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Nobody

Utente di lunga data
breve OT....

quando parli di onda/particella fai riferimento alla meccanica quantistica ed alla sua " non oggettività " in particolare ?
perchè penso sia proprio la "non oggettività " il punto d'arrivo finale del discepolo zen, inteso come totale liberazione della mente.
si, pensavo a quello... l'oggettività è un mito che è stato smontato proprio da chi lo aveva costruito. Con buona pace di Einstein che ha lottato fino alla morte per difenderla. Qui sta la forza della scienza.
 

brenin

Utente
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Vicarious embarrassment (o vicarious emotions o vicarious empathy)

è molto bella la definizione:
the editors state that one “may feel embarrassed when witnessing another making a social faux pas”

e ancora:
originate from the simulation processes mirroring and mentalizing that depend on anchoring and adjustment

Scusate ma non ho avuto tempo di trovare la traduzione in italiano e i riferimenti in italiano. Se qualcuno sa come si chiama in psicologia, in italiano, mi piacerebbe leggere qualcosa a riguardo.

Mi ha colpito perché io c'ho lo stesso problema.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3654216/
tratto dal libro " Prigionieri delle neuroscienze " di Santo Di Nuovo
http://www.ibs.it/code/9788809792050/di-nuovo-santo/prigionieri-delle-neuroscienze.html

" Avvalendosi della risonanza magnetica funzionale, è stato dimostrato che l'imbarazzo vicario ha le stesse base neurali dell'empatia per il dolore degli altri ( che viene definita " matrice del dolore " ): le aree della corteccia cingolata anteriore e della parte sinistra anteriore dell'insula. E' stato anche verificato che l'attivazione delle aree coinvolte è correlata con il livello in cui i soggetti si collocavano nell'auto-descriversi come persone capaci di empatia.
Però mentre per provare empatia al dolore è necessaria la percezione della persona che soffre, l'imbarazzo vicario si attiva anche se l'altra persona non prova emozioni negative, o non ne ha consapevolezza. Si tratta dunque di un'attivazione cerebrale mediata dalla rappresentazione cognitiva di ciò che l'altra persona potrebbe provare, dunque di " un'emozione sociale " condivisa a livello neurobiologico, frutto di un meccanismo di "proiezione" , si potrebbe azzardare usando un antico termine psicodinamico.
L'Io di una persona è quindi penetrabile da un altro Io ? Da più parti era stata negata questa possibilità, in base al principio che una proprietà soggettiva non può essere valutata da un altro soggetto , se non per le sue manifestazioni esterne. Di recente le ricerche neurofisiologiche sul sistema dei neuroni "specchio" , hanno portato ad avanzamenti importanti nella comprensione delle emozioni altrui. Il sistema coinvolge alcune aree cerebralii lobuli parietali e le aree premotorie , quelle cioè che elaborano i segnali motori prima che essi raggiungano l'area del controllo da cui parte il movimento vero e proprio. I neuroni di queste aree si attivano sia quando si sta effettivamente eseguendo un'azione, sia quando si vede un altro eseguire la stessa azione. E' stato denominato sistema neuronale "specchio" , proprio perchè rispecchia all'interno della mente il comportamento altrui.
Un secondo sistema,denominato "di valutazione" , si collega alle aree della ricompensa, tra cui il corpo striato e la corteccia mediale prefrontale: aree che contribuiscono a determinare il valore - positivo o negativo - di un elemento osservato e ad attivare una conseguente azione di ricerca o rifiuto.
Questi due sistemi consentirebbero di acquisire la consapevolezza dell'altro,delle sue azioni,dei significati che possono essere condivisi; in altre parole pongono le basi per quella che viene descritta come " teoria della mente " dell'altro.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Perché "prigionieri"? Qual è il messaggio di questo libro?
" Questo non è un libro di neuroscienze, e neppure – come il titolo potrebbe far credere – contro le neuroscienze, che costituiscono un innegabile avanzamento nella comprensione della mente. È invece un libro sui rapporti tra neuroscienze e psicologia, nato dalla riflessione sui rapporti tra fondamenti biologici ed espressione dei fenomeni psichici, nelle loro valenze evolutive e sociali. Affrontando alcune questioni essenziali, il volume dipana un filo che lega genetica (ed epigenetica), neurofisiologia, farmacologia e psicologia nelle diverse applicazioni: diritto e criminologia; diagnostica neuropsicologica; riabilitazione; estetica, economia e marketing, fino all’etica e alla religiosità. "

http://www.giunti.it/libri/scienza/prigionieri-delle-neuroscienze/#

Il volume affronta il rapporto tra neuroscienze e psicologia, prestando attenzione in particolare ai casi di frizione, incomprensione o aperto confitto. Senza pretese di esaustività, ma a titolo esemplificativo, vengono analizzati alcuni punti critici fra le due discipline che in tante occasioni hanno dimostrato di non essere pienamente consapevoli di cosa possa essere congiunto e di cosa invece non debba essere dissolto in un pericoloso "calderone comune". Ogni capitolo si apre con esempi di ricerca e di nodi cruciali a partire dai quali avviare la riflessione. Tra gli argomenti trattati: il presunto primato della genetica (per esempio, nell'autismo, nell'invecchiamento, nelle differenze di genere, ecc.), la neurobiologia delle patologie psichiche, la neuropsicologia e il diritto (il gene dell'aggressività), la moda del prefisso "neuro" (neurofarmacologia, neuroeconomia, neuroetica, neuropolitica), l'intelligenza artificiale e la robotica evoluta. - See more at: http://www.giuntialpunto.it/product...roscienze-santo-di-nuovo#sthash.ow4tfkpS.dpuf

http://www.giuntialpunto.it/product/880979205x/libri-prigionieri-delle-neuroscienze-santo-di-nuovo
 
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