Il mio strano tradimento

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Fantastica

Utente di lunga data
@Sole

.. sei perfetta... tosta, equilibrata, consapevole.
Sai perfettamente dove ti trovi e cosa stai facendo e cosa vuoi/puoi in questo momento. Sapere di sé queste tre cose: è saggezza.
Cosa siano e facciano e dove stiano gli altri, anche lui, se tu sai -tu per te- queste tre cose, non ha tutto questo peso.
Dunque, niente ansie, come ti hanno già detto altre, e avanti dritta e piano.:)
Avanti COSì.
Per parte mia, un applauso.
E baci.
 

Apollonia

Utente di lunga data
Ecco, io non capisco quel definirsi amici, essendo entrambi liberi, e andare a letto insieme.

Io pero' gli scopamici non li capisco, limite mio.
Neanche io. Ma penso sia una questione di età.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Sicuramente si, mi darebbe molto fastidio.
Ma non mi sentirei in diritto di dirgli qualcosa. Smetterei di vederlo e basta.

Ripeto, io non lo sento MIO, non è il mio ragazzo, compagno, partner etc. Ci definiamo ancora AMICI, e questo è un limite, per me. Ad un mio amico io non vado a dire con chi deve stare.

Penso che siamo adulti, e sappiamo le conseguenze delle nostre azioni. Quindi suppongo che, essendo una persona intelligente, ci arrivi che se va con lei con me ha chiuso.
E se non ci arriva glielo dirò.

ah, già, sono le regole:)

perdonami la battuta: la mia impressione è quella che tu sia legata
non tanto dal ricordo di tuo marito, rispettabilissimo e sacrosanto, ma da tue idee preconcette su come debbano svolgersi le cose in un tipo di rapporto piuttosto che in un altro.

ho letto che tendi a distinguere e a definire, a mettere dei paletti (fino a qui è amicizia, da qui a là trombamicizia, poi amore...tanto per fare degli esempi): non sto dicendo che sia sbagliato, attenzione.

ma finché lo fai secondo me avrai sempre questa impressione di sentirti in qualche modo scoperta, come hai scritto più su.
ricordi quando ti chiesi quale fosse stato il tuo primo pensiero di fronte all'invito a cena del bancario?
ho insistito su quel tasto proprio perché la mia impressione era stata che tu cercassi di riportare una tua sensazione genuina e spontanea a un ordine razionale predefinito dove esiste ciò che è opportuno e ciò che non lo è.
 

Solenero

Utente di lunga data
Ecco, io non capisco quel definirsi amici, essendo entrambi liberi, e andare a letto insieme.

Io pero' gli scopamici non li capisco, limite mio.
Ragazze, nemmeno io. Ma quando lui parla di me mi definisce "amica".
Io non lo definisco e basta. Non gli metto una casellina intorno. Se mai qualcuno dovesse chiedere potrei definirlo "la persona che sto frequentando"... anche se amico è più semplice.
Comunque sia io l'altra sera gliel'ho detto: tu definiscimi come vuoi, ma non sei mio amico. Un amico è un'altra cosa. Punto.

@Sole

.. sei perfetta... tosta, equilibrata, consapevole.
Sai perfettamente dove ti trovi e cosa stai facendo e cosa vuoi/puoi in questo momento. Sapere di sé queste tre cose: è saggezza.
Cosa siano e facciano e dove stiano gli altri, anche lui, se tu sai -tu per te- queste tre cose, non ha tutto questo peso.
Dunque, niente ansie, come ti hanno già detto altre, e avanti dritta e piano.:)
Avanti COSì.
Per parte mia, un applauso.
E baci.
Hey, grazie. Definirmi saggia è un grande complimento...
Non è che ho ansie, ma essendo una persona che (nella vita passata) voleva tenere tutto sotto controllo ora ho un pò di difficoltà a non avere il controllo in questa situazione. Poi faccio un respiro e mi dico che il controllo ce l'ho, su di me e quello che mi lascio o meno la possibilità di sentire. Decido e deciderò io fin dove lasciarlo entrare questo ragazzo. Posso chiudere la porta anche subito, se voglio, o posso lasciarla socchiusa come sto facendo ora. Ma quella porta non si aprirà facilmente. Anzi per ora credo rimarrà così, socchiusa. Anche se ho imparato a mie spese che nella vita non si può mai dire.
E chi lo pensava, due anni fa, che avrei mai lasciato entrare qualcun'altro nella mia vita che non fosse mio marito?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ragazze, nemmeno io. Ma quando lui parla di me mi definisce "amica".
Io non lo definisco e basta. Non gli metto una casellina intorno. Se mai qualcuno dovesse chiedere potrei definirlo "la persona che sto frequentando"... anche se amico è più semplice.
Comunque sia io l'altra sera gliel'ho detto: tu definiscimi come vuoi, ma non sei mio amico. Un amico è un'altra cosa. Punto
Stessa cosa che avrei risposto io e avrei chiedto quante amiche ha
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ragazze, nemmeno io. Ma quando lui parla di me mi definisce "amica".
Io non lo definisco e basta. Non gli metto una casellina intorno. Se mai qualcuno dovesse chiedere potrei definirlo "la persona che sto frequentando"... anche se amico è più semplice.
Comunque sia io l'altra sera gliel'ho detto: tu definiscimi come vuoi, ma non sei mio amico. Un amico è un'altra cosa. Punto.
lo stai definendo eccome
 

Solenero

Utente di lunga data
lo stai definendo eccome
Va beh Chiara, capiscimi. Nel senso che non lo definisco amico, ecco. Poi la società ci "Obbliga" a dare un nome alle cose, a definirle, ma quello è un discorso più ampio. Ma quando parlo di lui con le amiche che lo sanno, io non lo definisco, lo chiamo per nome e basta.
 

Solenero

Utente di lunga data
Stessa cosa che avrei risposto io e avrei chiedto quante amiche ha
A me queste gran risposte vengono in mente solo troppo tardi.
Se avessi prontezza di parola glielo avrei chiesto anche io.
 

Solenero

Utente di lunga data
No... non mi mollare con un "allora ok".
Mi piace il tuo punto di vista piuttosto "cinico e razionale", e vorrei parlarne.
Non che mi sia data ragione e punto....

dai torna qui e spiegami. Ti ho detto il mio punto di vista sulla fiducia, dammi un parere, se ti va...
 

Solenero

Utente di lunga data
ah, già, sono le regole:)

perdonami la battuta: la mia impressione è quella che tu sia legata
non tanto dal ricordo di tuo marito, rispettabilissimo e sacrosanto, ma da tue idee preconcette su come debbano svolgersi le cose in un tipo di rapporto piuttosto che in un altro.

ho letto che tendi a distinguere e a definire, a mettere dei paletti (fino a qui è amicizia, da qui a là trombamicizia, poi amore...tanto per fare degli esempi): non sto dicendo che sia sbagliato, attenzione.

ma finché lo fai secondo me avrai sempre questa impressione di sentirti in qualche modo scoperta, come hai scritto più su.
ricordi quando ti chiesi quale fosse stato il tuo primo pensiero di fronte all'invito a cena del bancario?
ho insistito su quel tasto proprio perché la mia impressione era stata che tu cercassi di riportare una tua sensazione genuina e spontanea a un ordine razionale predefinito dove esiste ciò che è opportuno e ciò che non lo è.
Ho letto e riletto questo commento dieci volte.
Correggimi se sbaglio:
nella mia testa quello che sto facendo non è opportuno riguardo al ricordo di mio marito?
e quindi l'invito del bancario è stato una Tentazione (e vi prego non analizzate questo termine, lo dico solo per spiegarmi con Chiara) a tornare ad un rapporto dove c'erano solo parole e nessun contatto fisico?
Dico giusto?

E allora, se è così, perchè non ho sensi di colpa?
Perchè vorrei vederlo anche stasera ma mi sono trattenuta dal chiederglielo quando l'ho sentito?

Come mi piacerebbe che ci fossero delle Regole vere, scritte, chiare, alle quali attenersi. Tutto questo interpretare e aspettare e sperare e non-sperare mi sta sfinendo.
Forse è meglio che ne parli con lui.
Forse è il caso che finchè non siamo liberi veramente (anche da paure o preconcetti o pregiudizi altrui) lasciamo perdere e torniamo come eravamo prima (se fosse possibile).
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Va beh Chiara, capiscimi. Nel senso che non lo definisco amico, ecco. Poi la società ci "Obbliga" a dare un nome alle cose, a definirle, ma quello è un discorso più ampio. Ma quando parlo di lui con le amiche che lo sanno, io non lo definisco, lo chiamo per nome e basta.
a volte ne abbiamo l'esigenza noi stessi e io non lo reputo un errore a prescindere
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ho letto e riletto questo commento dieci volte.
Correggimi se sbaglio:
nella mia testa quello che sto facendo non è opportuno riguardo al ricordo di mio marito?
e quindi l'invito del bancario è stato una Tentazione (e vi prego non analizzate questo termine, lo dico solo per spiegarmi con Chiara) a tornare ad un rapporto dove c'erano solo parole e nessun contatto fisico?
Dico giusto?

E allora, se è così, perchè non ho sensi di colpa?
Perchè vorrei vederlo anche stasera ma mi sono trattenuta dal chiederglielo quando l'ho sentito?

Come mi piacerebbe che ci fossero delle Regole vere, scritte, chiare, alle quali attenersi. Tutto questo interpretare e aspettare e sperare e non-sperare mi sta sfinendo.
Forse è meglio che ne parli con lui.
Forse è il caso che finchè non siamo liberi veramente (anche da paure o preconcetti o pregiudizi altrui) lasciamo perdere e torniamo come eravamo prima (se fosse possibile).

no, non stavo assolutamente asserendo questo, perdonami se mi sono spiegata male

quello che volevo dire era che, a prescindere dalla tua vicenda personale ( prematura vedovanza) a me sembra che tu ti attenga a delle "regole" non scritte (dovute alla tua educazione, cultura, dna...non so) che tracciano in qualche modo il rapporto fra uomo e donna
 

Solenero

Utente di lunga data
no, non stavo assolutamente asserendo questo, perdonami se mi sono spiegata male

quello che volevo dire era che, a prescindere dalla tua vicenda personale ( prematura vedovanza) a me sembra che tu ti attenga a delle "regole" non scritte (dovute alla tua educazione, cultura, dna...non so) che tracciano in qualche modo il rapporto fra uomo e donna
E infatti non sbagli.
Ho parlato delle Regole da subito.
Poi le ho mandate a quel paese per un pò.
Ed ecco il risultato di non averle seguite.
Devo ricominciare a scappare e a farmi correre dietro? va beh... era solo rilassante non doverlo fare, ed essere me stessa invece che stare a contare le ore per rispondere ai messaggi.
Ma appunto, i risultati non mi soddisfano per nulla, quindi si torna alle Regole.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
E infatti non sbagli.
Ho parlato delle Regole da subito.
Poi le ho mandate a quel paese per un pò.
Ed ecco il risultato di non averle seguite.
Devo ricominciare a scappare e a farmi correre dietro? va beh... era solo rilassante non doverlo fare, ed essere me stessa invece che stare a contare le ore per rispondere ai messaggi.
Ma appunto, i risultati non mi soddisfano per nulla, quindi si torna alle Regole.

ma quale risultato?
non mi sembra che la cosa stia procedendo male, anzi!

tu pensi troppo (cit.)

ps. quella regola di scappare e farsi correre dietro serve solo a tenere a bacchetta gli uomini che vuoi usare (perdonami la bruttissima espressione, ma mi permetto perché non è una gran soddisfazione)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
ma quale risultato?
non mi sembra che la cosa stia procedendo male, anzi!

tu pensi troppo (cit.)

ps. quella regola di scappare e farsi correre dietro serve solo a tenere a bacchetta gli uomini che vuoi usare (perdonami la bruttissima espressione, ma mi permetto perché non è una gran soddisfazione)
Il ps lo quoto. Roba ridicola
 

Eratò

Utente di lunga data
E infatti non sbagli.
Ho parlato delle Regole da subito.
Poi le ho mandate a quel paese per un pò.
Ed ecco il risultato di non averle seguite.
Devo ricominciare a scappare e a farmi correre dietro? va beh... era solo rilassante non doverlo fare, ed essere me stessa invece che stare a contare le ore per rispondere ai messaggi.
Ma appunto, i risultati non mi soddisfano per nulla, quindi si torna alle Regole.
Ma le regole non contano un cazzo nei rapporti affettivi...tanto prima o poi esce sempre fuori la nostra vera natura.Viverla semplicemente perché ti fa stare bene sarebbe la cosa più sensata, senza pensieri e definizioni.Di vita c'è n'è una sola e lo sai bene anche tu, mettersi a sviscerare anche cio che ci fa stare bene porta a perdere il piacere di quei momenti....
 
Stato
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