Il cibo dell'anima

brenin

Utente
Staff Forum
(Se muoio domani, muoio contenta, perché ho incarnato per tutta la mia vita questo modo di pensare.)
Chapeau !

" Povero non è chi possiede poco, ma veramente povero è chi necessita infinitamente tanto, e desidera, desidera, e desidera, e desidera sempre di più. "

Josè Mujica
 

Falcor

Escluso

Flavia

utente che medita
Son tratte da un libro chiamato "Favole per bambini molto stanchi", l'autore si chiama Dente ma non so se son tutte sue o è quello che le ha raccolte :)
mai sentito nominare
grazie:)
 

Fantastica

Utente di lunga data
Grazie, falcor e brenin:)
Purtroppo le sue canzoni non sono all'altezza. Ho pure ascoltato un'intervista per caso su Radio24. Presuntuoso e fumoso e nemmeno troppo capace di parlare italiano. Bocciato. Ma queste favole sono deliziose!:)
 

Falcor

Escluso
mai sentito nominare
grazie:)
Grazie, falcor e brenin:)
Purtroppo le sue canzoni non sono all'altezza. Ho pure ascoltato un'intervista per caso su Radio24. Presuntuoso e fumoso e nemmeno troppo capace di parlare italiano. Bocciato. Ma queste favole sono deliziose!:)
In effetti ignoravo la sua esistenza fino a poco tempo fa anche io :D

Non sapevo componesse anche canzoni e non ho mai sentito sue interviste. Però a tal proposito ho seguito artisti che nel loro campo erano geni assoluti ma quando si relazionavano coi media e/o con le persone in genere erano antipaticissimi.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Il conformismo,come testarda certezza degli incerti

Pasolini: “Sono reduce da un mondo di scandalizzati. Tu, Moravia, ti scandalizzi o no?”*
Moravia: “No, mai, assolutamente mai, l’unica... Insomma, potrei dire che mi scandalizza la stupidità, ma poi non è vero neanche. Io penso che bisogna sempre cercare di capire, che c’è sempre la possibilità concreta di capire le cose, e le cose che si capiscono non scandalizzano. Tutt’al più vanno, vanno riferite ad un giudizio, e il giudizio è legittimo, non lo scandalo”.*
Pasolini: “Senti, ma tu riesci ad immaginare, a concepire, a raffigurare dentro di te il fenomeno dello scandalizzarsi?”*
Moravia: “La persona che si scandalizza, il personaggio che si scandalizza è il personaggio che vede qualche cosa di diverso da se stesso e al tempo stesso di minaccioso per se stesso; cioè non soltanto è una cosa diversa, ma minaccia la propria persona, sia fisicamente, sia nel senso dell’immagine che questa persona si fa di se stesso. Lo scandalo, in fondo, è una paura di perdere la propria personalità, è una paura primitiva”.*
Pasolini: “In conclusione, chi si scandalizza è psicologicamente incerto, cioè praticamente un conformista”.*
Moravia: “Effettivamente è vero. La persona che si scandalizza è una persona profondamente incerta”.*
Pasolini: “Lo scandalo come elemento dell’istinto di conservazione, dunque. Tu cosa diresti, Moravia, per concludere?”*
Moravia: “Ecco, io direi questo, che una credenza che sia stata conquistata con la ragione e con un esatto esame della realtà è abbastanza elastica per non scandalizzarsi mai... Se invece è una credenza ricevuta senza una analisi seria delle ragioni per cui è stata ricevuta, accettata, sì, per tradizione, per pigrizia, per educazione passiva è... un conformismo...”.*
Pasolini: “Il conformismo, insomma, come testarda certezza degli incerti”.

Dal film "Comizi d'amore", di Pier Paolo Pasolini
 

Flavia

utente che medita
per Pasolini vale la definizione di Falcor
un genio assoluto, ma a livelllo umano
troppi scivoloni non perdonabili
 

Fantastica

Utente di lunga data
Pasolini: “Sono reduce da un mondo di scandalizzati. Tu, Moravia, ti scandalizzi o no?”*
Moravia: “No, mai, assolutamente mai, l’unica... Insomma, potrei dire che mi scandalizza la stupidità, ma poi non è vero neanche. Io penso che bisogna sempre cercare di capire, che c’è sempre la possibilità concreta di capire le cose, e le cose che si capiscono non scandalizzano. Tutt’al più vanno, vanno riferite ad un giudizio, e il giudizio è legittimo, non lo scandalo”.*
Pasolini: “Senti, ma tu riesci ad immaginare, a concepire, a raffigurare dentro di te il fenomeno dello scandalizzarsi?”*
Moravia: “La persona che si scandalizza, il personaggio che si scandalizza è il personaggio che vede qualche cosa di diverso da se stesso e al tempo stesso di minaccioso per se stesso; cioè non soltanto è una cosa diversa, ma minaccia la propria persona, sia fisicamente, sia nel senso dell’immagine che questa persona si fa di se stesso. Lo scandalo, in fondo, è una paura di perdere la propria personalità, è una paura primitiva”.*
Pasolini: “In conclusione, chi si scandalizza è psicologicamente incerto, cioè praticamente un conformista”.*
Moravia: “Effettivamente è vero. La persona che si scandalizza è una persona profondamente incerta”.*
Pasolini: “Lo scandalo come elemento dell’istinto di conservazione, dunque. Tu cosa diresti, Moravia, per concludere?”*
Moravia: “Ecco, io direi questo, che una credenza che sia stata conquistata con la ragione e con un esatto esame della realtà è abbastanza elastica per non scandalizzarsi mai... Se invece è una credenza ricevuta senza una analisi seria delle ragioni per cui è stata ricevuta, accettata, sì, per tradizione, per pigrizia, per educazione passiva è... un conformismo...”.*
Pasolini: “Il conformismo, insomma, come testarda certezza degli incerti”.

Dal film "Comizi d'amore", di Pier Paolo Pasolini
Io detesto chi si scandalizza. Plaudo a Moravia, non conoscevo questo dialogo, perché non ho visto intero questo film. Grazie, brenin!!
 

Flavia

utente che medita
Il bacio oscuro


Aveva il sorriso contagioso
di chi aveva sofferto tanto
era dannatamene bella,
vestita dei suoi sbagli.

Lara Adrian
 

oro.blu

Never enough
Son tratte da un libro chiamato "Favole per bambini molto stanchi", l'autore si chiama Dente ma non so se son tutte sue o è quello che le ha raccolte :)
Non conosco ma conosco questo...mi fa morire tratto da MOTOSEGA di Guido Catalano
Schermata 2015-12-02 alle 07.50.55.png Schermata 2015-12-02 alle 07.51.07.png
 

brenin

Utente
Staff Forum
Le verità assolute

Ho orrore di tutte le verità assolute, delle loro applicazioni totali, dei loro presunti detentori d’ogni risma. Prendete una verità, portatela con cautela ad altezza d’uomo, guardate chi colpisce, chi uccide, cosa risparmia, cosa elimina, annusatela a lungo, accertatevi che non puzzi di cadavere, assaggiatela tenendola un po’ sulla lingua, ma siate sempre pronti a sputarla immediatamente. L’uomo libero è questo: il diritto di sputare.

Albert Camus
 

oro.blu

Never enough
Ho orrore di tutte le verità assolute, delle loro applicazioni totali, dei loro presunti detentori d’ogni risma. Prendete una verità, portatela con cautela ad altezza d’uomo, guardate chi colpisce, chi uccide, cosa risparmia, cosa elimina, annusatela a lungo, accertatevi che non puzzi di cadavere, assaggiatela tenendola un po’ sulla lingua, ma siate sempre pronti a sputarla immediatamente. L’uomo libero è questo: il diritto di sputare.

Albert Camus
:quoto:
 

Flavia

utente che medita
[h=3]SIMILI

Amo la tua parte strana,
[/h][h=3] è così simile alla mia parte normale.[/h][h=3](Paola Melone)[/h]

 

Falcor

Escluso

Flavia

utente che medita
è una autrice che ho conosciuto
recentemente, grande donna
mi sarebbe piaciuta averla
come insegnante (sua professione)
sempre in tema di parole
riporto questo suo aforisma
"Urla se vuoi entrare nella mente della gente;
ma se vuoi rimanere in quella delle persone, sussurra"

ringrazio io, Voi tutti di mantenere
questo post così vivo,
e traboccante di pensieri ed emozioni
[SUB][SUP]:)
[/SUP][/SUB]


 

tullio

Utente di lunga data
D'Annunzio

“Non so che darei per averti qui tra le mie braccia... Fuori il sole abbaglia; si sente il rumore del mare; in un vaso i gigli mandano un profumo acutissimo spirando; le cortine dei balconi ondeggiano come vele in un naviglio. Io ti chiamo, ti chiamo, ti chiamo.”
 

spleen

utente ?
Machiavelli, 1497, lettera a Francesco Vettori.

......Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.
 
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