Salve a tutti,
Ho 40 anni e sto vivendo un momento difficilissimo, ma visto che ormai ciò che sto passando è successo a molti, ho provato a cercare uno scambio di opinioni su questo forum.
Io e il mio compagno stavamo insieme da 14 anni, siamo sndati a convivere dopo circa sei mesi e abbiamo avuto alti e bassi nella nostra relazione.
Lui ha sofferto spesso di attacchi di panico e depressione e io, nonostante non sia una persona molto forte caratterialmente, l' ho sempre sostenuto e cercato di tenere insieme i pezzi.
Circa 6 anni fa abbiamo avuto una crisi profonda non c' era più attenzione da parte sua nei miei confronti, non facevamo più l' amore, poca vita sociale, io ero profondamente insoddisfatta e dopo aver provato in tutti modi a riaccendere il rapporto senza ottenere nulla, anzi lui non affrontava nemmeno il discorso, dicendo " ma dai ci metteremo a posto, adesso non sono stato bene ho preso psicofarmaci ecc", con enorme difficoltà e sofferenza ho deciso di andare via di casa per un po, per vedere se mi avesse cercata e se avesse capito la mia sofferenza e le mie esigenze .
Ha funzionato, lui si è risvegliato, mi ha parlato mi ha detto di aver capito di aver sbagliato e dopo sei mesi siamo tornati insieme( io non vedevo l' ora, nonostante tutti mi dicessero di non farlo, che non era l' uomo giusto ) .
Siamo stati benissimo per un anno e a quel punto abbiamo deciso insieme di provare ad avere un bambino.
Nel 2012 nasce nostro figlio, dopo una gravidanza difficile che ci ha provati molto.
Da quando è nato il bimbo, il nostro rapporto non è stato più lo stesso.
Abbiamo passato due anni e mezzo di notti insonni che ci hanno messo a dura prova.
Lui non si è mai interessato al bambino come io avrei voluto, lasciando tutte le responsabilità a me ed io mi sono fatta carico di tutto, bimbo casa, problemi di genitori malati e che invecchiano.
Sono diventata più madre che donna, abbiamo dovuto affrontare anche alcuni lutti in famiglia e noi ci siamo allontanati sempre più.
Io schiacciata dalla quotidianità e responsabilità, bisognosa per una volta di una mano da parte sua che non arrivava e lui, sempre più in guerra contro di me, sempre più distante.
Ma io a testa bassa ho continuato ad andare avanti perché credevo nella famiglia che avevamo scelto di creare.
A luglio 2015 lui ha di nuovo una crisi con necessità di cure dallo psicologo e quindi diventa ancora più assente perché bisognoso di tempo per se per riprendersi.
Io mi carico tutto sulle spalle e vado avanti, nonostante fossi già in una situazione anche io precaria perché stanca, esausta.
Pensavo, lasciamogli il tempo di riprendersi così staremo finalmente meglio tutti, e dopo penserò a me .
Ma nonostante il tempo lasciatogli lui è diventato ancora più distante, più nervoso più cattivo, non voleva passare mai tempo con me econ il bimbo, tutto quello che facevo i o o dicevo era sbagliato, le liti erano all'ordine del giorno.
Io ogni giorno mi chiedevo se valeva la pena soffrire così, ma ogni giorno mi rispondevo che si, valeva la pena tentare tutto per il bene di ciò che avevamo creato,la nostra famiglia.
Ho proposto la terapia di coppia, per capire se i problemi erano superabili oppure no, ma non ha accettato.
Ogni volta che tentavo di rivendicare un po' di tempo ed attenzuione per me è il bimbo mi accusava di non capire che lui stava male.
Poco più di un mese fa la doccia fredda, lo sento bisbigliare al telefono e sento che dice " lo schifo è che il fine settimana lo dobbiamo passare con le nostre famiglie invece vorremmo stare insieme"
Lui ha tentato di negare poi ha ammesso parzialmente, di frequentare questa persona da tre mesi ma che non c' è stato niente, però per me si apre l' inferno.
Io cerco un dialogo, cerco di capire cosa è successo, se c' e la voglia di tornare indietro e lui mi tratta con assoluta indifferenza spietatezza, non vuole nemmeno parlare, dice che vuole continuare a vederla ma che non sa niente, che devo lasciarlo stare, lui continua sulla sua strada, esaltato più che mai, senza alcun rispetto per il mio dolore, affossando a né tutta la colpa dei problemi del nostro rapporto è giustificando così il suo tradimento, che ripeto, non ha annesso e non ammette tutt' ora nonostante prove certe .
Vengo a sapere che è da sei mesi che ha una relazione con questa donna, sposata con figli anche lei, che la ama e gli dice che vuole lasciarmi, che si incontrano continuamente, che lui mi dice che va dalla psicologa invece si incontra con lei, che va a casa sua la notte, che è pronto ad una vita con lei, insomma una persona diversa da quella che credevo, bugiarda e falsa, perché con me nega sempre tutto.
Lo mando via di casa e lui se ne va, malvolentieri perché gli sboccia lasciare la comodità e forse per paura delle reazioni del bambino ma va via .
Lui sostiene che la separazione non è nulla in fondo, il bimbo non ne soffrirà, io invece che son figlia di divorziati so l' inferno che può essere .
Arrivo a prendere la decisione di andare dall' avvocato visto che tanto lui è proiettato solo verso se stesso e non mi considera più per niente.
A quel punto io divento la cattiva che lo vuole rovinare. Cosa non vero gli ho chiesto il minimo sindacale.
Per quattro anni non ha considerato suo figlio ed ora mi fa le pulci sugli orari di visita, ne vuole sempre di più .
Io non so come arginare il suo egoismo e la sua falsità che lo portano a negare ancora la verità dei fatti. Inoltre mi accusa di aver avuto fetta di andare dall' avvocato, che bisognava affettare.
Ma aspettare cosa?
Che magari lui vedesse come andava la situazione con lei e se con lei andava male provare s tornare indietro?
Mi ha mancato così tanto di rispetto, ma dato vi rifrazione pari a zero, mi ha cancellata dal duo cuore.
L' ho supplicato di buttare la maschera, per permettermi di avere ancora un po' di stima di lui e da lì ripartire, aggrapparmi a questo per gestire un rapporto genitoriale sereno, ma niente.
È venuto dall' avvocato a firmare gli accordi anche se ha detto che lo ha fatto solo per me, perché mi vede in difficoltà, per me l' ha fatto solo per proteggere la sua donna, che sarebbe stata coinvolta in caso di giudiziale.
Ora fra qualche mese ci sarà l' udienza per la sentenza.
Nel frattempo la mia vita è uno schifo, odio quello che sto passando, odio tutti gli aspetti di questa separazione non voluta.
Ho una ferita enorme, un dolore grandissimo ed ho difficoltà a rapportarmi con lui, avrei bisogno di staccare da lui completamente ma con un figlio avrò a che fare con lui tutt'a la vita.
Penso che mi sono rovinata la vita per sempre.
Inoltre vedere mio figlio di 4 anni stare male per tutto questo mi è insopportabile .
Quando mi chiede perché il babbo non torna casa, perché non voglio fare pace con lui, di provare a farlo ridere così facciamo pace e lui torna ..,, cerco di tranquillizzarlo sul fatto che duo padre li ama comunque ma sono così in difficoltà io che non so più cosa è giusto e cosa no
Mi scuso per il lungo e confuso post
Spero che qualcuno avrà la pazienza di leggerlo e di dirmi qualche parola, non dico di conforto, ma di verità, visto che magari vice già passato, perché io adesso voglio tutte le verità che riesci a sopportare.
Grazie
Ho 40 anni e sto vivendo un momento difficilissimo, ma visto che ormai ciò che sto passando è successo a molti, ho provato a cercare uno scambio di opinioni su questo forum.
Io e il mio compagno stavamo insieme da 14 anni, siamo sndati a convivere dopo circa sei mesi e abbiamo avuto alti e bassi nella nostra relazione.
Lui ha sofferto spesso di attacchi di panico e depressione e io, nonostante non sia una persona molto forte caratterialmente, l' ho sempre sostenuto e cercato di tenere insieme i pezzi.
Circa 6 anni fa abbiamo avuto una crisi profonda non c' era più attenzione da parte sua nei miei confronti, non facevamo più l' amore, poca vita sociale, io ero profondamente insoddisfatta e dopo aver provato in tutti modi a riaccendere il rapporto senza ottenere nulla, anzi lui non affrontava nemmeno il discorso, dicendo " ma dai ci metteremo a posto, adesso non sono stato bene ho preso psicofarmaci ecc", con enorme difficoltà e sofferenza ho deciso di andare via di casa per un po, per vedere se mi avesse cercata e se avesse capito la mia sofferenza e le mie esigenze .
Ha funzionato, lui si è risvegliato, mi ha parlato mi ha detto di aver capito di aver sbagliato e dopo sei mesi siamo tornati insieme( io non vedevo l' ora, nonostante tutti mi dicessero di non farlo, che non era l' uomo giusto ) .
Siamo stati benissimo per un anno e a quel punto abbiamo deciso insieme di provare ad avere un bambino.
Nel 2012 nasce nostro figlio, dopo una gravidanza difficile che ci ha provati molto.
Da quando è nato il bimbo, il nostro rapporto non è stato più lo stesso.
Abbiamo passato due anni e mezzo di notti insonni che ci hanno messo a dura prova.
Lui non si è mai interessato al bambino come io avrei voluto, lasciando tutte le responsabilità a me ed io mi sono fatta carico di tutto, bimbo casa, problemi di genitori malati e che invecchiano.
Sono diventata più madre che donna, abbiamo dovuto affrontare anche alcuni lutti in famiglia e noi ci siamo allontanati sempre più.
Io schiacciata dalla quotidianità e responsabilità, bisognosa per una volta di una mano da parte sua che non arrivava e lui, sempre più in guerra contro di me, sempre più distante.
Ma io a testa bassa ho continuato ad andare avanti perché credevo nella famiglia che avevamo scelto di creare.
A luglio 2015 lui ha di nuovo una crisi con necessità di cure dallo psicologo e quindi diventa ancora più assente perché bisognoso di tempo per se per riprendersi.
Io mi carico tutto sulle spalle e vado avanti, nonostante fossi già in una situazione anche io precaria perché stanca, esausta.
Pensavo, lasciamogli il tempo di riprendersi così staremo finalmente meglio tutti, e dopo penserò a me .
Ma nonostante il tempo lasciatogli lui è diventato ancora più distante, più nervoso più cattivo, non voleva passare mai tempo con me econ il bimbo, tutto quello che facevo i o o dicevo era sbagliato, le liti erano all'ordine del giorno.
Io ogni giorno mi chiedevo se valeva la pena soffrire così, ma ogni giorno mi rispondevo che si, valeva la pena tentare tutto per il bene di ciò che avevamo creato,la nostra famiglia.
Ho proposto la terapia di coppia, per capire se i problemi erano superabili oppure no, ma non ha accettato.
Ogni volta che tentavo di rivendicare un po' di tempo ed attenzuione per me è il bimbo mi accusava di non capire che lui stava male.
Poco più di un mese fa la doccia fredda, lo sento bisbigliare al telefono e sento che dice " lo schifo è che il fine settimana lo dobbiamo passare con le nostre famiglie invece vorremmo stare insieme"
Lui ha tentato di negare poi ha ammesso parzialmente, di frequentare questa persona da tre mesi ma che non c' è stato niente, però per me si apre l' inferno.
Io cerco un dialogo, cerco di capire cosa è successo, se c' e la voglia di tornare indietro e lui mi tratta con assoluta indifferenza spietatezza, non vuole nemmeno parlare, dice che vuole continuare a vederla ma che non sa niente, che devo lasciarlo stare, lui continua sulla sua strada, esaltato più che mai, senza alcun rispetto per il mio dolore, affossando a né tutta la colpa dei problemi del nostro rapporto è giustificando così il suo tradimento, che ripeto, non ha annesso e non ammette tutt' ora nonostante prove certe .
Vengo a sapere che è da sei mesi che ha una relazione con questa donna, sposata con figli anche lei, che la ama e gli dice che vuole lasciarmi, che si incontrano continuamente, che lui mi dice che va dalla psicologa invece si incontra con lei, che va a casa sua la notte, che è pronto ad una vita con lei, insomma una persona diversa da quella che credevo, bugiarda e falsa, perché con me nega sempre tutto.
Lo mando via di casa e lui se ne va, malvolentieri perché gli sboccia lasciare la comodità e forse per paura delle reazioni del bambino ma va via .
Lui sostiene che la separazione non è nulla in fondo, il bimbo non ne soffrirà, io invece che son figlia di divorziati so l' inferno che può essere .
Arrivo a prendere la decisione di andare dall' avvocato visto che tanto lui è proiettato solo verso se stesso e non mi considera più per niente.
A quel punto io divento la cattiva che lo vuole rovinare. Cosa non vero gli ho chiesto il minimo sindacale.
Per quattro anni non ha considerato suo figlio ed ora mi fa le pulci sugli orari di visita, ne vuole sempre di più .
Io non so come arginare il suo egoismo e la sua falsità che lo portano a negare ancora la verità dei fatti. Inoltre mi accusa di aver avuto fetta di andare dall' avvocato, che bisognava affettare.
Ma aspettare cosa?
Che magari lui vedesse come andava la situazione con lei e se con lei andava male provare s tornare indietro?
Mi ha mancato così tanto di rispetto, ma dato vi rifrazione pari a zero, mi ha cancellata dal duo cuore.
L' ho supplicato di buttare la maschera, per permettermi di avere ancora un po' di stima di lui e da lì ripartire, aggrapparmi a questo per gestire un rapporto genitoriale sereno, ma niente.
È venuto dall' avvocato a firmare gli accordi anche se ha detto che lo ha fatto solo per me, perché mi vede in difficoltà, per me l' ha fatto solo per proteggere la sua donna, che sarebbe stata coinvolta in caso di giudiziale.
Ora fra qualche mese ci sarà l' udienza per la sentenza.
Nel frattempo la mia vita è uno schifo, odio quello che sto passando, odio tutti gli aspetti di questa separazione non voluta.
Ho una ferita enorme, un dolore grandissimo ed ho difficoltà a rapportarmi con lui, avrei bisogno di staccare da lui completamente ma con un figlio avrò a che fare con lui tutt'a la vita.
Penso che mi sono rovinata la vita per sempre.
Inoltre vedere mio figlio di 4 anni stare male per tutto questo mi è insopportabile .
Quando mi chiede perché il babbo non torna casa, perché non voglio fare pace con lui, di provare a farlo ridere così facciamo pace e lui torna ..,, cerco di tranquillizzarlo sul fatto che duo padre li ama comunque ma sono così in difficoltà io che non so più cosa è giusto e cosa no
Mi scuso per il lungo e confuso post
Spero che qualcuno avrà la pazienza di leggerlo e di dirmi qualche parola, non dico di conforto, ma di verità, visto che magari vice già passato, perché io adesso voglio tutte le verità che riesci a sopportare.
Grazie