Nausicaa
sfdcef
L'ho appena riletto e, visto che non ho assolutamente nulla da fare (ehm, ho detto una bugia... non ho assolutamente nulla che io voglia fare), vi riporto un brano che mi è piaciuto molto.
Dovrei contestualizzarlo, ma non lo fo :smile:
*****************************
"Giorgino, non capisci che se è morto io non lo vedrò più?", gridò ad un tratto.
Giorgino allargò le braccia.
"Clotilde, perchè ti inquieti con me? Io ho forse affermato il contrario? Io sono perfettamente d'accordo con te che se è morto non lo vedi più. Ma non erano tre quelli che dovevano morire?"
"Sì", singhiozzò Clotilde, "ma io amo Filimario"
Giorgino si alzò e andò a guardare il mare cacciando la testa fuori dall'oblò, ma Clotilde lo afferrò per la giacca e lo costrinse a rimettersi a sedere.
"Giorgino", esclamò Clotilde, "perchè mi fai quella stupida faccia? Se non confido le mie pene a te che sei il mio fidanzato, a chi le devo confidare? Saresti diventato improvvisamente un cuore di pietra?"
"No", protestò debolmente Giorgino, "però mi secca che tu sia innamorata del signor Filimario Dublè. Tu non mi hai mai detto niente del resto..."
"Giorgino, non è il caso di fare qui una questione di forma: qui c'è in ballo qualcosa di ben più importante. Giorgino, tu mi ami?"
"Clotilde, me lo chiedi? Quale altra prova d'amore potrei darti?"
"Giorgino, tu dunque mi ami e soffri, è vero?"
"Clotilde, io per te soffro e ho sofferto le pene dell'inferno..."
"Ebbene Giorgino: quello che tu soffri per me, io lo soffro per Filimario! Ti sembra dunque che sia il caso di fare una questione di forma?"
"Clotilde, ti chiedo scusa. Ma tu capisci che un fidanzato spesso ragiona soltanto per egoismo. Confidati, Clo: io saprò comprenderti"
Dovrei contestualizzarlo, ma non lo fo :smile:
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"Giorgino, non capisci che se è morto io non lo vedrò più?", gridò ad un tratto.
Giorgino allargò le braccia.
"Clotilde, perchè ti inquieti con me? Io ho forse affermato il contrario? Io sono perfettamente d'accordo con te che se è morto non lo vedi più. Ma non erano tre quelli che dovevano morire?"
"Sì", singhiozzò Clotilde, "ma io amo Filimario"
Giorgino si alzò e andò a guardare il mare cacciando la testa fuori dall'oblò, ma Clotilde lo afferrò per la giacca e lo costrinse a rimettersi a sedere.
"Giorgino", esclamò Clotilde, "perchè mi fai quella stupida faccia? Se non confido le mie pene a te che sei il mio fidanzato, a chi le devo confidare? Saresti diventato improvvisamente un cuore di pietra?"
"No", protestò debolmente Giorgino, "però mi secca che tu sia innamorata del signor Filimario Dublè. Tu non mi hai mai detto niente del resto..."
"Giorgino, non è il caso di fare qui una questione di forma: qui c'è in ballo qualcosa di ben più importante. Giorgino, tu mi ami?"
"Clotilde, me lo chiedi? Quale altra prova d'amore potrei darti?"
"Giorgino, tu dunque mi ami e soffri, è vero?"
"Clotilde, io per te soffro e ho sofferto le pene dell'inferno..."
"Ebbene Giorgino: quello che tu soffri per me, io lo soffro per Filimario! Ti sembra dunque che sia il caso di fare una questione di forma?"
"Clotilde, ti chiedo scusa. Ma tu capisci che un fidanzato spesso ragiona soltanto per egoismo. Confidati, Clo: io saprò comprenderti"
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