Il senso dell'amore

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L

leone73

Guest
Riflessione cinematografica sul senso dell'amore. Ho citato oggi un film che mi ha colpito molto (e che fra poco mi rivedo così scorre il dolore e magari sto meglio, poi il protagonista mi piace un sacco... va beh divago sorry), La sposa turca. Non so quanti di voi l'abbiano visto ma è la storia d'amore (ovviamente maledetto, non fa per te Leone...) di un uomo e una donna che si incontrano dopo aver tentato il suicidio. Lui è alcolizzato, artista fallito, si porta il peso del suicidio della moglie, vive da barbone. Lei è una giovane fanciulla ribelle che vorrebbe divertirsi ma deve sottostare alle regole ferree della famiglia turca rigidissima. E' lei a proporre un matrimonio fasullo visto che anche l'uomo ha origini turche e quindi uomo rispettabile per la famiglia (siamo in Germania); divideranno le spese, lei si occuperà della casa e poi... libera di cambiare amante tutte le sere e divertirsi (sesso droga r&r per intenderci). Poi poi poi ... beh non vi racconto tutta la storia, guardate il film che merita; ma l'eroe positivo è lui, che grazie all'amore capisce che non viveva, che vivere è un'altra cosa. Lei invece passerà da una dipendenza all'altra, famiglia uomini amore ma senza consapevolezza fuga in un'altra città disperazione. Senza avere la forza di prendere il coraggio che ha lui. E di amare davvero. Si accontenta. Di un ulteriore matrimonio fasullo...
pobabile che quella persona che tu sai faccia più o meno la stessa fine della ragazza del film, la testa è quella
 
L

leone73

Guest
Ciao,
Devo dire che questo tuo messaggio mi ha colpito. Lo ha fatto perchè mi ci rispecchio in parte nel ruolo del marito che "ti voglio bene" ma che forse (io non sono mai tanto sicuro delle mie emozioni e dei miei sentimenti) "non ti amo". Forse è per questo che alla fine nessuno dei due (io e mia moglie intendo) ha il coraggio di tagliare i ponti. Alla fine io ci sono per lei e lei per me. Purtroppo ciò che passa per arrivare "alla fine" è fatto di tradimenti e altre cose poco piacevoli. Ciò che non mi fa capire cosa proviamo uno per l'altra è l'insistenza con cui vogliamo che l'altro ci sia nei momenti di sconforto o di aiuto di qualsiasi forma esso sia. Io non sono di sicuro una persona integerrima, ne tantomeno un superuomo e spesso dimentico anche di essere semplicemente un uomo. Forse è questo il motivo. Forse è vigliaccheria. Probabilmente lei sarebbe felice passato lo smarrimento di una separazione ed in realtà non dovrei ascoltare il "non lasciarmi" o il "non ti lascio" e prendere e partire. Io mi illudo invece che sia per il fatto che nonostante tutto ci vogliamo bene. Non sentiamo le farfalle ma alla fine ci aiutiamo a superare i problemi e ci cerchiamo per coccolarci o per darci conforto. Anche se con tanti "ma però"di mezzo.
Forse è solo illusione che ciò possa bastare a dire che ci si vuol bene.
Non so, sono molto confuso su queste cose e tendo probabilmente a fare come l'acqua che cerca la via più semplice per passare, senza scavarsi (se non con il logorìo della corrosione) pertugi dove apparentemente non c'è modo di farlo.

credo che sia difficle sapere cosa sisnifichi amare o non amare
io ho provato più o meno le stesse cose tue,ma ritengo che anche questa sia una forma di legame, di unione, anche perchè la perfezione non esiste, ed anche aiutarsi e comprendersi a vicenda nei momenti brutti può essere una forma di amore o di sentimento, che c'è di male??
 

Verena67

Utente di lunga data
Ciao,
Devo dire che questo tuo messaggio mi ha colpito. Lo ha fatto perchè mi ci rispecchio in parte nel ruolo del marito che "ti voglio bene" ma che forse (io non sono mai tanto sicuro delle mie emozioni e dei miei sentimenti) "non ti amo". Forse è per questo che alla fine nessuno dei due (io e mia moglie intendo) ha il coraggio di tagliare i ponti. Alla fine io ci sono per lei e lei per me. Purtroppo ciò che passa per arrivare "alla fine" è fatto di tradimenti e altre cose poco piacevoli. Ciò che non mi fa capire cosa proviamo uno per l'altra è l'insistenza con cui vogliamo che l'altro ci sia nei momenti di sconforto o di aiuto di qualsiasi forma esso sia. Io non sono di sicuro una persona integerrima, ne tantomeno un superuomo e spesso dimentico anche di essere semplicemente un uomo. Forse è questo il motivo. Forse è vigliaccheria. Probabilmente lei sarebbe felice passato lo smarrimento di una separazione ed in realtà non dovrei ascoltare il "non lasciarmi" o il "non ti lascio" e prendere e partire. Io mi illudo invece che sia per il fatto che nonostante tutto ci vogliamo bene. Non sentiamo le farfalle ma alla fine ci aiutiamo a superare i problemi e ci cerchiamo per coccolarci o per darci conforto. Anche se con tanti "ma però"di mezzo.
Forse è solo illusione che ciò possa bastare a dire che ci si vuol bene.
Non so, sono molto confuso su queste cose e tendo probabilmente a fare come l'acqua che cerca la via più semplice per passare, senza scavarsi (se non con il logorìo della corrosione) pertugi dove apparentemente non c'è modo di farlo.
Caro AlexRo,

sai cosa mi lascia perplessa in te? Nel quadro che descrivi?

Non la tiepidezza del sentire tuo e di tua moglie (se tutte le coppie "tiepide" di questo mondo dovessero lasciarsi, di sposati non ce ne sarebbe piu' manco uno...), ma il fatto che siate agli albori di un cammino in comune e già così spenti.

Siete partiti male, insomma.

Di solito si arriva a questo, non ci si parte.

Anche perché quando ci si arriva, c'è tiepidezza, ma c'è anche il conforto di 10 - 15 - 20 anni vissuti insieme, di figli tirati su con tutte le difficoltà del caso, di obiettivi comuni (case, mutui, lavoro, famiglie che invecchiano), sono collanti forti, momenti intensi che tengono uniti anche quando non ci sono piu' le farfalle (ma cosa sono le farfalle? Esistono? Durano? Sappiamo tutti di no...).

Immagino siate due persone con studi e buoni lavori, probabilmente non vi manca nulla.

Non vi manca nulla se non il futuro, non c'è prospettiva alcuna in voi. La vostra "stanza senza culla", come canta Battiato, è lo specchio del vostro vuoto.

Ma il vero problema non è il non avere figli. E' il PERCHE' non si siano desiderati/avuti.

Io penso si resista nel bene e nel male solo quando, tutte le cose contate e messe in fila, si sente "intimamente", davanti all'unico tribunale che conta, quello della nostra coscienza, che la persona che abbiamo accanto, malgrado tutti gli sbagli e le cadute, non è solo il complice piu' compiacente che abbiamo trovato ma la persona migliore con la quale vorremmo passare l'ultimo istante di vita sulla terra.

Tutto il resto lascia il tempo che trova, prima o poi si rimane soli, e allora il giudizio sarà impietoso se si è sprecato o meno il nostro tempo insieme a "quella" persona.


Bacio!
 

MK

Utente di lunga data
Devo dire che questo tuo messaggio mi ha colpito. Lo ha fatto perchè mi ci rispecchio in parte nel ruolo del marito che "ti voglio bene" ma che forse (io non sono mai tanto sicuro delle mie emozioni e dei miei sentimenti) "non ti amo".
Ciao, quando ho conosciuto il mio ex marito non conoscevo il senso dell'amore. O meglio, sapevo che esisteva qualcosa del genere ma non lo avevo mai incontrato. Mi accontentavo. Lui mi piaceva, mi ha subito coinvolto nel suo progetto di famiglia, io avevo 27 anni e mi sono lasciata trascinare. Ma non era amore. Era affetto. L'amore viene dal cuore, da quando ho cominciato ad aprire il cuore e a seguirlo ho cominciato a capire. E' difficile, tante volte fa male, l'affetto per le persone è una bella cosa (guarda noi dopo la separazione ci vogliamo anche più bene di prima!), ma l'amore è davvero un'altra cosa...
 
O

Old AlexRo

Guest
Caro AlexRo,

sai cosa mi lascia perplessa in te? Nel quadro che descrivi?

Non la tiepidezza del sentire tuo e di tua moglie (se tutte le coppie "tiepide" di questo mondo dovessero lasciarsi, di sposati non ce ne sarebbe piu' manco uno...), ma il fatto che siate agli albori di un cammino in comune e già così spenti.

Siete partiti male, insomma.

Di solito si arriva a questo, non ci si parte.

Anche perché quando ci si arriva, c'è tiepidezza, ma c'è anche il conforto di 10 - 15 - 20 anni vissuti insieme, di figli tirati su con tutte le difficoltà del caso, di obiettivi comuni (case, mutui, lavoro, famiglie che invecchiano), sono collanti forti, momenti intensi che tengono uniti anche quando non ci sono piu' le farfalle (ma cosa sono le farfalle? Esistono? Durano? Sappiamo tutti di no...).

Immagino siate due persone con studi e buoni lavori, probabilmente non vi manca nulla.

Non vi manca nulla se non il futuro, non c'è prospettiva alcuna in voi. La vostra "stanza senza culla", come canta Battiato, è lo specchio del vostro vuoto.

Ma il vero problema non è il non avere figli. E' il PERCHE' non si siano desiderati/avuti.

Io penso si resista nel bene e nel male solo quando, tutte le cose contate e messe in fila, si sente "intimamente", davanti all'unico tribunale che conta, quello della nostra coscienza, che la persona che abbiamo accanto, malgrado tutti gli sbagli e le cadute, non è solo il complice piu' compiacente che abbiamo trovato ma la persona migliore con la quale vorremmo passare l'ultimo istante di vita sulla terra.

Tutto il resto lascia il tempo che trova, prima o poi si rimane soli, e allora il giudizio sarà impietoso se si è sprecato o meno il nostro tempo insieme a "quella" persona.


Bacio!
Il quadro che fai è si veritiero ma non tiene conto che dieci anni di matrimonio e cinque di fidanzamento sono comunque tanti per me. Mi sento che sono tantissimi invero. La casa, il mutuo tutte cose che abbiamo già superato da un bel po' e senza l'aiuto di nessuno se non di noi stessi. La lacuna più importante è senza dubbio la culla. Ma: con questi presupposti ti metteresti OGGI a volere un figlio? Perchè spesso ci pensiamo e ci ferma sempre e comunque questa nostra "tiepidezza". Questo nostro stare nell'incertezza. Abbiamo entrambi 37 anni ed io sinceramente oggi un figlio non lo voglio. Un anno fa avrei detto di si, ed anzi caldeggiavo fortemente questo mio desiderio. Forse era un terribile capriccio ed è stato meglio così.

@Fedi: La paura della solitudine è una peculiarità di entrambi ma probabilmente hai ragione. Trovare il coraggio però nel mio caso è ben altra cosa.
 

MK

Utente di lunga data
La paura della solitudine è una peculiarità di entrambi ma probabilmente hai ragione. Trovare il coraggio però nel mio caso è ben altra cosa.
Alex 37 anni sono l'età giusta per un figlio, tua moglie lo desidera? Tu perché non lo vuoi? Non te la senti di diventare padre o non vuoi un figlio da lei? La paura della solitudine non la capisco, ma capisco che le coppie oggi sono sempre più lasciate sole. Ci sono gli amici, la famiglia, le passioni, gli interessi... La ami ancora? Che dice il cuore?
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Il quadro che fai è si veritiero ma non tiene conto che dieci anni di matrimonio e cinque di fidanzamento sono comunque tanti per me. Mi sento che sono tantissimi invero. La casa, il mutuo tutte cose che abbiamo già superato da un bel po' e senza l'aiuto di nessuno se non di noi stessi. La lacuna più importante è senza dubbio la culla. Ma: con questi presupposti ti metteresti OGGI a volere un figlio? Perchè spesso ci pensiamo e ci ferma sempre e comunque questa nostra "tiepidezza". Questo nostro stare nell'incertezza. Abbiamo entrambi 37 anni ed io sinceramente oggi un figlio non lo voglio. Un anno fa avrei detto di si, ed anzi caldeggiavo fortemente questo mio desiderio. Forse era un terribile capriccio ed è stato meglio così.

@Fedi: La paura della solitudine è una peculiarità di entrambi ma probabilmente hai ragione. Trovare il coraggio però nel mio caso è ben altra cosa.
Me la spieghi?
 
O

Old TurnBackTime

Guest
forse...

Il mio ex marito non faceva che ripetermi, prima di andarsene, io ti voglio bene, ma non ci amiamo, è meglio così, per entrambi. Che non ci amassimo lo sapevo anch'io, ma il voler bene credevo significasse rispettarsi. Invece mi ha lasciata da sola, a crescere nostra figlia, cercando subito un'altra donna che fosse più consona ai suoi bisogni. Quante volte lo chiamavo e gli dicevo ma se mi vuoi bene aiutami, dammi una mano, io sto male... chiama i tuoi amici mi diceva. Gli anni sono passati. Io non ho cercato subito un altro uomo. Volevo capire. Riflettere sui miei errori. Dopo due anni ho incontrato un uomo che mi piaceva molto, era affettuoso, gentile, si preoccupava per me, di come stavo. Mi piaceva molto fisicamente. Sapevo che era fidanzato ma non volevo una storia. Volevo qualcuno che mi dicesse qualcosa di carino, dopo tanta sofferenza. Dopo un mese ho capito che eravamo troppo diversi, che non potevamo nemmeno essere amici. E ho chiuso. Per farlo definitivamente ho dovuto fargli credere che ci fosse un altro. E lui continuava, ma io ti rispetto ti voglio bene... A parole. Ma nei fatti era gelosia cattiveria invidia. Poi ho trovato un uomo che subito mi ha detto di non amarmi, era facile. Grande attrazione e amicizia. Un rapporto alla pari. Magari poteva diventare qualcosa di più. Ma non ne ho avuto il tempo. Sono stata travolta da parole e sogni. Da qualcuno che diceva che non conoscevo il mio valore. Non conoscevo il senso dell'amore.
E sono andata avanti, anche quando segnali mi dicevano di stare attenta, di andarci cauta, di vederci più chiaro. Non ho avuto paura. Ho riflettuto. Ho elaborato. Ho lasciato cadere le paure. Tutte le paure. Mi sono svelata fino in fondo. Per sentirmi dire ma io ti voglio bene ti rispetto, a parole. Sono stanca...

EK forse e' il caso di evitare,di fare prima ancora di decidere se con quella persona vuoi o meno avere una relazione...stabilire com'e',se ti piace solo fisicamente...se ce piu' amicizia che altro...se vuole sesso o altro...insomma...da quello che ho letto ,tu prima ancora di conoscere una persona,cerchi gia di capire cos'e' che potrai aspettarti da questa stessa persona...

Non ci si puo' innamorare di chi e' cosi "tattico" ne si puo' capire se si prova qualcosa di piu' dell'attrazione...io sono uno che pensa e ripensa sulle cose...ma questo non influisce sul mio modo di lasciarmi andare con una persona...non ho mai dato per scontato prima ancora di un bacio...o di fare l'amore...che la persona con cui lo stavo facendo volesse solo un po' di divertimento o chissa' che altro da me...anche perche'...mi piace conoscere la persona gradualmente...sentire come la pensa su determinati argomenti...insomma,conoscersi con naturalezza...senza stabilire cosa succedera' poi...
 

MK

Utente di lunga data
tu prima ancora di conoscere una persona,cerchi gia di capire cos'e' che potrai aspettarti da questa stessa persona...
No no guarda che ti sbagli, anzi sono fin troppo impulsiva, semmai è durante la conoscenza che mi freno; però sto cercando di migliorarmi e di smetterla di credere che si debba per forza ragionare con la mia testa... si cresce TBT, si continua a crescere...
 
O

Old AlexRo

Guest
Alex 37 anni sono l'età giusta per un figlio, tua moglie lo desidera? Tu perché non lo vuoi? Non te la senti di diventare padre o non vuoi un figlio da lei? La paura della solitudine non la capisco, ma capisco che le coppie oggi sono sempre più lasciate sole. Ci sono gli amici, la famiglia, le passioni, gli interessi... La ami ancora? Che dice il cuore?
Vedo quelli che ce l'hanno che si arrabattano fra pupù indifferenza e stanchezza. Cali di passione, cali di desiderio, cali di interesse reciproco. Per i prossimi diciott'anni la tua attenzione è sul marmocchio e tante altre cosine del genere mi fanno indissolubilmente desistere. Tra l'altro non sarebbe con mia moglie che sinceramente potrei volere un figlio. Lei è troppo simile a mia suocera (sua madre) e il risultato non è esaltante.
La amo? Non credo, non so. Di sicuro provo affetto, le voglio bene ma credo che l'amore sia altra cosa.

@Fedi: Il coraggio di lasciarla deve essere prima di tutto trovato a mente sgombra. Io oggi agirei soprattutto a causa della relazione che ho extra matrimonio (che si sta modificando molto poco a poco) con il rischio di non essere lucido nelle decisioni. Inoltre l'idea di dover cominciare a vivere da solo se da un lato mi affascina dall'altro mi spaventa parecchio. E anche se sembra ipocrita temo anche e soprattutto che mia moglie possa avere una grossa crisi emotiva dalla separazione.
 

Verena67

Utente di lunga data
Vedo quelli che ce l'hanno che si arrabattano fra pupù indifferenza e stanchezza. Cali di passione, cali di desiderio, cali di interesse reciproco. Per i prossimi diciott'anni la tua attenzione è sul marmocchio e tante altre cosine del genere mi fanno indissolubilmente desistere. .
Figlio mio ma che gente frequenti


Guarda che i figli sono una ricchezza fantastica, sono il collante della coppia, sono veramente il sale della Vita.

Ti vedo sperduto come un micio, tu devi andare in campagna a zappare, hai bisogno di riconnetterti con la vita, sei fuori come un balcone, non senti la terra girare!

Credimi, con tutto lo sbalestramento che abbiamo avuto io e mio marito (perché è stato di entrambi, prima, dopo e durante il mio tradimento!), sono stati propri i figli ad unirci, e non per dovere, ma per amore!!!!!


Bacio!
 

Bruja

Utente di lunga data
AlexRo

.
E' chiaro che un figlio non va cercato nella vostra condizione, ma che cosa sta cambiando questa relazione extra, si consolida nel futuro o serve per scardinare quello che sei stanco di costruire?E' chiaro che non usciresti dal matrimonio per l'altra, diversamente non parleresti di vivere solo.... quando alla crisi di tua moglie, perchè non metti invece in conto di parlargli dei tuoi disagi (non della tresca ovvio) ma almeno di informarla che parecchie cose non vanno?
E comunque la crisi emotiva che tanto paventi potrebbe essere lo scossone che la "libera" dall'inerzia.... vada come vada.
Quello che esponi come sensazioni e sentimenti è pochino per tenere in modo consistente una rapporto di coppia.
Bruja
 
O

Old AlexRo

Guest
Figlio mio ma che gente frequenti


Guarda che i figli sono una ricchezza fantastica, sono il collante della coppia, sono veramente il sale della Vita.

Ti vedo sperduto come un micio, tu devi andare in campagna a zappare, hai bisogno di riconnetterti con la vita, sei fuori come un balcone, non senti la terra girare!

Credimi, con tutto lo sbalestramento che abbiamo avuto io e mio marito (perché è stato di entrambi, prima, dopo e durante il mio tradimento!), sono stati propri i figli ad unirci, e non per dovere, ma per amore!!!!!


Bacio!

Carissima, io non parlo di amore. Chiunque è in grado di provare amore per i propri figli e mi fa sorridere che tu abbia avuto il bisogno di specificarlo. Io parlo di tutto il resto.

Tu stessa dici altrove in queste pagine di vivere un rapporto freddino.. se aggiungi che il collante sono i figli dove rimane passione, coinvolgimento, e complicità? Hai scelto di farne a meno probabilmente. Io proprio ma proprio non ce la faccio. Non riesco a sostituire queste cose con l'amore per i figli, per il mutuo e per un matrimonio fatto di carriera lavorativa e poco altro. Sono egoista me ne rendo conto ma oggi non ho bisogno di crescere un figlio sotto un tetto che non è probabilmente quello giusto per me.. come farei a farlo sentire giusto per lui?

Un bacio anche a te.

E' chiaro che un figlio non va cercato nella vostra condizione, ma che cosa sta cambiando questa relazione extra, si consolida nel futuro o serve per scardinare quello che sei stanco di costruire?E' chiaro che non usciresti dal matrimonio per l'altra, diversamente non parleresti di vivere solo.... quando alla crisi di tua moglie, perchè non metti invece in conto di parlargli dei tuoi disagi (non della tresca ovvio) ma almeno di informarla che parecchie cose non vanno?
E comunque la crisi emotiva che tanto paventi potrebbe essere lo scossone che la "libera" dall'inerzia.... vada come vada.
Quello che esponi come sensazioni e sentimenti è pochino per tenere in modo consistente una rapporto di coppia.
Bruja
Esatto. Un figlio non va cercato in queste condizioni.
Ciò che sta cambiando nel mio rapporto extra è la reciprocità di sentimenti. Lasciare mia moglie per l'altra oggi è improponibile, non ci sono i presupposti anche se la mutevolezza che citavo in precedenza ruota attorno a questi. Però non voglio illudermi e cerco di rimanere coi piedi per terra. Mia moglie è conscia del disagio ma non ha probabilmente neanche lei voglia di "mettersi a discutere" dei problemi. Al momento le va bene così, nella speranza che io possa tornare ad essere quello che ero.

Sullo scossone io so che dei due lei è la più forte. Ora stiamo cercando di svegliarci un po' (dieta, moto, ripristino di amicizie, weekend fuori porta e tante cosine che facevamo una volta). Se togliamo la mia tresca (e la sua precedente) potrebbe persino sembrare un rapporto equilibrato. Nell'attesa che qualcosa avvenga.
 
O

Old Anna A

Guest
Figlio mio ma che gente frequenti


Guarda che i figli sono una ricchezza fantastica, sono il collante della coppia, sono veramente il sale della Vita.

Ti vedo sperduto come un micio, tu devi andare in campagna a zappare, hai bisogno di riconnetterti con la vita, sei fuori come un balcone, non senti la terra girare!

Credimi, con tutto lo sbalestramento che abbiamo avuto io e mio marito (perché è stato di entrambi, prima, dopo e durante il mio tradimento!), sono stati propri i figli ad unirci, e non per dovere, ma per amore!!!!!


Bacio!

aspetta che crescano e vedrai che collante... diventano uno sverniciatore per quanto ti giudicano in tutto... e dopo la fatidica frase: non vi ho chiesto io di essere messo al mondo (ed aspettatela perché ci siamo passati tutti..), dicevo, dopo questa bella frase ti senti che per un attimo non hai capito un cazzo della vita. poi sai che il senso della vita è anche saper accettare una frase come quella e non farne una tragedia e riuscire, con la massima calma, a dire: senti, vedi di sbrigarti, che fra 10 min hai lezione.
 
O

Old Anna A

Guest
Carissima, io non parlo di amore. Chiunque è in grado di provare amore per i propri figli e mi fa sorridere che tu abbia avuto il bisogno di specificarlo. Io parlo di tutto il resto.

Tu stessa dici altrove in queste pagine di vivere un rapporto freddino.. se aggiungi che il collante sono i figli dove rimane passione, coinvolgimento, e complicità? Hai scelto di farne a meno probabilmente. Io proprio ma proprio non ce la faccio. Non riesco a sostituire queste cose con l'amore per i figli, per il mutuo e per un matrimonio fatto di carriera lavorativa e poco altro. Sono egoista me ne rendo conto ma oggi non ho bisogno di crescere un figlio sotto un tetto che non è probabilmente quello giusto per me.. come farei a farlo sentire giusto per lui?

Un bacio anche a te.



Esatto. Un figlio non va cercato in queste condizioni.
Ciò che sta cambiando nel mio rapporto extra è la reciprocità di sentimenti. Lasciare mia moglie per l'altra oggi è improponibile, non ci sono i presupposti anche se la mutevolezza che citavo in precedenza ruota attorno a questi. Però non voglio illudermi e cerco di rimanere coi piedi per terra. Mia moglie è conscia del disagio ma non ha probabilmente neanche lei voglia di "mettersi a discutere" dei problemi. Al momento le va bene così, nella speranza che io possa tornare ad essere quello che ero.

Sullo scossone io so che dei due lei è la più forte. Ora stiamo cercando di svegliarci un po' (dieta, moto, ripristino di amicizie, weekend fuori porta e tante cosine che facevamo una volta). Se togliamo la mia tresca (e la sua precedente) potrebbe persino sembrare un rapporto equilibrato. Nell'attesa che qualcosa avvenga.
aspettate babbo natale che fate prima...
l'unica cosa che rifarei è mio figlio. subito, adesso, senza ripensamenti.
è forse l'unica cosa giusta che ho fatto.
 
O

Old Lillyna19

Guest
Ah Lillyna beata gioventù... Beh forse coi tuoi coetanei è diverso. Me lo auguro anche per mia figlia, uomini veri... Speriamo nelle mamme, e nei bravi papà come Fedi!!!!!!

No macchè...tutte quelle dell'età mia che conosco si lamentano che i veri uomini non ci sono più.Altre li vanno a cercare più vecchi. E quelle che non si lamentano sono peggio: ho occasione di incontrare tutti i giorni tanti, ma tanti, bambini viziati e piagnucoloni.
 

Verena67

Utente di lunga data
Carissima, io non parlo di amore. Chiunque è in grado di provare amore per i propri figli e mi fa sorridere che tu abbia avuto il bisogno di specificarlo. Io parlo di tutto il resto.
no, tu non leggi tra le righe (o io mi sono espressa male, piu' probabile la seconda!
) .

Quando parlo di amore, non mi riferisco all'amore per i figli. Noi non stiamo insieme per l'amore per i figli. Se fosse solo quello io mi sarei separata, non ne ho mai avuto paura, sono una donna molto indipendente.
Io parlo di un amore familiare che ci unisce tutti e quattro (e pure i due coniglietti, toh!), e sicuramente è anche amore coniugale, tra me e mio marito, che ora, dopo 16 anni insieme, 12 di matrimonio, una crisi grossa, e tante piccole incomprensioni come credo esistano in ogni coppia possiamo dire davvero esiste!

Tu stessa dici altrove in queste pagine di vivere un rapporto freddino.. se aggiungi che il collante sono i figli dove rimane passione, coinvolgimento, e complicità?
io ho detto tante cose, perché scrivo in questo forum da due anni ormai (gasp!), due anni che hanno visto lo svolgimento di una mia grandissima crisi personale, non solo matrimoniale.

Ma chi mi ha sempre letto ricorda anche il fil rouge del mio affetto immutato nei confronti di mio marito, un affetto profondo che nasce anche da una profonda compatibilità e da valori grandi e condivisi che riconosco a lui...e a nessun altro.

Non si puo' paragonare l'emozione pristina di un adulterio ad un rapporto ormai ventennale (nel mio caso la situazione era resa ancora piu' "drammatica" dal "ritorno" dopo vent'anni del perduto primo amore...), ma a bocce ferme credo di essere sempre stata univoca nel valutare quello di positivo che mi univa e unisce all'unico vero uomo della mia vita...mio marito.

Che a volte mi fa arrabbiare, discutere, mi crea problemi, mi riempie la vita, ma che è il mio alfa e omega perché è il mio compagno.

A te questo pare un rapporto "freddino"?!


Hai scelto di farne a meno probabilmente. Io proprio ma proprio non ce la faccio.

per finire con ME (poi torno a te, promesso!
) io non ho affatto scelto di farne a meno! Ho attentamente valutato il peso di A con B, e poi - valutato che A era inconcludente/inesistente - il peso di B da solo e ho capito che B (marito) era - con tutti i limiti di noi esseri umani che non viviamo in un Harmony Destiny on in Bbeautiful bensì nella realtà il MEGLIO che potessi trovare perché - come dice un proverbio irlandese - la sera posso mettere il capino sul cuscino e farlo con fierezza e serenità accanto al suo, e se dovessi affondare sul titanic lo farei volentieri in abito da sera accanto a lui (possibilmente in smoking, che gli starebbe benissimo!)!


Non riesco a sostituire queste cose con l'amore per i figli, per il mutuo e per un matrimonio fatto di carriera lavorativa e poco altro. Sono egoista me ne rendo conto ma oggi non ho bisogno di crescere un figlio sotto un tetto che non è probabilmente quello giusto per me.. come farei a farlo sentire giusto per lui?
secondo me non riesci perché:
a) non ami tua moglie, non come dovresti
o
b) non sei fatto per una vita familiare, e forse dovresti rinunciarci
o
c) forse un mix di entrambe le cose

Non c'è niente da fare, non tutti nascono per fare la famiglia Bradford. Pero' prima di invecchiare chiediti se sei felice e cosa puoi fare - in genere, anche al di là di procreare - per dare senso alla tua vita (l'amante? Non è la risposta esatta).

Gran bacio!
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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