L'altra metà di me ...

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viola di mare

utente adolescente
E chi dice no? ma sono cazzi del tradito/a se il traditore si stanca. O vogliamo mettere il tradito/a al di sopra di tutto?

ma io non lo so: cornuto e mazziato??? pure??? il traditore si era già stancato se no col cavolo che tradiva, una volta che chiedi il perdono devi accettare anche le conseguenze delle tue azioni

e certo: te metto le corna, te chiedo perdono e tu sbrigate a dammelo!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma chi sta facendo dei discorsi assoluti? Dove ho scritto che si deve seguire la mia strada? Ho scritto che in un percorso scelto di comune accordo ci sono dei tempi che sono soggettivi, oltre un certo termine e non ho scritto quale, si va oltre, e chi ha tradito potrebbe giustamente stancarsi di subire oltremisura lo sbaglio commesso. Che ricordo non è mai soltanto di chi ha tradito.
Con il secondo neretto stai contraddicendo il primo. Chi lo dice che il traditore potrebbe stancarsi giustamente? Chi lo dice che lo sbaglio non è solo di chi ha tradito? Lo dici tu sulla base della tua esperienza e del tuo percorso. Non voglio incistarmi in una polemica (con te poi) ma ci sono traditi che non hanno colpe, se non di fiducia, e ci sono traditori che si stancano di sentirsi in colpa (dopo eh :cool:) ma non giustamente. Concordo sul fatto che prima o poi tutti se ne fanno una ragione perché è umano autogiustificarsi e autoassolversi, pure Pietro Maso si è trovato delle giustificazioni, è necessario per sopravvivere.
 

sienne

lucida-confusa
E chi dice no? ma sono cazzi del tradito/a se il traditore si stanca. O vogliamo mettere il tradito/a al di sopra di tutto?
Ciao,

ma chi sta mettendo il tradito sopra di tutto?

se vi è un percorso da fare, a volte bisogna prima lavorare da soli, poi in coppia ...
a volte funziona altre no ...
e ciò può dipendere da tante cose.

e perché il traditore si stanca, può dipendere da più cose,
come ad esempio, che non capisce il male che ha fatto ...

sienne
 

Ultimo

Escluso
ma io non lo so: cornuto e mazziato??? pure??? il traditore si era già stancato se no col cavolo che tradiva, una volta che chiedi il perdono devi accettare anche le conseguenze delle tue azioni

e certo: te metto le corna, te chiedo perdono e tu sbrigate a dammelo!
Cornuto e mazziato col cavolo, il traditore deve subire, ma fino a un certo punto.
 

viola di mare

utente adolescente

Brunetta

Utente di lunga data
Cornuto e mazziato col cavolo, il traditore deve subire, ma fino a un certo punto.
Il nodo è che il tradito è la vittima e il traditore il colpevole e che, se si decide di stare insieme, il tradito da vittima diventa anche giudice. Se questo non sta bene al traditore può pure stufarsi subito e andarsene. Chi avrebbe avuto motivi per stufarsi subito è comunque il tradito. E' realtà che vivere soli è duro da tanti punti di vista e per continuare bisogna accettare tante cose.
 

Ultimo

Escluso
Originariamente Scritto da Ultimo

Ma chi sta facendo dei discorsi assoluti? Dove ho scritto che si deve seguire la mia strada? Ho scritto che in un percorso scelto di comune accordo ci sono dei tempi che sono soggettivi, oltre un certo termine e non ho scritto quale, si va oltre, e chi ha tradito potrebbe giustamente stancarsi di subire oltremisura lo sbaglio commesso. Che ricordo non è mai soltanto di chi ha tradito.



Con il secondo neretto stai contraddicendo il primo. Chi lo dice che il traditore potrebbe stancarsi giustamente? Chi lo dice che lo sbaglio non è solo di chi ha tradito? Lo dici tu sulla base della tua esperienza e del tuo percorso. Non voglio incistarmi in una polemica (con te poi) ma ci sono traditi che non hanno colpe, se non di fiducia, e ci sono traditori che si stancano di sentirsi in colpa (dopo eh :cool:) ma non giustamente. Concordo sul fatto che prima o poi tutti se ne fanno una ragione perché è umano autogiustificarsi e autoassolversi, pure Pietro Maso si è trovato delle giustificazioni, è necessario per sopravvivere.

Quindi mi stai dicendo che si dovrebbe seguire la mia strada? io dico di no perchè le storie sono tutte diverse.

Quindi mi stai dicendo che il traditore dovrebbe non stancarsi mai? Hanno deciso assieme di ritentare e a tutto c'è un limite oltre il quale un essere umano si stanca di dover subire, anche se ha sbagliato e commesso un grave errore.

Quindi di solito la colpa è soltanto del traditore? Il tradito un santo? e vabbè se il tradito è un santo e il traditore soltanto un porco che cerca la scopata che altro devo aggiungere?
 

viola di mare

utente adolescente
Il nodo è che il tradito è la vittima e il traditore il colpevole e che, se si decide di stare insieme, il tradito da vittima diventa anche giudice. Se questo non sta bene al traditore può pure stufarsi subito e andarsene. Chi avrebbe avuto motivi per stufarsi subito è comunque il tradito. E' realtà che vivere soli è duro da tanti punti di vista e per continuare bisogna accettare tante cose.

io ti adoro!
 

Nausicaa

sfdcef
Mà, per me è -ingenuamente forse- così:
lo scopo è comunque tornare ad essere felici assieme.
Se il percorso prevede che non ci sia termine all'infelicità patita da entrambi nel percorso della ricostruzione -infelicità del tradito per il dolore subito, infelicità del traditore per il dolore che vede di aver arrecato, e per l'espiazione della colpa etc- allora lo scopo non è raggiungibile. E si può pensare di troncare.
Non perchè non è giusto verso il povero traditore, ma perchè davvero non vi è modo di raggiungere la serenità.

Il traditore penitente "sopporterà" per quanto ritiene importante salvare la coppia. Così come il tradito sopporta e dà un'altra chance per quanto ritiene importante la loro coppia.

La "giustizia" c'entra poco. Succede un sacco di volte che a faticare e sopportare di più sia chi è più consapevole, chi vede più chiaramente quello che c'è da fare, chi ci tiene di più, a prescindere se sia il più "innocente" o meritevole. E questo, che faccia rabbia o no, è semplicemente nell'ordine delle cose...
 

Ultimo

Escluso
Ciao,

ma chi sta mettendo il tradito sopra di tutto?

se vi è un percorso da fare, a volte bisogna prima lavorare da soli, poi in coppia ...
a volte funziona altre no ...
e ciò può dipendere da tante cose.

e perché il traditore si stanca, può dipendere da più cose,
come ad esempio, che non capisce il male che ha fatto ...

sienne
Di certo non ho scritto io che il tradito si deve mettere al di sopra di tutto.

Come non sto scrivendo io che, necessariamente prima si debba lavorare da soli su se stessi.

Il male che si fa si capisce eccome, magari non nella misura che inizialmente il tradito percepisce. Ma ritornando coi piedi per terra e per quello che mi riguarda è tutto il contrario. Ripeto, per quello che mi riguarda.
 

viola di mare

utente adolescente
Di certo non ho scritto io che il tradito si deve mettere al di sopra di tutto.

Come non sto scrivendo io che, necessariamente prima si debba lavorare da soli su se stessi.

Il male che si fa si capisce eccome, magari non nella misura che inizialmente il tradito percepisce. Ma ritornando coi piedi per terra e per quello che mi riguarda è tutto il contrario. Ripeto, per quello che mi riguarda.

ma infatti tu parli per la tua esperienza... magari tu hai "espiato", hai dimostrato a tua moglie di essere cambiato, hai capito il male che le hai fatto e lei ti ha perdonato, perchè ha capito che la vostra storia era fondamentale e lo ha fatto con i suoi tempi che io nemmeno so quanto sono stati lunghi, ma posso farti una domanda, anzi due?


1 tu ti sei riscoperto innamorato pazzo di tua moglie dopo il tradimento?
2 avresti atteso quanto tempo perchè le sue paure fossero diventate sopportabili?
 

Ultimo

Escluso
Il nodo è che il tradito è la vittima e il traditore il colpevole e che, se si decide di stare insieme, il tradito da vittima diventa anche giudice. Se questo non sta bene al traditore può pure stufarsi subito e andarsene. Chi avrebbe avuto motivi per stufarsi subito è comunque il tradito. E' realtà che vivere soli è duro da tanti punti di vista e per continuare bisogna accettare tante cose.

Questo è il nodo per te, di certo non lo penso io. Il tradito è una persona che subisce un dolore infinito, la maggior parte della colpa di solito è del traditore e anche del tradito.

Ergersi a giudice in un caso di tradimento può essere "sopportato" solo inizialmente, ma già a priori ergersi a giudice è sbagliato, sbaglio che il traditore deve inizialmente sopportare se il tradito si erge a giudice, spero non ci siano di questi casi.
 

Ultimo

Escluso
ma infatti tu parli per la tua esperienza... magari tu hai "espiato", hai dimostrato a tua moglie di essere cambiato, hai capito il male che le hai fatto e lei ti ha perdonato, perchè ha capito che la vostra storia era fondamentale e lo ha fatto con i suoi tempi che io nemmeno so quanto sono stati lunghi, ma posso farti una domanda, anzi due?


1 tu ti sei riscoperto innamorato pazzo di tua moglie dopo il tradimento?
2 avresti atteso quanto tempo perchè le sue paure fossero diventate sopportabili?

Sono stato io tradito da mia moglie, e l'unico mio pensiero è stato alleviare il suo di dolore. Da qua la storia si complica perchè nel pensare a lei mi sono scordato di me.
 

Nausicaa

sfdcef
Sul sopportare...

Il mio matrimonio era uno schifo, ma ovviamente non lo volevo vedere.
Quando mio marito ha scoperto che l'avevo tradito, mi sono messa d'impegno per aiutarlo a superare. Almeno, questo è quello di cui sono convinta, lui vi direbbe che non ho fatto un cazzo, sicuramente.

Ascoltavo, sorbivo insulti, mi umiliavo, ho smesso di frequentare le mie amiche ed uscire, accondiscendevo a tutto quello che mi diceva, cercavo di coccolarlo etc etc.

Mi sono stufata.

Perchè non ne valeva la pena. Perchè vedevo che lui non avrebbe mai e poi mai sporto un dito di aiuto verso di me. Perchè mi chiedeva il perchè, ma non voleva ascoltare, non poteva accettare che io avessi motivi di disagio forti.
E capivo... capivo che dopo un colpo del genere mica ci si può mettere subito in discussione, ma speravo che dopo un pò, vedendo la mia disponibilità, si aprisse anche lui.

Ma vedevo che quello che mi "proponeva" lui era, in effetti, una vita passata perennemente in debito verso di lui. E basta. Non c'era amore da parte sua, solo desiderio di possesso.
E questo no, non ne valeva la pena.

Avrei sopportato quello e altro se ci fosse stato amore ad aspettarmi da qualche parte nel suo cuore.
Si sopporta quando c'è qualcosa da salvare, quando c'è un obiettivo da raggiungere. Si sopporta una operazione senza anestesia quando c'è qualche cosa da salvare. Ma le sofferenze fini a se stesse sono torture.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Originariamente Scritto da Ultimo

Ma chi sta facendo dei discorsi assoluti? Dove ho scritto che si deve seguire la mia strada? Ho scritto che in un percorso scelto di comune accordo ci sono dei tempi che sono soggettivi, oltre un certo termine e non ho scritto quale, si va oltre, e chi ha tradito potrebbe giustamente stancarsi di subire oltremisura lo sbaglio commesso. Che ricordo non è mai soltanto di chi ha tradito.






Quindi mi stai dicendo che si dovrebbe seguire la mia strada? io dico di no perchè le storie sono tutte diverse.

Quindi mi stai dicendo che il traditore dovrebbe non stancarsi mai? Hanno deciso assieme di ritentare e a tutto c'è un limite oltre il quale un essere umano si stanca di dover subire, anche se ha sbagliato e commesso un grave errore.

Quindi di solito la colpa è soltanto del traditore? Il tradito un santo? e vabbè se il tradito è un santo e il traditore soltanto un porco che cerca la scopata che altro devo aggiungere?
Tu hai detto che la colpa è di entrambi io ho detto che non sempre è così. Gli avverbi contano.
 

Ultimo

Escluso
Sul sopportare...

Il mio matrimonio era uno schifo, ma ovviamente non lo volevo vedere.
Quando mio marito ha scoperto che l'avevo tradito, mi sono messa d'impegno per aiutarlo a superare. Almeno, questo è quello di cui sono convinta, lui vi direbbe che non ho fatto un cazzo, sicuramente.

Ascoltavo, sorbivo insulti, mi umiliavo, ho smesso di frequentare le mie amiche ed uscire, accondiscendevo a tutto quello che mi diceva, cercavo di coccolarlo etc etc.

Mi sono stufata.

Perchè non ne valeva la pena. Perchè vedevo che lui non avrebbe mai e poi mai sporto un dito di aiuto verso di me. Perchè mi chiedeva il perchè, ma non voleva ascoltare, non poteva accettare che io avessi motivi di disagio forti.
E capivo... capivo che dopo un colpo del genere mica ci si può mettere subito in discussione, ma speravo che dopo un pò, vedendo la mia disponibilità, si aprisse anche lui.

Ma vedevo che quello che mi "proponeva" lui era, in effetti, una vita passata perennemente in debito verso di lui. E basta. Non c'era amore da parte sua, solo desiderio di possesso.
E questo no, non ne valeva la pena.

Avrei sopportato quello e altro se ci fosse stato amore ad aspettarmi da qualche parte nel suo cuore.
Si sopporta quando c'è qualcosa da salvare, quando c'è un obiettivo da raggiungere. Si sopporta una operazione senza anestesia quando c'è qualche cosa da salvare. Ma le sofferenze fini a se stesse sono torture.

:up:
 

sienne

lucida-confusa
Di certo non ho scritto io che il tradito si deve mettere al di sopra di tutto.

Come non sto scrivendo io che, necessariamente prima si debba lavorare da soli su se stessi.

Il male che si fa si capisce eccome, magari non nella misura che inizialmente il tradito percepisce. Ma ritornando coi piedi per terra e per quello che mi riguarda è tutto il contrario. Ripeto, per quello che mi riguarda.
Ciao Claudio ...

un caffè? su, non ti sto mica attaccando.

solo perché non ci si capisce? o che ne so io?

non posso neanche parlare, per quello che mi riguarda ...
la mia storia, è stata proprio all'inverso ... pensa te?!

sienne
 
Stato
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