Confessare un tradimento

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Ataru

Utente di lunga data
Che poi, a dirla tutta, non voler far soffrire l'altro è di per se una forma di egoismo. Non vogliamo farlo soffrire perché la sua sofferenza farebbe soffrire noi e aumenterebbe i nostri sensi di colpa. L'altruismo secondo me non esiste o è molto, molto raro... e drastico. Quando facciamo del bene lo facciamo per una forma di appagamento personale. Ci fa stare bene, dipendentemente dal nostro essere, dalla nostra morale.

Stare zitti può essere buon senso. Che è un'altra cosa.
Buon senso perché? Così, per capire. Sempre per il discorso di non fare soffrire l'altro? O per altri motivi?
 
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Ultimo

Escluso
con tutto il rispetto Ultimo...ma chi se ne fotte del traditore che soffre, poverino.

Ti capisco, ti capisco benissimo.

Ma sai, devi anche tu cercare di capire me.

Come puoi tu sapere cosa si nasconde dietro un tradimento?

Come puoi tu capirmi se sulla parola tradimento diamo un impatto devastante alla nostra persona e fiducia e bla bla bla...

Ricordati quando prima di essere stato tradito, per scherzo ti dicevano "cornuto" ( magari ti è capitato no) ? Non davi la stessa importanza alla parola vero? L'importanza invece la dai adesso? perchè? come mai sentirsi chiamare cornuti adesso ha un'impatto così devastante? come mai vedere un film che magari avevi già visto dove si parla di tradimenti ora ti sconvolge? Potrei continuare sai?
Riflettici.
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
E' palese che confessare un tradimento sia un atto meschino quanto il tradimento stesso.
Non c'è bisogno di condividere la propria sofferenza con il partner. Nel caso ci sia, ce la si porta dietro tutta quanta sul gobbone e al limite la si scrive su un Forum se proprio non ce la facciamo a tenercela dentro.

Buscopann
 

Ultimo

Escluso
e allora vedi che ti vuoi scaricare la coscienza?

Intanto scaricarsi la coscienza sembra quasi un'interpretazione negativa, come mai questo unico significato?

Vedi come si è prevenuti a volte.

Famiglia, coppia, amore, sincerità, soggettività ecc... possiamo dare un significato diverso a tutto se vogliamo, soprattutto alla parola amore visto che parliamo di tradimento, peccato solo che un attimo prima della scoperta seppur con le nostre colpe, amavamo.
 

Hellseven

Utente di lunga data
scusami, ma il dolore lo arrechi proprio aprendo bocca
o sbaglio?
La verità ha un costo.
Spesso alto, quasi mai indolore, ma liberatorio.
Questo, almeno per quanto mi consta, per alcuni essere malvagi e egoisti come il sottoscritto.
Per me e per i perdenti come me essa si pone come imperativo categorico kantiano dal quale nonostante tutti i tentativi di altruistico tradimento e onesto altruismo omissivo non si riesce a scappare .....
Un incubo.
 

nicola

Utente di lunga data
Ti capisco, ti capisco benissimo.

Ma sai, devi anche tu cercare di capire me.

Come puoi tu sapere cosa si nasconde dietro un tradimento?

Come puoi tu capirmi se sulla parola tradimento diamo un impatto devastante alla nostra persona e fiducia e bla bla bla...

Ricordati quando prima di essere stato tradito, per scherzo ti dicevano "cornuto" ( magari ti è capitato no) ? Non davi la stessa importanza alla parola vero? L'importanza invece la dai adesso? perchè? come mai sentirsi chiamare cornuti adesso ha un'impatto così devastante? come mai vedere un film che magari avevi già visto dove si parla di tradimenti ora ti sconvolge? Potrei continuare sai?
Riflettici.
tutto ora è come scrivi tu in questo grassetto, in effetti è ciò che dico io, della sofferenza del traditore ora me ne fotto, sei stato/a una merda e ora metti sullo stesso piano le due sofferenze? Poi di che sofferenza parliamo?? Della sofferenza di aver tu,traditore, tradito te stesso e i tuoi valori in primis (due volte egoista se soffri x questo), o del soffrire per aver fatto del male alla persona che ti vive accanto da una vita e che per te si taglierebbe una mano?
 

marietto

Heisenberg
Si tratta di due punti di vista opposti, entrambi fondati in qualche maniera, con alcuni punti condivisibili e altri meno. Come sempre, credo che molto dipenda dalle specificità delle vicende e delle relazioni.
Certo che fai soffrire il tuo partner se confessi un tradimento, ma è anche vero che sarebbe un suo diritto decidere in modo informato se restare o meno nella relazione, e tacendo si nega all'altro l'accesso a questo diritto.
Chiaro che se ci sono cose importanti costruite, progetti di vita avanzati, bambini e quant'altro, probabilmente non si ottiene altro che far sentire l'altro umiliato e "costretto" in qualche modo a restare in una situazione che sente di non potere abbandonare e quindi si toglie serenità al partner e al rapporto. E' altrettanto chiaro, però, che se la relazione ha solo progetti ancora da costruire, il nascondere certi elementi assomiglia molto a una "truffa", perché si toglie all'altro la possibilità di decidere di uscirne senza troppi "danni".
Vero anche che spesso ci si giustifica pensando al dolore che si potrebbe infliggere all'altro, mentre magari la vera motivazione interiore è solo quella di non mettere a rischio qualcosa che non si vuole perdere, quindi in realtà non si sta operando a "protezione" dell'altro, ma solo, egoisticamente, a "protezione" di se stessi.
IMHO comunque, la cosa più importante è la coerenza. La decisione di confessare o meno dovrebbe essere presa in tempi ragionevoli e poi mantenuta. Confessare a distanza di anni è insensato e spesso irresponsabile.
Nella decisione, comunque, andrebbe tenuto presente che un tradimento nasce per sua natura come segreto condiviso, visto che esiste, per ovvi motivi, almeno un'altra persona certamente al corrente. Come tale, non abbiamo in realtà il controllo di quello che emergerà, o quante altre persone ne verranno a conoscenza. Una verità scomoda che dovesse rivelarsi a distanza di tempo non confessata, potrebbe fare danni molto più gravi al partner e al rapporto di una confessione.
 

Ataru

Utente di lunga data
Si tratta di due punti di vista opposti, entrambi fondati in qualche maniera, con alcuni punti condivisibili e altri meno. Come sempre, credo che molto dipenda dalle specificità delle vicende e delle relazioni.
Certo che fai soffrire il tuo partner se confessi un tradimento, ma è anche vero che sarebbe un suo diritto decidere in modo informato se restare o meno nella relazione, e tacendo si nega all'altro l'accesso a questo diritto.
Chiaro che se ci sono cose importanti costruite, progetti di vita avanzati, bambini e quant'altro, probabilmente non si ottiene altro che far sentire l'altro umiliato e "costretto" in qualche modo a restare in una situazione che sente di non potere abbandonare e quindi si toglie serenità al partner e al rapporto. E' altrettanto chiaro, però, che se la relazione ha solo progetti ancora da costruire, il nascondere certi elementi assomiglia molto a una "truffa", perché si toglie all'altro la possibilità di decidere di uscirne senza troppi "danni".
Vero anche che spesso ci si giustifica pensando al dolore che si potrebbe infliggere all'altro, mentre magari la vera motivazione interiore è solo quella di non mettere a rischio qualcosa che non si vuole perdere, quindi in realtà non si sta operando a "protezione" dell'altro, ma solo, egoisticamente, a "protezione" di se stessi.
IMHO comunque, la cosa più importante è la coerenza. La decisione di confessare o meno dovrebbe essere presa in tempi ragionevoli e poi mantenuta. Confessare a distanza di anni è insensato e spesso irresponsabile.
Nella decisione, comunque, andrebbe tenuto presente che un tradimento nasce per sua natura come segreto condiviso, visto che esiste, per ovvi motivi, almeno un'altra persona certamente al corrente. Come tale, non abbiamo in realtà il controllo di quello che emergerà, o quante altre persone ne verranno a conoscenza. Una verità scomoda che dovesse rivelarsi a distanza di tempo non confessata, potrebbe fare danni molto più gravi al partner e al rapporto di una confessione.
Ti amo! Sto diventando forse ricchione? [cit.]
 

nicola

Utente di lunga data
Si tratta di due punti di vista opposti, entrambi fondati in qualche maniera, con alcuni punti condivisibili e altri meno. Come sempre, credo che molto dipenda dalle specificità delle vicende e delle relazioni.
Certo che fai soffrire il tuo partner se confessi un tradimento, ma è anche vero che sarebbe un suo diritto decidere in modo informato se restare o meno nella relazione, e tacendo si nega all'altro l'accesso a questo diritto.
Chiaro che se ci sono cose importanti costruite, progetti di vita avanzati, bambini e quant'altro, probabilmente non si ottiene altro che far sentire l'altro umiliato e "costretto" in qualche modo a restare in una situazione che sente di non potere abbandonare e quindi si toglie serenità al partner e al rapporto. E' altrettanto chiaro, però, che se la relazione ha solo progetti ancora da costruire, il nascondere certi elementi assomiglia molto a una "truffa", perché si toglie all'altro la possibilità di decidere di uscirne senza troppi "danni".
Vero anche che spesso ci si giustifica pensando al dolore che si potrebbe infliggere all'altro, mentre magari la vera motivazione interiore è solo quella di non mettere a rischio qualcosa che non si vuole perdere, quindi in realtà non si sta operando a "protezione" dell'altro, ma solo, egoisticamente, a "protezione" di se stessi.
IMHO comunque, la cosa più importante è la coerenza. La decisione di confessare o meno dovrebbe essere presa in tempi ragionevoli e poi mantenuta. Confessare a distanza di anni è insensato e spesso irresponsabile.
Nella decisione, comunque, andrebbe tenuto presente che un tradimento nasce per sua natura come segreto condiviso, visto che esiste, per ovvi motivi, almeno un'altra persona certamente al corrente. Come tale, non abbiamo in realtà il controllo di quello che emergerà, o quante altre persone ne verranno a conoscenza. Una verità scomoda che dovesse rivelarsi a distanza di tempo non confessata, potrebbe fare danni molto più gravi al partner e al rapporto di una confessione
.
concordo su tutto, ma hai letto la mia storia?
 
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marietto

Heisenberg

Joey Blow

Escluso
Si vede dal profilo, comunque 36.
Grazie. Buon senso perchè, per quanto posso dire, l'unica vera necessità di confessare un tradimento è nel momento in cui tu voglia lasciare quella persona (ma anche lì bisognerebbe fare di distinguo, comunque). Se uno ha intenzione di recuperare il rapporto non ha senso scaricarsi la coscienza caricando l'altro di sofferenza. Non è "giusto" per ripartire al posizioni livellate. E' scemo perchè tu aggravi inutilmente una persona con la quale stai cercando di ritrovare TU un equilibrio. Tu, non lei o lui. E quindi, sei TU che devi darti da fare.
 

Ultimo

Escluso
tutto ora è come scrivi tu in questo grassetto, in effetti è ciò che dico io, della sofferenza del traditore ora me ne fotto, sei stato/a una merda e ora metti sullo stesso piano le due sofferenze? Poi di che sofferenza parliamo?? Della sofferenza di aver tu,traditore, tradito te stesso e i tuoi valori in primis (due volte egoista se soffri x questo), o del soffrire per aver fatto del male alla persona che ti vive accanto da una vita e che per te si taglierebbe una mano?
Devi scusarmi se posso risultare forte nelle affermazioni. Nel momento in cui c'è ne fottiamo della sofferenza di chi ci ha tradito... la parola amore assume un significato totalmente diverso dal contesto di tutto quel dolore che proviamo e che attribuiamo giusto giusto a quella persona che amavamo ( ? ) e che ci amava ( ? ) All'amore ( ? )

Basterebbe fottersene: ci ha tradito? Ok non mi ama, via dalla valle dei re..! Invece no eh..! dobbiamo soffrire e ci piace.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Grazie. Buon senso perchè, per quanto posso dire, l'unica vera necessità di confessare un tradimento è nel momento in cui tu voglia lasciare quella persona (ma anche lì bisognerebbe fare di distinguo, comunque). Se uno ha intenzione di recuperare il rapporto non ha senso scaricarsi la coscienza caricando l'altro di sofferenza. Non è "giusto" per ripartire al posizioni livellate. E' scemo perchè tu aggravi inutilmente una persona con la quale stai cercando di ritrovare TU un equilibrio. Tu, non lei o lui. E quindi, sei TU che devi darti da fare.

:up:
 

birba

Utente di lunga data
Grazie. Buon senso perchè, per quanto posso dire, l'unica vera necessità di confessare un tradimento è nel momento in cui tu voglia lasciare quella persona (ma anche lì bisognerebbe fare di distinguo, comunque). Se uno ha intenzione di recuperare il rapporto non ha senso scaricarsi la coscienza caricando l'altro di sofferenza. Non è "giusto" per ripartire al posizioni livellate. E' scemo perchè tu aggravi inutilmente una persona con la quale stai cercando di ritrovare TU un equilibrio. Tu, non lei o lui. E quindi, sei TU che devi darti da fare.
:up:
 

marietto

Heisenberg
concordo su tutto, ma hai letto la mia storia?
Si, nicola, secondo me confessare dopo tanto tempo è inutile e dannoso. Presa la decisione di tacere (condivisibile o meno, si potrebbe discuterne, perché nelle circostanze della tua storia, il rischio di essere beccati per interposta persona era, IMO, piuttosto alto) il vaso di Pandora andava seppellito il più profondamente possibile sottoterra.
Come va adesso? Hai poi capito cosa ha spinto tua moglie a confessare dopo tanto tempo?
 

Ultimo

Escluso
Grazie. Buon senso perchè, per quanto posso dire, l'unica vera necessità di confessare un tradimento è nel momento in cui tu voglia lasciare quella persona (ma anche lì bisognerebbe fare di distinguo, comunque). Se uno ha intenzione di recuperare il rapporto non ha senso scaricarsi la coscienza caricando l'altro di sofferenza. Non è "giusto" per ripartire al posizioni livellate. E' scemo perchè tu aggravi inutilmente una persona con la quale stai cercando di ritrovare TU un equilibrio. Tu, non lei o lui. E quindi, sei TU che devi darti da fare.

Ma che minchia stai dicendo?

ah bhe se stai dicendo che si tradisce soltanto perchè si vuole tradire e in coppia si sta bene, ok.

sembra quasi che tu parli del traditore come unica persona che deve ritrovare se stesso/a Boh..e chi minchia ci vive nella coppia soltanto il traditore? e spara meno minchiate su.
 

nicola

Utente di lunga data
Devi scusarmi se posso risultare forte nelle affermazioni. Nel momento in cui c'è ne fottiamo della sofferenza di chi ci ha tradito... la parola amore assume un significato totalmente diverso dal contesto di tutto quel dolore che proviamo e che attribuiamo giusto giusto a quella persona che amavamo ( ? ) e che ci amava ( ? ) All'amore ( ? )

Basterebbe fottersene: ci ha tradito? Ok non mi ama, via dalla valle dei re..! Invece no eh..! dobbiamo soffrire e ci piace.
Sai Ultimo, credo che in qst momento sia più importante concentrarsi sullo stato mentale del tradito per riprendersi un po di autostima e placare la rabbia piuttosto che sulla sofferenza del traditore, questo vorrei ribadire se prima non sono riuscito a farmi capire. Dici che sono egoista? Pazienza...
 
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Stato
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