*arrossisco*
Gli abiti sono un modo con cui cerchiamo di comunicare agli altri (e a noi stessi) quello che siamo e quel che vogliamo essere. Costituiscono una parte decisiva del nostro modo di presentarci. Questo modo varia con il tempo e con il maturare e sarebbe certo singolare avere sempre il "proprio io" di quando avevamo 20 anni. Ma proprio questo ha delle conseguenze: il vestire si basa su codici e questo significa che non è mai un singolo elemento ad essere significativo ma una relazione, per cui una minigonna dice una cosa a 20 anni e un'altra cosa a 40, anche se le gambe sono rimaste le stesse. Una signora "dice" qualcosa di se stessa usando quella minigonna e poiché è un dire pubblico, resta il diritto peer lei di dire quel che gli pare e per gli altri, eventualmente, di commentarla. Ora, mi sembra di constatare che i codici espressivi di uomini e donne non siano pienamente concordanti. Non è una questione di genere, naturalmente, ma di cultura: i codici sono appresi ed è chiaro che sono appresi in modo differente.
Per cui, semplificando e con un pizzico di gusto per il paradosso, possiamo dire che una signora, legittimamente, indossa qualcosa di eccessivo, si guarda allo specchio e dice: "Ma che sto facendo?" e si cambia. Se quella stessa signora, con quell'abito, avesse potuto esser vista da un uomo non con lei imparentato (scatterebbero altri codici) questi avrebbe altrettanto legittimamente detto: "slurp"!
... sono sempre simpatico?