando, frustate di eccitazione che si diramavano dalla figa a tutto il corpo, al cervello.

"Seth, amore mio, mio amato, mio desiderato... che ti devo dire? Se Ea mi ha fatto così, un motivo ci sarà. Pazienza :)"

Nausica si alzò in piedi, le gambe leggermente divaricate.
E lasciò andare la sua aura.
Prima, rattrappita dentro di lei, tenendola più stretta possibile, si sentiva soffocare e bruciare come da una febbre...
Ora, era come espirare e lasciare andare un peso. Libera. Leggera.

"Amici... è il tempo di primavera, estate e autunno..."
Le labbra in un sorriso goloso, la punta della lingua che spuntava appena, gli occhi che luccicavano, Nausicaa alzò appena le mani, un brivido lungo la schiena e gli arti mentre sentiva il suo potere che fluiva incontrollato, incontrollabile, caldo, impetuoso come un fiume in piena...

E le fate e i folletti ne vennero investiti in pieno, e nessuno potè resistere...

...

Diverse ore dopo, Tebe arrivò di corsa, avvertita da una delle sue vicine di casa. Arrivò di corsa, ma ormai...

La maggior parte delle fate e dei folletti si era già ritirata a coppie in luoghi più appartati, o dormiva appagata e magnificamente nuda, la pelle luccicante di sudore e umori, seminascosta nell'erba alta lì intorno.

Nausicaa, languidamente distesa nel prato, lasciava che un folletto giocasse con un acino di uva nera dentro la sua figa... la lingua che spingeva l'acino dentro, e poi lo rigirava... e lo tirava fuori... mentre una goccia di succo d'uva, dolce come il miele, si univa ai succhi salati e speziati... dentro... e fuori... dentro... e fuori... con appena quel pizzico di resistenza da vincere nello spingerlo dentro...
Prendendo con le labbra, di tanto in tanto, il clitoride duro ma ancora seminascosto dentro le piccole labbra, e succhiandolo piano, un piccolo pompino per il suo piccolo clitoride...

Tebe sapeva che non poteva avvicinarsi più di tanto...
Valutò con occhio critico... vediamo... la frutta è già maturata tutta... ci sono pochi che ancora stanno facendo l'amore... l'erba è cresciuta in un raggio di 20 metri, ma stimando il tempo di maturazione l'aura dovrebbe essere rientrata della metà...

Il folletto leccava con voluttà i succhi di Nausicaa che stavano colando lungo le cosce, in fili argentei e appiccicosi, giù fino al piccolo buchino stretto e roseo, appena in rilievo, frastagliato.
Invitante...
il folletto si sollevò su di lei, l'acino d'uva tra le labbra, offrendoglielo da mordere, e mentre le labbra si univano e l'acino schizzava il suo succo sui denti e sulla lingua, Nausicaa avvolse le gambe attorno alla sua vita.

il cazzo del folletto premeva duro contro la figa...



[pausa sigaretta, torno fra poco, intanto pubblico questo]
 

Nausicaa

sfdcef
Il cazzo del folletto duro tra le sue gambe, la cappella che si strofinava sul suo clitoride, l'unico suono gli ansimi labbra contro labbra.
Il cazzo che si immerge nella figa, prima piano, poi in un gesto unico e profondo, e solo un piccolo gemito che lo accompagna, mentre il corpo di Nausicaa si inarca a prenderlo ancora più profondamente.

Occhi chiusi, le mani che percorrono la pelle bollente, le unghie che graffiano appena i capezzoli.

E poi, il peso del corpo del folletto che si solleva appena. Il cazzo bagnato di umori che scivola in basso.
Gli occhi di Nausicaa che sorridono, promettendo abbandono.
Lei si apre ancora di più, pronta, vogliosa, gioia, allegria, piacere danzante e scanzonato e rovente, di sole e di fiori, di pioggia d'estate e di foglie nuove.
Una mano tra i capelli di lei, una mano sui fianchi tondi e pieni, il folletto abbassa la testa sulla spalla, a mordere e a baciare, mentre aumenta la pressione sul buchino nascosto.
Per un attimo infinito, tutto è fermo, poi l'anellino di carne cede alla richiesta e si apre; la cappella è dentro, in un atto di piacere bruciante, attrito insopportabile e di infinita delizia.
Il folletto aspetta. Pochi istanti... il buchino si rilassa e lo accoglie... la stretta attorno al cazzo cede, quel tanto appena da invitarlo a possederla più a fondo..
Lentamente, la riempie. Godendo di ogni millimetro. Le lievi pulsazioni dell'ano che si contrae e cede in una infinita serie di abbandono e lotta.
Il pube che preme contro il pube. Completamente avvolto da lei, completamente avvolta da lui.

Fino a risvegliare l'animale, fino a non controllare più il cervello, fino a desiderare solo di affondare completamente dentro di lei, sempre più veloce, il cazzo che scivola dentro il culetto come scivolerebbe dentro la figa, stretto nelle viscere morbide e calde, le mani affondate nei capelli, la bocca a mordere la bocca, e il cazzo a pompare senza fine, sentendo il cervello scoppiare, sentendo di impazzire, urlando quasi per il bisogno di venire, il bisogno di finire, il bisogno di sollievo...

Tebe si era allontanata in tempo. Un guizzo di ali, e potè osservare da una distanza di sicurezza le onde concentriche dell'aura di Nausicaa.
Le piante attorno si colorarono di giallo e oro e rubino, persero le foglie, e si ricoprirono di gemme e poi di fiori e frutti, e di nuovo, altre due volte, in un raggio di 30 metri.

Così, non era mai successo.

Finito tutto, Tebe si avvicinò cauta.
Nausicaa era seduta nell'erba, tranquilla, accarezzando lentamente la testa ricciuta del folletto che dormiva con un sorriso tenue sulle labbra.

Tebe si sedette vicino a lei senza dire una parola.

Nausicaa la guardò, sospirò, e disse: "Mi manca tanto Seth."
E le parlò di Seth.

E il suo cuore danzò in ogni parola.
 

Nausicaa

sfdcef
Sorry se non è porno come speravate voi, ma oggi mi girava così.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Però sai fare :up:
 

viola di mare

utente adolescente
minchia che bravi che siete!
:applauso:
 

Sbriciolata

Escluso
Si ritrovò stesa sulla sponda di un lago.
Sbri si tirò su e si mise seduta.
L'aria era immobile e tiepida, il paesaggio familiare, il silenzio assoluto.
Uno strano senso di benessere e sollievo si era impadronito di lei.
Si alzò e camminò fino ad immergere i piedi nudi nell'acqua, la veste leggera che appena ondeggiava in quell'immobilità assoluta.
Nel cielo i quattro soli stavano oramai tramontando e mentre guardava il loro riflesso accendere la superfice dell'acqua, non si sorprese affatto a sentire la sua voce alle sue spalle.
- Ciao Sbri
- Ciao
Una mano le cinse la vita ed una bocca la baciò alla base del collo, ma lei non si girò, continuò a fissare un punto davanti a sè, trattenendo appena il respiro.
Un'altra mano le sfiorò il viso e la spalla, poi all'improvviso si trovò stretta in un abbraccio.
La gola le si strinse, ma si sforzò di rimanere immobile.
Sentì il calore del suo respiro all'orecchio prima di sentire la voce:
- Cosa fai qui?
- Non ci sono molte cose che io possa fare, qui, non credi?
Si sforzò di sorridere ma le labbra le tremavano, tutto il suo corpo le diceva di girarsi e cercare quella bocca vicina al suo orecchio, di aggrapparsi a quelle spalle, di accarezzare quelle braccia... ma se si fosse girata avrebbe trovato solo il vuoto davanti a sè.
Fece quindi l'unica cosa che poteva: chiuse gli occhi, si abbandonò all'indietro e poggiò la testa sul petto di lui.
L'angoscia che provava era enorme ma almeno adesso poteva sentirlo, poteva sentirne l'odore e il calore del suo corpo... un corpo che si sarebbe dissolto, se lei avesse provato a guardarlo.
- Va tutto bene piccola?
Sbri sorrise sentendo la barba ruvida che le pizzicava il collo.
- Sì, è tutto perfetto, grazie
Lo sentì irrigidirsi e sollevare la testa, smettendo di baciarla.
- Non è il tuo posto questo, piccola, lo sai, devi tornare indietro.
La frase la colpì come uno schiaffo, si sentì gonfiare dentro una rabbia enorme e impotenza e frustrazione per quella situazione assurda: l'unica cosa che le venne da rispondere sembrava la protesta di una bambina.
- Io non devo andare proprio da nessuna parte, sono arrivata qui e qui rimango.
- No, non è possibile, non vorrei mai che restassi qui, non lo vorresti neppure tu, credimi.
- Ma se sono qui...
- Se sei qui è solo per gestire un'emergenza, ti hanno ferito, stai perdendo molto sangue e stanno arrivando a soccorrerti, stanno cercando di preservarti nel caso gli umani ti trovino prima di loro, ma non ci metteranno tanto.
Non puoi restare qui, lo sai.
A voce più bassa, appena udibile:
- Sarebbe terribile per me se anche tu fossi costretta a restare qui. A malapena riesco ad illuderti per qualche minuto di sentire il mio corpo, ma già sono al massimo dello sforzo.
Sentì le braccia di lui stringerla per un attimo più forte, e ancora il tepore del suo alito all'orecchio
- Questo posto non è fatto per vivere emozioni, lo sai. E' solo una bolla per conservare la mia essenza, e la sua forza di conservazione si sta esaurendo. Dicono che stanno provando a rinforzarla, ma non mi faccio illusioni.
Non so neppure se sia un bene che ci riescano. Averti qui e non poterti guardare negli occhi, non poter sentire le tue mani su di me... forse sarebbe meglio se finisse tutto.
- NO!
L'urlo le uscì dalla gola con furia, rimbalzò sull'acqua, si perse nella valle, amplificandosi.
- NO! Riusciranno a riportarti indietro, troveranno il modo di tirarti fuori da qui, LO DEVONO TROVARE!
Sentì che lui la cullava, cercando di calmarla, mentre lei era scossa così forte dai singhiozzi da non riuscire più ad emettere suoni sensati.
Non riusciva a pensare ad altro che al calore di quel corpo, avrebbe voluto fondersi in quel calore, fondersi nelle braccia che la cullavano, dolcemente, come fosse stata una bambina, mentre la guancia di lui si sfregava sulla sua e le sue labbra le sfioravano la tempia, lei si perse in quel dondolìo ipnotico, poco a poco, ricordando quel tempo in cui si sarebbe potuta girare e guardare quel viso e con la punta del dito, partendo dai capelli e seguendo la linea del naso, della bocca, della mascella, avrebbe potuto appoggiare la mano sul suo petto e sentire i battiti del suo cuore.
D'un tratto il dondolìo cessò e una strana sensazione di freddo la pervase. Freddo, dolore, voci attorno a lei.
Qualcuno stava impartendo ordini con un tono severo e urgente.
Aprì gli occhi e lentamente mise a fuoco un viso: la solita espressione altera addolcita dalla preoccupazione, grandi occhi grigi la guardavano ansiosi.
Minerva.
 

Nausicaa

sfdcef
Che bello Sbri...

Davvero tanto bello....

Cmq Min imperversa nei racconti di tutti noi eh :D!
 

Sbriciolata

Escluso
Stato
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