Ciao Tebe ho letto il tuo post e anche qualche pagina a seguire. Non so bene cosa sia successo col tuo uomo, sono nuovo e ho passato il tempo solo nella mia discussione (odiata e sfigata ahaha) ma credo d'aver capito all'incirca la situazione (forse mi sbaglio eh)
A me ha fatto ridere molto. Davvero. Mi piace come affronti le cose.. Forse abbiamo lo stesso modo (a grandi linee ovviamente) di affrontare certe situazioni.
Mi pare d'aver capito che non stai vivendo una situazione facilissima col tuo uomo. Ecco.. La situazione può essere già pesante di per sé, perché metterci un carico da 90 da parte tua? Per stare ancora più male? Per farti venire la depressione? Credo che il tuo carattere sia in grado di cogliere tutte le sfumature. Quello è stato un episodio divertente e non ha fatto altro che dimostrare la vostra complicità, almeno secondo me. I problemi non scompaiono, ma il fatto che ci siano non ti vieta di sorridere e di avere dei momenti di felicità!
Io con Lucia facevo spesso cose simili. Ricordo che una volta un tizio mi disse "Mi scopo la tua tipa se voglio" io con Lucia vicina (seduta a pochi metri da me al tavolo del bar) risposi "Vai provaci, magari te la da'" ero ovviamente ironico. Non volevo di certo dare della prostituta alla mia ragazza. Ma anzi credo d'aver fatto capire il contrario. Credo d'aver dimostrato che di lei mi fidavo e che so com'è. La battuta del tuo ragazzo mi ricorda molto questo episodio. Scherzare sapendo molto bene che persona si ha di fianco, ma soprattutto essere consci della complicità che c'è nella coppia.
Mi pare d'aver anche capito che il tuo uomo ti abbia detto cose poco gradevoli in un momento di pura ira e che sia la normalità nella sua famiglia. Ecco.. Se si è scusato o comunque ti ha fatto capire a modo suo che è pentito e tu gli credi, io fossi in te non mi terrei legato al dito questa cosa. Nei momenti di ira si dicono e si fanno tante cose che non si pensano. Ovviamente a tutte c'è un limite che non va mai oltrepassato nemmeno nei momenti di ira. La mia famiglia è uguale. Quando avevo 14 anni (dopo un casino che feci coi dei vicini di casa) mia madre incazzata nera mi spacco' un cucchiaio di legno sulla spalla. Si spezzò proprio a metà. Mi diceva cose del tipo "Ti ammazzo! Sei una vergogna, deficiente" etc etc. Io credo che per quello che feci mi meritavo due cucchiai rotti e non uno. Tutti pensano che siamo pazzi, ma non è così. Ci amiamo da morire, litighiamo ci insultiamo, ma il giorno dopo è come se non fosse successo nulla. Per fare un'altro esempio a Lucia una volta dissi che si sarebbe dovuta suicidare perché non meritava di vivere. Una cattiveria senza fine. Sono passati due anni e io ancora ci ripenso a quelle parole e ancora ci sto male. Lei ormai non se le ricorda più, ma io si. Quindi spesso e volentieri noi che abbiamo questo carattere del cavolo, ci facciamo del male da soli. Perché siamo i primi a non saper superare certe cose dette in passato. Quindi di conseguenza facciamo più male a noi che alla persona che si becca la brutta frase, detta nel momento di ira. Ovviamente io parlo per me, ma ho conosciuto altre persone come me e sono tutti così... Chiaramente non conosco il tuo ragazzo.
Infine per quel che mi riguarda sei riuscita a far ridere un 24enne che ormai vi ha dimostrato che è solo un povero coglione, ma son pur sempre 24enne e mi hai piegato dal ridere. Questo episodio va preso per quello che è. Un bel momento divertente e basta.
Poi va be.. Non credo ti interessi il mio parere, visto i miei precedenti. Ma amen..
Ciao
P.S: Sulla storia dell'etichetta, io avrei apprezzato. Mi è capitato una cosa simile in metro. L'etichetta che stava sparata al posto di stare nascosta nella t shirt. Una signora me la sistemò e apprezzai un sacco, ringraziando. Ognuno ha il suo carattere ovviamente.
P.S 2: Scusa per il mega post. Non solo sono coglione, ma non so manco sintetizzare.