Capita a volte che certe ricorrenze si vengano ad accostare un po' per caso ed un po' per dare al là al perverso gioco del "trova le differenze".
Quando qualcuno ti lancia pesci morti e tu li addenti furioso, se non è Carnevale, allora sei un leone marino, ma quando qualcuna ti lancia baci e tu li raccogli con le labbra e con le guance, se non è Carnevale, allora sei solo uno sciocco.
Se immergi la spugna nell'aceto e poi ti detergi la carne piagata dall'amore e quella ferita dai morsi del piacere, lì ti sembra di pagare lo scotto di ciò che hai goduto e di lavarti via il marcio che ti è penetrato negli occhi e nelle narici mentre lei raschiava con la lingua le tue orbite vuote e ti lisciava da sotto il magro cervello, ma non c'è autoclave che ti possa purificare e fuoco che possa consumare il germe d'acciaio che t'ammala ed il tarlo meccanico che ti rode e ti sfarina il cranio e le ossa.
Come la maschera del Re lebbroso che governava i cavalieri sporchi e ignoranti nella terra degl'infedeli, così ti viene in soccorso il gioco al massacro nascosto che è il Carnevale, perché quello si nasconde fra i tuoi denti guasti e la lingua consumata dalla difterite e fiorisce una volta all'anno come il fiore gigante che attira le mosche dopo che ha piantato profonde radici nel guasto più profondo, e quando fiorisce tu sei un altro per chi non ti guarda e chi non ti conosce.
Tanto nessuno ti guarda e nessuno ti conosce, che tu hai preferito vivere ben nascosto e morire ben prima di smettere di respirare.
La maschera dell'amore copre la solitudine di chi non riesce a stare da solo, facendosi un nido nella polvere, e s'avvia, trascinando le sue cosce sulla sabbia per incarnarsi nel ventre della strega che lo partorirà a comando, infilandosi un bastone nell'ombelico e torcendolo fuori come una serpe dagli occhi spenti.
E' un tamburellare sincopato di dita dall'interno di una bara dai chiodi fitti tutto quel dire ciarliero che appesta le panchine dei giardinetti ed i cessi delle discoteche, è un carnevale in cui più ci si spoglia più si diventa irriconoscibili e un mazzo di fiori eternamente appassiti che circolano di mano in mano come fossero il segreto della vita eterna, mentre ne simboleggiano solo il tragico triste finale.
Per questo, oltre ai coriandoli ed ai cioccolatini a forma di cuore, mi piacciono sia S.Valentino che il Carnevale!
Anche quando si festeggiano assieme!