Sai, io faccio un discorso un po' più generale, che va al di là del concreto tradimento. Ci si sente traditi quando l'altro delude le nostre aspettative. Ci deludiamo in continuazione, dobbiamo metterlo in conto. Ma la severità di giudizio reciproca non aiuta la relazione.
Il traditore per esempio dirà che il matrimonio era finito da mò, perché la moglie lo trascurava, perché il marito non c'era mai e non c'era più passione e bla e bla, mentre il tradito dirà che è pazzesco che il coniuge abbia rotto una promessa così importante senza preavviso, mentendo, nascondendo, ecc. ecc.
Alla base però ci sono delle delusioni reciproche sulle rispettive fragilità. Non se ne parla, non si accettano, non le nostre e manco quelle degli altri. Abbiamo dei binari prestampati in testa e su quelli ci si deve muovere, stop. Non siamo malleabili in questo. Infatti il tradito/la tradita soffre, ma avrà sempre dalla sua che lui/lei era nel "giusto" (secondo i canoni nei quali ci muoviamo). Magari ha commesso un sacco di "cattiverie" (probabilmente inconsapevoli) peggiori del tradimento, ma ammetterlo è troppo dura. Nel momento in cui io mi dico: ok, mi ha tradito, però anch'io son stata una bella stronza e ho la potenzialità di esserlo ancora", la situazione diventa più gestibile, ci sono maggiori possibilità di recupero e di dialogo, secondo me. Se invece la tua idea conclusiva del partner è che si tratti di un essere immondo e punto, lo si lascia e si brinda
!!!
O.T.: Per Persa: ho messo a posto e...brava, però io mi son messa una mano sulla coscienza, non potevo condurti lontana dalla retta via!