Adolescenza

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Brunetta

Utente di lunga data
Io penso che la funzione normativa del genitore vada coniugata con la rassicurazione che ha le capacità per affrontare la vita. A patto che le regole definiscano limiti appunto rassicuranti.
L'equilibrio è difficile perché l'adolescenza cerca di spostare più in là i limiti.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
ahahahahahahahahahahahah oddio per dire questo e capirmi vuol dire che anche tu.. :rotfl::rotfl::rotfl:

ho le lacrime. poveri genitori.
Tra me e mio figlio ne sopravviverà solo uno :D
 

giorgiocan

Utente prolisso
Leggendo il tutto mi sono reso conto che, se io sono così surriscaldabile, può essere che mio figlio adolescente abbia preso il testone ottuso di suo padre? :rolleyes:
Direi che non hai modo di scamparla! Aspettati la peggior combinazione possibile tra la testaccia tua e la sua creatività pura!

:p
 

giorgiocan

Utente prolisso
saresti cresciuto insieme a lui, non è che diventi padre di un adolescente tutto in un botto..hai tempo di imparare
Non lo metto in dubbio, ma non vorrei reinnescare per l'ennesima volta polemiche su egoismo e antinatalismo! ;)
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Prendo spunto da un intervento di Spleen su un altro 3d.
Si parla di estetica e di modelli proposti
Per chi di voi ha a che fare con adolescenti cercate di tranquillizzarli sul loro aspetto e sul loro atteggiamento?
Io no. Non mi è mai venuto in mente. Parlo dell'aspetto fisico. Punto molto sul carattere o sul modo di porsi con gli altri ma credo di non aver mai cercato di tranquillizzarli sul fatto che fossero belli o meno
Il fatto di essere rassicurati è una faccenda riguardante l'accettazione di se stessi che nell' adolescenza non è una cosa facile. Ricordo ancora le fisime di mio figlio che ha dovuto mettere gli occhiali per esempio, adesso non ci pensa neanchè più.
Il disorso che avevo fatto nell' altro 3d riguardo l'estetica potrebbe essere esteso anche all'atteggiamento, al comportamento. Quante volte sentiamo "Sfigati" o "perdenti", due parole molto usate tra i giovani e che odio in maniera particolare perchè presuppongono che per essere "vincenti" (de che poi?) si debba uniformarsi ad un comportamento imposto da stereotipi. Se non sei come gli altri sei fuori dal gruppo e nel "gruppo" soltanto trovi la tua realizzazione e la tua accettazione. Accettarsi a quell' età passa per "essere accettati" e non solo, non più dai genitori.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il fatto di essere rassicurati è una faccenda riguardante l'accettazione di se stessi che nell' adolescenza non è una cosa facile. Ricordo ancora le fisime di mio figlio che ha dovuto mettere gli occhiali per esempio, adesso non ci pensa neanchè più.
Il disorso che avevo fatto nell' altro 3d riguardo l'estetica potrebbe essere esteso anche all'atteggiamento, al comportamento. Quante volte sentiamo "Sfigati" o "perdenti", due parole molto usate tra i giovani e che odio in maniera particolare perchè presuppongono che per essere "vincenti" (de che poi?) si debba uniformarsi ad un comportamento imposto da stereotipi. Se non sei come gli altri sei fuori dal gruppo e nel "gruppo" soltanto trovi la tua realizzazione e la tua accettazione. Accettarsi a quell' età passa per "essere accettati" e non solo, non più dai genitori.
Io non ho sentito il bisogno del gruppo e neppure i miei figli.

Mi sono sempre chiesta se sia una cosa caratteriale o che dipenda dal sentire il gruppo non necessario per sentirsi validati.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Io non ho sentito il bisogno del gruppo e neppure i miei figli.

Mi sono sempre chiesta se sia una cosa caratteriale o che dipenda dal sentire il gruppo non necessario per sentirsi validati.
Credo sia rarissimo. Ovviamente, anche percepire il gruppo in termini di opposizione riporta a farne un riferimento.
 

spleen

utente ?
Io non ho sentito il bisogno del gruppo e neppure i miei figli.

Mi sono sempre chiesta se sia una cosa caratteriale o che dipenda dal sentire il gruppo non necessario per sentirsi validati.
Sei stata brava e fortunata. I miei figli hanno sempre vissuto abbastanza serenamente i rapporti nel loro gruppo, io per esempio no.
A parte che erano altri tempi, ma non ero stato abituato all' autostima dai miei genitori, (in questo perciò rassicurato sul mio valore come persona) cioè ero stimato perchè bravo a scuola ma al di fuori, zero assoluto. Non avevo nessuno strumento per confrontarmi, per fare dei paralleli, delle considerazioni, e se ti succede così, devi faticare a trovare la bussola, la tua collocazione al mondo.
 

passante

Utente di lunga data

passante

Utente di lunga data
aggiungo che la mia famiglia è stata incredibilmente supportiva e incoraggiante. :)
 
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