Un tradito può diventare amante?

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

lothar57

Utente di lunga data
Mi riferivo a quello che diceva Lucrezia, ovvero che il traditore, travolto da un insolito destino al quale non riesce a ribellarsi, soffre vieppiù.
Una figura quasi eroica.

Cara Sbri,l'istinto e'quello,noi diversamente fedeli,siamo cosi'.
Ieri non avevo motivo per pensare''altrove'',ma e'bastato un casuale incontro.Per accendere i motori...
 

Sbriciolata

Escluso

Cara Sbri,l'istinto e'quello,noi diversamente fedeli,siamo cosi'.
Ieri non avevo motivo per pensare''altrove'',ma e'bastato un casuale incontro.Per accendere i motori...
Si percepisce tutta la tua sofferenza da queste due righe. Ti sono vicina.
 

Divì

Utente senza meta
:thinking::thinking::thinking: alla fine di spunti di riflessione c'è ne sono a iosa ... con qualche distinguo per carità ma ci sono ... IMHO
Anche secondo me.

Faccio solo una osservazione. Lucrezia non lo dice, ma lo lascia intendere, probabilmente dietro questa sua visione delle cose ci sta una filosofia o una credenza spirituale. Ipotizzo qualcosa di vicino al buddismo, come si evince da alcuni passaggi del suo post.

Premesso che non sono buddista ma cristiana, e ricordo che il cristianesimo vede la responsabilità di chi fa del male, per cui non posso essere d'accordo in toto, ho molto apprezzato lo sforzo di Lucrezia di far capire una visione delle cose così radicalmente diversa dalla nostra.
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Anche secondo me.

Faccio solo una osservazione. Lucrezia non lo dice, ma lo lascia intendere, probabilmente dietro questa sua visione delle cose ci sta una filosofia o una credenza spirituale. Ipotizzo qualcosa di vicino al buddismo, come si evince da alcuni passaggi del suo post.

Premesso che non sono buddista ma cristiana, e ricordo che il cristianesimo vede la responsabilità di chi fa del male, per cui non posso essere d'accordo in toto, ho molto apprezzato lo sforzo di Lucrezia di far capire una visione delle cose così radicalmente diversa dalla nostra.
Non sono un esperto del buddhismo, ma credo che anche in questa religione si riconosca un male e un bene. Scegliere quest'ultimo e condurre una vita irreprensibile e rispettosa di tutti gli essere dell'universo significa fondersicon questo e liberarsi della vita stessa (assenza di reincarnazione).
Potrei aver scritto una pirlata cmq. :D

Buscopann
 

Lucrezia

Utente di lunga data
La sofferenza non è assolutamente relativa e soprattutto non è assolutamente detto che sia un "dono" per aiutarci a crescere. Se mi diagnosticano una SLA posso anche affrontare la vita con coraggio e tutto ciò non esclude che io possa continuare a vivere dei momenti di felicità, ma ti posso assicurare che questa diagnosi ha poco a che fare col "dono". Sei semplicemente una persona colta da immensa sfiga. E alla quale la malattia eroderà col tempo anche la dignità.
Se una donna viene ammazzata da un marito geloso, mi spieghi quale cazzo di insegnamento si può trarne?! Almeno per quello che riguarda la diretta interessata.
Non puoi relativizzare tutto in modo così sconcertante, come giustamente ti scrive Spleen. Questi sono esempi estremi per farti capire il concetto.
Ci sono quindi delle sofferenze che non sono assolutamente relativizzabili. Tra di queste ci puoi tranquillamente infilare pure il tradimento. Può cambiare il modo di reagire a un tradimento. Alcuni lo superano e diventano delle persone migliori. Ma altri possono tranquillamente diventare peggiori rispetto a prima.
Relativizzare tutte le azioni è il più grande errore che una persona potrebbe commettere. Perché si potrebbe giustificare in questo modo qualsiasi nefandezza. Non è una questione di piangersi addosso. E' ovvio che quando ti capita qualcosa di brutto non ti puoi mica fermare, perché la vita non è che si ferma ad aspettarti. Ma questo non c'entra proprio nulla col condannare determinati comportamenti. E farlo anche in modo piuttosto duro se serve. Abbiamo un cervello. Siamo in grado di giudicare perché abbiamo una coscienza. Ed è giusto farlo. Altrimenti saremmo solo bestie senza capacità di analisi e giudizio.

Buscopann
Se parti dal presupposto che le cose che ti capitano e che non ti piacciono fanno schifo, parti dal presupposto di avere una conoscenza così perfetta e totale di te stesso, del mondo e degli esseri umani intorno a te da poter giudicare cosa ha un senso e cosa no. Se questo è il caso, mi piacerebbe avere la tua medesima saggezza; io non ce l'ho. Per quanto mi riguarda, se non avessi distrutto la mia vita e più volte, non sarei mai nata, non avrei neanche mai saputo chi minchia sono. Lamentarsi delle proprie 'sfighe' e non vedere altro che distruzione in una situazione faticosa toglie potere alla persona che 'subisce', oltre alle energie alle persone amate che lo circondano. Poi certo, se tu hai trovato lati costruttivi o positivi nell'affliggersi o nel denigrare gli altri, sei libero di parlarmene; o pensare alla sfiga che c'hai ti fa stare ancora peggio? Scusami se non mi dilungo ulteriormente sulle cose che hai scritto, penso di poter riassumere col concetto che ognuno è responsabile di sè stesso, di quello che accade nella propria vita in gran parte e del modo di affrontarlo; se invece che doni vuoi interpretare le cose complicate da affrontare come sfighe, sei libero di farlo; se invece di vedere un senso o un insegnamento vuoi vedere un'ingiustizia, puoi farlo; ti chiedo solo cosa ti sarebbe più utile, e cosa ti renderebbe più felice.

Un baratro di solitudine e sofferenza secondo te...ma la mancanza del senso di colpa e la giustificazione nel trovare "naturale" il tradimento ti fa capire che nel caso in cui venissero sgamati non capirebbero proprio lo stato del tradito per cui anche il tradito non avrebbe tutti i torti a mandarli a fanculo senza appello...
Ma lo sfanculamento è giustissimo, mica dico il contrario. Dico solo che trasferire la responsabilità all'altro toglie qualcosa al tradito, invece di aiutarlo. Non posso controllare le emozioni e i comportamenti delle persone accanto a me; ma posso scegliere di costruire invece di distruggere. Invece di continuare a pensare che la persona che ho amato mi ha maltrattata ed è uno stronzo, mi domando perchè sono stata attratta da quest'uomo in primis, con tutti quelli che ci sono al mondo. Per esempio. E mi domando dove sia la mia co-responsabilità (che potrebbe essere per esempio nel fatto di essere attratta da traditori cronici, oppure un'altra), perchè onestamente non posso credere di essere in balia degli altri e del mondo e che non sia io a costruirmi la mia realtà. Altrimenti quando crescerei se mi limitassi a dare la colpa agli altri?

1) sulla base di questo vive tutt'ora la pratica dell'autoflagellazione. E qui si apre un mondo.
2) Credo che il termine tecnico per le persone che hai descritto sia narcisista depresso.
3) il verde è una supercazzola: ci sono stati luoghi e tempi in cui cosucce come cannibalismo pedofilia e infanticidio erano non solo pratiche consentite, ma che avevano connotazioni di sacralità e spiritualità: mo che facciamo, buttiamo via mezza legislatura perchè l'abbiamo ereditata da i precedenti cazzoni o la riconosciamo in quanto frutto di esperienze e riflessioni pregresse?
Non è che ogni volta che nasce un uomo sulla terra si rivede tutta la filosofia... non ne abbiamo oggettivamente il tempo.

E questo secondo me è il vero giudizio universale, perchè vale per tutti: di noi rimane solo il ricordo delle nostre azioni, non delle parapiotte che ci siamo raccontati per giustificarci ad averle compiute.
1) Ma sto dicendo il contrario, che autoflgellarsi non serve a niente, e che quando non posso fermare qualcosa di apparentemente orrendo dall'abbattersi su di me, il mio compito come essere umano è capire dove sta la bellezza, dove sta la sfida, dove sta la chiave di volta
2) Non ne dubito. Questo è chiaro a te che nemmeno li conosci. D'altra parte moglie e compagna li conoscono certamente meglio, e ci stanno insieme. Questo è un caso di co-responsabilità: viene naturale giudicare i traditori, eppure ci sono due donne che hanno scelto proprio loro, se li sono scelti che erano già così, e se li tengono. Se domani saltassero fuori le loro scappatelle, mi sarebbe difficile condannare: mi pare che ciascuno si sia infilato in una situazione che per qualche motivo è stata cercata. Ovviamente sto parlando di questo caso specifico, non di tutti i tradimenti!
3) No. Sto dicendo che ugualmente molte cose che crediamo morali e immorali adesso, verranno viste un giorno come pensieri trogloditi. Quindi non si può fare dell'assolutismo su tutto pensando di essere nel giusto.

Nessuna gustificazione, su questo sono d'accordo. Per quanto riguarda il mio operato. Per qanto riguarda quello degli altri, ha senso esprimermi solo quando l'altro è disposto ad ascoltare, quando ci sia anche solo una persona disposta ad ascoltare; altrimenti, è come parlare al vento.

Anche secondo me.

Faccio solo una osservazione. Lucrezia non lo dice, ma lo lascia intendere, probabilmente dietro questa sua visione delle cose ci sta una filosofia o una credenza spirituale. Ipotizzo qualcosa di vicino al buddismo, come si evince da alcuni passaggi del suo post.

Premesso che non sono buddista ma cristiana, e ricordo che il cristianesimo vede la responsabilità di chi fa del male, per cui non posso essere d'accordo in toto, ho molto apprezzato lo sforzo di Lucrezia di far capire una visione delle cose così radicalmente diversa dalla nostra.
Sì. Grazie :eek:
La responsabilità la vedo anch'io, è forse l'unico punto saldo e incontrovertibile.
 

Eratò

Utente di lunga data
Ma lo sfanculamento è giustissimo, mica dico il contrario. Dico solo che trasferire la responsabilità all'altro toglie qualcosa al tradito, invece di aiutarlo. Non posso controllare le emozioni e i comportamenti delle persone accanto a me; ma posso scegliere di costruire invece di distruggere. Invece di continuare a pensare che la persona che ho amato mi ha maltrattata ed è uno stronzo, mi domando perchè sono stata attratta da quest'uomo in primis, con tutti quelli che ci sono al mondo. Per esempio. E mi domando dove sia la mia co-responsabilità (che potrebbe essere per esempio nel fatto di essere attratta da traditori cronici, oppure un'altra), perchè onestamente non posso credere di essere in balia degli altri e del mondo e che non sia io a costruirmi la mia realtà. Altrimenti quando crescerei se mi limitassi a dare la colpa agli altri?
Ma in seguito alla "botta" certe domande sorgono spontanee anche indipendentemente dal atteggiamento del traditore...almeno a me e' andata cosi'...
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Se parti dal presupposto che le cose che ti capitano e che non ti piacciono fanno schifo, parti dal presupposto di avere una conoscenza così perfetta e totale di te stesso, del mondo e degli esseri umani intorno a te da poter giudicare cosa ha un senso e cosa no. Se questo è il caso, mi piacerebbe avere la tua medesima saggezza; io non ce l'ho. Per quanto mi riguarda, se non avessi distrutto la mia vita e più volte, non sarei mai nata, non avrei neanche mai saputo chi minchia sono. Lamentarsi delle proprie 'sfighe' e non vedere altro che distruzione in una situazione faticosa toglie potere alla persona che 'subisce', oltre alle energie alle persone amate che lo circondano. Poi certo, se tu hai trovato lati costruttivi o positivi nell'affliggersi o nel denigrare gli altri, sei libero di parlarmene; o pensare alla sfiga che c'hai ti fa stare ancora peggio? Scusami se non mi dilungo ulteriormente sulle cose che hai scritto, penso di poter riassumere col concetto che ognuno è responsabile di sè stesso, di quello che accade nella propria vita in gran parte e del modo di affrontarlo; se invece che doni vuoi interpretare le cose complicate da affrontare come sfighe, sei libero di farlo; se invece di vedere un senso o un insegnamento vuoi vedere un'ingiustizia, puoi farlo; ti chiedo solo cosa ti sarebbe più utile, e cosa ti renderebbe più felice.
Che cosa mi renderebbe più felice? Di sicuro soffrire il meno possibile. Mi pare ovvia come risposta.

Dato che nella vita è impossibile non affrontare momenti di sofferenza, mi pare altrettanto ovvio affrontarli nella maniera giusta, come tu scrivi, ma questo non ha nulla a che vedere col pensare che siano un "dono" o che facciano parte dell'ineluttabilità del grande disegno dell'universo.
Perché se una persona volontariamente fa del male a qualcun'altra, di ineluttabile non c'è proprio nulla. C'è semplicemente una volontà egoistica: il mio bene in cambio della tua sofferenza.
Chi soffre metabolizzerà la cosa come meglio crede e come meglio gli riuscirà. Chi fa soffrire gratuitamente un'altra persona invece non è mosso da forze entropiche che mirano al caos, ma semplicemente dalla sua volontà e dalla sua (in)coscienza.
Non ci trovo nulla di scandaloso nel giudicare Hitler un bastardo.
Trovo invece scandaloso che si possa tentare di giustificarlo.

Buscopann
 
Ultima modifica:

disincantata

Utente di lunga data
Che cosa mi renderebbe più felice? Di sicuro soffrire il meno possibile. Mi pare ovvia come risposta.

Dato che nella vita è impossibile non affrontare momenti di sofferenza, mi pare altrettanto ovvio affrontarli nella maniera giusta, come tu scrivi, ma questo non ha nulla a che vedere col pensare che siano un "dono" o che facciano parte dell'ineluttabilità del grande disegno dell'universo.
Perché se una persona volontariamente fa del male a qualcun'altra, di ineluttabile non c'è proprio nulla. C'è semplicemente una volontà egoistica: il mio bene in cambio della tua sofferenza.
Chi soffre metabolizzerà la cosa come meglio crede e come meglio gli riuscirà. Chi fa soffrire gratuitamente un'altra persona invece non è mosso da forze entropiche che mirano al caos, ma semplicemente dalla sua volontà e dalla sua (in)coscienza.
Non ci trovo nulla di scandaloso nel giudicare Hitler un bastardo.
Trovo invece scandaloso che si possa tentare di giustificarlo.

Buscopann
:up:
 

Lucrezia

Utente di lunga data
Non sono un esperto del buddhismo, ma credo che anche in questa religione si riconosca un male e un bene. Scegliere quest'ultimo e condurre una vita irreprensibile e rispettosa di tutti gli essere dell'universo significa fondersicon questo e liberarsi della vita stessa (assenza di reincarnazione).
Potrei aver scritto una pirlata cmq. :D

Buscopann
Sì. Ma siccome ognuno ha una consapevolezza spirituale diversa, agisce e pensa nell'ambito del suo livello. Così come non ti aspetti che un gatto mangi le costolette con la forchetta e il coltello, o che un bambino di sei mesi faccia la pipì nel water, anche il tuo vicino di casa che ti ha rigato la macchina apposta perchè secondo lui non paghi il condominio sta facendo del suo meglio compatibilmente con le sue possibilità, quindi c'è poco da arrabbiarsi. Ha senso parlare di qualcosa di 'sbagliato' solo quando una persona sta vivendo molto al di sotto delle sue possibilità di agire su sè stesso e il mondo per paura e pigrizia. Rispettoso secondo me significa accettare ognuno esattamente per come è, anche se le sue scelte non sono quelle che farei io. Poi secondo molti sostenitori della reincarnazione, la il grosso degli ostacoli e delle contingenze che ci accadono nella vita le abbiamo scelte noi proprio per imparare qualcosa che ancora non sappiamo o non abbiamo avuto il coraggio di affrontare in precedenza; da qui, credo siano dei doni; da qui, non ha senso giudicare il mio carceriere, che peraltro è un pezzo di me; da qui, anche la malattia, l'incidente, la paura, la confusione, sono cose che io sto cercando di dirmi, e che tanto vale cercare di ascoltare, specie se non voglio che capitino di nuovo fino a quando la mia testaccia dura non avrà capito
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Sì. Ma siccome ognuno ha una consapevolezza spirituale diversa, agisce e pensa nell'ambito del suo livello. Così come non ti aspetti che un gatto mangi le costolette con la forchetta e il coltello, o che un bambino di sei mesi faccia la pipì nel water, anche il tuo vicino di casa che ti ha rigato la macchina apposta perchè secondo lui non paghi il condominio sta facendo del suo meglio compatibilmente con le sue possibilità, quindi c'è poco da arrabbiarsi. Ha senso parlare di qualcosa di 'sbagliato' solo quando una persona sta vivendo molto al di sotto delle sue possibilità di agire su sè stesso e il mondo per paura e pigrizia. Rispettoso secondo me significa accettare ognuno esattamente per come è, anche se le sue scelte non sono quelle che farei io. Poi secondo molti sostenitori della reincarnazione, la il grosso degli ostacoli e delle contingenze che ci accadono nella vita le abbiamo scelte noi proprio per imparare qualcosa che ancora non sappiamo o non abbiamo avuto il coraggio di affrontare in precedenza; da qui, credo siano dei doni; da qui, non ha senso giudicare il mio carceriere, che peraltro è un pezzo di me; da qui, anche la malattia, l'incidente, la paura, la confusione, sono cose che io sto cercando di dirmi, e che tanto vale cercare di ascoltare, specie se non voglio che capitino di nuovo fino a quando la mia testaccia dura non avrà capito
Il neretto è condivisibile solo fino ad un certo punto.
Se parliamo di scelte politiche, religiose, sessuali, delle proprie preferenze in generale e di quello che vorremmo avere per essere felici è ovvio che tutto è soggettivo e rispettabile.
Quando però agiamo solo in funzione del nostro egoismo, arrecando sofferenza agli altri o comunque ingannando il prossimo volontariamente, è inconcepibile pensare di non essere giudicati. E se gli altri non lo facessero, in modo anche piuttosto duro se serve, tutto ciò non sarebbe per me motivo di riflessione (sempre che abbia voglia di mettermi in discussione). Sarei giustificato a continuare a fare quello che faccio. Questo non ha nulla a che vedere col rispetto. Anzi, ritengo che non giudicare o non prendere posizione verso certi comportamenti è particolarmente pericoloso anche per l'evoluzione della società umana e delle sue coscienze.

Buscopann
 
Ultima modifica:

Tebe

Egocentrica non in incognito
allora la domanda non è se chi ha patito un tradimento possa innamorarsi di una persona impegnata,perchè solitamente il sentimento non guarda lo stato civile.

la domanda è se un/a trodito/a possa facocerizzarsi. dipende dalla personalità. tu probabilmente 6 rimasta talmente segnata dal dolore che stai provando che anche se fosse l'uomo dei tuoi sogni, rinunceresti.

altri penso che non si porrebbero il problema. credo influisca molto il tasso di egocentrismo del soggetto.
Dici?

:fischio:
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Discussione già nata diverse volte...
Sostanzialmente la domanda è: ma chi fa l'amante di una persona impegnata, non si sente responsabile?

Io avevo risposto non in modo logico ma descrittivo.

-con un uomo sposato che abitualmente tradisce, non mi sento responsabile per nulla
-con un uomo sposato fedele che proprio con me comincia a concepire l'idea di tradire, mi sentirei molto responsabile (condizionale perchè i fedeli non li considero a priori)
-con un uomo sposato che abitualmente tradisce senza farsi problemi e senza mettere in dubbio la coppia, ma che con me comincia a dubitare del matrimonio bla bla, mi sentirei molto responsabile
quoto il neretto, aggiungendo che sparirei totalmente dalla sua vita in tempo zero.

Perchè i seriali che ad un certo punto si innamorano sono peggio della peste bubbonica.



comunque. Io continuo a leggere perchè sono attratta da questa discussione ma non ci sto capendo molto...
vabbè. Continuo.

ciao
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
nel nostro caso veramente era logico che ci sarebbe stato, diciamo la ciliegina sulla torta dei nostri molti problemi.

La scelta di andare con lei e non con un'altra, fatta da un passivo - aggressivo: era l'opposto mio, è stato corteggiato tanto da questa (segnala la pigrizia, e soprattutto l'alibi di "non l'ho cercata io" ), ma comunque mi faceva del male perché mi conosceva, stava con mio figlio più ore di me, si è sostituita a me. Tutto agghiacciante, ma il fattore meno importante era lei, l'amante.
Quando io ci sono stata con gli impegnati, ero io l'istrumento: facevano con me le porcate che le loro donne non volevano fare, etc... infatti dopo un po mi sono rotta :D È stato un periodo della mia vita e penso che pure loro siano stati uno istrumento nelle mie mani, utili per la mia necessità di capirmi.

madonna mia.
ma che uomini hai conosciuto?

Gesù...lo zoo di porkis
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top