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Old martina73
Guest
Ciao a tutti del forum. Vi leggo da molto, anche in cerca di spunti di riflessione per la mia storia, e per la prima volta mi decido ad intervenire per raccontarmi.
La mia storia è lunga e complessa, o almeno così la sto vivendo io da un anno e mezzo. Spero vivamente che qualcuno avrà la pazienza di leggere e di dirmi la sua, perchè ho davvero bisogno di un confronto.
Sono stata sposata undici anni, abbiamo un bambino di nove che entrambi adoriamo.
Il legame con mio marito è sempre stato molto forte, insieme abbiamo affrontato gioie e difficoltà sostenendoci a vicenda, ho sempre messo lui e nostro figlio davanti a tutto il resto, c'erano un grande affetto, comprensione, rispetto. Sempre poca passione però. Infatti, se non abbiamo mai posseduto un'intimità troppo "calda", negli ultimi anni il nostro era diventato praticamente un "matrimonio bianco". In quattro anni avremmo fatto l'amore si e no dieci volte! Rimanevano però il rispetto, la fiducia, e un affetto che vi assicuro immenso. Così andavamo avanti.
Poi, poco più di un anno e mezzo fa, ho conosciuto l'uomo della mia vita, più giovane di me di parecchi anni. Che era un grande amore l'ho capito da subito, ma ora ritengo di poterlo affermare con cognizione di causa.
Ne è seguito un periodo talmente difficile che ora, se mi guardo indietro, non so nemmeno io come ho fatto ad affrontarlo.
All'inizio ho fatto di tutto per non cedere ai miei sentimenti, poi, inevitabilmente, mi ci sono abbandonata. Per un brevissimo periodo ho vissuto di sotterfugi, poi ho raccontato tutto a mio marito. Abbiamo parlato, litigato furentemente, provato ad affrontare la questione insieme e di nuovo litigato. So di avergli fatto molto male, perchè per lui la nostra famiglia era tutto, e ancora adesso soffro molto per questo.
Poi, lentamente, la cosa è stata assimilata. Mio marito, che è un uomo molto forte e anche un pò freddo, ha superato la fase di sbandamento iniziale ed è stato il primo a dirmi che dovevamo separarci.
Stabilito questo però, entrambi non sapevamo che pesci pigliare, nè come affrontare la questione con nostro figlio, che è legatissimo ad entrambi e che ha sempre vissuto in una specie di "famiglia cuore".
Così abbiamo deciso per una sorta di momentanea "separazione in casa". Nel senso che manteniamo comunque una casa comune in cui viviamo con nostro figlio, poi fuori da lì ognuno cerca di farsi la sua vita come meglio può. Sarà sbagliato, ma vi assicuro che non siamo riusciti a trovare di meglio. Nostro figlio è molto sensibile e legatissimo a entrambi i genitori, e non osiamo nemmeno pensare al male che gli faremmo se uno dei due se ne andasse definitivamente, per poi passare con lui, chessò, solo i week-end e qualche serata!
E qui il problema maggiore è ovviamente più mio, avendo un nuovo e amato compagno con cui vorrei condividere tutto.
Con lui infatti la storia nel frattempo è andata avanti, siamo sempre più legati ed innamorati.
Nel maggio scorso abbiamo deciso di prendere una casa per noi, in cui lui vive stabilmente, mentre io mi barcameno fra quella e la casa che condivido con il mio ormai ex marito e mio figlio.
Fra l'altro lavoriamo anche insieme, così usiamo quella casa anche come studio. Paradossalmente, il progetto di lavoro coinvolge in parte anche il mio ex marito. Non so se questo sia stato e sia un bene o un male, ma fatto sta che la situazione ha portato i due ad avvicinarsi un pò e, dopo le più che ovvie difficoltà iniziali, ora il mio ex marito ha in qualche modo "accettato" il mio compagno, perlomeno riconoscendogli la serietà e il buon cuore che gli sono propri.
So che può sembrare una situazione assurda, ma è così. Io non ho ancora capito (e vi assicuro che spesso nn ci dormo la notte!) quanto mio marito sia già riuscito ad assimilare il tutto e quanto invece continui a soffrirci.
Nel frattempo il nostro bambino ha conosciuto il mio compagno, lo conosce solo come mio collega però. E io, che sono sempre stata convinta che con i figli la sincerità sia tutto, non so come affrontare la questione. Non so come spiegargli tutto, non so se sia giusto spiegargli tutto o se continuare così. E' ancora così piccolo, come potrebbe capire? Allo stesso tempo però, ho il terrore che quando, da più grandicello, saprà, perderà per sempre la fiducia in me. Che odierà me, il mio compagno e forse anche suo padre. MA CHE COSA FARE?!?
Inutile dire che la situazione è allucinante, o almeno io non posso fare a meno di vivermela così.
Non ci dormo la notte, ora mi sono un pò calmata, ma quest'estate credo di aver veramente rischiato l'esaurimento nervoso.
Mi sembra di avere due vite a metà, mi barcameno come posso, avanti e indietro come una pazza, sempre nel timore di non fare bene da nessuna delle due parti, di trascurare sia mio figlio sia il mio compagno, di far vivere una situazione difficile al mio ex marito a cui voglio bene, di non riuscire mai più ad avere una vera vita, piena e appagante.
Inutile dire che anche le altre persone coinvolte vivono inevitabilmente in uno stato di difficoltà, e io mi sento ovviamente responsabile e soffro sensi di colpa allucinanti.
Da un lato il mio ex marito che, come dicevo, non ho ancora capito come se la stia vivendo davvero (è persona molto chiusa di carattere), dall'altro il mio compagno che soffre questa "dualità", perchè nonostante sia comprensivo oltre ogni limite e voglia il bene di mio figlio (a cui si è molto affezionato), inevitabilmente ci soffre quando io non sono con lui e dormo nella casa che condivido con il mio ex marito e mio figlio. E sopra a tutto il mio bambino, con cui sto mancando in onestà.
Ho tanta paura che mi ritroverò senza nulla, avendo solo sparso tanto dolore in giro. Ma non so più come muovermi e, se faccio del mio meglio per affrontare il tutto con lucidità, a volte mi sento davvero disperata.
Vi prego di dirmi la vostra, ditemi pure che sto sbagliando tutto o quello che volete, sono convinta che anche la critica più dura potrà aiutarmi a vedere un pò di luce in questo tunnel.
Vi ho aperto il mio cuore, e vi ringrazio fin da ora per la vostra comprensione e la vostra pazienza.
Aspetto con ansia di leggervi...
Martina
La mia storia è lunga e complessa, o almeno così la sto vivendo io da un anno e mezzo. Spero vivamente che qualcuno avrà la pazienza di leggere e di dirmi la sua, perchè ho davvero bisogno di un confronto.
Sono stata sposata undici anni, abbiamo un bambino di nove che entrambi adoriamo.
Il legame con mio marito è sempre stato molto forte, insieme abbiamo affrontato gioie e difficoltà sostenendoci a vicenda, ho sempre messo lui e nostro figlio davanti a tutto il resto, c'erano un grande affetto, comprensione, rispetto. Sempre poca passione però. Infatti, se non abbiamo mai posseduto un'intimità troppo "calda", negli ultimi anni il nostro era diventato praticamente un "matrimonio bianco". In quattro anni avremmo fatto l'amore si e no dieci volte! Rimanevano però il rispetto, la fiducia, e un affetto che vi assicuro immenso. Così andavamo avanti.
Poi, poco più di un anno e mezzo fa, ho conosciuto l'uomo della mia vita, più giovane di me di parecchi anni. Che era un grande amore l'ho capito da subito, ma ora ritengo di poterlo affermare con cognizione di causa.
Ne è seguito un periodo talmente difficile che ora, se mi guardo indietro, non so nemmeno io come ho fatto ad affrontarlo.
All'inizio ho fatto di tutto per non cedere ai miei sentimenti, poi, inevitabilmente, mi ci sono abbandonata. Per un brevissimo periodo ho vissuto di sotterfugi, poi ho raccontato tutto a mio marito. Abbiamo parlato, litigato furentemente, provato ad affrontare la questione insieme e di nuovo litigato. So di avergli fatto molto male, perchè per lui la nostra famiglia era tutto, e ancora adesso soffro molto per questo.
Poi, lentamente, la cosa è stata assimilata. Mio marito, che è un uomo molto forte e anche un pò freddo, ha superato la fase di sbandamento iniziale ed è stato il primo a dirmi che dovevamo separarci.
Stabilito questo però, entrambi non sapevamo che pesci pigliare, nè come affrontare la questione con nostro figlio, che è legatissimo ad entrambi e che ha sempre vissuto in una specie di "famiglia cuore".
Così abbiamo deciso per una sorta di momentanea "separazione in casa". Nel senso che manteniamo comunque una casa comune in cui viviamo con nostro figlio, poi fuori da lì ognuno cerca di farsi la sua vita come meglio può. Sarà sbagliato, ma vi assicuro che non siamo riusciti a trovare di meglio. Nostro figlio è molto sensibile e legatissimo a entrambi i genitori, e non osiamo nemmeno pensare al male che gli faremmo se uno dei due se ne andasse definitivamente, per poi passare con lui, chessò, solo i week-end e qualche serata!
E qui il problema maggiore è ovviamente più mio, avendo un nuovo e amato compagno con cui vorrei condividere tutto.
Con lui infatti la storia nel frattempo è andata avanti, siamo sempre più legati ed innamorati.
Nel maggio scorso abbiamo deciso di prendere una casa per noi, in cui lui vive stabilmente, mentre io mi barcameno fra quella e la casa che condivido con il mio ormai ex marito e mio figlio.
Fra l'altro lavoriamo anche insieme, così usiamo quella casa anche come studio. Paradossalmente, il progetto di lavoro coinvolge in parte anche il mio ex marito. Non so se questo sia stato e sia un bene o un male, ma fatto sta che la situazione ha portato i due ad avvicinarsi un pò e, dopo le più che ovvie difficoltà iniziali, ora il mio ex marito ha in qualche modo "accettato" il mio compagno, perlomeno riconoscendogli la serietà e il buon cuore che gli sono propri.
So che può sembrare una situazione assurda, ma è così. Io non ho ancora capito (e vi assicuro che spesso nn ci dormo la notte!) quanto mio marito sia già riuscito ad assimilare il tutto e quanto invece continui a soffrirci.
Nel frattempo il nostro bambino ha conosciuto il mio compagno, lo conosce solo come mio collega però. E io, che sono sempre stata convinta che con i figli la sincerità sia tutto, non so come affrontare la questione. Non so come spiegargli tutto, non so se sia giusto spiegargli tutto o se continuare così. E' ancora così piccolo, come potrebbe capire? Allo stesso tempo però, ho il terrore che quando, da più grandicello, saprà, perderà per sempre la fiducia in me. Che odierà me, il mio compagno e forse anche suo padre. MA CHE COSA FARE?!?
Inutile dire che la situazione è allucinante, o almeno io non posso fare a meno di vivermela così.
Non ci dormo la notte, ora mi sono un pò calmata, ma quest'estate credo di aver veramente rischiato l'esaurimento nervoso.
Mi sembra di avere due vite a metà, mi barcameno come posso, avanti e indietro come una pazza, sempre nel timore di non fare bene da nessuna delle due parti, di trascurare sia mio figlio sia il mio compagno, di far vivere una situazione difficile al mio ex marito a cui voglio bene, di non riuscire mai più ad avere una vera vita, piena e appagante.
Inutile dire che anche le altre persone coinvolte vivono inevitabilmente in uno stato di difficoltà, e io mi sento ovviamente responsabile e soffro sensi di colpa allucinanti.
Da un lato il mio ex marito che, come dicevo, non ho ancora capito come se la stia vivendo davvero (è persona molto chiusa di carattere), dall'altro il mio compagno che soffre questa "dualità", perchè nonostante sia comprensivo oltre ogni limite e voglia il bene di mio figlio (a cui si è molto affezionato), inevitabilmente ci soffre quando io non sono con lui e dormo nella casa che condivido con il mio ex marito e mio figlio. E sopra a tutto il mio bambino, con cui sto mancando in onestà.
Ho tanta paura che mi ritroverò senza nulla, avendo solo sparso tanto dolore in giro. Ma non so più come muovermi e, se faccio del mio meglio per affrontare il tutto con lucidità, a volte mi sento davvero disperata.
Vi prego di dirmi la vostra, ditemi pure che sto sbagliando tutto o quello che volete, sono convinta che anche la critica più dura potrà aiutarmi a vedere un pò di luce in questo tunnel.
Vi ho aperto il mio cuore, e vi ringrazio fin da ora per la vostra comprensione e la vostra pazienza.
Aspetto con ansia di leggervi...
Martina