Dopo quasi 2 anni ...

Andrea Lila

Utente di lunga data
Infatti io avrei preso la mancanza di richiesta di vicinanza come non interesse ad avermi vicino.
Brunetta, un amico non ha bisogno della chiamata per manifestare vicinanza. Un amico c'è e basta. Sa quando esserci e come. Può anche sbagliare qualcosa, ma anche a richiesta conclamata di non interesse (parlo sempre di amicizia ad un certo livello) può non rispondere ed esserci comunque. Cioè posso dirti di lasciarmi stare per tanti motivi e tu puoi andare oltre le parole e starmi vicino lo stesso perchè sai che ne ho bisogno anche se non te lo chiedo. Almeno questa è la mia idea di amore.



Wow. Sono emozionata :cool::rotfl:
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Brunetta, un amico non ha bisogno della chiamata per manifestare vicinanza. Un amico c'è e basta. Sa quando esserci e come. Può anche sbagliare qualcosa, ma anche a richiesta conclamata di non interesse (parlo sempre di amicizia ad un certo livello) può non rispondere ed esserci comunque. Cioè posso dirti di lasciarmi stare per tanti motivi e tu puoi andare oltre le parole e starmi vicino lo stesso perchè sai che ne ho bisogno anche se non te lo chiedo. Almeno questa è la mia idea di amore.
Quoto ancora
Ora non sentirti male eh :D
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Brunetta, un amico non ha bisogno della chiamata per manifestare vicinanza. Un amico c'è e basta. Sa quando esserci e come. Può anche sbagliare qualcosa, ma anche a richiesta conclamata di non interesse (parlo sempre di amicizia ad un certo livello) può non rispondere ed esserci comunque. Cioè posso dirti di lasciarmi stare per tanti motivi e tu puoi andare oltre le parole e starmi vicino lo stesso perchè sai che ne ho bisogno anche se non te lo chiedo. Almeno questa è la mia idea di amore.





Wow. Sono emozionata :cool::rotfl:
Quoto ancora
Ora non sentirti male eh :D
:rotfl:Attenzione, ridete a denti stretti che se no vi cadono le dentiere, che pare siamo in geriatria

anzi tanto che ci sono Mo cerco il mio geriatra preferito ... :rotfl:Chissà se alle 19 passano la camomilla :carneval:


chiaro ed evidente OT
 

Paola V.

Nuovo utente
Buongiorno a tutti,

dopo quasi 2 anni dal tradimento di mia moglie torno a scrivere per condividere con voi il mio percorso.
Sto ancora con lei. Dopo qualche mese abbiamo iniziato un percorso con una terapeuta ed in seguito ho sentito la necessità di iniziarlo da solo perché non riuscivo a superare determinati scogli.

Io sto meglio....anche se a volte ho delle ricadute che mi portano ad estraniarmi per qualche giorno da tutto e da tutti. Succede sempre meno......ma succede. In quei casi mi prendo del tempo per me stesso....ma alla fine mi accorgo che mi faccio più del male che bene perché continuo a rimuginare sul passato. Anche la terapeuta ogni tanto si arrabbia perché mi dice che devo passare, superare questa cosa. L'ultima volta mi ha quasi urlato....."basta farti del male".

La vita di coppia in questi due anni ha fatto passi avanti....si è tornati a uscire, a prenderci del tempo per noi e finalmente a dirci le cose come stanno. Sua madre non è più invadente come allora.....ma si è leggermente defilata.
Io sono, come dire, maturato....migliorato? Ho ritrovato fiducia in me.....dopo essere sprofondato. Oggi penso di essere un uomo migliore.....tutto questo percorso l'ho fatto prevalentemente per me.....per tornare a essere l'uomo che ero ma che per tanto tempo ha tenuto la testa sotto la sabbia perché non ce la faceva più dal continuo mobbing operato dalla sua famiglia. Mia moglie lo ha ammesso durante le sedute di terapia.....sperava che la proteggessi dal loro modo di fare....ma alla lunga io sono scoppiato e ho mollato tutto.....
Da quello che è emerso il tradimento è stato una forma di rabbia nei miei confronti.....della serie te la faccio pagare......
Siamo tornati a baciarci....dopo 1 anno.....bacio stampo per intenderci.....nulla di più. Io ancora non ce la faccio. Nessun rapporto. Da qualche mese le ho permesso di avvicinarmi e qualcosa è successo ma nulla di che. Con la terapeuta stiamo affrontando il discorso della sessualità. Lei in questi anni ha maturato molto questo sentimento ed è molto cambiata. Ha nuove esigenze, nuove richieste.....una sessualità molto marcata. Io da una parte sono contento, ma dall'altra non riesco a lasciarmi andare......ho bisogno di tempo, sto prendendo tempo....non so perché. Devo riuscire a fare quel passo che mi manca....devo trovare il modo.
6 mesi fa ho avuto una crisi enorme......una forma di ripensamento.....avevo rimesso tutto in discussione. Mi ha pregato di non lasciarla, senza di me.....il nuovo me.....non poteva andare avanti senza. Ammetto che è cambiata molto, addio amicizie pericolose....è tornata la mamma premurosa, la moglie che ho sempre desiderato......Questo mi ha fatto capire che adesso il problema sono io e la mia testa.

Le figlie stanno bene....la grande è tornata serena. Per qualche tempo ha avuto bisogno di sostegno esterno.
Con lei parlo molto.....ogni tanto mi chiede a che punto siamo anche se lo immagina. Le dico la verità, ha 15 anni.

Tutti mi dicono che ci vuole tempo, che dobbiamo andarci piano e che le cose verranno. Il tempo rimargina le ferite. Speriamo. Ho scelto questa strada, la strada del perdono.

Io e il tempo abbiamo stretto amicizia.
Un abbraccio a tutte/i
Per me sono passati 10 mesi dalla scoperta del tradimento del mio lui. Ovviamente è stata una cosa che non mi sarei mai aspettata, sono rimasta incredula, anche se poi ho realizzato che in parte era stata colpa mia. Io, stanca e delusa, stavo pensando di andarmene, sola ovviamente. Volevo tornare nella mia città natale, di lui non mi interessava più nulla, ero felice quando mi diceva che aveva degli impegni fuori casa, stavo bene da sola, quindi.....
Ma lo scoprire che lui aveva cercato risoluzione alla sua solitudine tra le braccia di un'altra mi ha sconvolto. Ho scoperto così di amarlo ancora e molto, ho realizzato che la mia vita senza di lui sarebbe stata vuota. Premetto che, quando l'ho scoperta, la loro storia era già praticamente finita. Abbiamo parlato molto, ci siamo confrontati, siamo ripartiti da zero riscoprendo anche una sessualità molto forte, soprattutto da parte mia (erano anni che mi sentivo morta). Non l'ho mai messo sotto accusa perchè l'ho capito, forse, al suo posto, avrei fatto la stessa
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Buongiorno a tutti,

dopo quasi 2 anni dal tradimento di mia moglie torno a scrivere per condividere con voi il mio percorso.
Sto ancora con lei. Dopo qualche mese abbiamo iniziato un percorso con una terapeuta ed in seguito ho sentito la necessità di iniziarlo da solo perché non riuscivo a superare determinati scogli.

Io sto meglio....anche se a volte ho delle ricadute che mi portano ad estraniarmi per qualche giorno da tutto e da tutti. Succede sempre meno......ma succede. In quei casi mi prendo del tempo per me stesso....ma alla fine mi accorgo che mi faccio più del male che bene perché continuo a rimuginare sul passato. Anche la terapeuta ogni tanto si arrabbia perché mi dice che devo passare, superare questa cosa. L'ultima volta mi ha quasi urlato....."basta farti del male".

La vita di coppia in questi due anni ha fatto passi avanti....si è tornati a uscire, a prenderci del tempo per noi e finalmente a dirci le cose come stanno. Sua madre non è più invadente come allora.....ma si è leggermente defilata.
Io sono, come dire, maturato....migliorato? Ho ritrovato fiducia in me.....dopo essere sprofondato. Oggi penso di essere un uomo migliore.....tutto questo percorso l'ho fatto prevalentemente per me.....per tornare a essere l'uomo che ero ma che per tanto tempo ha tenuto la testa sotto la sabbia perché non ce la faceva più dal continuo mobbing operato dalla sua famiglia. Mia moglie lo ha ammesso durante le sedute di terapia.....sperava che la proteggessi dal loro modo di fare....ma alla lunga io sono scoppiato e ho mollato tutto.....
Da quello che è emerso il tradimento è stato una forma di rabbia nei miei confronti.....della serie te la faccio pagare......
Siamo tornati a baciarci....dopo 1 anno.....bacio stampo per intenderci.....nulla di più. Io ancora non ce la faccio. Nessun rapporto. Da qualche mese le ho permesso di avvicinarmi e qualcosa è successo ma nulla di che. Con la terapeuta stiamo affrontando il discorso della sessualità. Lei in questi anni ha maturato molto questo sentimento ed è molto cambiata. Ha nuove esigenze, nuove richieste.....una sessualità molto marcata. Io da una parte sono contento, ma dall'altra non riesco a lasciarmi andare......ho bisogno di tempo, sto prendendo tempo....non so perché. Devo riuscire a fare quel passo che mi manca....devo trovare il modo.
6 mesi fa ho avuto una crisi enorme......una forma di ripensamento.....avevo rimesso tutto in discussione. Mi ha pregato di non lasciarla, senza di me.....il nuovo me.....non poteva andare avanti senza. Ammetto che è cambiata molto, addio amicizie pericolose....è tornata la mamma premurosa, la moglie che ho sempre desiderato......Questo mi ha fatto capire che adesso il problema sono io e la mia testa.

Le figlie stanno bene....la grande è tornata serena. Per qualche tempo ha avuto bisogno di sostegno esterno.
Con lei parlo molto.....ogni tanto mi chiede a che punto siamo anche se lo immagina. Le dico la verità, ha 15 anni
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Tutti mi dicono che ci vuole tempo, che dobbiamo andarci piano e che le cose verranno. Il tempo rimargina le ferite. Speriamo. Ho scelto questa strada, la strada del perdono.

Io e il tempo abbiamo stretto amicizia.
Un abbraccio a tutte/i
Scusa, intendi dire che parli con tua figlia quindicenne del tuo rapporto intimo con sua madre? Del tradimento, della difficile riconciliazione, etc.? E se è così, ne hai parlato con la tua terapeuta? Lei lo sa e approva?
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Per me sono passati 10 mesi dalla scoperta del tradimento del mio lui. Ovviamente è stata una cosa che non mi sarei mai aspettata, sono rimasta incredula, anche se poi ho realizzato che in parte era stata colpa mia. Io, stanca e delusa, stavo pensando di andarmene, sola ovviamente. Volevo tornare nella mia città natale, di lui non mi interessava più nulla, ero felice quando mi diceva che aveva degli impegni fuori casa, stavo bene da sola, quindi.....
Ma lo scoprire che lui aveva cercato risoluzione alla sua solitudine tra le braccia di un'altra mi ha sconvolto. Ho scoperto così di amarlo ancora e molto, ho realizzato che la mia vita senza di lui sarebbe stata vuota. Premetto che, quando l'ho scoperta, la loro storia era già praticamente finita. Abbiamo parlato molto, ci siamo confrontati, siamo ripartiti da zero riscoprendo anche una sessualità molto forte, soprattutto da parte mia (erano anni che mi sentivo morta). Non l'ho mai messo sotto accusa perchè l'ho capito, forse, al suo posto, avrei fatto la stessa
Ciao Paola
Benvenuta :)
Mi sembra di capire che la vostra riconciliazione sia ormai conclusa
 

Piperita

Sognatrice
Per me sono passati 10 mesi dalla scoperta del tradimento del mio lui. Ovviamente è stata una cosa che non mi sarei mai aspettata, sono rimasta incredula, anche se poi ho realizzato che in parte era stata colpa mia. Io, stanca e delusa, stavo pensando di andarmene, sola ovviamente. Volevo tornare nella mia città natale, di lui non mi interessava più nulla, ero felice quando mi diceva che aveva degli impegni fuori casa, stavo bene da sola, quindi.....
Ma lo scoprire che lui aveva cercato risoluzione alla sua solitudine tra le braccia di un'altra mi ha sconvolto. Ho scoperto così di amarlo ancora e molto, ho realizzato che la mia vita senza di lui sarebbe stata vuota. Premetto che, quando l'ho scoperta, la loro storia era già praticamente finita. Abbiamo parlato molto, ci siamo confrontati, siamo ripartiti da zero riscoprendo anche una sessualità molto forte, soprattutto da parte mia (erano anni che mi sentivo morta). Non l'ho mai messo sotto accusa perchè l'ho capito, forse, al suo posto, avrei fatto la stessa
Ti serviva uno scossone per capire che lo ami ancora, forse anche a me :rolleyes:
 

twinpeaks

Utente di lunga data
ieri sera abbiamo avuto modo di parlare e quella "cacca" l'ha contatta lo scorso anno....dopo 1 anno....quando eravamo nel pieno della ricostruzione.....dove più volte ci siamo detti, le cose comode o scomode ce le diciamo in faccia. Sempre. Non nell'immediato come credevo. Mi ha detto che gli ha chiesto solo come stava.....e lei le ha risposto che stava bene e che era con me. Mi chiedo....a lui delle parole e delle risposte e a me il silenzio.....why?
Hai scritto che tua moglie è bipolare. E' seguita da uno psichiatra? Prende regolarmente i medicinali? Saprai certamente che si tratta di un disturbo serio, che se non curato con assiduità può indurre comportamenti che lasciano di stucco e dei quali la persona non è pienamente responsabile.
 

iosolo

Utente di lunga data
Per me sono passati 10 mesi dalla scoperta del tradimento del mio lui. Ovviamente è stata una cosa che non mi sarei mai aspettata, sono rimasta incredula, anche se poi ho realizzato che in parte era stata colpa mia. Io, stanca e delusa, stavo pensando di andarmene, sola ovviamente. Volevo tornare nella mia città natale, di lui non mi interessava più nulla, ero felice quando mi diceva che aveva degli impegni fuori casa, stavo bene da sola, quindi.....
Ma lo scoprire che lui aveva cercato risoluzione alla sua solitudine tra le braccia di un'altra mi ha sconvolto. Ho scoperto così di amarlo ancora e molto, ho realizzato che la mia vita senza di lui sarebbe stata vuota. Premetto che, quando l'ho scoperta, la loro storia era già praticamente finita. Abbiamo parlato molto, ci siamo confrontati, siamo ripartiti da zero riscoprendo anche una sessualità molto forte, soprattutto da parte mia (erano anni che mi sentivo morta). Non l'ho mai messo sotto accusa perchè l'ho capito, forse, al suo posto, avrei fatto la stessa
Ecco a me manca quel ripartire da zero...
Forse perchè la posto suo non avrei fatto la stessa cosa...
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Al tradito non interessa dell'amante (a meno che non sia sotto un tir :rolleyes::carneval:) ma riconosce che il partner è un essere umano che si è relazionato con un altro essere umano e non avrebbe rispetto del partner se non desse il rispetto dovuto a qualunque essere umano all'amante

E siccome sotto il TIR ci va di rado, al tradito l'amante interessa molto, di solito troppo per il suo bene, ma sai com'è...
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Sì.
Non è una buona cosa perché, tra le molte altre cose, non corrisponde alla realtà.
È indubbio che ci sono persone davvero molto problematiche, ma sempre persone sono.
Non si può essere razzisti con la categoria amanti.
Devo dire che trovo illuminante questa tua frase, alla quale non avevo mai pensato. In effetti, cosa fa l'amante? La stessa cosa dell'immigrato, che viene spesso sentito come minaccia (come minaccia anche sessuale, a torto o a ragione, perchè "minaccia le nostre donne"). Invade un territorio che è nostro non solo per diritto giuridico, ma per diritto sacro, di sangue e memoria e affetti (la patria si ama così, quando la si ama: come una persona; e non per caso le figurazioni della patria sono sempre femminili, di giovane donna). E' come noi, ma non è come noi: uguale in quanto uomo, diverso in quanto straniero e sconosciuto. E quel ch'è più grave e peggiore, chi l'ha fatto entrare? Chi gli ha dato il permesso di invadere, e anzi lo ha invitato, provandone piacere? La nostra donna/patria, o il nostro uomo/patria.
L'analogia è calzante, e i comportamenti del tradito/a si dispongono nell'ampio ventaglio di reazioni possibili all'immigrazione, tranne, naturalmente, uno: l'approvazione, il piacere, l'integrazione. In quel caso, si parla di perversione (per l'amante, naturalmente).
Insomma. mi sa che chiedi un po' troppo, al tradito. All'autoctono non so. Forse chiedi tanto anche a lui.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Io penso che sia sempre un problema cognitivo. Infatti chi accoglie il dolore per professione, preti, medici, psicologi, psichiatri ha una preparazione specifica e la cosa che mette tutti in difficolta è fare le condoglianze.
E più le situazioni sono fluide, più è difficile.
E una crisi coniugale è molto fluida. Un momento si dice che si vorrebbe uccidere il traditore, un momento che lo si ama. È oggettivamente difficile stare vicino a un tradito.
I medici purtroppo non ce l'hanno, la preparazione specifica, dipende tutto dalla personalità del medico. I preti hanno, o avevano, una preparazione teologica (a che serve il dolore, che cos'è) che se unita a una vita interiore ricca aiuta molto.
Più che la preparazione specifica, però, conta la paura. Il dolore fa paura, e dunque non è facile essere empatici con una persona che soffre. Ci sono persone che non sono empatiche per nulla (nel senso che il dolore altrui non li commuove, non li emoziona particolarmente) ma che hanno molta esperienza di vita, hanno provato personalmente dolori grandi, e sono perfette per stare accanto a chi soffre, perchè li lasciano soffrire senza sconvolgersi, e non gli fanno mancare il pronto soccorso, cioè la presenza di una persona che resta padrona di sè e non fugge e non si chiude.
In una psicoterapia, il dolore è uno strumento essenziale, lo scalpello che spacca la crosta psichica e permette di arrivare in profondità (quando va bene, quando va male è una giostra dalla quale non si riesce a scendere). Nella vita secondo è è uguale.
 

Andrea Lila

Utente di lunga data
Devo dire che trovo illuminante questa tua frase, alla quale non avevo mai pensato. In effetti, cosa fa l'amante? La stessa cosa dell'immigrato, che viene spesso sentito come minaccia (come minaccia anche sessuale, a torto o a ragione, perchè "minaccia le nostre donne"). Invade un territorio che è nostro non solo per diritto giuridico, ma per diritto sacro, di sangue e memoria e affetti (la patria si ama così, quando la si ama: come una persona; e non per caso le figurazioni della patria sono sempre femminili, di giovane donna). E' come noi, ma non è come noi: uguale in quanto uomo, diverso in quanto straniero e sconosciuto. E quel ch'è più grave e peggiore, chi l'ha fatto entrare? Chi gli ha dato il permesso di invadere, e anzi lo ha invitato, provandone piacere? La nostra donna/patria, o il nostro uomo/patria.
L'analogia è calzante, e i comportamenti del tradito/a si dispongono nell'ampio ventaglio di reazioni possibili all'immigrazione, tranne, naturalmente, uno: l'approvazione, il piacere, l'integrazione. In quel caso, si parla di perversione (per l'amante, naturalmente).
Insomma. mi sa che chiedi un po' troppo, al tradito. All'autoctono non so. Forse chiedi tanto anche a lui.

Sinceramente l'analogia con l'immigrato non la trovo affatto calzante. L'amante invade perchè qualcuno l'ha fatto entrare per suo piacere e solo per quello; eventuali suoi bisogni di fuga o di miglioramento di condizione sono solo dettagli insignificanti per il tradito, al contrario dell'immigrato per il quale le stesse ragioni sono la molla che fanno scattare sentimenti di accoglienza, indipendentemente dalla gratificazione che la sua presenza può provocare.

I medici purtroppo non ce l'hanno, la preparazione specifica, dipende tutto dalla personalità del medico. I preti hanno, o avevano, una preparazione teologica (a che serve il dolore, che cos'è) che se unita a una vita interiore ricca aiuta molto.
Più che la preparazione specifica, però, conta la paura. Il dolore fa paura, e dunque non è facile essere empatici con una persona che soffre. Ci sono persone che non sono empatiche per nulla (nel senso che il dolore altrui non li commuove, non li emoziona particolarmente) ma che hanno molta esperienza di vita, hanno provato personalmente dolori grandi, e sono perfette per stare accanto a chi soffre, perchè li lasciano soffrire senza sconvolgersi, e non gli fanno mancare il pronto soccorso, cioè la presenza di una persona che resta padrona di sè e non fugge e non si chiude.
In una psicoterapia, il dolore è uno strumento essenziale, lo scalpello che spacca la crosta psichica e permette di arrivare in profondità (quando va bene, quando va male è una giostra dalla quale non si riesce a scendere). Nella vita secondo è è uguale.
Quanto nerettato mi trova molto d'accordo; non è da tutti, bisogna aver attraversato parecchi laghi di sangue per rimanere presenti e non farsi impregnare dal dolore altrui. Che si sia specialisti o semplici amici o parenti il discrimine è sia il vissuto che una certa pedisposizione all'impermeabilità.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Sinceramente l'analogia con l'immigrato non la trovo affatto calzante. L'amante invade perchè qualcuno l'ha fatto entrare per suo piacere e solo per quello; eventuali suoi bisogni di fuga o di miglioramento di condizione sono solo dettagli insignificanti per il tradito, al contrario dell'immigrato per il quale le stesse ragioni sono la molla che fanno scattare sentimenti di accoglienza, indipendentemente dalla gratificazione che la sua presenza può provocare.

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E' solo un'analogia, e anche un po' scherzosa. Però, se la vedi dal punto di vista dell'autoctono, non è poi così sballata. Anche gli immigrati vengono invitati a entrare per l'interesse di qualcuno (per esempio di chi vuole abbattere i salari) e contro l'interesse di altri (es., quelli che i salari se li vedono abbattere). La parola che mi ha colpito, però, è "razzismo", applicata alla reazione del tradito nei confronti dell'amante del traditore/rice. "
Non bisogna essere razzisti con gli amanti", ha scritto Brunetta. Vero, non bisogna "essere razzisti" con nessuno, cioè non bisogna mai disconoscere la comune appartenenza all' umanità degli altri. Però, a volte, come nel caso dell'amante, l'Altro ci si presenta in una forma molto, molto difficile da digerire; e allora è più che frequente e comprensibile che nei suoi riguardi si diventi "razzisti", cioè in soldoni che lo si odi a morte.
 

Andrea Lila

Utente di lunga data
E' solo un'analogia, e anche un po' scherzosa. Però, se la vedi dal punto di vista dell'autoctono, non è poi così sballata. Anche gli immigrati vengono invitati a entrare per l'interesse di qualcuno (per esempio di chi vuole abbattere i salari) e contro l'interesse di altri (es., quelli che i salari se li vedono abbattere). La parola che mi ha colpito, però, è "razzismo", applicata alla reazione del tradito nei confronti dell'amante del traditore/rice. "
Non bisogna essere razzisti con gli amanti", ha scritto Brunetta. Vero, non bisogna "essere razzisti" con nessuno, cioè non bisogna mai disconoscere la comune appartenenza all' umanità degli altri. Però, a volte, come nel caso dell'amante, l'Altro ci si presenta in una forma molto, molto difficile da digerire; e allora è più che frequente e comprensibile che nei suoi riguardi si diventi "razzisti", cioè in soldoni che lo si odi a morte.

Io sono razzista nei confronti degli amanti, anche di quella me stessa quando lo sono stata. Come si dice: facciamo due gruppi, voi tutti di là :rotfl:


Sono razzista anche con chi tradisce. Sono razzista nei confronti di chiunque in nome della propria umanità sputa su quella degli altri, soprattutto su quella delle persone di cui dovrebbe avere cura. Sono razzista verso quei pezzi degli umani che per soddisfare frammenti di necessità che gli urgono avanzano come caterpiller su tutti gli altri elementi sui quali si fonda la propria vita, sono razzista verso le debolezze che si abbigliano da O'Brien per darsi un perchè, sono razzista con chi fa male sapendo di farlo ma sperando di agire sempre nell'ombra, sono razzista con chi non ha il coraggio per essere onesto, sono razzista verso chi preferisce la via più facile a quella complessa dell'introspezione e della messa in discussione. Sono razzista con la parte peggiore dell'umanità, e mi ci metto dentro beninteso, perchè amo la Bellezza fatta di occhi sinceri e animo pulito, anche nelle accezioni peggiori del nostro essere.

Non so se mi sono spiegata. Mi sa de no :confused:
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Io sono razzista nei confronti degli amanti, anche di quella me stessa quando lo sono stata. Come si dice: facciamo due gruppi, voi tutti di là :rotfl:


Sono razzista anche con chi tradisce. Sono razzista nei confronti di chiunque in nome della propria umanità sputa su quella degli altri, soprattutto su quella delle persone di cui dovrebbe avere cura. Sono razzista verso quei pezzi degli umani che per soddisfare frammenti di necessità che gli urgono avanzano come caterpiller su tutti gli altri elementi sui quali si fonda la propria vita, sono razzista verso le debolezze che si abbigliano da O'Brien per darsi un perchè, sono razzista con chi fa male sapendo di farlo ma sperando di agire sempre nell'ombra, sono razzista con chi non ha il coraggio per essere onesto, sono razzista verso chi preferisce la via più facile a quella complessa dell'introspezione e della messa in discussione. Sono razzista con la parte peggiore dell'umanità, e mi ci metto dentro beninteso, perchè amo la Bellezza fatta di occhi sinceri e animo pulito, anche nelle accezioni peggiori del nostro essere.

Non so se mi sono spiegata. Mi sa de no :confused:
Ti sei spiegata benissimo, tranne O'Brien che non so chi sia.
 

mistral

Utente di lunga data
Non è tanto la questione razzismo verso l'amante.É più rivolta ad una persona che per piacere suo ti butta dal ponte.
Vale indistintamente per il traditore ed il suo complice il quale spesso anch'esso ha le sue belle responsabilità.Vale per un amico,per un genitore,un figlio.
Se agisco coscientemente facendoti del male per cercare il mio piacere egoisticamente ,sono colpevole.
Un amante non è un farmaco salvavita o la fuga dalla guerra,è un capriccio.Se uccido per un capriccio sono stronzo.Punto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E siccome sotto il TIR ci va di rado, al tradito l'amante interessa molto, di solito troppo per il suo bene, ma sai com'è...
Ho scritto male. Avrei dovuto scrivere: per il tradito non dovrebbe essere di suo interesse l'amante perché il problema è il tradimento e quindi il traditore. Però SO che allo stupore per il tradimento si aggiunge lo stupore per la persona. Ci si immagina che per tradire ci voglia un extraterrestre che abbia sembianze strepitose, intelligenza superiore, simpatia straordinaria. Perché il dolore è tale che si vorrebbe una causa finale valida, non si vuole una causa iniziale valida.
 
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