Non ce l'ha ordinato il dottore di buttare via l'etica.
Se lo pensare ditelo no? O ce bisogno di maquillage anche dietro un PC.. Nessuno deve buttar via nulla di quel che ha dentro.. Almeno qui.
Non è peccato pensar che sua moglie è una stronza, e nemmeno che lo e chi scrive questo post
Liberatevi....
Parto da questi due post e dalle varie considerazioni che sono state fatte su questa storia con una metafora.
Il più famoso tradimento della storia fu quello di Giuda.
Pensate a un forum in cui potessero scrivere Gesù, Giuda, i farisei, gli apostoli, pensate cosa potrebbe uscirne.
La posizione di Giuda (già reinterpretata in tempi moderni nel musical Jesus Christ Superstar), ne uscirebbe sicuramente diversa, ma anche i farisei avrebbero molto da dire a loro discolpa e tutti insieme a parte qualche litigata sarebbero più accomodanti per necessità.
Ma la storia dell'etica cristiana è stata diversa, ed è passata attraverso proselitismo, coercizione, fede, imposizioni, martiri, sacrifici, guerre.
La diffusione di un'etica cristiana non è stata un processo indolore.
Questo per comprendere che non basta la volontà di un singolo per definire l'etica di un popolo, ma è necessario ricorrere anche alla forza e all'imposizione, e a capacità che vanno oltre le possibilità di un individuo.
Difatti l'etica cristiana ricorre alla fede.
L'opera di Gesù stesso sarebbe comunque stata vanificata se non ci fossero stati gli evangelisti e i seguaci nei secoli successivi, è pertanto un'etica collettiva, frutto dell'elaborazione di più persone.
Ma soprattutto sarebbe inconciliabile oggi con il concetto di libertà individuale che ognuno di noi uomini contemporanei ha e che non era patrimonio comune nei secoli passati.
La frase di Skorpio che ho sottolineato in grassetto è frutto anch'essa di un'etica individuale, allontanandosi dal famoso episodio dell'adultera (Chi è senza peccato...).
L'etica individuale, ben più facile e indolore e sicuramente meno faticosa da elaborare e promuovere, ha sostituito l'etica collettiva e si sta imponendo sempre più come alternativa.
In questa dimensione in cui tutti siamo coinvolti, ha senso giudicare chi, del tutto privo di una visione ultraterrena e ormai slegato da un'etica collettiva (fosse anche di matrice ideologica piuttosto che religiosa), realizza compromessi per vivere alla meno peggio la propria vita?
Ha senso dare della stronza a chi non si conosce, pertanto?
Ha senso definire dei parametri, a questo punto?
Se dobbiamo farlo, dobbiamo costruire e promuovere un'etica collettiva. Altrimenti, qualsiasi comportamento è giustificabile se fa vivere meglio il singolo individuo.