Un tradito può diventare amante?

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Brunetta

Utente di lunga data
Se leggevi bene avresti visto che ho scopato con sconosciuti praticamente. I conoscenti accoppiati non li considero. Ognuna ha i suoi paletti. Anzi nemneno mi è difficile: sono off limits per me. Non potrei essere quell'amica mi dispiace che leggi quello che ti pare, non è da te.
E' vero.
Mi ero dimenticata.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Apollonia

Utente di lunga data
Qualche pensiero in libertà...

Se ne fregassero -> non è detto. Secondo me il tradimento ha salvato molte coppie. Ne ha spezzate probabilmente di più, ovvio ;)
Una parte di noi -> siamo figure tridimensionali, con mille facce e mille parti diverse. Credo sia normale avere conflitti interni, anche se non ci piace pensarlo. Forse non è un pareggio di conti diretto, forse è un pareggio su piani diversi, chi lo sa?
Riflettere -> E' sempre un'attività sottovalutata. Ti permette di pensare a mente fredda, invece che agire d'impulso. Probabilmente la mancanza di riflessione ha fatto più vittime di una guerra :(
primo neretto: adesso incomincio a crederlo anch'io, anche se, scrivendo, mi rendo conto che è il pensiero di una me nuova.
secondo neretto: è su piani diversi, perché è diverso il momento e la situazione si è ribaltata.
terzo neretto: sono d'accordo!
 

Lucrezia

Utente di lunga data
Brunetta e Minerva

Allora si, partiamo da presupposti diversi perchè per me il tradimento non è una cosa sbagliata in sè. Può far male a tutti, e spesso lo fa: al tradito, all'amante, e spesso più di tutti, paradossalmente, al traditore. Ma se accade è perchè in quel momento non si può fare altrimenti; chi mai farebbe una cosa che può provocare dolore, distruzione e confusione se potesse o volesse evitarlo? E qui chiaramente non intendo che non si possa resistere al richiamo dei propri genitali, ma all'impulso che vi sta dietro e che si nasconde dietro la sessualità. L'argomentazione del 'se nessuno si concede, il tradimento non ci sarà' dal mio punto di vista non regge: se un uomo vuole tradirmi, e l'unico motivo per cui non lo fa è che nessuna ci sta, per me non fa alcuna differenza; la mancanza di tradimento non viene dalla sua volontà, ma da coercizione. Quindi per me il tradimento sussisterebbe ugualmente. Non è l'atto fisico, è la decisione di attuarlo per me il momento di rottura. Ci sono molte forme di tradimento a cui non vorrei partecipare perchè le trovo profondamente ingiuste; non tutte le situazioni sono però le stesse, non mi sento di dire che sia possibile catalogare l'esperienza del tradimento in toto come giusta o sbagliata.
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

non si può leggere però, che spesso chi soffre di più è il traditore.


sienne
 
Allora si, partiamo da presupposti diversi perchè per me il tradimento non è una cosa sbagliata in sè. Può far male a tutti, e spesso lo fa: al tradito, all'amante, e spesso più di tutti, paradossalmente, al traditore. Ma se accade è perchè in quel momento non si può fare altrimenti; chi mai farebbe una cosa che può provocare dolore, distruzione e confusione se potesse o volesse evitarlo? E qui chiaramente non intendo che non si possa resistere al richiamo dei propri genitali, ma all'impulso che vi sta dietro e che si nasconde dietro la sessualità. L'argomentazione del 'se nessuno si concede, il tradimento non ci sarà' dal mio punto di vista non regge: se un uomo vuole tradirmi, e l'unico motivo per cui non lo fa è che nessuna ci sta, per me non fa alcuna differenza; la mancanza di tradimento non viene dalla sua volontà, ma da coercizione. Quindi per me il tradimento sussisterebbe ugualmente. Non è l'atto fisico, è la decisione di attuarlo per me il momento di rottura. Ci sono molte forme di tradimento a cui non vorrei partecipare perchè le trovo profondamente ingiuste; non tutte le situazioni sono però le stesse, non mi sento di dire che sia possibile catalogare l'esperienza del tradimento in toto come giusta o sbagliata.
vedo che non è bastato puntualizzare un paio di volte.
dal punto di vista della moglie io dell'amante non me ne occupo perché m'importa lui , quindi non discordiamo per nulla.
la questione cambia se devo decidere io se diventarlo o no...allora lì scende in campo la mia volontà .
poi tradire ha un'accezione negativa sempre , ergo quelle che trovi ingiuste tu le alleghiamo senz'altro fisiche , psicologiche e sentimentali
senz'altro
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Allora si, partiamo da presupposti diversi perchè per me il tradimento non è una cosa sbagliata in sè. Può far male a tutti, e spesso lo fa: al tradito, all'amante, e spesso più di tutti, paradossalmente, al traditore. Ma se accade è perchè in quel momento non si può fare altrimenti; chi mai farebbe una cosa che può provocare dolore, distruzione e confusione se potesse o volesse evitarlo? E qui chiaramente non intendo che non si possa resistere al richiamo dei propri genitali, ma all'impulso che vi sta dietro e che si nasconde dietro la sessualità. L'argomentazione del 'se nessuno si concede, il tradimento non ci sarà' dal mio punto di vista non regge: se un uomo vuole tradirmi, e l'unico motivo per cui non lo fa è che nessuna ci sta, per me non fa alcuna differenza; la mancanza di tradimento non viene dalla sua volontà, ma da coercizione. Quindi per me il tradimento sussisterebbe ugualmente. Non è l'atto fisico, è la decisione di attuarlo per me il momento di rottura. Ci sono molte forme di tradimento a cui non vorrei partecipare perchè le trovo profondamente ingiuste; non tutte le situazioni sono però le stesse, non mi sento di dire che sia possibile catalogare l'esperienza del tradimento in toto come giusta o sbagliata.
A me sta cosa che il tradimento faccia male anche al traditore (addirittura soprattutto ho letto alcune volte) mi fa venire l'orticaria.
Come se il tradimento fosse un sacrificio. Un atto per cui mi sacrifico per il bene della coppia. Gesù in Croce per salvare l'umanità.
La tua dissertazione è ricca di spunti interessanti. Ma fa medua con questa cazzata che spesso ricorre in chi tradisce o ha tradito.

Buscopann
 

Apollonia

Utente di lunga data
Allora si, partiamo da presupposti diversi perchè per me il tradimento non è una cosa sbagliata in sè. Può far male a tutti, e spesso lo fa: al tradito, all'amante, e spesso più di tutti, paradossalmente, al traditore. Ma se accade è perchè in quel momento non si può fare altrimenti; chi mai farebbe una cosa che può provocare dolore, distruzione e confusione se potesse o volesse evitarlo? E qui chiaramente non intendo che non si possa resistere al richiamo dei propri genitali, ma all'impulso che vi sta dietro e che si nasconde dietro la sessualità. L'argomentazione del 'se nessuno si concede, il tradimento non ci sarà' dal mio punto di vista non regge: se un uomo vuole tradirmi, e l'unico motivo per cui non lo fa è che nessuna ci sta, per me non fa alcuna differenza; la mancanza di tradimento non viene dalla sua volontà, ma da coercizione. Quindi per me il tradimento sussisterebbe ugualmente. Non è l'atto fisico, è la decisione di attuarlo per me il momento di rottura. Ci sono molte forme di tradimento a cui non vorrei partecipare perchè le trovo profondamente ingiuste; non tutte le situazioni sono però le stesse, non mi sento di dire che sia possibile catalogare l'esperienza del tradimento in toto come giusta o sbagliata.
Io credo che il tradimento si possa evitare, eccome! Non c'è la volontà di farlo, è diverso.
Però ti quoto il fatto che la decisione, volontaria, di attuarlo, segni il momento di rottura.
 

disincantata

Utente di lunga data
Ciao

non si può leggere però, che spesso chi soffre di più è il traditore.


sienne

Certo che soffre, quando viene beccato e perde casa e famiglia o si becca una sedia antica in testa.:rotfl:

Prima gode. NON resiste perche' quando decide pensa solo a stare bene.
 

Horny

Utente di lunga data
Certo che soffre, quando viene beccato e perde casa e famiglia o si becca una sedia antica in testa.:rotfl:

Prima gode. NON resiste perche' quando decide pensa solo a stare bene.
la sedia antica, però :rotfl::rotfl:
(che snobbona che sei ;))

comunque io sono abbastanza d'accordo con Lucrezia, tranne sul fatto
che il traditore soffra di più, che mi pare assurdo.
certo se fossi stata tradita avrei una sensibilità più profonda sull'argomento.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
la sedia antica, però :rotfl::rotfl:
(che snobbona che sei ;))

comunque io sono abbastanza d'accordo con Lucrezia, tranne sul fatto
che il traditore soffra di più, che mi pare assurdo.
certo se fossi stata tradita avrei una sensibilità più profonda sull'argomento.
E sulla inevitabilità di tradire di cui parla Lucrezia che dici?

Antica credo perché di legno buono, non il truciolato odierno
 

Nausicaa

sfdcef
E sulla inevitabilità di tradire di cui parla Lucrezia che dici?

Antica credo perché di legno buono, non il truciolato odierno

Sull'inevitabilità...

SE la interpretiamo in questo modo... "ove la persona non dia in realtà grande importanza alla fedeltà fisica, considerando, dentro di sè, il tradimento come qualcosa da poco, che nulla fa di male all'altro (finchè non viene beccato...), se tale persona, dicevamo, non vede chissà che conflitti di coscienza nel tradimento, è inevitabile che deciderà di tradire"
 

Horny

Utente di lunga data
E sulla inevitabilità di tradire di cui parla Lucrezia che dici?

Antica credo perché di legno buono, non il truciolato odierno
perché sprecare il legno buono?
dice che è inevitabile?
no, secondo me è evitabile.
ma se uno evita solo perché non trova
nessuna che gliela dà per me è comunque da
sedia, pesante ma di infima qualità, in testa.
solo che magari faccio più fatica a scoprirlo.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Sull'inevitabilità...

SE la interpretiamo in questo modo... "ove la persona non dia in realtà grande importanza alla fedeltà fisica, considerando, dentro di sè, il tradimento come qualcosa da poco, che nulla fa di male all'altro (finchè non viene beccato...), se tale persona, dicevamo, non vede chissà che conflitti di coscienza nel tradimento, è inevitabile che deciderà di tradire"
Mi riferivo allo scritto di Lucrezia " se accade è perché in quel momento non si può fare altrimenti"
Una sorta di vis cui resisti non potest
 
Sull'inevitabilità...

SE la interpretiamo in questo modo... "ove la persona non dia in realtà grande importanza alla fedeltà fisica, considerando, dentro di sè, il tradimento come qualcosa da poco, che nulla fa di male all'altro (finchè non viene beccato...), se tale persona, dicevamo, non vede chissà che conflitti di coscienza nel tradimento, è inevitabile che deciderà di tradire"
però conta l'importanza che anche l'altro da , non solo la nostra
 

disincantata

Utente di lunga data
la sedia antica, però :rotfl::rotfl:
(che snobbona che sei ;))

comunque io sono abbastanza d'accordo con Lucrezia, tranne sul fatto
che il traditore soffra di più, che mi pare assurdo.
certo se fossi stata tradita avrei una sensibilità più profonda sull'argomento.

Vedi come e' facile fraintendere? IO NON HO Sedie ANTICHE!

ERA , dico era, di Diletta.
 

Nausicaa

sfdcef
Mi riferivo allo scritto di Lucrezia " se accade è perché in quel momento non si può fare altrimenti"
Una sorta di vis cui resisti non potest
Naaa.

Non resisti se non vuoi resistere.

Per me è come la dieta o le sigarette.

Il difficile non è smettere di fumare, o mettersi a dieta. Il difficile è decidere di farlo. Quando hai davvero, DAVVERO deciso, allora lo fai.
Le tentazioni sono "irresistibili" quando non hai, dentro, una volontà radicata e motivata.
 
Stato
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