Cervelli in fuga : la storia

spleen

utente ?
Dalle mie parti ci sono diverse aziende che cercano un tecnico in grado di fare programmazione di lavorazioni a controllo numerico e non lo trovano, fanno fatica a trovare persino atrezzisti, manutentori per non parlare di operatori alle machine utensili a CN
Gli immigrati in genere non hanno una sufficiente preparazione tecnica e culturale, i nostri ragazzi con le loro lauree in materie umanistiche non ne vogliono sapere e messi davanti ad un problema pratico fuggono desolati.

Non sarebbe forse il caso di rivedere un pochino il tipo di formazione che prospettiamo ai nostri giovani? Prima di parlare di poche eccezioni che si realizzano all' estero, non sarebbe il caso di parlare anche delle professionalità che servono e che non si trovano? Che dal punto di vista statistico, numerico, sono ben più pesanti?
 
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ologramma

Utente di lunga data
Dalle mie partici sono diverse aziende che cercano un tecnico in grado di fare programmazione di lavorazioni a controllo numerico e non lo trovano, fanno fatica a trovare persino atrezzisti, manutentori per non parlare di operatori alle machine utensili.
Gli immigrati in genere non hanno una sufficiente preparazione tecnica e culturale, i nostri ragazzi con le loro lauree in materie umanistiche non ne vogliono sapere e messi davanti ad un problema pratico fuggono desolati.

Non sarebbe forse il caso di rivedere un pochino il tipo di formazione che prospettiamo ai nostri giovani? Prima di parlare di poche eccezioni che si realizzano all' estero, non sarebbe il caso di parlare anche delle professionalità che servono e che non si trovano? Che dal punto di vista statistico, numerico, sono ben più pesanti?
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leggendo mi fai ricordare che qui la scuola non è stata mai collegata con i problemi che hanno le aziende sul territorio poi mettiamoci la cazzata delle agenzie dove ti segnavi per trovare lavoro e quando mai ti chiamavano direttamente ma solo per raccomandazione.
Nella tua zona che mi sembra nord est il lavoro ce n'è sempre stato anche di più sara come ci hanno insegnato a scuola perchè siete vicini all'europa quindi più facile esportare ma vedi che manca un collegamento con le scuole e l'industria?
Ricordo non so se te l'ho scritto , in un paesino con pochi abitanti e un miriade di stabilimenti passai di lì negli anni 2000 e cerano cartelli con su scritto cercasi personale di tutti i tipi , ma è plausibile una cosa del genere ?
 

spleen

utente ?
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leggendo mi fai ricordare che qui la scuola non è stata mai collegata con i problemi che hanno le aziende sul territorio poi mettiamoci la cazzata delle agenzie dove ti segnavi per trovare lavoro e quando mai ti chiamavano direttamente ma solo per raccomandazione.
Nella tua zona che mi sembra nord est il lavoro ce n'è sempre stato anche di più sara come ci hanno insegnato a scuola perchè siete vicini all'europa quindi più facile esportare ma vedi che manca un collegamento con le scuole e l'industria?
Ricordo non so se te l'ho scritto , in un paesino con pochi abitanti e un miriade di stabilimenti passai di lì negli anni 2000 e cerano cartelli con su scritto cercasi personale di tutti i tipi , ma è plausibile una cosa del genere ?
Se hai delle competenze di tipo pratico qui un lavoro lo trovi di sicuro. Il problema è che giustamente, come dici, mancano certi tipi di formazione.

Non voglio certo sottovalutare con questo l' esistenza di problemi come quelli dell' articolo di apertura... ma bisogna anche vedere i problemi in modo completo, nell 'ottica giusta.

Dove vivo una persona su 10 è un immigrato che ha trovato lavoro.
 

ologramma

Utente di lunga data
Se hai delle competenze di tipo pratico qui un lavoro lo trovi di sicuro. Il problema è che giustamente, come dici, mancano certi tipi di formazione.

Non voglio certo sottovalutare con questo l' esistenza di problemi come quelli dell' articolo di apertura... ma bisogna anche vedere i problemi in modo completo, nell 'ottica giusta.

Dove vivo una persona su 10 è un immigrato che ha trovato lavoro.
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invece giù da noi ci sono persone anziane che sono dovute andare via dalle tue zone perchè il lavoro mancava vedi come la cosa è ciclica come gli andamenti delle borse:up:
dopo quando tempo lo si scoprirà negli anni
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sembra il solito articolo da scarica barile. Il cattivo uso della lingua di chi è colpa: della famiglia, della scuola, del non essere autodidatti, dei tagli, della mal interprezione delle leggi, della presenza di extracomunitari. Contraddizioni! Scuse
A me non sembra.
Ha identificato nei tagli del passato e nella cattiva preparazione delle nuove leve di docenti le mancanze.
 

spleen

utente ?
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invece giù da noi ci sono persone anziane che sono dovute andare via dalle tue zone perchè il lavoro mancava vedi come la cosa è ciclica come gli andamenti delle borse:up:
dopo quando tempo lo si scoprirà negli anni
La situazione del Veneto tra la caduta della Serenissima Repubblica ed il secondo dopoguerra è stata politicamente e storicamente tragicissima, non dimentichiamo ad esempio che la prima guerra mondiale qui è stata fattivamente combattuta, alla fine era tutto devastato. E' stata la libertà di poter far fruttare il proprio lavoro e le proprie idee, nel secondo dopoguerra che ha fatto la differenza.
ad esempio un mio ex compagno di scuola delle superiori, partendo da zero, in 20 anni ha messo in piedi una azienda con oltre mille dipendenti e filiali in tutto il mondo, produce e vende atrezzature ad altissimo contenuto tecnologico.
 

perplesso

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@Fiammetta

Aggiungo la candelina sulla torta, nel senso che oltre al danno anche le beffe....

" In tutta Europa è conosciuta come 'mamma Erasmus'. Quasi 30 anni dopo aver inventato il programma di scambio tra studenti universitari europei, la professoressa Sofia Corradi, 82 anni, ha ricevuto al monastero di Yuste a Caceres, in Estremadura (Spagna), il prestigioso premio 'Carlo V', riconoscimento assegnato negli anni a personaggi che hanno contribuito alla costruzione europea. E' il coronamento di una vita dedicata a consentire ai giovani europei di fare esperienze di studio in Paesi differenti da quello di nascita. Grazie a lei, ex docente di Educazione Permanente all'Università Roma Tre, in cattedra fino al 2004, sono 4 milioni gli universitari di 4mila atenei che sono riusciti a viaggiare. "

Abbiamo gettato al vento 30 anni....
non direi. la globalizzazione come è stata conosciuta finora è fallita. possiamo essere avanguardia nel ripensarla.
 

feather

Utente tardo
Dalle mie parti ci sono diverse aziende che cercano un tecnico in grado di fare programmazione di lavorazioni a controllo numerico e non lo trovano, fanno fatica a trovare persino atrezzisti, manutentori per non parlare di operatori alle machine utensili a CN
Gli immigrati in genere non hanno una sufficiente preparazione tecnica e culturale, i nostri ragazzi con le loro lauree in materie umanistiche non ne vogliono sapere e messi davanti ad un problema pratico fuggono desolati.

Non sarebbe forse il caso di rivedere un pochino il tipo di formazione che prospettiamo ai nostri giovani? Prima di parlare di poche eccezioni che si realizzano all' estero, non sarebbe il caso di parlare anche delle professionalità che servono e che non si trovano? Che dal punto di vista statistico, numerico, sono ben più pesanti?
Perché non ti leggi
https://www.ibs.it/gerusia-ebook-manuel-zarli/e/9788898812165
 

feather

Utente tardo
Il mio non è un discorso così profondo, mi limitavo a constatare che se sai appena muoverto davanti un controllo numerico, un lavoro lo trovi subito, e anche ben pagato.

Poi non nego che chi ha scritto il libro ha anche le sue buone ragioni....
Nel libro parlano anche di questo, con statistiche alla mano.
 

spleen

utente ?
Nel libro parlano anche di questo, con statistiche alla mano.
Io invece parlo per richieste reali, concrete, di almeno 4 aziende che mi chiedono se conosco qualcuno. Cosa devo dedurre che mi prendono in giro?
Una azienda di Conegliano cerca uno che sappia fare CAM da 3 mesi, conosci qualcuno? Gli dò l' indirizzo.
Sai fare progettazione con CAD, cercano anche quello.
Vuoli fare il manutentore di carrelli elevatori? Cercano uno anche in quel settore.

Non so come sia dalle altre parti d' Italia, qui è così.
 

brenin

Utente
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non direi. la globalizzazione come è stata conosciuta finora è fallita. possiamo essere avanguardia nel ripensarla.
Vero, possiamo ripensarla. Ma prima di ripensarla bisognerebbe "rifondare" il sistema scolastico, docenti inclusi ( se non ci fossero idee, basterebbe guardare cosa fanno, ad esempio, altri stati europei ).

Sulla globalizzazione non è completamente fallita, prova ne è che il nostro export "tira" con prodotti di elevata tecnologia e qualità; il vero problema sta nella capacità di adattamento ( tempi di risposta in primis ) ai cambiamenti intervenuti ( che ci sono praticamente stati imposti ed ai quali, obtorto collo, dobbiamo necessariamente adeguarci ).
 

perplesso

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Vero, possiamo ripensarla. Ma prima di ripensarla bisognerebbe "rifondare" il sistema scolastico, docenti inclusi ( se non ci fossero idee, basterebbe guardare cosa fanno, ad esempio, altri stati europei ).

Sulla globalizzazione non è completamente fallita, prova ne è che il nostro export "tira" con prodotti di elevata tecnologia e qualità; il vero problema sta nella capacità di adattamento ( tempi di risposta in primis ) ai cambiamenti intervenuti ( che ci sono praticamente stati imposti ed ai quali, obtorto collo, dobbiamo necessariamente adeguarci ).
l'export italiano ad alto contenuto ha sempre tirato, anche prima dell'euro. e come evidenziava Spleen, il nostro problema è che mancano operai qualificati, tecnici qualificati e una rete viaria adeguata.

al ritmo attuale, prima di vedere realizzata la bretella autostradale Albenga-Ceva penso che potrò morire di vecchiaia, giusto per fare un esempio.

sulla scuola, che dire. finchè non contingentiamo gli iscritti alle facoltà di scienze delle merendine varie, ogni discorso sulla scuola è puramente accademico. e perdonerete il paradosso.
 

brenin

Utente
Staff Forum
l'export italiano ad alto contenuto ha sempre tirato, anche prima dell'euro. e come evidenziava Spleen, il nostro problema è che mancano operai qualificati, tecnici qualificati e una rete viaria adeguata.

al ritmo attuale, prima di vedere realizzata la bretella autostradale Albenga-Ceva penso che potrò morire di vecchiaia, giusto per fare un esempio.

sulla scuola, che dire. finchè non contingentiamo gli iscritti alle facoltà di scienze delle merendine varie, ogni discorso sulla scuola è puramente accademico. e perdonerete il paradosso.
Sulla bretella autostradale di Albenga penso si dovrà aspettare un po' ancora, l'ex ministro, l'ignavo, è caduto in disgrazia... ( però avete l'aeroporto :) ).

Verissimo, mancano operai e tecnici qualificati e la rete viaria ( ferroviaria in primis ) adeguata ai tempi.

Sulla scuola sono d'accordo, ma si deve anche valutare i docenti perchè altrimenti non si andrà da nessuna parte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io invece parlo per richieste reali, concrete, di almeno 4 aziende che mi chiedono se conosco qualcuno. Cosa devo dedurre che mi prendono in giro?
Una azienda di Conegliano cerca uno che sappia fare CAM da 3 mesi, conosci qualcuno? Gli dò l' indirizzo.
Sai fare progettazione con CAD, cercano anche quello.
Vuoli fare il manutentore di carrelli elevatori? Cercano uno anche in quel settore.

Non so come sia dalle altre parti d' Italia, qui è così.
Uguale a Milano
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sulla bretella autostradale di Albenga penso si dovrà aspettare un po' ancora, l'ex ministro, l'ignavo, è caduto in disgrazia... ( però avete l'aeroporto :) ).

Verissimo, mancano operai e tecnici qualificati e la rete viaria ( ferroviaria in primis ) adeguata ai tempi.

Sulla scuola sono d'accordo, ma si deve anche valutare i docenti perchè altrimenti non si andrà da nessuna parte.
Ci vuole selezione in ingresso.
Perché ci sia il lavoro deve essere appetibile anche come retribuzione.
Credo poco nella formazione in servizio se non diventa ricerca-azione perché c'è anche chi non è in grado di apprendere o di applicare in pratica.
È un lavoro particolare che richiede di avere sotto controllo più variabili.
La valutazione del lavoro non è possibile sui risultati trascurando le procedure.
 

perplesso

Administrator
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Sulla bretella autostradale di Albenga penso si dovrà aspettare un po' ancora, l'ex ministro, l'ignavo, è caduto in disgrazia... ( però avete l'aeroporto :) ).

Verissimo, mancano operai e tecnici qualificati e la rete viaria ( ferroviaria in primis ) adeguata ai tempi.

Sulla scuola sono d'accordo, ma si deve anche valutare i docenti perchè altrimenti non si andrà da nessuna parte.
se tutti si laureano in lettere antiche, diventa poi difficile avere professori di matematica e fisica decenti come preparazione e numero.

dove sto io, c'è il problema della Pontremolese, sia come autostrada che come ferrovia, anche se per quel che riguarda la ferrovia qualcosa è stato fatto.
 
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trilobita

Utente di lunga data
Vero, possiamo ripensarla. Ma prima di ripensarla bisognerebbe "rifondare" il sistema scolastico, docenti inclusi ( se non ci fossero idee, basterebbe guardare cosa fanno, ad esempio, altri stati europei ).

Sulla globalizzazione non è completamente fallita, prova ne è che il nostro export "tira" con prodotti di elevata tecnologia e qualità; il vero problema sta nella capacità di adattamento ( tempi di risposta in primis ) ai cambiamenti intervenuti ( che ci sono praticamente stati imposti ed ai quali, obtorto collo, dobbiamo necessariamente adeguarci ).
Il mio mestiere,diciamo il lavoro principale,è quello cui accenna ,Spleen.
Se esistono poche persone per ricoprire i ruoli di cui si parla,visti i miei 30 e passa anni di officina credo di saperne qualcosa,la responsabilità è TUTTA delle imprese che hanno avuto l'ideona,perlopiù per pura ingordigia,di cancellare quel processo lavorativo di nome"apprendistato".
Ora trovi operatori cnc che non distinguono un metallo da un altro,programmatori cadcam che ignorano completamente le prerogative dei vari utensili,non perché stupidi,ma perché non hanno un passato di mani sporche attorno alle macchine utensili.
In una ditta di Torino molto importante in cui ho lavorato,che produceva parti di aeromobili,i programmatori cam erano tutti ex fresatori e lavoravano a stretto contatto con i progettisti cad,per dargli le dritte nelle elaborazioni delle matematiche.
Ora un ciclo simile sarebbe improponibile..
 

brenin

Utente
Staff Forum
Il mio mestiere,diciamo il lavoro principale,è quello cui accenna ,Spleen.
Se esistono poche persone per ricoprire i ruoli di cui si parla,visti i miei 30 e passa anni di officina credo di saperne qualcosa,la responsabilità è TUTTA delle imprese che hanno avuto l'ideona,perlopiù per pura ingordigia,di cancellare quel processo lavorativo di nome"apprendistato".
Ora trovi operatori cnc che non distinguono un metallo da un altro,programmatori cadcam che ignorano completamente le prerogative dei vari utensili,non perché stupidi,ma perché non hanno un passato di mani sporche attorno alle macchine utensili.
In una ditta di Torino molto importante in cui ho lavorato,che produceva parti di aeromobili,i programmatori cam erano tutti ex fresatori e lavoravano a stretto contatto con i progettisti cad,per dargli le dritte nelle elaborazioni delle matematiche.
Ora un ciclo simile sarebbe improponibile..
Premetto che sono assolutamente incompetente del settore in cui operi, per cui mi limito a fare un discorso in generale ed alcune considerazioni e domande :

- quando parli di imprese includi anche le aziende artigiane ?

- sull'ingordigia delle imprese non posso che darti ragione; ho visto molte aziende trasferire i propri impianti in paesi dell'est europeo per i bassi costi di manodopera, salvo poi ritornare in Italia,dopo qualche anno, perchè la qualità del prodotto era bassa o comunque ben al di sotto degli standard qualitativi richiesti dal mercato;

- Quello dell’apprendistato non è un percorso sempre omogeneo: dal 2009 al 2014 c’è sempre stato il segno meno. Poi nel 2014 la ripresa, con +3,1% di avviamenti di nuovi contratti di apprendistato rispetto all’anno precedente, per arrivare alla crisi in tutti i settori e tipologie di apprendistato nel 2015. In questo trend non può essere inquadrato l’apprendistato nelle imprese artigiane, dove il numero degli apprendisti è in costante riduzione. Sul calo di apprendisti si è espressa di recente la Cgia di Mestre attraverso il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo: «Dall’inizio della crisi nel 2009 al 2015, ad esempio, gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane sono diminuiti del 45 per cento. Al di là della necessità di rilanciare la crescita e conseguentemente anche l’occupazione, è necessario recuperare la svalutazione culturale che ha subito in questi ultimi decenni il lavoro artigiano».

- e qui penso che per invertire la tendenza negativa ci debba essere forte coesione tra Stato ed imprese ( in Gerrmania ad esempio ogni land interviene direttamente facendo da trait d'union tra scuole prefessionali ed imprese ), privilegiando le piccole medie imprese che per la loro struttura snella e dinamica rappresentano - ritengo - l'ambiente ideale per l'inserimento delle giovani leve.

- non pensi che il " mondo artigiano " possa essere un'incredibile opportunità non solo per formare i giovani, ma anche per sviluppare in loro l'inventiva,la capacità di adattamento ed anche una "flessibilità" mansionale che porterebbe un indiscusso arricchimento professionale ?
 

trilobita

Utente di lunga data
Premetto che sono assolutamente incompetente del settore in cui operi, per cui mi limito a fare un discorso in generale ed alcune considerazioni e domande :

- quando parli di imprese includi anche le aziende artigiane ?

- sull'ingordigia delle imprese non posso che darti ragione; ho visto molte aziende trasferire i propri impianti in paesi dell'est europeo per i bassi costi di manodopera, salvo poi ritornare in Italia,dopo qualche anno, perchè la qualità del prodotto era bassa o comunque ben al di sotto degli standard qualitativi richiesti dal mercato;

- Quello dell’apprendistato non è un percorso sempre omogeneo: dal 2009 al 2014 c’è sempre stato il segno meno. Poi nel 2014 la ripresa, con +3,1% di avviamenti di nuovi contratti di apprendistato rispetto all’anno precedente, per arrivare alla crisi in tutti i settori e tipologie di apprendistato nel 2015. In questo trend non può essere inquadrato l’apprendistato nelle imprese artigiane, dove il numero degli apprendisti è in costante riduzione. Sul calo di apprendisti si è espressa di recente la Cgia di Mestre attraverso il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo: «Dall’inizio della crisi nel 2009 al 2015, ad esempio, gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane sono diminuiti del 45 per cento. Al di là della necessità di rilanciare la crescita e conseguentemente anche l’occupazione, è necessario recuperare la svalutazione culturale che ha subito in questi ultimi decenni il lavoro artigiano».

- e qui penso che per invertire la tendenza negativa ci debba essere forte coesione tra Stato ed imprese ( in Gerrmania ad esempio ogni land interviene direttamente facendo da trait d'union tra scuole prefessionali ed imprese ), privilegiando le piccole medie imprese che per la loro struttura snella e dinamica rappresentano - ritengo - l'ambiente ideale per l'inserimento delle giovani leve.

- non pensi che il " mondo artigiano " possa essere un'incredibile opportunità non solo per formare i giovani, ma anche per sviluppare in loro l'inventiva,la capacità di adattamento ed anche una "flessibilità" mansionale che porterebbe un indiscusso arricchimento professionale ?
Purtroppo includo anche le piccole imprese,anche se,ad onor del vero,sono state le ultime a giubilare l'apprendistato.
Attenzione,formare un individuo,o ascriverlo ai contratti d'apprendistato,sono cose,purtroppo,non coincidenti.
Spesso,per non dire sempre,nella grossa impresa,per sfruttare i vantaggiosi contratti formativi,si assumono giovani,per poi buttarli in produzione,dove nulla vi è da imparare,ma si produce.idem per gli stage in azienda...
 
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