Caro Busco,il tuo concetto non è altro che ciò che Erodoto definiva relativismo culturale. non lo condivido ma, come dici correttamente tu, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Io non arrivo a capire - ma sicuramente per mio limite - come un amore possa estrinsecarsi in quella forma. sicuramente sono condizionato, benedetto croce diceva - non a vanvera a mio avviso - che dopo duemila anni di cristianesimo non ci possiamo non definire cristiani. ma anche riuscendo a essere completamente scevri da qualsiasi condizionamento, solo per un attimo, immagina di essere accanto alla persona cui hai tenuto di più, e dopo un bellissimo momento vissuto insieme lei ti dice, guarda stasera esco con tizio e non torno a dormire. non so quale potrebbe essere la tua reazione. la mia sarebbe di tristezza e non per il fatto che mi sento abbandonato e nemmeno per il fatto che sono geloso ma semplicemente perchè verrebbe meno la condivisione, la progettualità il concetto di costruire qualcosa, di raggiungere vette più elevate. accettando quello che tu ipotizzi non metti in discussione solo l'unione tra uomo e donna ma il concetto di famiglia. io non dico e non sostengo che la famiglia tradizionalmente intesa sia un istituzione da salvare assolutamente ma credo, se è sopravvissuta per molti millenni, che sia la forma meno imperfetta di aggregazione tra esseri umani di sesso diverso, destinati, pena l'estizione, a procreare. E' un complessissimo discorso ma credo che l'uomo (inteso come genere umano) non sia pronto ad accettare una tale rivoluzione che, passami il termine, a me sembra la rivluzione della superficialità. oggi ognuno è libero di sfogare i propri istinti ci sono varie forme di amore ma, credo che ognuno di noi abbia amato davvero e ognuno di noi, chi più chi meno, con paura e titubanza ha avuto il desiderio anche solo di pensare che quel sentimento che stava vivendo potesse durare nel tempo.
Un caro saluto
bastardo dentro