Perdonare conviene?

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Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
http://www.repubblica.it/2008/01/se...-scienza/perdono-scienza/perdono-scienza.html


Diversi studi scientifici mostrano i benefici terapeutici legati al superamento della rabbia
Dalla pressione bassa al rischio minore di cadere in depressione o di avere un infarto
Perdonare fa bene alla salute
ma soltanto se si è sinceri


Il perdono si può imparare con corsi, ma funziona solo se lo si prova realmente
di ALESSIA MANFREDI





LA vendetta potrà anche essere dolce, ma il perdono alla lunga è molto meglio. Se ne sta accorgendo anche la scienza, che dedica sempre più studi ai benefici psicologici e fisici che si innescano quando si smette di provare risentimento, rancore, rabbia, sostituendoli invece con sentimenti positivi.

Perdonare, arrivando ad augurarsi il bene di chi ci ha fatto soffrire, si traduce in un calo della pressione, minori sintomi depressivi e un senso di benessere generale. Un balsamo non solo per l'anima, quindi, ma anche per il corpo. Ne è convinto uno dei guru della nuova "scienza del perdono", lo psicologo Robert D. Enright dell'Università del Wisconsin, ma la tendenza è in atto già da una decina d'anni, durante i quali - riferisce il Los Angeles Times - i ricercatori hanno ammassato una discreta mole di dati sugli effetti terapeutici di quella che finora è stata considerata più che altro come una virtù insegnata dalla religione o tutt'al più un arte per pochi eletti.

Per chi ha subito uno sgarro o un vero e proprio trauma - compresi casi estremi come la violenza fisica, l'assassinio di un familiare, le mutilazioni dei conflitti etnici - pensare di andare oltre, superare il dolore augurandosi la felicità del proprio aguzzino, può suonare improbabile o essere vissuto come una provocazione. Eppure, sostengono gli scienziati, è questa la chiave per diminuire il rischio di sviluppare malattie cardiache e disturbi mentali scatenati dal ricordo ossessivo di cosa ci ha fatto male.

Proprio come correre o giocare a tennis, il perdono è qualcosa che si può imparare allenandosi: ci sono corsi specifici, in cui si comincia a stare meglio anche dopo poche sedute. Pioniera in questo campo è stata l'équipe dello psicologo Loren Toussaint della Luther University di Decorah, in Iowa, che per prima ha stabilito un nesso fra la salute e la propensione al perdono. Uno loro studio nazionale, pubblicato nel 2001 sul Journal of Adult Development, mostrava che solo il 52 per cento degli americani dicevano di essere riusciti a perdonare chi aveva fatto loro del male. Ma fra questi, quelli che avevano 45 anni o più, godevano di miglior salute rispetto agli altri che non erano riusciti a perdonare.



Gli scatti d'ira aumentano il rischio di aritmie, attacchi cardiaci e causano un aumento della pressione sanguigna, spiega al Los Angeles Times il dottor Douglas Russell, cardiologo, che in uno studio del 2003 ha documentato come dopo sole 10 ore di "corso di perdono" le funzionalità coronariche dei pazienti già migliorassero.

"Il rancore, la ruminazione mentale è uno degli aspetti chiave in questo tipo di disturbi" chiarisce Stefano Pallanti, neuropsichiatria e direttore dell'Istituto di neuroscienze dell'Università di Firenze. "Ora ci si sta occupando sempre di più di questo aspetto. L'obiettivo è rompere questo meccanismo, spesso autodistruttivo, sia intervenendo con un approccio psicologico che farmacologico". Si può quindi imparare a guarire; l'importante è "partire dalla consapevolezza che c'è un problema di fondo e affrontarlo. Altrimenti, l'allenamento in sé vale poco" conclude Pallanti.

Il campo è in evoluzione ed ha suscitato molto entusiasmo; eppure l'insistenza sul superamento felice del trauma ad ogni costo non convince tutti. A volte, come nel caso delle vittime dell'incesto, parlare di perdono può essere troppo, sostiene Linda Davis, a capo della associazione Survivors of Incest Anonymous: "arrivare ad una forma di accettazione è già abbastanza. Il perdono è un di più, non è necessario raggiungerlo". Non solo. Qualcuno fa anche notare che se il perdono arriva troppo facilmente, potrebbe nascondere ben altro, come un senso di colpa che porta la vittima ad assolvere gli altri prendendo su di sé la responsabilità di una violenza: atteggiamento tutt'altro che terapeutico.

In uno studio su pazienti che hanno contratto l'Hiv Lydia Temoshok, dell'Istituto di virologia umana dell'Università del Maryland, ha identificato in modo specifico questa tipologia di pazienti, che ha classificato come "C". Se il tipo "A" è arrabbiato e può andare incontro a problemi cardiaci a causa della propria ira e il tipo "B", invece, riesce ad avere uno stato di salute migliore degli altri perché affronta la malattia nel modo giusto, il tipo "C" nega i problemi e sopprime i propri reali sentimenti: proprio quest'ultima categoria va incontro ad una maggiore possibilità di sviluppare l'Aids e il melanoma per lo stress eccessivo in cui vive e cui sottopone il proprio sistema immunitario.

(3 gennaio 2008)


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Alleniamoci!
 

Iago

Utente di lunga data
P/R

http://www.repubblica.it/2008/01/se...-scienza/perdono-scienza/perdono-scienza.html


Diversi studi scientifici mostrano i benefici terapeutici legati al superamento della rabbia
Dalla pressione bassa al rischio minore di cadere in depressione o di avere un infarto
Perdonare fa bene alla salute
ma soltanto se si è sinceri


Il perdono si può imparare con corsi, ma funziona solo se lo si prova realmente
di ALESSIA MANFREDI





LA vendetta potrà anche essere dolce, ma il perdono alla lunga è molto meglio. Se ne sta accorgendo anche la scienza, che dedica sempre più studi ai benefici psicologici e fisici che si innescano quando si smette di provare risentimento, rancore, rabbia, sostituendoli invece con sentimenti positivi.

Perdonare, arrivando ad augurarsi il bene di chi ci ha fatto soffrire, si traduce in un calo della pressione, minori sintomi depressivi e un senso di benessere generale. Un balsamo non solo per l'anima, quindi, ma anche per il corpo. Ne è convinto uno dei guru della nuova "scienza del perdono", lo psicologo Robert D. Enright dell'Università del Wisconsin, ma la tendenza è in atto già da una decina d'anni, durante i quali - riferisce il Los Angeles Times - i ricercatori hanno ammassato una discreta mole di dati sugli effetti terapeutici di quella che finora è stata considerata più che altro come una virtù insegnata dalla religione o tutt'al più un arte per pochi eletti.

Per chi ha subito uno sgarro o un vero e proprio trauma - compresi casi estremi come la violenza fisica, l'assassinio di un familiare, le mutilazioni dei conflitti etnici - pensare di andare oltre, superare il dolore augurandosi la felicità del proprio aguzzino, può suonare improbabile o essere vissuto come una provocazione. Eppure, sostengono gli scienziati, è questa la chiave per diminuire il rischio di sviluppare malattie cardiache e disturbi mentali scatenati dal ricordo ossessivo di cosa ci ha fatto male.

Proprio come correre o giocare a tennis, il perdono è qualcosa che si può imparare allenandosi: ci sono corsi specifici, in cui si comincia a stare meglio anche dopo poche sedute. Pioniera in questo campo è stata l'équipe dello psicologo Loren Toussaint della Luther University di Decorah, in Iowa, che per prima ha stabilito un nesso fra la salute e la propensione al perdono. Uno loro studio nazionale, pubblicato nel 2001 sul Journal of Adult Development, mostrava che solo il 52 per cento degli americani dicevano di essere riusciti a perdonare chi aveva fatto loro del male. Ma fra questi, quelli che avevano 45 anni o più, godevano di miglior salute rispetto agli altri che non erano riusciti a perdonare.



Gli scatti d'ira aumentano il rischio di aritmie, attacchi cardiaci e causano un aumento della pressione sanguigna, spiega al Los Angeles Times il dottor Douglas Russell, cardiologo, che in uno studio del 2003 ha documentato come dopo sole 10 ore di "corso di perdono" le funzionalità coronariche dei pazienti già migliorassero.

"Il rancore, la ruminazione mentale è uno degli aspetti chiave in questo tipo di disturbi" chiarisce Stefano Pallanti, neuropsichiatria e direttore dell'Istituto di neuroscienze dell'Università di Firenze. "Ora ci si sta occupando sempre di più di questo aspetto. L'obiettivo è rompere questo meccanismo, spesso autodistruttivo, sia intervenendo con un approccio psicologico che farmacologico". Si può quindi imparare a guarire; l'importante è "partire dalla consapevolezza che c'è un problema di fondo e affrontarlo. Altrimenti, l'allenamento in sé vale poco" conclude Pallanti.

Il campo è in evoluzione ed ha suscitato molto entusiasmo; eppure l'insistenza sul superamento felice del trauma ad ogni costo non convince tutti. A volte, come nel caso delle vittime dell'incesto, parlare di perdono può essere troppo, sostiene Linda Davis, a capo della associazione Survivors of Incest Anonymous: "arrivare ad una forma di accettazione è già abbastanza. Il perdono è un di più, non è necessario raggiungerlo". Non solo. Qualcuno fa anche notare che se il perdono arriva troppo facilmente, potrebbe nascondere ben altro, come un senso di colpa che porta la vittima ad assolvere gli altri prendendo su di sé la responsabilità di una violenza: atteggiamento tutt'altro che terapeutico.

In uno studio su pazienti che hanno contratto l'Hiv Lydia Temoshok, dell'Istituto di virologia umana dell'Università del Maryland, ha identificato in modo specifico questa tipologia di pazienti, che ha classificato come "C". Se il tipo "A" è arrabbiato e può andare incontro a problemi cardiaci a causa della propria ira e il tipo "B", invece, riesce ad avere uno stato di salute migliore degli altri perché affronta la malattia nel modo giusto, il tipo "C" nega i problemi e sopprime i propri reali sentimenti: proprio quest'ultima categoria va incontro ad una maggiore possibilità di sviluppare l'Aids e il melanoma per lo stress eccessivo in cui vive e cui sottopone il proprio sistema immunitario.

(3 gennaio 2008)


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Alleniamoci!

...chi è sinceramente pentito và sicuramente perdonato, ma...si potrà mai essere certi del pentimento e quindi fidarsi che la persona che ha "tradito", non lo ripeti più??

quindi, io mi limiterei a praticare quello che ho sottolineato in rosso...
 
O

Old adiemus

Guest
...chi è sinceramente pentito và sicuramente perdonato, ma...si potrà mai essere certi del pentimento e quindi fidarsi che la persona che ha "tradito", non lo ripeti più??

quindi, io mi limiterei a praticare quello che ho sottolineato in rosso...
Da alcuni sondaggi curati da esperti del settore emerge che sono di gran lunga maggiori (come numero) i traditori seriali. Si legge, dai referti di questi sondaggi, che sono rari i casi di monotradimenti.
Per avere conferma, la domanda andrebbe inoltrata ai traditori (ed io aggiungerei ai traditori che abbiano compiuto il settantesimo-ottantesimo anno di età, in modo tale da avere una garanzia sulla risposta).
Adiemus​
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Lo vado dicendo da anni, il perdono fa bene a chi lo da, non a chi lo riceve e poco conta il pentimento o il merito, è un concetto psicologico che rafforza chi perdona, ma so già che chi è tradito non concorda.......
 
Ultima modifica:

Old Giusy

Utente di lunga data
Se ci fosse Chen direbbe: "Il perdono è un concetto cristiano"!
Io sono più per la comprensione... sogno un mondo in cui chi capisce di aver sbagliato spieghi con grande tranquillità e sincerità i motivi per cui l'ha fatto, in modo da darmi la possibilità di capirli ed eventualmente accettarli.
 
O

Old adiemus

Guest
Se ci fosse Chen direbbe: "Il perdono è un concetto cristiano"!
Io sono più per la comprensione... sogno un mondo in cui chi capisce di aver sbagliato spieghi con grande tranquillità e sincerità i motivi per cui l'ha fatto, in modo da darmi la possibilità di capirli ed eventualmente accettarli.
I motivi di uno o più tradimenti non sono mai seri, giusti e giustificabili. Come potrai mai capirli ed eventualmente accettarli?
Adiemus​
 

Mari'

Utente di lunga data
Se ci fosse Chen direbbe: "Il perdono è un concetto cristiano"!
Io sono più per la comprensione... sogno un mondo in cui chi capisce di aver sbagliato spieghi con grande tranquillità e sincerità i motivi per cui l'ha fatto, in modo da darmi la possibilità di capirli ed eventualmente accettarli.
Puro egoismo ... ha scelto solo per se stesso.
 
O

Old adiemus

Guest
Puro egoismo ... ha scelto solo per se stesso.
Logico. Tutti i traditori sono egoisti. Se fossero minimamente altruisti non tradirebbero. Chi tradisce per altri? Nessuno. Chi tradisce per se stessi? Tutti.
Adiemus​
 

Old Giusy

Utente di lunga data
I motivi di uno o più tradimenti non sono mai seri, giusti e giustificabili. Come potrai mai capirli ed eventualmente accettarli?

Adiemus​
Perchè sei così sicuro che sia così?
Io non ho mai tradito nè sono stata tradita per cui non ho idea se davvero sia tutto così semplice....
 
O

Old adiemus

Guest
Perchè sei così sicuro che sia così?
Io non ho mai tradito nè sono stata tradita per cui non ho idea se davvero sia tutto così semplice....
Quando mai un tradimento è giusto e giustificabile? Scusa se ti rispondo con altra domanda ..... mi viene spontaneo.
Adiemus​
 

Old Giusy

Utente di lunga data
Quando mai un tradimento è giusto e giustificabile? Scusa se ti rispondo con altra domanda ..... mi viene spontaneo.

Adiemus​
No, non lo ritengo giusto e neanche giustificabile.
Se dovessi essere tradita probabilmente starei da cani.... però vorrei che il mio uomo non se ne uscisse semplicemente con la motivazione: scusa cara, ero annoiato, sai, la routine.... Non posso credere sia così semplicistico come discorso...
 

Mari'

Utente di lunga data
Perchè sei così sicuro che sia così?
Io non ho mai tradito nè sono stata tradita per cui non ho idea se davvero sia tutto così semplice....

Giusy hai letto tutto il post "Giano bifronte"?
 

Mari'

Utente di lunga data
O

Old adiemus

Guest
No, non lo ritengo giusto e neanche giustificabile.
Se dovessi essere tradita probabilmente starei da cani.... però vorrei che il mio uomo non se ne uscisse semplicemente con la motivazione: scusa cara, ero annoiato, sai, la routine.... Non posso credere sia così semplicistico come discorso...
Le scuse dei traditori sono tante ma non moltissime e soprattutto le stesse. Mi torna a galla, deviando minimamente la tematica, la classica frase: "Voglio un po' di tempo per riflettere". L'hai mai sentita? E' il solito pretesto che porta quasi sempre ad una conclusione: chi se la sente dire, verrà abbandonato-a.
Ti auguro di non essere mai tradita. Ma dovesse mai capitare (tocchiamo ferro) posso anticiparti quali saranno le scuse. Sottolineo: tante, non moltissime e identiche
Adiemus​
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Se ci fosse Chen direbbe: "Il perdono è un concetto cristiano"!
Io sono più per la comprensione... sogno un mondo in cui chi capisce di aver sbagliato spieghi con grande tranquillità e sincerità i motivi per cui l'ha fatto, in modo da darmi la possibilità di capirli ed eventualmente accettarli.
Lascia perdere se è un concetto cristiano (non so se c'è così tanto da buttar via del cristianesimo ...e lo dico da agnostica)...
Ma per te ...per voi...cosa c'è di diverso nel perdonare dal capire, comprendere, accettare?
Non credo che nessun perdono possa comprendere la cancellazione del fatto (forse cristianamente di fronte a Dio ...forse...ma Dio è infinita misericordia...) non credo che nessuno di chi dichiara di aver perdonato abbia cancellato un bel niente, ma solo appunto...compreso e rielaborato.
Però vi sono cose imperdonabili...quando sono difficilmente comprensibili e non accettabili.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Le scuse dei traditori sono tante ma non moltissime e soprattutto le stesse. Mi torna a galla, deviando minimamente la tematica, la classica frase: "Voglio un po' di tempo per riflettere". L'hai mai sentita? E' il solito pretesto che porta quasi sempre ad una conclusione: chi se la sente dire, verrà abbandonato-a.
Ti auguro di non essere mai tradita. Ma dovesse mai capitare (tocchiamo ferro) posso anticiparti quali saranno le scuse. Sottolineo: tante, non moltissime e identiche

Adiemus​
Una mia amica dice scherzando che ci deve essere un manuale segreto per traditori con non più di una trentina di frasi pronte...ma le più diffuse si contano sulle dita...
 
O

Old adiemus

Guest
Una mia amica dice scherzando che ci deve essere un manuale segreto per traditori con non più di una trentina di frasi pronte...ma le più diffuse si contano sulle dita...
Sai che, se l'essere umano considerasse questa trentina di frasi, non esisterebbero traditi?
Nei pochi interventi che ho inserito, ho puntato molto sul prevenire. Anche in questo caso, conosciamo tutti le caratteristiche dei traditori. Bisogna solo prevenirli. E' una strategia che, spiegata nero su bianco non rende. Ma prova a riflettere: considera (perchè sai) le caratteristiche dei traditori, i loro concetti, le loro tattiche, i loro gesti ..... sono tutti uguali .....
Perchè farci ingannare quando già conosciamo?
Adiemus​
 

Bruja

Utente di lunga data
Giusy

Pur credendo alla tua perfetta buonafede, sei mai stata in un rapporto di coppia e nel contempo indotta seriamente in tentazione??? Sai dire che non si tradirà mai è un po' come dire che non ci si ammalerà...... dipende tutto dalle difese immunitarie o, nel caso, dalla resistenza alla tentazione.
Cometi si è detto, il thread "Giano bifronte" offre molti spunti sul perchè si tradisce e sulle motivazioni dell'eventuale perdono-accettazione-ricostruzione su nuove basi!
Bruja
 
Stato
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