Old Giusy
Utente di lunga data
Salve amici!
Spesso si sente dire che i figli trentenni ed anche più grandi preferiscono vivere comodamente con i genitori, sono serviti e riveriti, amati e coccolati, pur avendo un lavoro ed una fonte di guadagno.
Ebbene da trentenne io voglio andare a vivere da sola.
Ne ho parlato con mammà e papà, putiferio....
Mio padre si sente tradito, continua a dirmi: "Ma che ti manca? Perchè te ne vuoi andare?"; mia madre quasi in lacrime che vorrebbe vedermi uscire da casa con l'abito da sposa (si vabbè, campa cavallo...).... Sceneggiate napoletane insomma.
Come far loro capire che la mia è un'esigenza di libertà, il desiderio di provare a cavarmela, di affrontare la vita come una sfida con me stessa (dato che caratterialmente affronto tutto come una sfida) e con le difficoltà stesse della vita.
In più, loro hanno 60 anni ormai, ed è pesante per loro seguire i ritmi miei e di mio fratello (che ha 19 anni): rientriamo in orari diversi, a volte neanche riusciamo a tornare per l'una o per le otto di sera, orario fatidico in cui LORO vogliono pranzare e cenare, se di notte facciamo molto tardi o dormiamo da amici loro non riescono a dormire, fanno nottata e il giorno dopo stanno come zombie. Non sarebbe meglio anche per loro?
E mi chiedo: è egoismo il mio? O gli egoisti sono loro?
Spesso si sente dire che i figli trentenni ed anche più grandi preferiscono vivere comodamente con i genitori, sono serviti e riveriti, amati e coccolati, pur avendo un lavoro ed una fonte di guadagno.
Ebbene da trentenne io voglio andare a vivere da sola.
Ne ho parlato con mammà e papà, putiferio....
Mio padre si sente tradito, continua a dirmi: "Ma che ti manca? Perchè te ne vuoi andare?"; mia madre quasi in lacrime che vorrebbe vedermi uscire da casa con l'abito da sposa (si vabbè, campa cavallo...).... Sceneggiate napoletane insomma.
Come far loro capire che la mia è un'esigenza di libertà, il desiderio di provare a cavarmela, di affrontare la vita come una sfida con me stessa (dato che caratterialmente affronto tutto come una sfida) e con le difficoltà stesse della vita.
In più, loro hanno 60 anni ormai, ed è pesante per loro seguire i ritmi miei e di mio fratello (che ha 19 anni): rientriamo in orari diversi, a volte neanche riusciamo a tornare per l'una o per le otto di sera, orario fatidico in cui LORO vogliono pranzare e cenare, se di notte facciamo molto tardi o dormiamo da amici loro non riescono a dormire, fanno nottata e il giorno dopo stanno come zombie. Non sarebbe meglio anche per loro?
E mi chiedo: è egoismo il mio? O gli egoisti sono loro?