Tebe
Egocentrica non in incognito
Riapro la discussione perchè questo caso secondo me, merita di essere seguito.
Ora ci si mette pure Brandani a chiedere l'impossibile.
Il perdono.
Come si fa a perdonare qualcuno che ti ha ammazzato il figlio come un cane e non mostra il minimo pentimento?
Non si può.
Brandani a mio giudizio avrebbe dovuto tacere.
fonte http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2013/04/09/news/chiedo-alla-mamma-di-perdonare-1.6851438
Brandani sul caso Aldrovandi: «Chiedo alla mamma di perdonare»
Patrizia Moretti: non posso, ma questo non vuol dire che dopo 8 anni io voglia ancora continuare a lottare allo stesso mododi Marcello Pradarelli
Enrico Brandani ha chiesto a Patrizia Moretti di perdonare gli agenti che hanno provocato la morte del figlio Federico. L’ha fatto ieri in consiglio comunale, durante il dibattito sull’ordine del giorno che ha espresso «solidarietà e vicinanza alla famiglia di Federico Aldrovandi e al sindaco di Ferrara per l’inaccettabile provocazione da essi subita nel corso della manifestazione del sindacato di Polizia Coisp e in particolare dell’europarlamentare Polito Salatto».
Brandani (Fli) ha votato a favore dell’odg illustrato dal capogruppo del Pd Simone Merli e ha apprezzato il comportamento di Tagliani: «Fossi stato al suo posto avrei fatto lo stesso, ha avuto coraggio e ha tutta la mia solidarietà. Piena solidarietà anche alla mamma per quello che ha subito, sono anch’io un genitore, un papà. Ma per sanare definitivamente la ferita della città serve uno sforzo. Vorrei citare le parole di Papa Francesco: “é venuto il momento di abbandonare la guerra per la pace, l’odio per l’amore, la menzogna per la verità, la vendetta per il perdono”. Ecco, chiedo alla mamma di Federico una cosa enorme: saper perdonare».
Per Brandani un gesto di questa portata è il solo in grado di riportare serenità e di allontanare per sempre il rischio che opinioni, manifestazioni, polemiche, interessi di parte riaprano la ferita che si è aperta il 25 settembre 2005 e instillino nuova tensione, nuovo inutile dolore.
Patrizia Moretti, messa al corrente delle parole di Brandani, dice no al perdono, ma comprende la motivazione che ha ispirato l’appello del consigliere: «Parlerò volentieri con Brandani per spiegargli come la penso, però il perdono vero, il perdono religioso al quale fa riferimento citando il Papa non è possibile da parte da parte mia. Ma non ho nemmeno mai cercato vendetta».
«Il perdono - dice ancora la mamma di Federico - è una cosa così personale, così intima...ma questo non vuol dire che io voglia lottare ancora allo stesso modo. Dopo otto anni le decisioni non riguardano solo me, anzi riguardano sempre di meno me. Credo che non abbia più molto senso che io contrasti le opinioni del Coisp o di alcuni giornali che mi sono ostili come ho fatto finora. Tutti oggi sanno cosa è successo, tutti. Quindi non ha più importanza che io faccia un passo avanti o indietro, spetta invece alle istituzioni, spetta allo Stato decidere come gestire queste situazioni. E’ una questione che va oltre Federico». «Il Coisp - aggiunge per spiegare meglio il suo pensiero - non l’ho cercato io. Troppo facile per loro individuare una persona come controparte, quando la loro vera controparte è lo Stato».
Ora ci si mette pure Brandani a chiedere l'impossibile.
Il perdono.
Come si fa a perdonare qualcuno che ti ha ammazzato il figlio come un cane e non mostra il minimo pentimento?
Non si può.
Brandani a mio giudizio avrebbe dovuto tacere.
fonte http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2013/04/09/news/chiedo-alla-mamma-di-perdonare-1.6851438
Brandani sul caso Aldrovandi: «Chiedo alla mamma di perdonare»
Patrizia Moretti: non posso, ma questo non vuol dire che dopo 8 anni io voglia ancora continuare a lottare allo stesso mododi Marcello Pradarelli
Enrico Brandani ha chiesto a Patrizia Moretti di perdonare gli agenti che hanno provocato la morte del figlio Federico. L’ha fatto ieri in consiglio comunale, durante il dibattito sull’ordine del giorno che ha espresso «solidarietà e vicinanza alla famiglia di Federico Aldrovandi e al sindaco di Ferrara per l’inaccettabile provocazione da essi subita nel corso della manifestazione del sindacato di Polizia Coisp e in particolare dell’europarlamentare Polito Salatto».
Brandani (Fli) ha votato a favore dell’odg illustrato dal capogruppo del Pd Simone Merli e ha apprezzato il comportamento di Tagliani: «Fossi stato al suo posto avrei fatto lo stesso, ha avuto coraggio e ha tutta la mia solidarietà. Piena solidarietà anche alla mamma per quello che ha subito, sono anch’io un genitore, un papà. Ma per sanare definitivamente la ferita della città serve uno sforzo. Vorrei citare le parole di Papa Francesco: “é venuto il momento di abbandonare la guerra per la pace, l’odio per l’amore, la menzogna per la verità, la vendetta per il perdono”. Ecco, chiedo alla mamma di Federico una cosa enorme: saper perdonare».
Per Brandani un gesto di questa portata è il solo in grado di riportare serenità e di allontanare per sempre il rischio che opinioni, manifestazioni, polemiche, interessi di parte riaprano la ferita che si è aperta il 25 settembre 2005 e instillino nuova tensione, nuovo inutile dolore.
Patrizia Moretti, messa al corrente delle parole di Brandani, dice no al perdono, ma comprende la motivazione che ha ispirato l’appello del consigliere: «Parlerò volentieri con Brandani per spiegargli come la penso, però il perdono vero, il perdono religioso al quale fa riferimento citando il Papa non è possibile da parte da parte mia. Ma non ho nemmeno mai cercato vendetta».
«Il perdono - dice ancora la mamma di Federico - è una cosa così personale, così intima...ma questo non vuol dire che io voglia lottare ancora allo stesso modo. Dopo otto anni le decisioni non riguardano solo me, anzi riguardano sempre di meno me. Credo che non abbia più molto senso che io contrasti le opinioni del Coisp o di alcuni giornali che mi sono ostili come ho fatto finora. Tutti oggi sanno cosa è successo, tutti. Quindi non ha più importanza che io faccia un passo avanti o indietro, spetta invece alle istituzioni, spetta allo Stato decidere come gestire queste situazioni. E’ una questione che va oltre Federico». «Il Coisp - aggiunge per spiegare meglio il suo pensiero - non l’ho cercato io. Troppo facile per loro individuare una persona come controparte, quando la loro vera controparte è lo Stato».