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andrea53

Utente di lunga data
L'idea di base è che una donna deve essere valutata per il suo intelletto e non per il suo corpo. Se una è costretta a vestirsi in un certo modo allora si può parlare di sottomissione della donna, ma se è essa stessa a sceglierlo, penso ne abbia il diritto.
Non sono tanto d’accordo. Se una donna arriva a scegliere “liberamente” di coprirsi in pubblico, lo fa perché la sovra-struttura “culturale" religiosa le impone la convinzione che in qualche modo il suo corpo è origine di scandalo o vergogna e che può essere esibito solamente di fronte ai maschi di casa. i quali, ovviamente, sono i suoi padroni. Nelle società islamiche integraliste la poligamia è una regola. Quindi le donne sono relegate in casa, non possono studiare né lavorare, possono uscire solo se coperte e la loro funzione è solo quella riproduttiva, procreare in favore del maschio-padrone. Sceglie liberamente cosa?
Ripeto la domanda: aspetto una delle tante donne che scrivono su questo forum che mi venga a dire: domani voglio svegliarmi cittadina di Kabul, Riyad, Teheran.
In Marocco, per esempio, dove i costumi sono più liberi e la legge coranica non è prevalente, sono liberi gli altri culti religiosi. Ma è reato l’ateismo (per cui lì io starei in galera). E’ qui la difficoltà... Noi abbiamo fatto la Rivoluzione Francese, quella Industriale, quella d’Ottobre. Il medioevo lo abbiamo seppellito, non in un colpo solo, per gradi. Ci sono voluti secoli ma lo abbiamo seppellito da tempo...
 
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andrea53

Utente di lunga data
Già

Polacchi, Boemi, Slovacchi, Ungheresi non sono musulmani questo fa tutta la differenza del mondo.

ma che si comportino in questo modo, dimenticando il loro stesso passato recente, fa riflettere. siamo di fronte al multiculturalismo dell’intolleranza...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non sono tanto d’accordo. Se una donna arriva a scegliere “liberamente” di coprirsi in pubblico, lo fa perché la sovra-struttura “culturale" religiosa le impone la convinzione che in qualche modo il suo corpo è origine di scandalo o vergogna e che può essere esibito solamente di fronte ai maschi di casa. i quali, ovviamente, sono i suoi padroni. Nelle società islamiche integraliste la poligamia è una regola. Quindi le donne sono relegate in casa, non possono studiare né lavorare, possono uscire solo se coperte e la loro funzione è solo quella riproduttiva, procreare in favore del maschio-padrone. Sceglie liberamente cosa?
Ripeto la domanda: aspetto una delle tante donne che scrivono su questo forum che mi venga a dire: domani voglio svegliarmi cittadina di Kabul, Riyad, Teheran.
In Marocco, per esempio, dove i costumi sono più liberi e la legge coranica non è prevalente, sono liberi gli altri culti religiosi. Ma è reato l’ateismo (per cui lì io starei in galera). E’ qui la difficoltà... Noi abbiamo fatto la Rivoluzione Francese, quella Industriale, quella d’Ottobre. Il medioevo lo abbiamo seppellito, non in un colpo solo, per gradi. Ci sono voluti secoli ma lo abbiamo seppellito da tempo...
E quale sovrastruttura porta tante donne ad abbigliarsi in un certo modo, accettare di essere amanti senza alcun riconoscimento reale, o ad altri comportamenti per compiacere gli uomini?
Il problema è la contrapposizione considerando il nostro percorso storico quello giusto e unico possibile.
Se paragoniamo altre culture al medioevo nostro stiamo collocandole nel nostro percorso e le valutiamo arretrate di secoli in attesa che arrivino al nostro traguardo.
Compiamo lo stesso errore che compiono coloro che individualmente ci dicono che loro quella cosa lì la pensavano trent'anni fa e che anche noi la penseremo come loro tra trent'anni.
Oltretutto è considerare la storia in modo lineare dal peggio al meglio cosa che darebbe i brividi a qualunque storico.
 

andrea53

Utente di lunga data
E quale sovrastruttura porta tante donne ad abbigliarsi in un certo modo, accettare di essere amanti senza alcun riconoscimento reale, o ad altri comportamenti per compiacere gli uomini?
Il problema è la contrapposizione considerando il nostro percorso storico quello giusto e unico possibile.
Se paragoniamo altre culture al medioevo nostro stiamo collocandole nel nostro percorso e le valutiamo arretrate di secoli in attesa che arrivino al nostro traguardo.
Compiamo lo stesso errore che compiono coloro che individualmente ci dicono che loro quella cosa lì la pensavano trent'anni fa e che anche noi la penseremo come loro tra trent'anni.
Oltretutto è considerare la storia in modo lineare dal peggio al meglio cosa che darebbe i brividi a qualunque storico.
Io continuo a pensare che le nostre società, con tutti i loro difetti, abbiano alla fine superato pregiudizi e discriminazioni che sono esclusiva regola di altre. Poi questo non le rende perfette, le rende migliori. E aspettiamo a vedere se qualche rivoluzione civile spazzerà via gli integralismi, islamici e non. Se avverrà e se avverrà in maniera lineare o no, non è dato di sapere. La Storia non si sviluppa in modo lineare, ma insomma... I pregiudizi e le convenzioni dell'Italia del primo Novecento o del dopoguerra sono stati superati gradualmente. E un decennio dopo l'altro sono arrivati diritti civili e leggi che regolano divorzio e aborto. E almeno un po' più di rispetto per l'omosessualità... negli anni Cinquanta c'era ancora la Buoncostume che faceva le retate. Anche questa è una progressione, anche se non perfettamente lineare. In ogni caso, per il momento mi accontento del concetto dello Stato Laico, anche se l'Italia non ne è certamente l'esempio perfetto. Capisco che questo non risolve la sottomissione o la discriminazione femminile, che da noi emerge in famiglia e sul lavoro. Ma c'è una differenza netta tra vivere a Milano o a Islamabad. Specialmente per una donna...
 
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Brunetta

Utente di lunga data
E poi lo stesso titolo del thread me ne ha tenuta lontano per un po'. Il "loro" presuppone un "noi".
Ma quale noi?
Io sono noi insieme a chi? A proposito di cosa?
La democrazia?
Quale, se è in continua diminuzione il numero dei votanti e milioni di abitanti in Europa non ne hanno il diritto perché considerati non degni di essere cittadini?
La libertà? Potremmo anche discuterne. La libertà di abortire, che ho voluto e difenderò, è libertà della donna o è deresponsabilizzazione di uomini e donne rispetto alla responsabilità del fare sesso?
Io non mi sento per nulla libera se devo abortire, ma se l'uomo che ha rapporti con me si fa carico di prevenirla una gravidanza.
Quale libertà ha la donna se il femminicidio è così praticato e se le violenze di coppia tanto diffuse?
Noi chi? Loro chi?
 

banshee

The Queen
Hijab, Niqab, Chador e Burqa. Questa è la progressione. Il velo che copre i capelli, quello che copre i capelli e scende lungo il corpo, nascondendo ogni forma della temutissima femminilità, quello che copre il volto e il corpo, lasciando scoperti solo gli occhi, fino al tripudio del burka che trasforma una donna in una specie di incrocio tra una cassetta postale e una cabina del telefono.
Lo chador viene prima del niqab, perché copre tutto il corpo tranne il volto, mentre il niqab lascia scoperti solo gli occhi... :)
Conosco le varie distinzioni ed ho fatto questa domanda perché sono appena tornata dall'Asia, ho visitato un paese musulmano in cui la religione islamica è religione di stato e...beh donne "libere" di indossare ciò che più aggrada loro proprio no :)
 

danny

Utente di lunga data
L'ultima volta che ero all'Idroscalo c'erano alcune donne in topless e al loro fianco una signora velata col bambino: non ho rilevato particolare imbarazzo da parte di nessuno di loro.
Se non vi è contrapposizione non vi è problema. Se l'idea di una parte vuole prevaricare su quella dell'altra, non può che finir male.
Quando mia figlia era piccola ero amico di una mamma tunisina. Persona molto intelligente, direi anche affascinante, colta. Portava il velo ma quel capo di abbigliamento ero scomparso ai miei occhi (ovvero non lo vedevo più) dopo che c'eravamo messi a parlare. Mi capita anche sulle spiagge nudiste, dove la nudità altrui non la vedo, ma scorgo la persona.
Non amo lo scandalo nostro di fronte a chi si veste in maniera diversa, né l'obbligo imposto di vestirsi (o spogliarsi).
Dovremmo essere tutti liberi di scegliere.
Il velo è un capo d'abbigliamento di un pudore estremo, secondo i nostri parametri. Ma sono i nostri.
Il problema sorge quando esso è imposto a chi deve portarlo.
I costumi di alcuni paesi islamici sono cambiati negli ultimi anni. Pensiamo all'Iran dello scià, e a quello successivo degli Ayatollah. E' come se in Italia dopo Mussolini si fosse passati sotto lo Stato Pontificio.
Quello che mi infastidisce è riferirsi sempre a un loro, come se ci si trovasse di fronte a una massa compatta e omogenea di persone.
Come dire che in Italia siano tutti cristiani praticanti. Non esiste un loro: vi sono persone diverse, con idee diverse, ambizioni differenti, e non è detto comunque che il nostro stile occidentale, il nostro concetto di famiglia sia l'unico accettabile. Mi sembra che non vi siano posizione univoche neppure da noi sul tema.
C'è un bel film che racconta molto, ed è nato da un fumetto: Persepolis https://it.wikipedia.org/wiki/Persepolis_(film). Per chi non l'ha visto, è un'ottimo modo per farsi un'idea e cominciare a pensare senza contrapporre aprioristicamente.


PS Il loro è già un noi. Mia figlia essendo stata esonerata da religione, trascorre l'ora alternativa con altri atei e i musulmani della classe, che sono suoi amici.
 
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free

Escluso
Si per certe cose sono d'accordo, almeno da il buon esempio, ma per altre mi pare eccessivo. Insomma Gesù disse: "andate e predicate il mio Vangelo" e non "andate e fate quel cazzo che vi pare".
ma non dice di andare e fare quel cazzo che ci pare...piuttosto secondo me ha una grande e rara capacità di comunicare con la gente, sia a fatti che a parole, che lo rende amatissimo anche da molti non credenti
 

free

Escluso
Non sono tanto d’accordo. Se una donna arriva a scegliere “liberamente” di coprirsi in pubblico, lo fa perché la sovra-struttura “culturale" religiosa le impone la convinzione che in qualche modo il suo corpo è origine di scandalo o vergogna e che può essere esibito solamente di fronte ai maschi di casa. i quali, ovviamente, sono i suoi padroni. Nelle società islamiche integraliste la poligamia è una regola. Quindi le donne sono relegate in casa, non possono studiare né lavorare, possono uscire solo se coperte e la loro funzione è solo quella riproduttiva, procreare in favore del maschio-padrone. Sceglie liberamente cosa?
Ripeto la domanda: aspetto una delle tante donne che scrivono su questo forum che mi venga a dire: domani voglio svegliarmi cittadina di Kabul, Riyad, Teheran.
In Marocco, per esempio, dove i costumi sono più liberi e la legge coranica non è prevalente, sono liberi gli altri culti religiosi. Ma è reato l’ateismo (per cui lì io starei in galera). E’ qui la difficoltà... Noi abbiamo fatto la Rivoluzione Francese, quella Industriale, quella d’Ottobre. Il medioevo lo abbiamo seppellito, non in un colpo solo, per gradi. Ci sono voluti secoli ma lo abbiamo seppellito da tempo...
quoto
in spiaggia è arrivata una coppia con bambini, lui e i bambini si sono messi in costume, lei si è tolta un lungo gilet ed è rimasta con una maglia a maniche lunghe, lunga fin sotto il ginocchio, e dei pantaloni, e il velo, e così abbigliata ha fatto il bagno, poi si è stesa sulla sabbia vestita, col risultato che mezza spiaggia osservava incuriosita (tra l'altro c'erano nuvole che correvano in cielo, non faceva nemmeno caldo)
questo modo di fare è secondo me sia contrario all'istinto che al buon senso, poichè credo che chiunque, se un qualsiasi familiare o amico si bagnasse tutti i vestiti, si prodigherebbe per rendergli meno spiacevole la permanenza in spiaggia: il fatto che invece per un marito fosse normale che la moglie rimanesse con i vestiti bagnati appiccicati addosso è stato percepito come una totale mancanza di considerazione per la situazione in cui si trovava il coniuge, cosa molto grave perchè indice di ben altre brutture
 

andrea53

Utente di lunga data
Non penso proprio

che esista un noi e un loro. Ma che ci siano Paesi in cui non vorrei assolutamente vivere (e non parlo di motivazioni economiche). E’ vero e innegabile, l’uxoricidio, il femminicidio sono una nostra piaga. Ma sono reati. Da qualche parte le “adultere” finiscono ammazzate a colpi di pietra, e questo avviene in pubblico, un pubblico che partecipa e approva, nel pieno rispetto della legge. Per quanto attiene al velo, niente da obbiettare. Ma se sia una “libera scelta” o un condizionamento culturale è un dilemma che mi fa propendere per la seconda ipotesi. Poi qui si parla di due cose diverse e distinte. Se la tolleranza e il reciproco rispetto sono la regola, allora veli e nudità convivono di certo pacificamente. Inoltre: una cosa è il velo, ma se una donna si copre completamente il viso, diventa difficile parlarci. Viene da pensare che quella cortina in cui si avvolge serva proprio a non intrattenere o a impedirle ogni genere di rapporto con chiunque le sia estraneo. Se qualcuno si fa crescere la barba, sale su un treno o su un aereo e si fa esplodere tra decine e centinaia di innocenti, avendo come prospettiva le settantadue vergini in attesa nel cielo (che ridiventano vergini dopo ogni rapporto, e sull’importanza data a questo aspetto ci rifletterei un po’), la faccenda assume dei connotati diversi. Che poi le “nostre” società occidentali, secolarizzate e laiche, siano tutt’altro che immuni dalla violenza è un dato che non si può negare. Solo che magari noi la esercitiamo per il potere e per i soldi, che sono due cose concrete, e non per un dio che non si vede. Non è meglio, è diverso... Io comunque sono un adoratore di Harvey il Coniglio.
 
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andrea53

Utente di lunga data
Non posso darti il verde

quoto
in spiaggia è arrivata una coppia con bambini, lui e i bambini si sono messi in costume, lei si è tolta un lungo gilet ed è rimasta con una maglia a maniche lunghe, lunga fin sotto il ginocchio, e dei pantaloni, e il velo, e così abbigliata ha fatto il bagno, poi si è stesa sulla sabbia vestita, col risultato che mezza spiaggia osservava incuriosita (tra l'altro c'erano nuvole che correvano in cielo, non faceva nemmeno caldo)
questo modo di fare è secondo me sia contrario all'istinto che al buon senso, poichè credo che chiunque, se un qualsiasi familiare o amico si bagnasse tutti i vestiti, si prodigherebbe per rendergli meno spiacevole la permanenza in spiaggia: il fatto che invece per un marito fosse normale che la moglie rimanesse con i vestiti bagnati appiccicati addosso è stato percepito come una totale mancanza di considerazione per la situazione in cui si trovava il coniuge, cosa molto grave perchè indice di ben altre brutture

e allora te lo scrivo qui: verde. ;)
 

free

Escluso
che esista un noi e un loro. Ma che ci siano Paesi in cui non vorrei assolutamente vivere (e non parlo di motivazioni economiche). E’ vero e innegabile, l’uxoricidio, il femminicidio sono una nostra piaga. Ma sono reati. Da qualche parte le “adultere” finiscono ammazzate a colpi di pietra, e questo avviene in pubblico, un pubblico che partecipa e approva, nel pieno rispetto della legge. Per quanto attiene al velo, niente da obbiettare. Ma se sia una “libera scelta” o un condizionamento culturale è un dilemma che mi fa propendere per la seconda ipotesi. Poi qui si parla di due cose diverse e distinte. Se la tolleranza e il reciproco rispetto sono la regola, allora veli e nudità convivono di certo pacificamente. Inoltre: una cosa è il velo, ma se una donna si copre completamente il viso, diventa difficile parlarci. Viene da pensare che quella cortina in cui si avvolge serva proprio a non intrattenere o a impedirle ogni genere di rapporto con chiunque le sia estraneo. Se qualcuno si fa crescere la barba, sale su un treno o su un aereo e si fa esplodere tra decine e centinaia di innocenti, avendo come prospettiva le settantadue vergini in attesa nel cielo (che ridiventano vergini dopo ogni rapporto, e sull’importanza data a questo aspetto ci rifletterei un po’), la faccenda assume dei connotati diversi. Che poi le “nostre” società occidentali, secolarizzate e laiche, siano tutt’altro che immuni dalla violenza è un dato che non si può negare. Solo che magari noi la esercitiamo per il potere e per i soldi, che sono due cose concrete, e non per un dio che non si vede. Non è meglio, è diverso... Io comunque sono un adoratore di Harvey il Coniglio.
ari-quoto:D
per es. i tuareg si coprono tutti quanti, uomini compresi, per ragioni climatiche
comunque ultimamente mi domando come mai uomini giovani e forti abbandonino il proprio paese e tutte le proprie cose invece di provare a combattere o ad organizzare una resistenza, per di più mi sembra che la percentuale maschile di migranti sia molto alta, rispetto a donne e bambini
in altre parti del mondo, nel corso della storia, italiani compresi, si è pagato col alti tributi di sangue l'opposizione a regimi di vario tipo, invece adesso, a parte mi pare i curdi, che sono secoli che desiderano una terra loro o comunque di essere riconosciuti come minoranza da non opprimere, mi pare che si scelga di scappare senza tentare altre strade, o sbaglio?
 

banshee

The Queen
sono tornata da poco dalla Malesia, paese abbastanza integralista, non ai livelli dei paesi arabi, ma insomma..

le donne sono tutte coperte, tutte, anche le giovanissime. e coperte con il niqab, completamente nero.. si fanno il bagno vestite mentre i loro mariti o fidanzati indossano il costume da bagno.

ho visto ragazze entrare in piscina con il niqab...

se sei donna ed in costume da bagno ti guardano con disapprovazione.

essendo ovviamente io la straniera lì, mi sono adeguata. non ho fatto certo il bagno vestita, ma ho optato sempre per costumi da bagno il meno provocanti possibile.

quotando Brunetta, per "loro" (virgolettato, perchè anche io concordo sul non esiste loro o noi) gli assurdi magari siamo noi. Noi intendo generico, donne occidentali, che ci mettiamo 47 cm di trampoli, shorts microscopici, e ci acchittiamo come se fossimo uscite dal set di Cicciolina vs Moana per compiacere gli uomini di turno....

sono d'accordo con andrea comunque sul fatto che coprire il corpo non sia una libera scelta..

tuttavia, e mi vergogno anche un pochino ad ammetterlo, quando mi è capitato di entrare in locali pubblici e ho visto (più di una volta) le persone scansarsi per non entrare minimamente in contatto con noi (in quanto infedeli) mi sono infastidita..:(

EDIT: non sono stata in un resort, non faccio vacanze di quel tipo :rolleyes: ho girato e fatto varie tappe anche in posti non turisticizzati.... forse sarà anche per questo che ho notato tanta chiusura e diffidenza....
 
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perplesso

Administrator
Staff Forum
ma che si comportino in questo modo, dimenticando il loro stesso passato recente, fa riflettere. siamo di fronte al multiculturalismo dell’intolleranza...
nah. è semplice fisica. se in un ascensore programmato per reggere il peso di 4 persone, stringendosi un pochino ci si può stare in 5. senza danni.

ma se si pretende di entrarvi in 17, poi non ci si deve sorprendere se la cabina precipita.


I Polacchi ed i Boemi che venivano qui imparavano la lingua (a volte anche meglio di noi) e rispettavano la legge e la nostra tradizione. anche perchè in molti casi era pienamente compatibile con la loro.

poi sì certo nel mucchio potevi trovare la mela bacata. ma di mafia ungherese o polacca o boema non ho mai sentito parlare.
 

danny

Utente di lunga data
quoto
in spiaggia è arrivata una coppia con bambini, lui e i bambini si sono messi in costume, lei si è tolta un lungo gilet ed è rimasta con una maglia a maniche lunghe, lunga fin sotto il ginocchio, e dei pantaloni, e il velo, e così abbigliata ha fatto il bagno, poi si è stesa sulla sabbia vestita, col risultato che mezza spiaggia osservava incuriosita (tra l'altro c'erano nuvole che correvano in cielo, non faceva nemmeno caldo)
questo modo di fare è secondo me sia contrario all'istinto che al buon senso, poichè credo che chiunque, se un qualsiasi familiare o amico si bagnasse tutti i vestiti, si prodigherebbe per rendergli meno spiacevole la permanenza in spiaggia: il fatto che invece per un marito fosse normale che la moglie rimanesse con i vestiti bagnati appiccicati addosso è stato percepito come una totale mancanza di considerazione per la situazione in cui si trovava il coniuge, cosa molto grave perchè indice di ben altre brutture

In Corsica su una spiaggia molto isolata (dove tra l'altro eravamo solo noi, nudi con amici), arriva una coppia credo algerina. Lei col velo in testa, si mettono a un 50 metri da noi.
Lei ha fatto il bagno col costume.
 

andrea53

Utente di lunga data
Nemmeno io capisco

E magari qualche forma di resistenza interna ci sarà, anche se noi non lo sappiamo. Certo anche questo aspetto lascia molto da pensare. Inoltre anch’io ho viaggiato da solo e auto organizzato in un paio (soltanto) di Paesi Islamici. La cosa che mi ha più infastidito sono stati i cartelli che - a un centinaio di metri di distanza - invitano i non musulmani a non avvicinarsi alle moschee. So che non da tutte (quel)le parti è così, ma in Europa nelle nostre Cattedrali facciamo magari pagare il biglietto con la scusa del mantenimento del luogo, ma nessuno chiede a chi entra quale sia il suo credo o se ne abbia uno...
 

banshee

The Queen
E magari qualche forma di resistenza interna ci sarà, anche se noi non lo sappiamo. Certo anche questo aspetto lascia molto da pensare. Inoltre anch’io ho viaggiato da solo e auto organizzato in un paio (soltanto) di Paesi Islamici. La cosa che mi ha più infastidito sono stati i cartelli che - a un centinaio di metri di distanza - invitano i non musulmani a non avvicinarsi alle moschee. So che non da tutte (quel)le parti è così, ma in Europa nelle nostre Cattedrali facciamo magari pagare il biglietto con la scusa del mantenimento del luogo, ma nessuno chiede a chi entra quale sia il suo credo o se ne abbia uno...
sì anche in Malesia era così.

per me è stato il primo viaggio in un paese in cui la religione islamica è religione di stato, prima ero stata in Turchia ma lì è stato laico, per cui convivono tranquillamente ragazze in minigonna e capelli fucsia e donne in chador.. e di niqab non ne ho visto nemmeno uno..
 

danny

Utente di lunga data
E poi lo stesso titolo del thread me ne ha tenuta lontano per un po'. Il "loro" presuppone un "noi".
Ma quale noi?
Io sono noi insieme a chi? A proposito di cosa?
La democrazia?
Quale, se è in continua diminuzione il numero dei votanti e milioni di abitanti in Europa non ne hanno il diritto perché considerati non degni di essere cittadini?
La libertà? Potremmo anche discuterne. La libertà di abortire, che ho voluto e difenderò, è libertà della donna o è deresponsabilizzazione di uomini e donne rispetto alla responsabilità del fare sesso?
Io non mi sento per nulla libera se devo abortire, ma se l'uomo che ha rapporti con me si fa carico di prevenirla una gravidanza.
Quale libertà ha la donna se il femminicidio è così praticato e se le violenze di coppia tanto diffuse?
Noi chi? Loro chi?
Esatto.
Un ciellino ha la stessa visione del mondo di un comunista, o un anarchico di un leghista?
Noi chi?
Noi milanesi, noi napoletani, noi siciliani, noi bergamaschi, noi veneti?
Perché tutte le coppie italiane sono nudiste? O a tutti piace il mare?
Sulla libertà NOSTRA dovremmo discutere ora, non su quella altrui.
Eppure della nostra libertà preferiamo sorvolare.
Andremo in pensione a 70 anni e non faremo mai i nonni per i nostri nipotini.
Anzi, probabilmente i nostri figli vivranno in Francia, in Germania, o anche in Arabia Saudita, in Malesia, in Thailandia, dove troveranno lavoro.
Perché abbiamo così paura di "loro"?
Forse perché sentiamo ora la paura di perdere le nostre libertà? O le abbiamo perse?
Ci sentiamo forse troppo deboli e cominciamo ad avere paura e non sappiamo di cosa?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
che esista un noi e un loro. Ma che ci siano Paesi in cui non vorrei assolutamente vivere (e non parlo di motivazioni economiche). E’ vero e innegabile, l’uxoricidio, il femminicidio sono una nostra piaga. Ma sono reati. Da qualche parte le “adultere” finiscono ammazzate a colpi di pietra, e questo avviene in pubblico, un pubblico che partecipa e approva, nel pieno rispetto della legge. Per quanto attiene al velo, niente da obbiettare. Ma se sia una “libera scelta” o un condizionamento culturale è un dilemma che mi fa propendere per la seconda ipotesi. Poi qui si parla di due cose diverse e distinte. Se la tolleranza e il reciproco rispetto sono la regola, allora veli e nudità convivono di certo pacificamente. Inoltre: una cosa è il velo, ma se una donna si copre completamente il viso, diventa difficile parlarci. Viene da pensare che quella cortina in cui si avvolge serva proprio a non intrattenere o a impedirle ogni genere di rapporto con chiunque le sia estraneo. Se qualcuno si fa crescere la barba, sale su un treno o su un aereo e si fa esplodere tra decine e centinaia di innocenti, avendo come prospettiva le settantadue vergini in attesa nel cielo (che ridiventano vergini dopo ogni rapporto, e sull’importanza data a questo aspetto ci rifletterei un po’), la faccenda assume dei connotati diversi. Che poi le “nostre” società occidentali, secolarizzate e laiche, siano tutt’altro che immuni dalla violenza è un dato che non si può negare. Solo che magari noi la esercitiamo per il potere e per i soldi, che sono due cose concrete, e non per un dio che non si vede. Non è meglio, è diverso... Io comunque sono un adoratore di Harvey il Coniglio.
sì esiste il noi ed il loro. e tu lo certifichi quando affermi che non vivresti mai in pakistan o in afghanistan.

perchè confessi che esistono sistemi valoriali,sociali,etici,quel che l'è incompatibili col tuo sentire.

e perdonami se rilevo una tua ignoranza: tu con la donna velata NON puoi parlarci proprio. salvo far rischiare conseguenze assai spiacevoli a te e soprattutto a lei.
 

banshee

The Queen
sì esiste il noi ed il loro. e tu lo certifichi quando affermi che non vivresti mai in pakistan o in afghanistan.

perchè confessi che esistono sistemi valoriali,sociali,etici,quel che l'è incompatibili col tuo sentire.

e perdonami se rilevo una tua ignoranza: tu con la donna velata NON puoi parlarci proprio. salvo far rischiare conseguenze assai spiacevoli a te e soprattutto a lei.
già, e lei non può assolutamente entrare in contatto con te nemmeno per sbaglio (donna o uomo che tu sia) occidentale "infedele" perché rischia conseguenze molto spiacevoli.

ce l'hanno spiegato in albergo quando ci siamo stupiti del fatto che le donne si scansavano quando entravamo in luoghi pubblici (negozi etc) o in fila etc .
 
Stato
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