Brunetta
Utente di lunga data
Ho le mie esperienze anch'io.ma chi sei!
la sua coscienza ?
Ho le mie esperienze anch'io.ma chi sei!
la sua coscienza ?
Fai un po' paura così ...Ho le mie esperienze anch'io.![]()
Ogni tanto ti trovo proprio spiritosa. Stasera non capisco.Fai un po' paura così ...
mi immaginavo di dormire tranquullamente
e all'improvviso una vocina che arriva da chissà dove
comincia a parlare...![]()
non era proprio una spiritosaggine....Ogni tanto ti trovo proprio spiritosa. Stasera non capisco.
ma no, la prima frase sarebbe "spaccate sui cazzi"lo immagino " blablabla............. solamente delle vacche come voi ........... blalablabla.. ............... tutte con il culo all'aria pronte al primio venuto e blablablabla......"
sarebbe curativo.
Eh... Però quando mi decido a fare una porcata (in ogni senso) la faccio bene... M'arriva pure la botta di vita, a casa poi sono amabile...Donna ti parla uno che è stato un traditore non sereno per niente. Segui un consiglio fraterno, dettato non dalla morale ma dall'esperienza empirica: dacci un taglio se non hai la freddezza e la sicurezza di un traditore convinto.
Non serenità=nervosismo=sensi di colpa = errori nella gestione del tradimento =scoperta del coniuge=dolore a 360 gradi= fine della zizzinella. Vedi un pò tu. Auguri![]()
Non lo so.Concordo con Hellseven. Credo che tu stia cercando di capire perché continui a sentirti smangiata.
Hai un'etica sufficientemente sviluppata per comprendere la situazione e giudicare te stessa. Ora devi solo fare la tua scelta. Non c'è niente di strano a desiderare un'altra persona che sta a casa sua, che si vede di rado, e solo per divertirsi. È non c'è niente di strano ad essere stanchi della persona che si vede tutti i giorni e con cui faticosamente si tira avanti la "carretta". Svago contro responsabilitá. Penso sia un fatto di maturitá. O vivi di finzione, o vivi di realtá.Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
Padre ...??? bè ma così perpetueresti un incesto immaginario ...Eh... Però quando mi decido a fare una porcata (in ogni senso) la faccio bene... M'arriva pure la botta di vita, a casa poi sono amabile...
Non lo so.
Ho cercato di capirlo per tanto tempo.
C'è un legame tra me e questa persona che non si spezza.
E battutacce da osteria a parte, non è riducibile al magnetismo sessuale.
Che già quello da solo...
Ma non è solo quello.
È non poter concepire la vita senza (o almeno completamente senza) lui.
Come se fosse un padre.
Ma adesso scadiamo nel cliché psicanalitico, per carità.
Da come ne parli, riconosco in questo tuo stato un periodo della mia vita.Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
ma non eri una dall'ormone azzerato??QUOTO IL NERETTO ANCHE CON LA GUEST STAR AFFAMATA DI SALSICCIA!!!!
:embolo::embolo::embolo:
E dove starebbe la finzione, dove la realtà? Sono due dimensioni di vita lontane, antagoniste e incompatibili anche, ma entrambe visceralmente reali.Hai un'etica sufficientemente sviluppata per comprendere la situazione e giudicare te stessa. Ora devi solo fare la tua scelta. Non c'è niente di strano a desiderare un'altra persona che sta a casa sua, che si vede di rado, e solo per divertirsi. È non c'è niente di strano ad essere stanchi della persona che si vede tutti i giorni e con cui faticosamente si tira avanti la "carretta". Svago contro responsabilitá. Penso sia un fatto di maturitá. O vivi di finzione, o vivi di realtá.
S*B
Eh, lo so. Sembra incredibile che siano passati senza che niente passasse mai.Da come ne parli, riconosco in questo tuo stato un periodo della mia vita.
Prigioniera e sepolta.
Si tratta esattamente di uno stato che nessuno provoca, anzi tutto sembra cospirare per regalarti tutte quelle fortune e soddisfazioni che una donna nel tuo stato dovrebbe valutare come aspirazioni massime.
Ma questo male di vivere ti attanaglia.
Non puoi stare ferma lì, devi muoverti.
L'importante è che il movimento arrivi da dentro di te, non provocato da qualcuno di esterno che assume già i connotati di una dipendenza.
Dieci anni.
Minchia.
O due adolescenti.E dove starebbe la finzione, dove la realtà? Sono due dimensioni di vita lontane, antagoniste e incompatibili anche, ma entrambe visceralmente reali.
Eh, lo so. Sembra incredibile che siano passati senza che niente passasse mai.
Non lo so se il mio e' male di vivere. A me a dire il vero la mia vita piace molto.
Ma lui mi manca.
In sottofondo, magari per mesi.
E poi all'improvviso in un modo che mi toglie l'aria.
Che sia una (co)dipendenza non ci piove. Ma non ci vedo molto di strano. Non mi ricordo chi diceva che l'amore e' quando le rispettive tare quadrano.
O chi altro diceva che l'amore e' essere cretini insieme.
Se due sono cretini... Cretini restano.
A chi lo dici!!Si, o due adolescenti.
Se qualcuno o qualcosa ti facesse sentire in possesso della perpetua giovinezza, credi sarebbe facile lasciarlo andare?
C'è anche questo, certo.
Io con lui non smetto mai di avere vent'anni. E come mi piaceva, avere vent'anni.
infatti.ma non eri una dall'ormone azzerato??![]()