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Old chensamurai
Guest
Sabato sera. Serata strana. Uggiosa. Umida come certi muffe che imbrattano le pareti delle vecchie case. Decido di fare un giretto. I soliti posti. I soliti locali. I soliti riti. Una noia tremenda. Forse, era meglio rimanere a casa a finire il mio libro sulla cognizione trasformativa... sto per andarmene... la vedo... elegante, nervosa... alta, capelli corti, neri... occhiali da intellettuale scon-volta da un'ideologia con-turbante... caviglie sottili... occhi azzurri... dita lunghe e affusolate... sulla quarantina... essere o non essere... psicologia della Gestalt: "ora o mai più"... mi avvicino, mi presento... alcuni convenevoli... parliamo per tre ore... le dico che è bellissima... insegna in un liceo... si è separata dal marito da pochi mesi... ha un figlio di tredici anni... bene... non è sposata... ho (di)smesso con le sposate... beve... cazzo se beve... bere a quel modo, in compagnia di un astemio, è davvero un'in-decenza... hi, hi, hi... verso l'una, l'invito a casa mia... ho una biblioteca di oltre cinquemila volumi... vuole vederla... e io, voglio vedere lei... arrivati a casa, le suono qualcosa al pianoforte... Berg... arrivo a Cage... roba da matti... dovrei infilare un po' di ferraglia nel pianoforte... mai suonare Cage ad una donna... hi, hi, hi... provo ad infilare lei... la tocco... la bacio... mi dice di no... non è pronta... piange... è ancora ferita... dieci minuti dopo, cambia idea... mi tocca i capelli... mi bacia... la guardo... ed un pensiero, proveniente dal buio dell'umida notte, dalla nostra filo-genesi, dalla nostra onto-genesi o dal groviglio del nostro inconscio collettivo, mi attraversa, furti-vo, la mente...
... la riaccompagno a casa...
... una donna, a quarant'anni, costa più di quanto vale...
... la riaccompagno a casa...
Chensamurai