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sienne

lucida-confusa
Lei dice di non aver alcun interesse per questa persona, ed io le credo. Mi preoccupa solo la sua scarsa capacita' nel giudicare le sue (di lui) reali intenzioni, e' convinta che sarebbe in grado di gestirlo, che poi lui capirebbe che non c'e' niente da fare e la lascerebbe stare; secondo me, no. Tutto qui.

Ciao

dalle fiducia! ... Provaci. Forse ti sbagli.
E se non ti sbagli, servirà comunque ...


sienne
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
le persone che danno agli altri la responsabilità delle loro scelte mi stanno pesantemente sul pendolo:mad:

poi servisse almeno questo espediente psicologico per rasserenarli o farli felici... ma niente, i primi infelici sono loro e vogliono che il fardello della loro infelicità sia condiviso!
D'accordissimo. Ce ne sono tante di persone così. Scaricare sugli altri la frustrazione delle loro insoddisfazioni forse fa sentire meglio, di fatto tutto resta così com'è. Io lo trovo un atteggiamento fortemente negativo, colpevolizzare il proprio compagno solo per cercare di scaricare le proprie angosce. Qui si che se il problema esiste da anni probabilmente sarebbe d'aiuto uno psicologo
 

Nausicaa

sfdcef
La depressione prende tante forme.
Qui abbiamo una diagnosi, mica una opinione del panettiere.
E la depressione fa vedere il mondo distorto.
Non toglie la capacità di prendere decisioni, ma queste decisioni sono prese sulla base di percezioni fasulle, distorte. Come avere informazioni false. Come fai a prendere decisioni sensate se le informazioni sono false?

Stare accanto a una persona depressa è difficilissimo e pesantissimo.

Io propongo qualcosa del tipo: ok cara, dici che non sei depressa ed è tutta colpa mia. Il passato non si cambia. Facciamo un patto. Tu vai cmq dallo psichiatra così mi dimostri che non sei depressa, io (vedi un pò te cosa lei vorrebbe in quel momento, come puoi farla abboccare).

Non so se funzioni, ma immagino che non poter fare nulla sia più frustrante che provare qualcosa
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
La depressione prende tante forme.
Qui abbiamo una diagnosi, mica una opinione del panettiere.
E la depressione fa vedere il mondo distorto.
Non toglie la capacità di prendere decisioni, ma queste decisioni sono prese sulla base di percezioni fasulle, distorte. Come avere informazioni false. Come fai a prendere decisioni sensate se le informazioni sono false?

Stare accanto a una persona depressa è difficilissimo e pesantissimo.

Io propongo qualcosa del tipo: ok cara, dici che non sei depressa ed è tutta colpa mia. Il passato non si cambia. Facciamo un patto. Tu vai cmq dallo psichiatra così mi dimostri che non sei depressa, io (vedi un pò te cosa lei vorrebbe in quel momento, come puoi farla abboccare).

Non so se funzioni, ma immagino che non poter fare nulla sia più frustrante che provare qualcosa
Verissimo Nausicaa. E' difficile però convincere una persona a farsi curare, quando è fortemente convinta di non essere malata, e nel caso della depressione è un classico.
Uno psichiatra sicuramente le darebbe degli antidepressivi, poi la dirotterebbe da uno psicologo perché è lì che vai a scavare nel tuo io, e tiri fuori tutto il marcio che hai dentro. Ma come tutti sanno, occorre la voglia di scoprirsi, aprirsi, mettersi a nudo e non da ultimo trovare la persona giusta, ma nel caso della moglie di ivanl mi sembra un po' difficile questo passo...
 

Diletta

Utente di lunga data
Spesso e' cosi'...a volte, quando il sole splende (raramente) nel suo cuore, le giornate sono bellissime, perche' io sono innamorato pazzo di lei...[/QUOTE]

Che bello! Tua moglie non immagina neanche lontanamente la fortuna che ha ad averti accanto, mi verrebbe voglia di chiamarla per dirglielo!
 

Nausicaa

sfdcef
Verissimo Nausicaa. E' difficile però convincere una persona a farsi curare, quando è fortemente convinta di non essere malata, e nel caso della depressione è un classico.
Uno psichiatra sicuramente le darebbe degli antidepressivi, poi la dirotterebbe da uno psicologo perché è lì che vai a scavare nel tuo io, e tiri fuori tutto il marcio che hai dentro. Ma come tutti sanno, occorre la voglia di scoprirsi, aprirsi, mettersi a nudo e non da ultimo trovare la persona giusta, ma nel caso della moglie di ivanl mi sembra un po' difficile questo passo...

Qualche volta anche se non si ha la percezione della malattia, anche se ci si vergogna anche solo a prendere in considerazione l'idea, si può decidere di sottoporsi a una cura -o anche solo a un colloquio- per un bene superiore.
Per i figli. per un matrimonio.
Magari ivan può intanto che so, stamparsi qualche cosa sulla depressione, e farle vedere che -1 lei ne presenta i sintomi 2- ripeterle che non è una debolezza ma un disturbo neurologico, una malattia esattamente come le altre malattie che colpiscono il corpo, per togliere il velo di vergogna e inadeguatezza.

Ripeto, non so se funziona, però stare immobili di certo non risolve un tubo.
 

sienne

lucida-confusa
Ciao Nausicaa,

concordo in pieno!

Credo, per la mia esperienza, fare un passo verso una persona che ha sintomi di depressione,
un toccasana è, sentirsi compresi ... sentirsi capiti. Come raggiungerla nella sua "insoddisfazione".
Proprio per renderla consapevole ... e se serve, anche attribuirsi delle colpe ... proprio per dividere.
A volte il fardello è talmente pesante, che da soli, uno non ce la fa ...


sienne
 

Nausicaa

sfdcef
Ciao Nausicaa,

concordo in pieno!

Credo, per la mia esperienza, fare un passo verso una persona che ha sintomi di depressione,
un toccasana è, sentirsi compresi ... sentirsi capiti. Come raggiungerla nella sua "insoddisfazione".
Proprio per renderla consapevole ... e se serve, anche attribuirsi delle colpe ... proprio per dividere.
A volte il fardello è talmente pesante, che da soli, uno non ce la fa ...


sienne

Uno dei possibili sintomi è anche una forma di paranoia, per cui si pensa che tutte le altre persone siano contro di sè. Se questo è il caso, è "normale" che veda il marito come "nemico" e che aumenti a dismisura le resposnabilità di lui. In questa ottica la comprensione esplicita è doppiamente utile.

Altro sintomo, dare tutta la responsabilità del proprio malessere alla situazione in cui ci si trova, lavorativa o familiare. E fissarsi che l'unico modo di stare meglio sia cambiare quelle cose. Il vecchio lavoro in questo caso.

Sbaglio Sienne?
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
Qualche volta anche se non si ha la percezione della malattia, anche se ci si vergogna anche solo a prendere in considerazione l'idea, si può decidere di sottoporsi a una cura -o anche solo a un colloquio- per un bene superiore.
Per i figli. per un matrimonio.
Magari ivan può intanto che so, stamparsi qualche cosa sulla depressione, e farle vedere che -1 lei ne presenta i sintomi 2- ripeterle che non è una debolezza ma un disturbo neurologico, una malattia esattamente come le altre malattie che colpiscono il corpo, per togliere il velo di vergogna e inadeguatezza.

Ripeto, non so se funziona, però stare immobili di certo non risolve un tubo.
Verissimo Nausicaa. Non contestavo il tuo intervento precedente. Evidenziavo solo le difficoltà che talvolta si incontrano nel voler convincere una persona depressa a farsi curare, soprattutto quando non se ne rendo conto di esserlo, il male oscuro è subdolo..
 

sienne

lucida-confusa
Uno dei possibili sintomi è anche una forma di paranoia, per cui si pensa che tutte le altre persone siano contro di sè. Se questo è il caso, è "normale" che veda il marito come "nemico" e che aumenti a dismisura le resposnabilità di lui. In questa ottica la comprensione esplicita è doppiamente utile.

Altro sintomo, dare tutta la responsabilità del proprio malessere alla situazione in cui ci si trova, lavorativa o familiare. E fissarsi che l'unico modo di stare meglio sia cambiare quelle cose. Il vecchio lavoro in questo caso.

Sbaglio Sienne?

Ciao

secondo me, per nulla. :)
Le tue parole, colgono il segno.


sienne
 
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Diletta

Utente di lunga data
Uno dei possibili sintomi è anche una forma di paranoia, per cui si pensa che tutte le altre persone siano contro di sè. Se questo è il caso, è "normale" che veda il marito come "nemico" e che aumenti a dismisura le resposnabilità di lui. In questa ottica la comprensione esplicita è doppiamente utile.

Altro sintomo, dare tutta la responsabilità del proprio malessere alla situazione in cui ci si trova, lavorativa o familiare. E fissarsi che l'unico modo di stare meglio sia cambiare quelle cose. Il vecchio lavoro in questo caso.

Sbaglio Sienne?

D'accordissimo anch'io.
Analisi perfetta e chi è stato depresso lo sa (la sottoscritta).
 

ivanl

Utente di lunga data
Uno dei possibili sintomi è anche una forma di paranoia, per cui si pensa che tutte le altre persone siano contro di sè. Se questo è il caso, è "normale" che veda il marito come "nemico" e che aumenti a dismisura le resposnabilità di lui. In questa ottica la comprensione esplicita è doppiamente utile.

Altro sintomo, dare tutta la responsabilità del proprio malessere alla situazione in cui ci si trova, lavorativa o familiare. E fissarsi che l'unico modo di stare meglio sia cambiare quelle cose. Il vecchio lavoro in questo caso.

Sbaglio Sienne?
E' proprio per quello che io non ho messo bocca, neppure quando mi chiedeva un consiglio. Le ho detto che sapevo come sarebbe andata a finire e non volevo addebiti a mio carico per questa cosa.
Il risultato e' che da 'e' colpa tua', ora per questa questione la frase standard e' 'ho fatto l'ennesima scelta sbagliata'.
Io ogni tanto le dico che il fatto di vedere tutto nero qualsiasi cosa, che ogni scelta si vede come sbagliata e' una sua percezione errata; che nella vita, pure per caso, una cosa giusta si fa. Se si vede TUTTO sbagliato, e' evidente che si prcepiscono cose non vere. A volte conviene, a volte mi dice che sono cazzate...dipende sempre dal momento.
Ormai, io so prima che faccia una qualsiasi cosa, se va a finire bene o male. Le sue azioni sono sempre le stesse e tutte volte alla recriminazione ed al rimpianto. Esempio stupido: compra una maglietta nel negozio X, poi va in giro a cercarla negli altri negozi per lamentarsi che nel negozio Y costava meno ed era piu' bella. E giu' di 'ecco, sempre la scelta sbagliata'. Se provo a dirle che basta andare a cambiarla, sono il solito superficiale che non capisce il dramma della cosa...
Per cui, taccio e aspetto che la paturnia le passi...(e che ritorni nei giorni successivi o mesi, o anni)
 

Nausicaa

sfdcef
E' proprio per quello che io non ho messo bocca, neppure quando mi chiedeva un consiglio. Le ho detto che sapevo come sarebbe andata a finire e non volevo addebiti a mio carico per questa cosa.
Il risultato e' che da 'e' colpa tua', ora per questa questione la frase standard e' 'ho fatto l'ennesima scelta sbagliata'.
Io ogni tanto le dico che il fatto di vedere tutto nero qualsiasi cosa, che ogni scelta si vede come sbagliata e' una sua percezione errata; che nella vita, pure per caso, una cosa giusta si fa. Se si vede TUTTO sbagliato, e' evidente che si prcepiscono cose non vere. A volte conviene, a volte mi dice che sono cazzate...dipende sempre dal momento.
Ormai, io so prima che faccia una qualsiasi cosa, se va a finire bene o male. Le sue azioni sono sempre le stesse e tutte volte alla recriminazione ed al rimpianto. Esempio stupido: compra una maglietta nel negozio X, poi va in giro a cercarla negli altri negozi per lamentarsi che nel negozio Y costava meno ed era piu' bella. E giu' di 'ecco, sempre la scelta sbagliata'. Se provo a dirle che basta andare a cambiarla, sono il solito superficiale che non capisce il dramma della cosa...
Per cui, taccio e aspetto che la paturnia le passi...(e che ritorni nei giorni successivi o mesi, o anni)

Perchè secondo te rifiuta il fatto di essere depressa? Cosa la blocca? Come considera la depressione?


(tutto quello che racconti collima con la diagnosi di depressione a quel che ne so... fissarsi sul passato, autodenigrarsi, andare a ricercare attivamente occasioni per denigrarsi...)
 

ivanl

Utente di lunga data
Perchè secondo te rifiuta il fatto di essere depressa? Cosa la blocca? Come considera la depressione?


(tutto quello che racconti collima con la diagnosi di depressione a quel che ne so... fissarsi sul passato, autodenigrarsi, andare a ricercare attivamente occasioni per denigrarsi...)
boh, non lo so. tanto per dire...quando lavorava li' dove dice adesso si sentiva realizzata ed apprezzata (e te credo, se la voleva portare a letto), si lamentava che pero' era lontano e gli orari non le permettevano piu' di seguire nostro figlio come avrebbe voluto...qualsiasi cosa faccia, c'e' sempre un 'ma' che giustifica la sua infelicita' (autoindotta, ovviamente, ma lei ritiene che sia il mondo di merda, la citta' di merda, le persone di merda etc etc etc)
 

Palladiano

utente d'altri tempi
boh, non lo so. tanto per dire...quando lavorava li' dove dice adesso si sentiva realizzata ed apprezzata (e te credo, se la voleva portare a letto), si lamentava che pero' era lontano e gli orari non le permettevano piu' di seguire nostro figlio come avrebbe voluto...qualsiasi cosa faccia, c'e' sempre un 'ma' che giustifica la sua infelicita' (autoindotta, ovviamente, ma lei ritiene che sia il mondo di merda, la citta' di merda, le persone di merda etc etc etc)
guarda per me c'è una forma depressiva in atto.
una domanda: per lei alzarsi la mattina è faticoso o no?
 

Nausicaa

sfdcef
boh, non lo so. tanto per dire...quando lavorava li' dove dice adesso si sentiva realizzata ed apprezzata (e te credo, se la voleva portare a letto), si lamentava che pero' era lontano e gli orari non le permettevano piu' di seguire nostro figlio come avrebbe voluto...qualsiasi cosa faccia, c'e' sempre un 'ma' che giustifica la sua infelicita' (autoindotta, ovviamente, ma lei ritiene che sia il mondo di merda, la citta' di merda, le persone di merda etc etc etc)

E provare a chiederlo?

Cara, ok tu dici di non essere depressa. ma come consideri la depressione? Ammettiamo per un secondo solo che tu sia depressa. O che lo sia io, se vuoi. Come ti/mi considereresti? La sentiresti come una vergogna? Perchè?

Per capire cosa la blocca dal farsi curare

Cara, SE la tua fosse depressione, lo sai che ci sono medicine che ti farebbero vedere le cose in modo diverso? Che non ti cambiano il cervello e la personalità, semplicemente ti riporterebbero al tuo stato normale, in cui non vedi tutto con occhiali deformanti

E via dicendo, pubblicazioni alla mano

PS questo atteggiamento di almentela e insoddisfazione continua, c'è da sempre?
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Perchè secondo te rifiuta il fatto di essere depressa? Cosa la blocca? Come considera la depressione?


(tutto quello che racconti collima con la diagnosi di depressione a quel che ne so... fissarsi sul passato, autodenigrarsi, andare a ricercare attivamente occasioni per denigrarsi...)
non troverai un solo malato psichiatrico che accetti di avere la malattia
in più nell'immaginario collettivo andare dallo psichiatra vuol dire essere matti (cazzata ovviamente).
La fatica più grande è accettare la malattia e questo tanto per il malato quanto per chi gli sta accanto.
Tra l'altro sarebbe confortante sapere che certi atteggiamenti derivano da una patologia, ti senti meno in colpa. (mi riferisco a chi sta accanto al depresso)
 

Nausicaa

sfdcef
non troverai un solo malato psichiatrico che accetti di avere la malattia
in più nell'immaginario collettivo andare dallo psichiatra vuol dire essere matti (cazzata ovviamente).
La fatica più grande è accettare la malattia e questo tanto per il malato quanto per chi gli sta accanto.
Tra l'altro sarebbe confortante sapere che certi atteggiamenti derivano da una patologia, ti senti meno in colpa.

Ci si arriva, ci si arriva... quando arrivi a un certo punto, e se intorno a te ci sono le persone giuste, ci arrivi...
 

sienne

lucida-confusa
non troverai un solo malato psichiatrico che accetti di avere la malattia
in più nell'immaginario collettivo andare dallo psichiatra vuol dire essere matti (cazzata ovviamente).
La fatica più grande è accettare la malattia e questo tanto per il malato quanto per chi gli sta accanto.
Tra l'altro sarebbe confortante sapere che certi atteggiamenti derivano da una patologia, ti senti meno in colpa.

Ciao

non è proprio vero, invece. Ci sono tanti che sanno bene di avere un disturbo neurologico e si fanno curare. Anche persone con psicosi o neurosi o paranoie ecc. Non trattiamoli da "deficienti" non consapevoli. Che alcuni non lo ammettono, non lo metto in dubbio. Da da qui a dire che non se ne trova uno, ce ne passa.
Lo leggo, come un pregiudizio. Forse mi sbaglio.


sienne
 
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