Sì, qualcosa di simile, anzi di molto simile (compresa la tipologia dell'amante) che mi ha fatto capitare su questo forum due anni e mezzo fa.
Ho scoperto tutto, purtroppo gradualmente.
Mia moglie poi su mia richiesta mi ha raccontato quello che mi mancava, e quello che non mi ha raccontato l'ho recuperato in altri modi.
Molte cose che scrivi ora le disse lei all'epoca.
Sono sensazioni comuni, credo.
Io l'ho vissuta malissimo. Ho impiegato mesi a razionalizzare tutto e a distaccarmi dall'immagine di lei che mi ero fatto, quindi a vedere la situazione in maniera oggettiva.
Ma tieni conto che noi abbiamo una figlia, che all'epoca dei fatti era ancora molto piccola e siamo più in là con gli anni. So che è difficile comprendere questa cosa se non la si è provata, ma entrano in gioco tanti sentimenti che aumentano lo stato di sofferenza.
Il difficile sta nel riuscire a portare quanto accaduto a livello di esperienza (negativa, ma pur sempre tale): l'occasione che può costituire in maniera coatta un'opportunità per crescere, comprendere quello che si vuole, quello che si è, nella vita, rompendo, per necessità, gli schemi mentali a cui si è abituati.
Io l'ho vissuto così, e mi sono servito di questo forum per questa funzionalità (fuori è difficile trovare persone con cui fare confronti decenti, molto più facile trovare in ogni caso partigiani dell'una o dell'altra parte, cosa che reputo sostanzialmente inutile).
Ti posso dire che è difficile aggiustare il rapporto. La privazione (del beneficio del rapporto extraconiugale, quella droga a cui accenni) che subisce la (chiamiamola così) traditrice è accresciuta dallo stress e dalle tensioni che subentrano quando la situazione viene a galla col marito. Il traditore a sua volta subisce un contraccolpo che va a impattare sul rapporto di fiducia generando paranoie, paure, ansie.
Per questo ti consiglio per ora di tacere ogni cosa, per evitare di allargare a macchia d'olio i problemi e di cominciare ad affrontarne uno per volta nella maniera più tranquilla possibile.
Il primo problema è ovviamente liberarsi dell'amante. E' implicito che qualunque sia la decisione che prenderai non puoi farlo avendo il piede in due staffe, come si dice di solito.
Starai male, peggio di prima, come se avessi crisi di astinenza.
Quando riterrai opportuno, comincerai lucidamente a considerare il rapporto col tuo uomo.
Io direi di valutare confrontandovi tutta la problematica sessuale. Ora hai termini di confronto importanti dai quali TU puoi ripartire, per valutare se vi sono possibilità di migliorare i problemi col tuo uomo.
Dopo, a mente fredda, sarai in grado di valutare cosa fare.
Non rimandare comunque (per scrupolo, paura o timore dei giudizi altrui) una eventuale volontà di separarvi.
Siete giovani. Sfruttate questo vantaggio.