Azzardo una spiegazione: alcuni sono meno inibiti a prendere coscienza di sè e si mostrano liberamente, altri ci arrivano per gradi con l'esperienza e ascoltando una serie di vocine che parlano di insoddisfazione

All'inizio di un rapporto siamo tutti più inclini a spostare in là i paletti di ciò che conosciamo e dei nostri limiti, e questo può condurre ad errori di valutazione sul futuro. C'è chi si accomoda presto e non vuole correre rischi, limitando la portata dell'intimità una volta raggiunto un punto oltre il quale giudica imprudente spingersi.
Alla base temo ci sia un grosso timore dell'intimità vera, con noi stessi e con l'altro. Se arrivi a quel punto di 'stop' quando il livello di coinvolgimento è già alto, può essere difficile fare marcia indietro, ci si sforza di adattarsi dicendosi che non si può aver tutto dalla vita e poi magari la bomba esplode 10 anni più tardi.
Penso non sia un caso se qui siamo tutti intorno ai 40 o giù di lì. Per quanti delle importanti scoperte su di sè in relazione all'Altro sono arrivate negli ultimi anni?