Conseguenze economiche

Stato
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danny

Utente di lunga data
No. Per legge, se si è ancora all'università max 26 anni. Poi son cazzi. Indipendentemente dalla reale autonomia.


Beh, con un figlio di 7/8 anni deve essere una bella consolazione sapere che dopo una ventina di anni si riavrà la casa... forse.
 

Uhlalá

Utente di lunga data
Beh, con un figlio di 7/8 anni deve essere una bella consolazione sapere che dopo una ventina di anni si riavrà la casa... forse.
Dipende....sicuramente ci sono donne che su questa cosa ci marciano.....ma ci sono anche donne che magari non hanno lavoro perché si sono occupate dei figli perché magari il marito lavorava tanto e fisicamente non poteva aiutare.....E se tutto finisce, non è facile riciclarsi a oltre 40 anni nel mondo del lavoro, quando come curriculum puoi portare solo una vecchia laurea stantia ed esperienza in economia domestica.....ti ci voglio a trovare i soldi per un affitto....
 

disincantata

Utente di lunga data
No. Per legge, se si è ancora all'università max 26 anni. Poi son cazzi. Indipendentemente dalla reale autonomia.

MIO COGNATO deve passare ancora gli alimenti al figlio ed ha 32 anni. NON E' un caso unico Sentiti diversi.

QUEST'ESTATE incontrato un signore che ne ha due di figlie, disoccupate, sui 30 anni, ed ancora deve mantenerle, separato.

Devono solo dimostrare di essere iscritte ai centri per l'impiego. IL NULLA assoluto.
 

Uhlalá

Utente di lunga data
MIO COGNATO deve passare ancora gli alimenti al figlio ed ha 32 anni. NON E' un caso unico Sentiti diversi.

QUEST'ESTATE incontrato un signore che ne ha due di figlie, disoccupate, sui 30 anni, ed ancora deve mantenerle, separato.

Devono solo dimostrare di essere iscritte ai centri per l'impiego. IL NULLA assoluto.
I figli sì, non la casa.anche i genitori non separati continuano a mantenere i figli grandi se è per questo
 

Sbriciolata

Escluso
Beh, con un figlio di 7/8 anni deve essere una bella consolazione sapere che dopo una ventina di anni si riavrà la casa... forse.
non deve essere manco bello per un figlio sentirsi come un occupante abusivo della casa che doveva essere della sua famiglia, comunque.
Forse ancora meno bello, direi.
 

disincantata

Utente di lunga data
I figli sì, non la casa.anche i genitori non separati continuano a mantenere i figli grandi se è per questo

Certo, Ma non puoi buttare fuori i figli da casa, quindi alla fine se non se ne vanno di loro iniziativa, la casa resta sempre alla ex moglie e figli, nel 99% dei casi. La proprieta' e' un altro discorso.
 

danny

Utente di lunga data
non deve essere manco bello per un figlio sentirsi come un occupante abusivo della casa che doveva essere della sua famiglia, comunque.
Forse ancora meno bello, direi.

Una delle varie ragioni per cui i comportamenti dei rispettivi genitori dovrebbero essere il più possibile responsabili durante il matrimonio.
 

Uhlalá

Utente di lunga data
non deve essere manco bello per un figlio sentirsi come un occupante abusivo della casa che doveva essere della sua famiglia, comunque.
Forse ancora meno bello, direi.
Una delle varie ragioni per cui i comportamenti dei rispettivi genitori dovrebbero essere il più possibile responsabili durante il matrimonio.
Quoto tutti e due
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Non la perde, Jim. Quando i figli diventano maggiorenni, l'ex moglie deve lasciare la casa.
Dicevo che 'di fatto' la perde.
Perchè se ha figli piccoli che fa ? Aspetta di rientrarne in possesso dopo 20 anni ?
Due anni fa ho assistito una signora il cui ex marito chiedeva insistentemente che la casa coniugale (cointestata, ma pagata dalla sola signora fino all'ultimo centesimo) fosse venduta ; figlie più che maggiorenni, lavori precari.
Il Giudice ha respinto la richiesta di vendita.
 

disincantata

Utente di lunga data
Dicevo che 'di fatto' la perde.
Perchè se ha figli piccoli che fa ? Aspetta di rientrarne in possesso dopo 20 anni ?
Due anni fa ho assistito una signora il cui ex marito chiedeva insistentemente che la casa coniugale (cointestata, ma pagata dalla sola signora fino all'ultimo centesimo) fosse venduta ; figlie più che maggiorenni, lavori precari.
Il Giudice ha respinto la richiesta di vendita.

NON posso dare torto a quel giudice, se l'aveva pagata tutta la signora e dimostrato pure, giusto ci abiti a vita.
 

danny

Utente di lunga data
Il problema più che altro consiste nel fatto che, terminato il matrimonio, il mantenimento della moglie (o in casi sporadici, del marito) diventa assistenza a vita.
Posso ritenere accettabile un periodo di due anni in cui il coniuge più debole venga aiutato dall'altro a far fronte alla separazione, ma dopo tale termine ogni individuo dovrebbe essere in grado di badare a se stesso.
Si dovrebbe anche supporre che entrambi i coniugi, in questo frattempo, possano anche aver iniziato altre relazioni o convivenza, che potrebbero anche influenzare il loro tenore di vita.
Per quanto riguarda i figli, mi infastidisce il concetto che emerge di fondo, ovvero che l'affidamento dei figli sia un onere, per cui chi non ce l'ha deve contribuire dal punto di vista economico.
L'affido dei figli è piuttosto un privilegio: un padre privato della convivenza con i figli se ad essi è normalmente legato, soffre per tale situazione, e tale sofferenza non è bilanciata dal diritto a decidere per loro nella condivisione attualmente promosso, e dalle visite periodiche ma limitate per legge. Purtroppo questo è l'aspetto più controverso, ma che mette alla luce la disparità enorme che sorge in tantissime separazioni, che non è solo economica, ma anche affettiva. Una soluzione potrebbe essere quella di limitare a un massimo di due anni il mantenimento del coniuge, nello stabilire l'esatta divisione dei beni in possesso di entrambi con l'obbligo di alienazione degli immobili posseduti (o all'acquisto della parte dell'altro coniuge), nella condivisione dei figli anche dal punto di vista della convivenza, per periodi alternati secondo disposizione di legge, salvo un accordo diverso da parte di entrambi i genitori.
 
Ultima modifica:

Uhlalá

Utente di lunga data
Il problema più che altro consiste nel fatto che, terminato il matrimonio, il mantenimento della moglie (o in casi sporadici, del marito) diventa assistenza a vita.
Posso ritenere accettabile un periodo di due anni in cui il coniuge più debole venga aiutato dall'altro a far fronte alla separazione, ma dopo tale termine ogni individuo dovrebbe essere in grado di badare a se stesso.
Si dovrebbe anche supporre che entrambi i coniugi, in questo frattempo, possano anche aver iniziato altre relazioni o convivenza, che potrebbero anche influenzare il loro tenore di vita.
Per quanto riguarda i figli, mi infastidisce il concetto che emerge di fondo, ovvero che l'affidamento dei figli sia un onere, per cui chi non ce l'ha deve contribuire dal punto di vista economico.
L'affido dei figli è piuttosto un privilegio: un padre privato della convivenza con i figli se ad essi è normalmente legato, soffre per tale situazione, e tale sofferenza non è bilanciata dal diritto a decidere per loro nella condivisione attualmente promosso, e dalle visite periodiche ma limitate per legge. Purtroppo questo è l'aspetto più controverso, ma che mette alla luce la disparità enorme che sorge in tantissime separazioni, che non è solo economica, ma anche affettiva. Una soluzione potrebbe essere quella di limitare a un massimo di due anni il mantenimento del coniuge, nello stabilire l'esatta divisione dei beni in possesso di entrambi con l'obbligo di alienazione degli immobili posseduti (o all'acquisto della parte dell'altro coniuge), nella condivisione dei figli anche dal punto di vista della convivenza, per periodi alternati secondo disposizione di legge, salvo un accordo diverso da parte di entrambi i genitori.
Per quanto riguarda la bimba, io e il mio ex ci siamo regolati in sua funzione, senza badare ai giorni precisi stabiliti dal giudice. L'affidamento è congiunto, la bimba vive tanto con me quanto con il padre, e spesso capita di passare intere giornate tutti e tre insieme proprio perché lei è piccola. Quanto al mantenimento, provvediamo entrambi, anche se lui in maniera maggiore....ma non ti nego che se io non avessi avuto un po' di soldi da parte, non so quanto riuscirei a campare. Non ho genitori nè nuovo compagno. Ho iniziato a lavorare praticamente adesso, non sono propriamente giovanissima e alla mia età è difficile avere un'adeguata crescita professionale.....ogni caso va valutato a sè, non si può generalizzare.
 

Nausicaa

sfdcef
Il problema più che altro consiste nel fatto che, terminato il matrimonio, il mantenimento della moglie (o in casi sporadici, del marito) diventa assistenza a vita.
Posso ritenere accettabile un periodo di due anni in cui il coniuge più debole venga aiutato dall'altro a far fronte alla separazione, ma dopo tale termine ogni individuo dovrebbe essere in grado di badare a se stesso.
Si dovrebbe anche supporre che entrambi i coniugi, in questo frattempo, possano anche aver iniziato altre relazioni o convivenza, che potrebbero anche influenzare il loro tenore di vita.
Per quanto riguarda i figli, mi infastidisce il concetto che emerge di fondo, ovvero che l'affidamento dei figli sia un onere, per cui chi non ce l'ha deve contribuire dal punto di vista economico.
L'affido dei figli è piuttosto un privilegio: un padre privato della convivenza con i figli se ad essi è normalmente legato, soffre per tale situazione, e tale sofferenza non è bilanciata dal diritto a decidere per loro nella condivisione attualmente promosso, e dalle visite periodiche ma limitate per legge. Purtroppo questo è l'aspetto più controverso, ma che mette alla luce la disparità enorme che sorge in tantissime separazioni, che non è solo economica, ma anche affettiva. Una soluzione potrebbe essere quella di limitare a un massimo di due anni il mantenimento del coniuge, nello stabilire l'esatta divisione dei beni in possesso di entrambi con l'obbligo di alienazione degli immobili posseduti (o all'acquisto della parte dell'altro coniuge), nella condivisione dei figli anche dal punto di vista della convivenza, per periodi alternati secondo disposizione di legge, salvo un accordo diverso da parte di entrambi i genitori.
premesso che so e conosco anche io casi di streghe sanguisughe,

continuate a pensare a una legislazione per gran parte superata.
ormai i mantenimenti in fase di separazione prima e divorzio poi sono una piccola frazione del totale, e ce ne sono di limitate temporalmente.
l'affido è in massima parte condiviso, il giudice decide gli orari solo se i è tanto cretini (come noi) da fare una giudiziale altrimenti ci si mette d'accordo, e il padre può tranquillamente vedere i figli quanto gli pare, anche metà tempo o piü tempo -un mio amico per esempio-

la casa a qualcuno deve andare. Ovvero va ai figli ma intanto qualcuno ci deve abitate. Nel mio caso, la casa l'ho comprata io e ci abita il mio ex.

se vi rode, intestate la casa ai figli.
 

Nausicaa

sfdcef
Il problema più che altro consiste nel fatto che, terminato il matrimonio, il mantenimento della moglie (o in casi sporadici, del marito) diventa assistenza a vita.
Posso ritenere accettabile un periodo di due anni in cui il coniuge più debole venga aiutato dall'altro a far fronte alla separazione, ma dopo tale termine ogni individuo dovrebbe essere in grado di badare a se stesso.
Si dovrebbe anche supporre che entrambi i coniugi, in questo frattempo, possano anche aver iniziato altre relazioni o convivenza, che potrebbero anche influenzare il loro tenore di vita.
Per quanto riguarda i figli, mi infastidisce il concetto che emerge di fondo, ovvero che l'affidamento dei figli sia un onere, per cui chi non ce l'ha deve contribuire dal punto di vista economico.
L'affido dei figli è piuttosto un privilegio: un padre privato della convivenza con i figli se ad essi è normalmente legato, soffre per tale situazione, e tale sofferenza non è bilanciata dal diritto a decidere per loro nella condivisione attualmente promosso, e dalle visite periodiche ma limitate per legge. Purtroppo questo è l'aspetto più controverso, ma che mette alla luce la disparità enorme che sorge in tantissime separazioni, che non è solo economica, ma anche affettiva. Una soluzione potrebbe essere quella di limitare a un massimo di due anni il mantenimento del coniuge, nello stabilire l'esatta divisione dei beni in possesso di entrambi con l'obbligo di alienazione degli immobili posseduti (o all'acquisto della parte dell'altro coniuge), nella condivisione dei figli anche dal punto di vista della convivenza, per periodi alternati secondo disposizione di legge, salvo un accordo diverso da parte di entrambi i genitori.
sai una cosa?
a me è "andata male" e vivo una separazione con accordi che trovo ingiusti, che fanno soffrire me e anche mia figlia.

ma non è stato a causa della legislazione. E nemmeno è stata (tutta) responsabilità di avvocati e giudici.

il punto è che sono stata debole e ho lasciato spazio di manovra al mio ex in spazi che altri avrebbero recintato e protetto una volta e per sempre con un solo sguardo.

se ti senti debole nei rapporti con tua moglie. sei nei guai. Perchè allora SEI debole. E lascerai che accadano cose ingiuste, se lei cosí vorrà.

oggi sono ortimista vè
 

Uhlalá

Utente di lunga data
premesso che so e conosco anche io casi di streghe sanguisughe,

continuate a pensare a una legislazione per gran parte superata.
ormai i mantenimenti in fase di separazione prima e divorzio poi sono una piccola frazione del totale, e ce ne sono di limitate temporalmente.
l'affido è in massima parte condiviso, il giudice decide gli orari solo se i è tanto cretini (come noi) da fare una giudiziale altrimenti ci si mette d'accordo, e il padre può tranquillamente vedere i figli quanto gli pare, anche metà tempo o piü tempo -un mio amico per esempio-

la casa a qualcuno deve andare. Ovvero va ai figli ma intanto qualcuno ci deve abitate. Nel mio caso, la casa l'ho comprata io e ci abita il mio ex.

se vi rode, intestate la casa ai figli.
Quoto
 

Brunetta

Utente di lunga data
sai una cosa?
a me è "andata male" e vivo una separazione con accordi che trovo ingiusti, che fanno soffrire me e anche mia figlia.

ma non è stato a causa della legislazione. E nemmeno è stata (tutta) responsabilità di avvocati e giudici.

il punto è che sono stata debole e ho lasciato spazio di manovra al mio ex in spazi che altri avrebbero recintato e protetto una volta e per sempre con un solo sguardo.

se ti senti debole nei rapporti con tua moglie. sei nei guai. Perchè allora SEI debole. E lascerai che accadano cose ingiuste, se lei cosí vorrà.

oggi sono ortimista vè
Quoto
Quando ci si sposa o si decide di convivere si fanno due conti per vedere se ce lo si può permettere.
Chi ha redditi alti che gli permettevano di vivere da single senza problemi magari non fa neppure i due conti.
I figli costano e impoveriscono.
Va da sé che in seguito a una separazione mantenere due case è più oneroso di una.
Neppure questa evidenza trattiene dal tradire o dall'impegnarsi per comporre le divergenze e allora?
Hai voluto la bicicletta? Pedala!
E purtroppo pedala anche chi la bicicletta non l'ha voluta.
Alternative non ci sono.
Non si faranno più vacanze? Si vive lo stesso. I figli non potranno più seguire corsi extrascolatici? Cresceranno bene lo stesso, andranno più spesso ai giardini o avranno tempo per leggere o annoiarsi.
Ne soffriranno? Certo. Impareranno anche che le azioni hanno delle conseguenze.
 

danny

Utente di lunga data
sai una cosa?
a me è "andata male" e vivo una separazione con accordi che trovo ingiusti, che fanno soffrire me e anche mia figlia.

ma non è stato a causa della legislazione. E nemmeno è stata (tutta) responsabilità di avvocati e giudici.

il punto è che sono stata debole e ho lasciato spazio di manovra al mio ex in spazi che altri avrebbero recintato e protetto una volta e per sempre con un solo sguardo.

se ti senti debole nei rapporti con tua moglie. sei nei guai. Perchè allora SEI debole. E lascerai che accadano cose ingiuste, se lei cosí vorrà.

oggi sono ortimista vè
Non ha senso che l'esito di una separazione dipenda solo dalla forza di chi la intraprende o la subisce. È come dire: largo agli stronzi o a chi ha più soldi per pagare il miglior avvocato. Non ha senso soprattutto in presenza di figli che non dovrebbero subire anni di contese legali da parte dei loro genitori. La legge dovrebbe tutelare la proprietà e non lo fa, assegnando la casa a uno dei coniugi secondo volontà del giudice. Dovrebbe garantire ad entrambi soprattutto di rifarsi una vita velocemente e senza anni di contese giudiziarie. Questo accade in altri stati. Non da noi. Parlo da figlio di separati.
 

danny

Utente di lunga data
Il fatto è che la forza in una separazione è data solo dai soldi che hai per pagare il miglior avvocato. E nel proseguire in assenza di accordi con giudiziali lunghe e costose. E a mio parere deprimenti in presenza di figli.
 

Nausicaa

sfdcef
Il fatto è che la forza in una separazione è data solo dai soldi che hai per pagare il miglior avvocato. E nel proseguire in assenza di accordi con giudiziali lunghe e costose. E a mio parere deprimenti in presenza di figli.

No, credimi.
in primo luogo è deciso dalla "forza" e dalla volontà, dal senso di giustizia o dalla mancanza di scrupoli dei coniugi.
l'avvocato del mio ex non ha fatto nulla che il mio ex non abbia voluto. Il mio avvocato non ha fatto nulla che io non abbia voluto.
io e il mio ex abbiamo voluto cose diverse.
 

Sbriciolata

Escluso
No, credimi.
in primo luogo è deciso dalla "forza" e dalla volontà, dal senso di giustizia o dalla mancanza di scrupoli dei coniugi.
l'avvocato del mio ex non ha fatto nulla che il mio ex non abbia voluto. Il mio avvocato non ha fatto nulla che io non abbia voluto.
io e il mio ex abbiamo voluto cose diverse.
per quello che ho visto io, soprattutto dal neretto. Ho visto realtà che evidentemente sono state ribaltate davanti al giudice: basta avere dei testimoni da portare e dall'altra parte uno/a che non si aspetta la carognata.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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