feather
Utente tardo
È più di un anno che mi sveglio in piena notte con la testa piena di pensieri, ci sono abituato oramai.Buongiorno Feather!
Nottata difficile, eh? Mi spiace... Per un po' andrà così, probabilmente, meglio che ci fai l'abitudine. Però secondo me vuol dire che stai affrontando i nodi veri, quindi va bene, perchè non è uno star male per nulla
Ho capito cosa intendi: per sensibilità ti somiglio parecchio e mi pare di riuscire a capirti senza sforzo.
Non c'è niente di male nel volersi realizzare anche personalmente nello scambio intimo con una persona. Bisogna privilegiare la ricerca, mettere in conto l'instabilità e invece tu hai privilegiato la sicurezza, i vincoli (anche un figlio lo è, anzi, è il più vincolante di tutti, perchè non c'è possibilità di una fine dell'impegno, come qualunque relazione tra adulti invece può anche contemplare).
La stabilità, dunque, è una tua esigenza, anche se adesso ti pare offuscata da altri bisogni che si sono affacciati di recente con più prepotenza.
Quindi non è che hai completamente sbagliato bersaglio: l'hai solo centrato al 50%.
Più che il bisogno di sicurezza il mio era bisogno di dare un senso al tempo che passa. Una famiglia, un figlio ha dato qualcosa, un marchio, un segno. Qualcosa che fa sapere al mondo che esisto. È difficile da tradurre in parole. Prima di una famiglia vedere la mia vita come un trascorrere di giorni inutili che non portavano da nessuna parte.
Quel tipo di relazione poi era una chimera, lo è pure adesso. Ci ho impiegato più di 30 anni per trovare una donna capace di leggermi dentro e il risultato è questo...
Direi che il piano "relazione appagante e fruttuosa sul piano personale" sia da buttare alle ortiche.
Rimane da tirare fuori un senso da quello che rimane.
In tutto questo menziono poco mio figlio anche se è ovviamente LA parte più importante.
Non sono sicuro di aver trasmesso i concetti che ho in testa, non mi è facile tradurli in parole...