Ed eccomi qua.
Sono mesi che vi leggo, non con costanza perchè dall'ufficio, cercando di lenire il dolore e cercare risposte nei vostri commenti.
La storia, se non fosse che la vivo in prima persona, non è niente di nuovo: a febbraio scopro che il mio compagno da vent'anni (è mio marito, ma mi piace di piu' l'espressione) manda sms appassionati a una amica comune. Non so se il tradimento sia stato consumato o meno, mi interessa relativamente, i messaggi erano talmente intrisi di desiderio e di volontà di compierlo che per me è già un dato di fatto.
Lui non rinnega il suo comportamento, se ne assume la responsabilità, dice che gli dispiace di avermi procurato un dolore cosi forte, ma non si dichiara pentito.
E' chiaro che questa persona lo prende molto, e non solo da un punto di vista fisico. Lui resta con me sostenendo che si fosse accorto di esserne veramente innamorato se ne sarebbe andato (bisogna dire che anche lei è sposata), e che non voleva buttare nella spazzatura vent'anni di vita insieme.
Dalle discussioni notturne si scopre che da mesi - settembre dell'anno scorso - stava attraversando una profonda crisi personale di cui io non mi ero accorta e di cui lui non mi aveva parlato, crisi che continua a tutt'oggi. Riconosco che in quel lasso di tempo io sono stata assente, presa da difficoltà mie personali e che è sicuramente mancato un dialogo tra noi. Dal momento della scoperta del tradimento comunque continuiamo a vivere insieme, lui dice che è confuso e stordito e non sa che fare, io cerco di non assillarlo - siamo sempre stati molto indipendenti tra noi e so che fargli pressione sarebbe il modo piu' sicuro per farlo allontanare ancora di piu'. Oltrettutto ci sono suoi problemi lavorativi complessi (imprenditore con un probabile fallimento in vista) che pesano moltissimo sulla sua vita personale (ma quanto pesano davvero in una relazione?). Ma per me è difficilissimo sostenere questa situazione indefinita. Nel frattempo continuiamo a far l'amore, stiamo insieme, facciamo due brevi vacanze con la famiglia (abbiamo due figlie adolescenti), anche a suo dire molto serene. Da un lato dice che mi ama e che non riesce a concepire la sua vita senza di me, che "lui è me", dall'altro che l'amore che c'era prima non c'è piu', che sta cercando di salvare quello che c'è stato perchè non si puo' buttare via una vita insieme ma che ha delle esigenze di libertà che non si combinano con un matrimonio .... e parla di noi al passato, sta ripercorrendo con la memoria la nostra storia. E ho la sensazione che la riveda per convincersi che quel che c'era non c'è piu'.
Nella situazione io sto crollando. So che sta sentendo l'altra, qualche incontro sporadico è avvenuto e purtroppo in alcune occasioni non ho modo di evitare di sentirla perchè è la mamma della migliore amica della figlia piu' piccola..
Io lo amo ma non voglio una relazione ad ogni costo. Sto davvero male.
Ieri ha avuto un incontro con uno psicologo, per aiutarsi a capire.
Se davvero riuscissimo a venirne fuori paradossalmente dovremmo ringraziare questo episodio che ci farebbe ripartire su basi diverse. Ma purtroppo credo sia difficile. Forse sarebbe utile una separazione per ora temporanea per aiutarlo a chiarirsi? D'altra parte mi dispiacerebbe troncare quel dialogo che pur nel dolore si era riaperto.
Voi come la vedete?
Scusatemi se non rispondero' velocemente, ma mi collego dal lavoro e non mi è sempre possibile avere modo di scrivere.