Desiderare di essere desiderati

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Hellseven

Utente di lunga data
Specie per una donna? Sai che ci vuole a sentirsi desiderate. Basta uscire per la strada. Infatti poi hai parlato di te, uomo. Continuo a pensare che dovresti scavare dentro questo continuo bisogno di essere 'visto' in tutti i sensi dagli altri. Se gli altri non ti vedono ti consideri invisibile? Non quella persona per quella persona ma per come ti fa sentire. Forse la tua ex amante, visto che la ritiene donna intelligente e sensibile, questo l'aveva percepito.
Vorrei concedere a Feather il beneficio del dubbio. Nel senso che. tornando all'inizio del thread e quindi all'articolo postato vorrei capire : parilamo di desiderio sessuale o di desiderio quale bisogno, a livello sentimentale ma anche spirtituale/mentale che gli altri hanno di noi e noi di loro?
Sulla prima tipologia posso concordare con te: basta per una donna molto poco per essere oggetto di attenzioni "ormonali" da parte del maschio medio. E concordo con te quando dici che a questo livello primario di desiderio l'uomo non è da meno: anche i maschi vogliono essere sexy e essere passati ai raggi x e oggetto di attenzione sessuale almeno per una frazione di secondo da ogni donna di cui incrociano lo sguardo per la strada ....:mrgreen: Scherzo ma neanche tanto. Il livello di narcisismo maschile ha raggiunto soglie preoccupanti. Potenzialmente coito ergo sum. ;)
Ma se parliamo invece di desiderio come necessità di essere riconosciuti, accettati e voluti dall'altro, e dal partner in particolare o comunque da una persona da cui siamo attratti, allora essere desiderati non è affatto facile. Anzi, è spesso un fine difficile da raggiungere. E causa di frustrazioni indicibili. La butto giù cruda: ci possiamo rifare tette o borse degli occhi con la chirurgia estetica per renderci più desiderabili ma non possiamo purtroppo con la stessa facilità desiderare qualcuno che non desideriamo più e viceversa farci desiderare da chi più non ci vuole. :)
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Vorrei concedere a Feather il beneficio del dubbio. Nel senso che. tornando all'inizio del thread e quindi all'articolo postato vorrei capire : parilamo di desiderio sessuale o di desiderio quale bisogno, a livello sentimentale ma anche spirtituale/mentale che gli altri hanno di noi e noi di loro?
Sulla prima tipologia posso concordare con te: basta per una donna molto poco per essere oggetto di attenzioni "ormonali" da parte del maschio medio. E concordo con te quando dici che a questo livello primario di desiderio l'uomo non è da meno: anche i maschi vogliono essere sexy e essere passati ai raggi x e oggetto di attenzione sessuale almeno per una frazione di secondo da ogni donna di cui incrociano lo sguardo per la strada ....:mrgreen: Scherzo ma neanche tanto. Il livello di narcisismo maschile ha raggiunto soglie preoccupanti. Potenzialmente coito ergo sum. ;)
Ma se parliamo invece di desiderio come necessità di essere riconosciuti, accettati e voluti dall'altro, e dal partner in particolare o comunque da una persona da cui siamo attratti, allora essere desiderati non è affatto facile. Anzi, è spesso un fine difficile da raggiungere. E causa di frustrazioni indicibili. La butto giù cruda: ci possiamo rifare tette o borse degli occhi con la chirurgia estetica per renderci più desiderabili ma non possiamo purtroppo con la stessa facilità desiderare qualcuno che non desideriamo più e viceversa farci desiderare da chi più non ci vuole. :)
Cito te solo perché è l'ultimo post.
A volte mi viene il dubbio che tutto questo desiderio di essere amati, riconosciuti, desiderati sia una compensazione di una mancanza sentita, se reale o non è forse secondario, dalla mamma che desidera, accoglie, comprende e ama interamente il figlio.
Chi potrà, se non temporaneamente, far sentire compensato un vuoto di tale portata?
 

lolapal

Utente reloaded
Cito te solo perché è l'ultimo post.
A volte mi viene il dubbio che tutto questo desiderio di essere amati, riconosciuti, desiderati sia una compensazione di una mancanza sentita, se reale o non è forse secondario, dalla mamma che desidera, accoglie, comprende e ama interamente il figlio.
Chi potrà, se non temporaneamente, far sentire compensato un vuoto di tale portata?
Ciao Brunetta. :smile:
Questo potrebbe essere anche vero, ma fino a un certo punto, perché l'amore incondizionato è raro anche in un genitore.
Il vuoto si compensa da noi stessi: amarsi per essere amati. E non intendo egocentrismo allo stato puro, ma accettarsi nei propri difetti e riuscire a vedere i propri pregi, riportandosi all'esterno con trasparenza.
Credo che ci sia un momento nella vita in cui si deve tracciare una linea di demarcazione tra quello che saresti dovuto essere e quello che sei.
 

disincantata

Utente di lunga data
Cito te solo perché è l'ultimo post.
A volte mi viene il dubbio che tutto questo desiderio di essere amati, riconosciuti, desiderati sia una compensazione di una mancanza sentita, se reale o non è forse secondario, dalla mamma che desidera, accoglie, comprende e ama interamente il figlio.
Chi potrà, se non temporaneamente, far sentire compensato un vuoto di tale portata?

Intendi che amare troppo un figlio gli renderà difficile la vita con altri?
 

lolapal

Utente reloaded

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

lolapal

Utente reloaded

sienne

lucida-confusa
Ciao

non credo, che si possa amare troppo ...

a volte, sono delle nostre paure, nascoste dietro questo sentimento
che ci possono portare a proteggere troppo, a "soffocare" ecc.
ma questo non è amore, è paura di perdere ...

credo ...

sienne
 

Hellseven

Utente di lunga data
Cito te solo perché è l'ultimo post.
A volte mi viene il dubbio che tutto questo desiderio di essere amati, riconosciuti, desiderati sia una compensazione di una mancanza sentita, se reale o non è forse secondario, dalla mamma che desidera, accoglie, comprende e ama interamente il figlio.
Chi potrà, se non temporaneamente, far sentire compensato un vuoto di tale portata?
Brunetta non avere dubbi: sicuramente tutto quello che siamo da adulti si ricollega alla nostra infanzia e alla nostra esperienza in quel frangente. Probabilmente s'inseriranno ulteriori fattori che agiscono da concausa, ma per me hai centrato il cuore del problema.
 

Hellseven

Utente di lunga data
Ciao

non credo, che si possa amare troppo ...

a volte, sono delle nostre paure, nascoste dietro questo sentimento
che ci possono portare a proteggere troppo, a "soffocare" ecc.
ma questo non è amore, è paura di perdere ...

credo ...

sienne
Si. Il 99% della mamme non lo ammetterebbe mai ma da figlio di fatto unico ti dico che è così. C'è anche una grossa dose di egiosmo nell'amore secondo me.
 

disincantata

Utente di lunga data
Ciao

non credo, che si possa amare troppo ...

a volte, sono delle nostre paure, nascoste dietro questo sentimento
che ci possono portare a proteggere troppo, a "soffocare" ecc.
ma questo non è amore, è paura di perdere ...

credo ...

sienne

Con che parametri dobbiamo confrontarci per capirlo?

Io sicuramente non e soffoco, le lascio libere, le lascio anche sole, proprio perchè voglio imparino a cavarsela, ma per loro faccio l'impossibile, dalle cose più piccole a grossi sacrifici, faccio bene o dovrei, visto che sono grandi, lasciare che si arrangino in tutto per essere, come lo sono stata io fin da ragazzina, indipendenti autonome e abituate e cavarsela sempre?

Sono cosi diversi i rapporti oggi tra genitori e figli rispetto a quando io ero ragazza che non posso fare riferimento alla mia esperienza.

Io a 17 anni lavoravo a tempo pieno, a 21 ero fuori casa e l'avevo già comprata, fantascienza oggi.
 

sienne

lucida-confusa
Si. Il 99% della mamme non lo ammetterebbe mai ma da figlio di fatto unico ti dico che è così. C'è anche una grossa dose di egiosmo nell'amore secondo me.
Ciao,

credo, che l'amore, intesa come quella sintesi della vita,
è rara ... perché è un legamen che lascia liberi, ma
ti accoglie e accogli ... forse, solo gli elefanti la provano ...
Lì, un figlio è di tutti ... e hanno una memoria emotiva
fortissima che lega gli uni agli altri ...


sienne
 

sienne

lucida-confusa
Con che parametri dobbiamo confrontarci per capirlo?

Io sicuramente non e soffoco, le lascio libere, le lascio anche sole, proprio perchè voglio imparino a cavarsela, ma per loro faccio l'impossibile, dalle cose più piccole a grossi sacrifici, faccio bene o dovrei, visto che sono grandi, lasciare che si arrangino in tutto per essere, come lo sono stata io fin da ragazzina, indipendenti autonome e abituate e cavarsela sempre?

Sono cosi diversi i rapporti oggi tra genitori e figli rispetto a quando io ero ragazza che non posso fare riferimento alla mia esperienza.

Io a 17 anni lavoravo a tempo pieno, a 21 ero fuori casa e l'avevo già comprata, fantascienza oggi.

Ciao

non lo so ...

provo ad essere Casa ... un nido, dove può tornare sempre ...
E per lei ... anche io faccio tutto quello che sta nelle mie possibilità,
per aiutarla a realizzarsi. Certo, deve camminare lei ... provo a starle
a canto ... al mio meglio ... ascoltando tanto ...

non lo so ...

Anche io, non ho un punto di riferimento ...

sienne
 

lolapal

Utente reloaded
Troppo poco è sicuramente negativo.

Sul troppo ci penso spesso. Ma come si fa a frenare quello che viene istintivo?
E' molto difficile. Spesso non ci si sofferma sul fatto che l'altra persona è comunque una persona a sé, diversa da noi, con un altro sentire e, se è un figlio, questo non significa che siamo rifiutati, ma che è solo diverso da noi, unico. Come lo siamo noi.

Ciao

non credo, che si possa amare troppo ...

a volte, sono delle nostre paure, nascoste dietro questo sentimento
che ci possono portare a proteggere troppo, a "soffocare" ecc.
ma questo non è amore, è paura di perdere ...

credo ...

sienne
Sì, da un certo punto di vista, lo squilibrio è dettato proprio dalle paure...

Si. Il 99% della mamme non lo ammetterebbe mai ma da figlio di fatto unico ti dico che è così. C'è anche una grossa dose di egiosmo nell'amore secondo me.
Per me non è così: amare significa anche lasciare che il proprio figlio sbagli, che ci metta in discussione, che vada per la sua strada, che prenda le sue decisioni in autonomia... non è facile amare, secondo me...
 

lolapal

Utente reloaded
Ciao

non lo so ...

provo ad essere Casa ... un nido, dove può tornare sempre ...
E per lei ... anche io faccio tutto quello che sta nelle mie possibilità,
per aiutarla a realizzarsi. Certo, deve camminare lei ... provo a starle
a canto ... al mio meglio ... ascoltando tanto ...

non lo so ...

Anche io, non ho un punto di riferimento ...

sienne
E' quello che sto provando a costruire anche io... :)
 

Hellseven

Utente di lunga data
Ciao

non lo so ...

provo ad essere Casa ... un nido, dove può tornare sempre ...
E per lei ... anche io faccio tutto quello che sta nelle mie possibilità,
per aiutarla a realizzarsi. Certo, deve camminare lei ... provo a starle
a canto ... al mio meglio ... ascoltando tanto ...

non lo so ...

Anche io, non ho un punto di riferimento ...

sienne
Ciao Amica mia.
Sai il problema non è farli camminare da soli, noi genitori possiamo impegnarci a non interferire (si spera :smile:) ma dove diventa molto ma molto e voglio dire molto difficile restare indifferenti è quando i figli inziano a subire torti, ingiustizie, dolori e tu non riesci a restare indifferente e a non intervenire per modificare le cose per non vedere tuo figlio soffire, stare male, anche se sai che non è educativo farlo. Un esempio banale. Quando il bulletto prende di mira tuo figlio deve intervenire un genitore oppure, come quando ero ragazzo io, bisogna aspettare che le prenda sino a quando un giorno ne avrà i coglioni pieni e per disperazione e rabbia accumulata lascerà a terra tramortito il suo tormentatore? domande che non hanno una risposta semplice
 
Stato
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