andrea53
Utente di lunga data
Non sono tanto d’accordo. Se una donna arriva a scegliere “liberamente” di coprirsi in pubblico, lo fa perché la sovra-struttura “culturale" religiosa le impone la convinzione che in qualche modo il suo corpo è origine di scandalo o vergogna e che può essere esibito solamente di fronte ai maschi di casa. i quali, ovviamente, sono i suoi padroni. Nelle società islamiche integraliste la poligamia è una regola. Quindi le donne sono relegate in casa, non possono studiare né lavorare, possono uscire solo se coperte e la loro funzione è solo quella riproduttiva, procreare in favore del maschio-padrone. Sceglie liberamente cosa?L'idea di base è che una donna deve essere valutata per il suo intelletto e non per il suo corpo. Se una è costretta a vestirsi in un certo modo allora si può parlare di sottomissione della donna, ma se è essa stessa a sceglierlo, penso ne abbia il diritto.
Ripeto la domanda: aspetto una delle tante donne che scrivono su questo forum che mi venga a dire: domani voglio svegliarmi cittadina di Kabul, Riyad, Teheran.
In Marocco, per esempio, dove i costumi sono più liberi e la legge coranica non è prevalente, sono liberi gli altri culti religiosi. Ma è reato l’ateismo (per cui lì io starei in galera). E’ qui la difficoltà... Noi abbiamo fatto la Rivoluzione Francese, quella Industriale, quella d’Ottobre. Il medioevo lo abbiamo seppellito, non in un colpo solo, per gradi. Ci sono voluti secoli ma lo abbiamo seppellito da tempo...
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