birba
Utente di lunga data
Erano mesi che con la scusa di fare lo stesso lavoro si scrivevano tutti i giorni, potevano dire di conoscersi senza essersi mai incontrati. Quando l’azienda per la quale lavoravano organizzò un meeting, partirono più per la voglia di vedersi che per l’argomento della riunione.
Il meeting si protrasse a lungo, ma i due neanche sapevano cosa avessero detto gli altri, erano stati tutto il tempo a parlottare, si trovavano in sintonia, anche durante la cena offerta dall’azienda i due quasi si isolarono da tutti gli altri.
Continuarono a parlare anche mentre tornavano verso la stazione, avevano davanti ancora un’ora di tempo tutto per loro prima di tornare alla vita quotidiana.
Il cartello appeso però era eloquente, causa neve i treni erano tutti soppressi, andarono a cercare una biglietteria per avere qualche altra informazione, prima della mattina dopo non erano previste partenze. Sempre che smettesse di nevicare.
Ne conseguirono un numero imprecisato di bestemmie in tutte le lingue conosciute (e qualcuna anche in lingue sconosciute), e un’interminabile sequenza di telefonate per avvertire chi era a casa. stanchi e innervositi i due cercarono un posto dove riposarsi, fuori della stazione c'era un bed&breakfast, si diressero lì e stavano per chiedere due singole ma quando l'addetto alla reception, scambiandoli per una coppia, chiese loro "Una matrimoniale?" i due non seppero dire di no "risparmieremo qualcosa" si disse lei mentendosi spudoratamente mentre entravano nella camera.
erano entrambi imbarazzati, in fondo si conoscevano appena e lei sentiva il bisogno di farsi una doccia, era bagnata e infreddolita ed era quasi tentata di andare alla reception a chiedere un’altra camera. Quando lui le si avvicinò e le chiese dolcemente se andasse tutto bene, lei rispose con un’affermazione titubante e lui la rassicurò, se voleva potevano farsi dare due camere, oppure potevano anche conoscersi meglio, in fondo si erano scritti parecchio su facebook e lui non aveva mai nascosto la sua simpatia e attrazione nei suoi confronti. Lei tentennò, possibile che tutti i suoi dubbi fossero in realtà solo paura di buttarsi? Con un “devo andare in bagno” svicolò da quella situazione, sapendo bene che era solo rimandata, lo vide sedersi sul letto e osservarla mentre chiudeva la porta, avrebbe aspettato che uscisse.
Sola in bagno si guardò intorno indecisa con le mani sui fianchi, in fondo una doccia poteva anche farsela, non avendo un cambio rimediò foderando il termosifone con i suoi vestiti, per la mattina sarebbero stati asciutti, si infilò sotto il getto caldo della doccia e si sentì subito meglio, intanto si diceva che in fondo non stava facendo niente di male, anche se aveva spento il cellulare (con la scusa che era scarico), anche se era in camera da sola con un uomo che le aveva detto chiaramente che voleva andare a letto con lei, anche se più passava il tempo e più aveva voglia di scoprire se quello che lui le aveva detto sulle sue capacità amatorie fosse vero o meno.
Si avvolse in uno di quegli asciugamani enormi che si trovano solo negli alberghi, si strofinò i capelli con un’altra spugna e se li asciugò, cercava di prolungare il più possibile la permanenza nel bagno, sperando quasi che una volta tornata in camera, lui si fosse addormentato. Siccome i vestiti erano bagnati decise di non rivestirsi e tornò in camera con addosso solo l’asciugamano intorno al corpo, lui la stava aspettando sul letto, le sorrise e si alzò avvicinandosi, il fatto che non si fosse rivestita era un chiaro segno che anche lei voleva quello che voleva lui. La prese per la vita attirandola a sé, l’asciugamano cadde lasciandola completamente nuda, lui la fece sdraiare sul letto baciandola.
Addormentarsi fu difficile per lei, era abituata ad un altro corpo, ad un altro odore, ad un altro letto, aveva la consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma allo stesso tempo non le interessava niente, era stata bene, lui l’aveva fatta star bene, non l’aveva fatta pensare e si erano fatti proprio una gran bella scopata, lui si era addormentato girato dall’altra parte, che doveva fare? Guardò l’ora, era notte fonda, era meglio se dormiva un po’ anche lei, così magari evitava di pensare troppo, per fortuna che lui non russava, magari sarebbe riuscita a riposarsi.
Quando un movimento accanto a lei la fece svegliare si rese conto di aver dormito pochissimo, lui si era girato verso di lei e la guardava accarezzandola sotto le coperte, gli sorrise “buongiorno” gli disse facendolo ridere, lui la strinse e la baciò “mi sa che stanotte non mi farai dormire molto” considerò lei “no, direi proprio di no” rispose lui malizioso.
Tornare a casa e fingere di essere arrabbiati con Trenitalia fu difficile, in fondo quel contrattempo le era piaciuto, si inventò di essere stata da sola, di essersi messa in camera del B&B a fare zapping senza vedere niente e di essersi addormentata con la tv accesa, quando la sveglia aveva suonato, si era alzata più stanca di come era andata a dormire. Tutti sembrarono crederle, in fondo perché avrebbero dovuto mettere in dubbio quello che diceva? Sperò di ricordarsi tutte le minchiate che aveva detto e di non contraddirsi, anche perché pensava troppo spesso a quella notte e non andava bene, lei conviveva e pensare continuamente a quell’altro e a quello che era successo quella notte era sbagliato, se lo doveva dimenticare, sapeva bene che per lui lei era solo una delle tante, una scopata ogni tanto e niente di più.
Il meeting si protrasse a lungo, ma i due neanche sapevano cosa avessero detto gli altri, erano stati tutto il tempo a parlottare, si trovavano in sintonia, anche durante la cena offerta dall’azienda i due quasi si isolarono da tutti gli altri.
Continuarono a parlare anche mentre tornavano verso la stazione, avevano davanti ancora un’ora di tempo tutto per loro prima di tornare alla vita quotidiana.
Il cartello appeso però era eloquente, causa neve i treni erano tutti soppressi, andarono a cercare una biglietteria per avere qualche altra informazione, prima della mattina dopo non erano previste partenze. Sempre che smettesse di nevicare.
Ne conseguirono un numero imprecisato di bestemmie in tutte le lingue conosciute (e qualcuna anche in lingue sconosciute), e un’interminabile sequenza di telefonate per avvertire chi era a casa. stanchi e innervositi i due cercarono un posto dove riposarsi, fuori della stazione c'era un bed&breakfast, si diressero lì e stavano per chiedere due singole ma quando l'addetto alla reception, scambiandoli per una coppia, chiese loro "Una matrimoniale?" i due non seppero dire di no "risparmieremo qualcosa" si disse lei mentendosi spudoratamente mentre entravano nella camera.
erano entrambi imbarazzati, in fondo si conoscevano appena e lei sentiva il bisogno di farsi una doccia, era bagnata e infreddolita ed era quasi tentata di andare alla reception a chiedere un’altra camera. Quando lui le si avvicinò e le chiese dolcemente se andasse tutto bene, lei rispose con un’affermazione titubante e lui la rassicurò, se voleva potevano farsi dare due camere, oppure potevano anche conoscersi meglio, in fondo si erano scritti parecchio su facebook e lui non aveva mai nascosto la sua simpatia e attrazione nei suoi confronti. Lei tentennò, possibile che tutti i suoi dubbi fossero in realtà solo paura di buttarsi? Con un “devo andare in bagno” svicolò da quella situazione, sapendo bene che era solo rimandata, lo vide sedersi sul letto e osservarla mentre chiudeva la porta, avrebbe aspettato che uscisse.
Sola in bagno si guardò intorno indecisa con le mani sui fianchi, in fondo una doccia poteva anche farsela, non avendo un cambio rimediò foderando il termosifone con i suoi vestiti, per la mattina sarebbero stati asciutti, si infilò sotto il getto caldo della doccia e si sentì subito meglio, intanto si diceva che in fondo non stava facendo niente di male, anche se aveva spento il cellulare (con la scusa che era scarico), anche se era in camera da sola con un uomo che le aveva detto chiaramente che voleva andare a letto con lei, anche se più passava il tempo e più aveva voglia di scoprire se quello che lui le aveva detto sulle sue capacità amatorie fosse vero o meno.
Si avvolse in uno di quegli asciugamani enormi che si trovano solo negli alberghi, si strofinò i capelli con un’altra spugna e se li asciugò, cercava di prolungare il più possibile la permanenza nel bagno, sperando quasi che una volta tornata in camera, lui si fosse addormentato. Siccome i vestiti erano bagnati decise di non rivestirsi e tornò in camera con addosso solo l’asciugamano intorno al corpo, lui la stava aspettando sul letto, le sorrise e si alzò avvicinandosi, il fatto che non si fosse rivestita era un chiaro segno che anche lei voleva quello che voleva lui. La prese per la vita attirandola a sé, l’asciugamano cadde lasciandola completamente nuda, lui la fece sdraiare sul letto baciandola.
Addormentarsi fu difficile per lei, era abituata ad un altro corpo, ad un altro odore, ad un altro letto, aveva la consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma allo stesso tempo non le interessava niente, era stata bene, lui l’aveva fatta star bene, non l’aveva fatta pensare e si erano fatti proprio una gran bella scopata, lui si era addormentato girato dall’altra parte, che doveva fare? Guardò l’ora, era notte fonda, era meglio se dormiva un po’ anche lei, così magari evitava di pensare troppo, per fortuna che lui non russava, magari sarebbe riuscita a riposarsi.
Quando un movimento accanto a lei la fece svegliare si rese conto di aver dormito pochissimo, lui si era girato verso di lei e la guardava accarezzandola sotto le coperte, gli sorrise “buongiorno” gli disse facendolo ridere, lui la strinse e la baciò “mi sa che stanotte non mi farai dormire molto” considerò lei “no, direi proprio di no” rispose lui malizioso.
Tornare a casa e fingere di essere arrabbiati con Trenitalia fu difficile, in fondo quel contrattempo le era piaciuto, si inventò di essere stata da sola, di essersi messa in camera del B&B a fare zapping senza vedere niente e di essersi addormentata con la tv accesa, quando la sveglia aveva suonato, si era alzata più stanca di come era andata a dormire. Tutti sembrarono crederle, in fondo perché avrebbero dovuto mettere in dubbio quello che diceva? Sperò di ricordarsi tutte le minchiate che aveva detto e di non contraddirsi, anche perché pensava troppo spesso a quella notte e non andava bene, lei conviveva e pensare continuamente a quell’altro e a quello che era successo quella notte era sbagliato, se lo doveva dimenticare, sapeva bene che per lui lei era solo una delle tante, una scopata ogni tanto e niente di più.