ipazia
Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io credo esistano diversi livelli di consapevolezza di una natura...Credo che in un certo senso la sua reazione sia la risposta alla consapevolezza della propria natura. La domanda che le poni io la proporrei diversamente, atteso che conoscere e temere non sono termini necessariamente in contraddizione. La temi la tua natura?
c'è il livello istintivo, quello che ti fa dare di matto e ti mette in condizione di dover uscire di casa prima di spaccare tutto magari perchè la pasta della pizza non si è stesa come avresti voluto...e sai benissimo che non è la pasta il problema, ma più che percepire quella spinta al distruggere non cogli, e la subisci anche e ti spaventi e vergogni di te...
e poi mano a mano scendendo o salendo, a seconda della prospettiva, nella consapevolezza che quel sentire che spinge non è strano o pericoloso ma è una sorta di tarlo, di indicatore, che lavora e segna direzioni...anche quando è silenzioso...e la consapevolezza che quel tarlo è tuo e non ti è estraneo o nemico ed è parte da incontrare e conoscere, abbracciare e non combattere o contenere...
è un percorso...
e in effetti conoscenza e timore non sono necessariamente in contraddizione...ma mi pareva farla davvero troppa lunga differenziare paura da timore, che questo porta a dover differenziare anche la forma della paura e la forma del timore...insomma...ne usciva una roba che poi dirmi che sono prolissa è dire nulla
il punto focale però, per iniziare, è che è veramente complesso e doloroso conoscere ciò di cui si ha timore...che il timore porta tener distanza e per conoscere è necessario avvicinarsi e mescolarsi anche...
e tutto si può ridurre nel non aver paura di aver paura...ma è un altro capitolo infinito....