Eh vedi?
Se la realtà dei fatti va oltre la volontà di occultamento, allora è inevitabile.
Altrimenti si deve mentire?
Tradiamo anche i figli!
Per me questo desiderio di tenere fuori da tutto i figli (cosa che pensa prevalentemente chi non c'è passato) è per il timore di non saper accogliere e gestire la confusione e il dolore dei figli.
E' già duro farsi carico del proprio dolore, figuriamoci se è pensabile riuscire a guidare i figli a gestire il proprio.
E' come quando muore qualcuno e si cerca inizialmente di nasconderlo ai bambini e poi lo si racconta già edulcorato, raccontando che "ti vede dal cielo" , anche quando non ci si crede perché non si riesce noi a gestire la morte e farsene una ragione.
Similmente noi viviamo come un fallimento inconsolabile la fine del matrimonio e come una vergogna, anche del tradito, il tradimento e non come un evento che può accadere e che, molto probabilmente, toccherà anche ai figli vivere e gestire, da una parte o dall'altra o da entrambe, e dovranno avere un modello di come se ne esce. E se ne esce nel dolore, nell'elaborazione del lutto, nell'assunzione di responsabilità.
Minimizzare e fingere che ci si stia separando perché semplicemente non ci si ama più significa passare il messaggio che l'amore è l'unico motivo per stare insieme e che loro contano poco. Dire che ci si lascia perché un genitore o entrambi hanno sbagliato è assumersi la responsabilità di quello che si sta facendo, togliere loro la famiglia, e che non lo si fa con leggerezza ma perché è successo qualcosa di estremamente grave.
Tornando a Disperso, non credo che ci si separi per tre mesi di tradimento.