Allora.
Più che confusa, sento che la mia situazione sia una roba a metà fra la sitcom e il gagliardo esperimento antropologico. Anche perché lì per lì, quando la conversazione vira su uscite infelici, la mia prima reazione è quella di buttarla a ridere nell'assurdità del tutto, perché cosa fai, chiami i carabinieri?! Ma andiamo per ordine.
Sono due giorni che mi ha convinta, chiacchierando amabilmente, a guardare questa serie su questi pattinatori gay perché "ti piacerebbe un sacco"!
E guardiamocela. Il punto è che non solo mi è piaciuta un sacco, ma ti fa vedere questa relazione sanissima e pulita di appoggio, sostegno e cazzeggio, nonché sana coltivazione dei rapporti umani.
"Mi ci rivedo molto, in effetti!"
E lei: sìììì, Personaggio X sei proprio tu, non è vero?
Segue lunga dissertazione sull'amore, sempre coi pattinatori di mezzo, che è fatto di tanti aspetti diversi e di tanti gesti e non solo di parole. Mentre la me stessa interiore borbotta "Insomma, me' stai a lancia' l'osso? Mi stai a dire cosa, che hai capito?"
Dopo dodici episodi di giapponesi pattinatori che oltre a pattinare ed abbracciarsi mangiano cibo giapponese come maiali, m'esce un "Cazzo, questo voglio mangiarlo anche io!"
"Ci sarebbe questo posto vicino all'università, bello, eh?"
"Uh, sì, bello, chissà com'è"
E lei: "Sarà buono"
"... Ma vuoi andare?"
"SI DAI ANDIAMO."
Eeee quindi oggi andiamo.
Piove e fa freddo, decidiamo di ripiegare sul solito nostro posto d pizza ("Al giapponese ci torniamo col bel tempo!") - aridaje coi pattinatori gay, i sentimenti, le ultime cazzate del padre, gli amici che alla fine sono noiosi, la carenza di ferro la tesi... tutto molto bello e molto surreale.
Perla del giorno:
Lei: "Senti, ma tu sei più tornata a Palazzo Reale a vedere le mostre?"
"No, da sola non avevo voglia"
"Beh, c'è Rubens, è c'è Hokusai... i miei amici non ce li posso portare..."
"... Stai cercando di chiedermi se voglio andare a una mostra con te?"
"Sì!"
Sedute al tavolo, arriva ovviamente una di quelle cose che a questo punto io direi che qualcuno ti dovrebbe dare un poco di filtro, a calci:
"Ma lo hai visto quell'episodio di Shameless in cui Carl becca la ragazza a scopare con un altro dopo che lui si era fatto circoncidere per lei? Che troia, ma come si fa?"
E io, che quasi non riuscivo a credere alle mie orecchie, rido, ma la risposta m'esce a molla, perché insomma, va bene tutto, ma io però qualcosa te la devo dire.
"E lo chiedi tu a me?! Sei tu che devi dire a me come si fa, tu che hai fatto?!"
"Dai, ma è l'atteggiamento che conta!"
"APPUNTO! Fossi in te starei zitta e cambierei discorso, perché stai peggiorando la situazione!"
Si cambia discorso, si va in un bar, m'offre pure la cioccolata... "Hai visto come sono belli Pattinatore A e Pattinatore B qundo si scambiano gli anelli?" "TU PREDICHI BENE E RAZZOLI MALE"
Ci separiamo. Mi saluta. Mi dà un bacio. Io non resisto, mezza cosa seria detta a cosa seria la devo dire.
"Ma quindi doveva succedere tutto questo casino perché ci parlassimo come persone normali?"
"Perché, prima come parlavamo?!"
Io cerco di guardarla storta. Ci baciamo ancora.
Io boh. Aggiungo che adeso ci parliamo tutto il gioro più o meno come prima, e se io per un tot non le scrivo mi vedo arrivare pure il "Tutto ok?"
Comincio ad avere il sospetto che forse davvero questi siano goffi tentativi di farsi perdonare cercando di fare a slalom nella vagonata di parolacce che meriterebbe e non si sta beccando, ma 'nsomma. Io devo trovare il coraggio di dirle che bene non son stata: sdrammatizzare o meno, uno non se ne può uscire così, debbotto, con determinate uscite. Boh, alzo le mani. O sono io che sto vedendo cose che non ci sono, o le cose le vedo, e ci sono pure. Cazzo, se due persone riescono a stare a loro agio e a fare determinati discorsi il problema del metterli in pratica, poi... dov'è? Può essere che comincia lentamente a capire? Io dal mio canto capisco che non mi tratta come un'amica, e che vedo unaqualchesortadisarcazzochecosaperrimediare, ma che stiamo a fa', la grande amicizia?